
Edgar Allan Poe
Poe, vissuto nella prima metà dell’’800 si prefigura con i suoi racconti, i romanzi e le opere poetiche come un antesignano della moderna science-fiction. Una fantascienza ante-litteram per le sue visioni del mondo e della natura, per la sua abilità di creare situazioni e di indagare alcuni aspetti dell’ animo umano e dei suoi risvolti psicologici (e a volte parapsicologici) che fanno di Poe un vero innovatore della letteratura di fantasia.
Edgar Allan Poe nasce nel 1809 a Boston. Figlio di due attori girovaghi si ritroverà presto orfano per la prematura morte dei genitori a causa della tisi. Viene adottato da due coniugi di Richmond: John Allan, un commerciante scozzese e dalla moglie Frances Keeling Valentie che manterrà un legame affettivo con lo scrittore per tutta la vita.
Nel 1815 la famiglia si trasferisce per un certo periodo in Inghilterra dove il giovane Poe comincia gli studi che proseguiranno al rientro negli Stati uniti alla Virginia University dove studiò lingue antiche e moderne.
E' un ottimo studente ma si lascia progressivamente coinvolgere nei vizi per l’alcol e il gioco tanto che viene espulso dall’università stessa. Questo fatto lo porta a scontrarsi con il padre con il quale si crea una frattura che si protrarrà per lungo tempo.
Nel 1827 abbandona la sua famiglia e si trasferisce a Boston. Lo stesso anno pubblica a sue spese Tamerlane and other poems, un libretto di poesie che viene accolto nell’indifferenza più assoluta di critica e pubblico. Deluso Poe si arruola volontario nell’artiglieria federale.
Nel 1829 si reca a Richmond per la morte della madre: questo fatto contribuirà al riavvicinamento col padre e all’abbandono del servizio militare.
Nello stesso anno si trasferisce da una zia a Baltimora dove decide di pubblicare una seconda raccolta di versi.
Del 1831 è invece la terza raccolta, Poems, pubblicata a New York.
Tornato a Baltimora comincia a vedere pubblicati i suoi primi racconti dal giornale locale The Courier. Escono così in un breve periodo di tempo Metzengerstein, The Duc of l'Omelette (Il Duca dell'Omelette), A Tale of Jerusalem (Racconto di Gerusalemme), A decided Loss (Una perdita decisa), The Bargain Lost (L'affare perso).
Nel 1835, con il racconto, uscito sul Baltimora Saturday Visiter, M.S. fuond in a bottle (Manoscritto trovato in una bottiglia), vince un premio letterario consistente in una somma di 100 dollari.
Nel frattempo lavora nella redazione del Southern Literary Messenger del quale diventa presto vice direttore grazie alle sue qualità giornalistiche.
Nel 1838 pubblica il suo primo (e unico) romanzo: The Narrative of Arthur Gordon Pym (La storia di Arthur Gordon Pym) che però non ha un’accoglienza favorevole presso il pubblico.
Nel frattempo aveva sposato la quattordicenne cugina Virginia Clemm.
Nel 1839 esce la prima raccolta di racconti pubblicata con il titolo di Tales of Grotesque and Arabesque (Racconti del grottesco e dell’arabesco). In seguito lavora presso il Gentlemen’s Magazine di cui risolleva le sorti editoriali facendosi apprezzare ancora una volta per le sue qualità. Continua a scrivere racconti e recensioni di critica letteraria e alla fine decide di fondare egli stesso un giornale: The Stylus. L’esperienza dura un paio d’anni e si concluderà infelicemente.
Comincia il peggior periodo della vita di Poe: la moglie si ammala e, non avendo lui i mezzi per farla curare si dà alla disperazione e cerca conforto nell’alcol e nel laudano.
Del 1844 è la pubblicazione sulla rivista The Evening Mirror di New York della sua più famosa poesia: The Raven (Il Corvo). Ottiene un clamoroso successo e quella gloria che inseguiva da anni.
Ma il successo non durerà a lungo. Preda dei suoi vizi comincia ad accumulare debiti di gioco e a bere; nel 1847 muore di tubercolosi la giovane moglie a cui Poe era legatissimo e il periodo di frustrazione e disperazione che ne consegue lo accompagnerà fino alla morte. Farà in tempo a pubblicare il poemetto in prosa Eureka prima di essere trovato in stato di incoscienza in una locanda di Baltimora.
Muore di delirium tremens il 7 ottobre del 1849 a 40 anni, alle 5 del mattino.
fonte:http://digilander.libero.it/merraigan/poe.htm

Solo
Fanciullo, io gia' non ero
come gli altri erano, ne' vedevo
come gli altri vedevano. Mai
derivai da una comune fonte
le mie passioni - ne' mai,
da quella stessa, i miei aspri affanni.
Ne' il tripudio al mio cuore
io ridestavo in accordo con altri.
Tutto quello che amai, io l' amai da solo.
Allora - in quell' eta' - nell' alba
d' una procellosa vita - fu deerivato
da ogni piu' oscuro abisso di bene e male
il mistero che ancora m' avvince -
dai torrenti e dalle sorgenti -
dalla rossa roccia dei monti -
dal sole che d' intorno mi ruotava
nelle sue dorate tinte autunnali -
dal celeste baleno
che daccano mi guizzava -
dal tuono e dalla tempesta -
e dalla nuvola che forma assumeva
(mentre era azzurro tutto l' altro cielo)
d' un demone alla mia vista