l'agressione al papa

[Ilary]

se pensate sia inutile chiudete pure. volevo solo sapere cosa ne pensate.
http://www.youtube.com/watch?v=9cY1dEsD5KY
io mi sono fatta una mia idea e cioè che sta dalla parte del " tipo con le corna" ma spero di sbagliarmi! preghiamo comunque per il Santo Padre.

[Don Armando Maria]

Ave Maria! Sì, preghiamo assai per il Papa. Egli ha nemici, ed è sempre esposto al pericolo, e anche al pericolo della sua stessa vita. Egli non ama il compromesso e allora molti lo contestano. Ma egli è il successore di San Pietro e guida la nave della Chiesa con coraggio e sapienza. Egli per noi rappresenta la persona di Gesù. Egli, nel guidare la Chiesa santa, viene illuminato dallo Spirito Santo. Stiamogli vicino, vogliamogli bene e preghiamo ogni giorno per lui. Preghiamo anche per i suoi nemici affinché si convertano all'autentica fede cattolica. E' cattolico che segue il Papa. Chi lo contesta si mette fuori della Chiesa di Dio. Preghiamo anche per questa povera ragazza italo svizzera, che è disturbata nella mente, o forse anche dal male. I tempi sono duri, e lo diventano sempre di più, se non preghiamo, se non facciamo penitenza, e se non ci convertiamo. La Regina della pace aiuti il Papa e ci aiuti a tutti! Pace e gioia!

[miriam bolfissimo]

Mia carissima ilary, pace e bene! anche per tt noi, un tuffo al cuore... lascio in condivisione ql che marina corradi ha scritto, aprendo porte di speranza al ns sentire...

• Quel tuffo al cuore e i sommessi segni di Dio

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Quel gesto che la notte di Natale ha fatto tremare, risvegliando la memoria di un’altra lontana indimenticata aggressione, si è sciolto in fretta in un sospiro di sollievo: mentre ai medici una ragazza psicolabile balbettava che voleva solo «salutare il Papa», Benedetto XVI si era già rialzato e, tranquillo, aveva celebrato la Messa. Mentre le sequenze dell’accaduto arrivavano negli angoli più remoti del pianeta, l’onda di angoscia aveva già lasciato San Pietro. Una donna fragile nella ossessiva idea di abbracciare il Papa ha valicato, insieme alle transenne, quel buon senso per cui tanti, che pure vorrebbero sfiorare il Papa, si limitano a protendere le mani al suo passaggio. Forse la sovrana calma con cui Benedetto XVI, rialzatosi, ha proseguito verso l’altare indica anche che istintivamente ha percepito la natura di quel gesto, sconsiderato ma non minaccioso.

Chiunque abbia provato a essere in mezzo alla folla mentre passa un pontefice sa quanta è la pressione, e la spinta di quelli che vorrebbero farsi più avanti, nel desiderio di raccogliere una carezza. Nell’istintivo bisogno degli uomini di toccare colui che rappresenta la propria speranza. Accade ai vicari di Cristo qualcosa di ciò che accadeva duemila anni fa in Palestina: una gran folla supplicante che segue, stringe, incalza. Un Papa questo lo sa e, come Benedetto, non si sottrae all’assedio. Anzi, per quanto può stringe mani, e accarezza bambini. (E quei bambini non dimenticano. Quanti romani, ai funerali di Giovanni Paolo II, raccontavano: un giorno, quand’ero piccolo, mi ha fatto una carezza).

E dunque il Papa, mentre i servizi di sicurezza impazzivano, tranquillamente ha ripreso a incedere verso l’altare. Ha celebrato, ha pronunciato l’omelia, come se niente di così strano fosse poi successo. E a chi magari, in basilica o davanti alla tv, attendeva un cenno sull’accaduto, ha parlato di altro. Di Betlemme, e della Parola – ha detto – «che a Betlemme è accaduta». Del caso straordinario di una Parola che è diventata un bambino, così che anche i pastori analfabeti potevano vederla e amarla. (Mentre i Magi, che erano degli intellettuali, hanno dovuto camminare tanto, per arrivare a vedere). Alla folla di fedeli ancora scossa da quel tumulto Benedetto XVI ha parlato dunque di tutt’altro: di segni. Della necessità di «sviluppare una sensibilità per Dio; per i segnali silenziosi con cui egli vuole guidarci; per i molteplici indizi della sua presenza ». In un tempo, ha aggiunto, in cui la mentalità e le esperienze tendono a ridurre questa sensibilità, a renderci «privi di orecchio musicale» per Dio.

Stare attenti, vegliare per riconoscere i segni. Più difficile certo nel nostro rumore quotidiano che in una cultura contadina dove ogni germoglio, o l’onda d’oro del grano maturo, era implicito segno di un patto fra creature e Creatore. Difficile per noi, invece, sommersi da voci, messaggi, bombardati da immagini, scorgere Dio: nella faccia dell’altro, nelle semplici cose quotidiane, e, vistosamente, in ciò che è bello, e che per la sua bellezza ci commuove.

Che è poi la dinamica di quella notte in Palestina. I pastori non accorsero per un comando, o per essere buoni, o per una sperata convenienza. Andarono in fretta, tesi dietro a una luce splendente; dentro la quale riconobbero, come segno, un bambino. Umile segno, ha detto il Papa. Un segno che ha bisogno dell’attenzione del cuore per essere visto. Come un’impronta sul terreno. Chi l’ha lasciata? La risposta è nella libertà degli uomini. (Perché è possibile, nelle stesse identiche tracce, non vedere niente).

E dunque in una notte di Natale in cui tutti si era rimasti attoniti a guardare quel salto, quella caduta, quella mischia – nel tuffo al cuore della memoria, che andava a un giorno lontano – tranquillamente il Papa ha voluto spostare il nostro sguardo da quel fatto eclatante, che tutte le tv ormai rimandavano e rimoltiplicavano. Ha indicato i sommessi, minuti segni con cui nella quotidianità Dio si dice, a chi voglia vederlo. Nella antica certezza che «Unum omnia loquuntur», come si legge nella Imitazione di Cristo . Tutte le cose gridano, infine, una cosa sola.

• Marina Corradi

Un abbraccissimo, miriam bolfissimo

[Ospite]

forse poteva giovare all'immagine di qualcuno ..quel gesto

ed accumunare il gesto al papa a quello di un noto politico "forse"
aggredito ..anch esso

dico forse , perchè a guardare il video a rallentatore ..si notano molte discrepanze..ad esempio il volto di questo politico nei primi due secondi al rallenti e' pulito non vi sono tracce di tagli ..e sangue.

poi subito pronto, una persona vicina a lui con un fazzoletto..gli copre il viso.
come se aspettasse quel momento. era gia' pronto.
poi viene palesemente truccato in macchina .. da una persona..
e esce mostrandosi alle telecamere..

chi ha un minimo di conoscenza ..sa che le guardie del corpo avrebbero immediatamente portato via berlusconi.

non rimanendo cosi rilassate e addirittura sorridenti.

la priorita' in quei casi è spostare la persona dal luogo dell'aggressione .
uscire dalla mischia in qualunque modo . cosa che non e' stata fatta.

infine se guardate il filmato viene fatta una zummata ..palesemente preparata e lui si gira verso la telecamera e viene messo in risalto il trucco ..dandogli un colore molto forte ..il rosso del presunto sangue.

infatti questi video girano su youtube..e si puo' capire come sia stato tutto montato ..

[Ospite]

Ecco la mia teoria ..
accumunare il papa con berlusconi..
quindi povero papa vittima e quindi povero berlusconi.. agli occhi del mondo..
la mente delle persone è facilmente illudibile..

guardando questo video gia' si puo' capire

http://www.youtube.com/watch?v=Lqz3E2SnAFk


ora non ho guardato bene il video del papa..
pero' guarda caso si trovava in prima fila e guarda caso vestita di rosso
ben riconoscibile .. felpa rossa e cappuccio rosso.
quello che mi sembra strano sono gli atteggiamenti delle guardie del corpo . molto rilassate .

inoltre l'allerta era molto alta ..visto quello successo a belusconi ..
e visto che i servizi segreti hanno segnalato un certo pericolo in questo periodo di attentati.

[Ilary]

Luca ti dico solo questo...mio papà fà la guardia del corpo non per Berlusconi( perchè lui ha le sue guardie personali) , a parte rare occasioni...comunque sà bene come funzionano queste cose, era una cosa imprevedibile, non si possono prevedere i pazzi! quando i politici stanno così a contatto con la gente c'è sempre un fattore di rischio, per fare in modo che non capita nulla non dovrebbero avere nessun contatto con la gente.

per il Papa, anche mio padre ci è rimasto, per prima cosa ha detto come poteva quella ragazza essere lì in prima fila visto che era già conosciuta visto che aveva già tentato il gesto! oltretutto vestita anche uguale...possibile che le guardie svizzere non sia accorti di nulla....

[Ospite]

Ecco appunto ..
non so quanto possa interessare , pero' ci sono dei sistemi con telecamere , adottati prima dagli inglesi ..anche per le strade..

che riconoscono i tratti del viso ..sono in grado di riconoscere una persona inserita nel database.

poi rifacendomi a quello che hai detto , avrebbero dovuto tenere una formazione piu' unita .. in base allo stato di allerta tengono una formazione piuttosto che un 'altra.

[DarkTy]

non è una montatura ne l'aggressione al politico ne al Papa.
I video sull'aggressione al Papa ci sono.

La donna si è aggrappata al Papa, ma può anche aver voluto avvicinarsi per un dialogo per ottenere risposte, questo non lo possiamo sapere.

Dal video sembrerebbe che il fatto che lei si è aggrappata potrebbe essere dovuto al fatto che è stata prima tirata dalla guardia per allontarla, quindi il maligno potrebbe essere rintracciato anche nella guardia che non ha avuto l'accortezza di gestire lo spazio di azione per il suo intervento e di consentire che ella per riflesso si aggrappasse al Papa per essere sostenuta, quindi l'impulso della volontà volto a far cadere il Papa, potrebbe essere partito dalla guadia che in quel momento avendo visto che lei si era aggrappata avrebbe dovuto non continuare a tirarla, ma a provvedere a smollare la presa al contatto col Papa.
Ma non possiamo saperlo noi che non c'eravamo come non possiamo capire anche come si è ferito l'altro Sacerdote.

Lei sembra che abbia detto che lo voleva solo toccare , e quindi non tirare.
Avrebe dovuto porsi fra il Papa e la donna e non dietro alla donna lasciandogli le mani libere.

[Ilary]

mah. secondo me le guardie svizzere erano un pò addormentate.