LA MIA PRIMA FIABA IN ATTESA DI PUBBLICAZIONE

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Ospite
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LA MIA PRIMA FIABA IN ATTESA DI PUBBLICAZIONE

Messaggio da Ospite » ven mag 12, 2006 10:54 pm

IL MAGICO MONDO DI STREPI E STREPINA
( X MOTIVI TECNICI NN POSSO RIPORTARE LE IMMAGINI)









“ Siamo angeli con un’ala sola, possiamo volare soltanto abbracciati.”







“Al mio dolce angelo Strepi,
e agli angeli che ognuno di noi
ha accanto per tutta la vita”.




Introduzione

C’era una volta un meraviglioso castello tutto fatto di nuvole bianche, rosa e azzurre. Si chiamava L’incantato castello di Strepi, e il suo nome derivava proprio dal padrone del castello che si chiamava, appunto, Strepi.

Si trovava in una valle magica e per arrivarci c’era una grande scala che saliva fino al cielo, alla fine della scala c’era questo meraviglioso castello. Strepi era un dolce angelo con delle stupende e grandi ali bianche ed era il protettore dei bimbi e delle persone buone,, ma non solo, salvava anche i cagnolini e i gattini che erano stati abbandonati lungo la strada.
Il suo dolce e nobile animo estasiava i cuori di tutte le persone che avevano la fortuna di incontrarlo nella loro vita. Strepi viveva in cielo con gli altri angioletti, grandi e piccini, e ogni tanto il buon Gesù lo mandava sulla terra per aiutare chi era in difficoltà. Era un simpatico ragazzo, bello, forte e coraggioso e profumava di fragole e more, e i suoi occhietti dolci mettevano serenità e gioia alle persone.
Il suo castello era sotto il cielo, proprio ad un passo; era tutto fatto di nuvolette profumate e pieno di bimbi, di gattini e di cagnolini. Lui si prendeva cura di tutti, dava loro da mangiare, curava le loro ferite con bacini e coccoline, e li faceva giocare tutti insieme allegramente.
Però, anche se il suo castello era pieno di piccoli e teneri amici, lui si sentiva un pochino solo perché era l’unico angioletto che c’era. Così un giorno il suo telefono suonò, ed era una piccola e indifesa creaturina, che si chiamava Strepina.

Lei era più piccola di Strepi ma questo non importava perché tra gli angioletti non ci sono differenze di età, non esistono distinzioni. Lassù in cielo da Gesù siamo tutti uguali ai suoi benevoli occhi.
Strepina era una fatina, anche se aveva le sembianze di una giovane ragazza, con un piccolo paio di ali, e una delle due era ferita.
Così Gesù la mandò da Strepi per farsela curare e per ricominciare a volare.
Insieme hanno cominciato una serie di avventure che, senza timori e inutili paure, hanno pian piano superato.







INDICE




Il telefono di Strepi pag. 8
Il primo incontro tra Strepi e Strepina pag. 10
I capricci di Strepina pag. 12
Strepi va in città pag. 15
Le missioni di Strepi pag. 17
La notte dei regalini pag. 23
Strepina è guarita! Bravo Strepi! pag. 28

Il telefono di Strepi

Era notte fonda e il dolce Strepi dormiva beato nel suo fatato castello, quando all’improvviso sentì un rumore: era il suo telefono che suonava. Alzatosi di scatto rispose, e fù molto felice perché era la sua dolce mammina, la Regina Maria, cioè la nostra dolce Madonna, che lo stava chiamando. Con la sua bellissima e tenerissima voce gli disse che aveva un’altra angioletta da salvare e che doveva correre subito in suo aiuto.
Il coraggioso Strepi non si tirò indietro e subito corse in aiuto della sua Strepina. Certo, non poteva subito dirle che era il suo angelo buono mandato dalla Regina Maria, perché forse Strepina non gli avrebbe creduto all’inizio; così si dovette nascondere le grandi ali bianche sotto il suo bel maglione giallo come il sole, e prendere le sembianze di un ragazzo normale.

IL primo incontro tra Strepi e Strepina
Il primo giorno che s’incontrarono fecero una passeggiata al mare, perché tutti e due lo amavano molto. Strepi aveva un bel maglioncino giallo di lana perché era inverno e faceva molto freddo.
Strepina era molto triste e spaventata perché aveva vissuto tante cose brutte, e aveva una profonda ferita in un’ala. Ma sentì subito dentro se tanto amore e fiducia verso Strepi, senza nemmeno conoscerlo. Quel giorno fu indimenticabile per Strepina perché la sensazione che provò stando vicino a Strepi fu di averlo conosciuto da sempre.
Andarono a fare una bellissima passeggiata, poi decisero di recarsi al mare amandolo molto.
Arrivati lì cominciarono a camminare sugli scogli e fecero delle foto il cui soggetto principale era il mare. Quando la piccola e fredda manina di Strepina venne stretta da Strepi fu un momento magico; Strepina si sentiva già un po’ guarita.
Ma questo era solo l’inizio di un meraviglioso viaggio.

I capricci di Strepina
Strepi era sempre impegnato nei suoi numerosi viaggi, nelle sue tantissime missioni, e ogni tanto era costretto a rinviare gli appuntamenti presi con Strepina. Questo la faceva dispiacere molto, perché lei ogni volta che era previsto un loro incontro era sempre felicissima di riabbracciare il suo dolce angelo custode.
L’affetto e la stima che lei nutriva per il suo Strepi erano così immensi che lei stessa dubitava a volte del fatto che lui ne fosse consapevole.
Così, ogni tanto, quando non lo poteva incontrare faceva i capricci: piangeva, ed era triste, però, il solo pensare al suo dolce angelo e al suo stupendo sorriso, la facevano sentire meglio e tutta la tristezza andava via per lasciar posto alla gioia e all’allegria.
Ogni tanto però Strepi si arrabbiava con lei perché rimaneva deluso e triste,perché dopo tutto quello che faceva per Strepina doveva pure subire i suoi capricci e qualche ingiusto rimprovero.
Così Strepi disse a Strepina che se fosse successo di nuovo, cioè se fosse stato trattato ancora male da lei, non le avrebbe più parlato. Fu quel giorno che Strepina ebbe tanta paura di perderlo e capì che non si sarebbe fatta più vincere dai capricci e che avrebbe rispettato e voluto bene per tutta l’eternità il suo dolce e unico angelo Strepi.

Strepi va in città
Il primo viaggetto che fecero Strepi e Strepina fu in un bel paesino al mare. Era un bel pomeriggio con il sole che splendeva alto nel cielo.
Strepi era andato a trovare la sua Strepina e quando la vide la abbracciò forte forte con le sue grandi ali. Le portò un regalino, una bella confezione di ciccolattini buoni buoni. Strepina era felicissima perché era una golosona! Quel giorno Strepi aveva portato con se tanto amore e tanta dolcezza, e quando volava e apriva le ali aveva intorno miriadi di farfalline colorate che volavano danzando insieme a lui.
Così Strepi fece tante coccole a Strepina, ma le impartì anche tanti insegnamenti, come faceva solitamente. E grazie a tutti i suoi consigli, come se fosse una sua piccola allieva, Strepina stava cominciando a tornare una bambina allegra, serena e felice.
Questo fu un altro bel viaggetto che fecero insieme e si divertirono un mondo.

LE MISSIONI DI STREPI
Quel giorno Strepina non avrebbe mai immaginato che l’attendeva un’esperienza fantastica, che di sicuro avrebbe ricordato per sempre.
Tutto cominciò alle tre del pomeriggio. Il telefono di Strepina suonò; era il suo Strepi che la chiamava, e con la sua dolce voce da angioletto le disse che aveva preparato la sua valigetta e che stava lasciando il suo castello perché la sua dolce Madonna e il buon Gesù lo avevano chiamato e mandato a salvare un cagnolino e un gattino.
Il cagnolino si chiamava Nuvola, si trovava nell’autostrada, ed era stato investito da una macchina; poverino, giaceva sul ciglio della strada ferito. Era tutto bianco, un bellissimo cucciolo col pelo morbido e profumato e gli occhietti dolcissimi che sembravano gridare aiuto.
In quel momento arrivò Strepi con la sua bellissima carrozza bianca splendente e lo prese amorevolmente stringendolo tra le sue ali leggere ma forti allo stesso tempo. Il cagnolino guarì e tornò subito a giocare.
Ma c’era ancora il gattino da salvare.
C’era una vecchia casetta in montagna fra i blocchi di ghiaccio e il freddo della neve in cui vivevano una dolce e saggia vecchietta che aveva perso il marito da poco, e gli era rimasto il suo fedele e affezionato gattino Tommy.
Si, non sono solo i cagnolini ad essere fedele all’uomo, ma qualsiasi razza di animale, purchè amato e trattato con cura e affetto, è fedele al proprio padrone.
La vecchietta si chiamava Giuseppina e amava passare le sue giornate facendo a mano dei bei vestitini di lana, e scarpette, cappellini e coperte; insomma qualsiasi cosa lei fosse capace di fare.
Faceva tutto per donarlo alla sua nipotina, che guarda caso era proprio la nostra piccola Strepina. Un giorno il bel gattino uscì fuori, di nascosto senza farsi vedere dalla nonnina, perché sapeva che si sarebbe arrabbiata se lui usciva con quel tempaccio.
Una volta uscito fuori cominciò ad arrampicarsi su un albero molto alto, era stato attirato da un fiore bellissimo che si trovava sulla cima. La nonnina, una volta accortasi che Tommy mancava, cominciò a cercarlo disperata perché sapeva già che era un birbantello e che, di certo, si era cacciato in qualche guaio. Giuseppina, vedendo che non lo trovava, pensò di chiamare la sua nipotina Strepina che la raggiunse subito a casa.
Fu Strepina ad accorgersi che quel birichino di Tommy era in cima all’albero; così, spaventata, pregò il buon Gesù che lo salvasse, e subito vide spuntare dal cielo il dolce Strepi con le sue stupende ali bianche luminose, stupende.

Afferrò Tommy che aveva quel bel fiore in bocca e lo portò giù dall’albero consegnandolo tra le braccia della felice nonnina Giuseppina e di Strepina.
Questa fu una delle tante missioni di Strepi.




LA NOTTE DEI REGALINI…
Mi vengono ancora i brividi a pensare a quella sera, sarebbe stata proprio una notte speciale, perché Strepi aveva portato tanti regalini a Strepina, e lei, senza saperlo, aveva portato pure qualcosa per lui.
Si incontrarono al solito orario e Strepi venne con la sua stupenda carrozza bianca guidata da due bellissimi cavalli uno azzurro e uno rosa con la criniera che aveva il colore dell’arcobaleno.
Strepina salì sulla carrozza, felicissima col cuoricino che le batteva forte forte. Poi andarono al mare al loro scoglio magico a fare una passeggiata, e arrivò l’ora di scambiarsi i regalini.
Strepi cominciò ad uscire da una scatola magica tanti oggettini bellissimi: i primi regalini furono dei fermaglietti per i capelli tutti colorati e di diverse forme, di cuore, e di stella. Strepina era ultra felice perché amava quelle cosine dolci.
Poi continuò regalandole l’uovo di Pasqua perché si trovavano in quel periodo, e poi uscì ancora un bellissimo foulard tutto colorato e una spugna per fare il bagnetto a forma di mucca! Quanto era felice Strepina, era così felice che le sue ali cambiavano colore istantaneamente dalla gioia e assumevano uno splendore magico.
Ma venne il momento di Strepina di dare a Strepi i regali che lei aveva portato per lui.
Ecco che lei uscì un pacco tutto bello incartato e profumato, molto dolce, con un bel fiocco sopra, e Strepi, da solito curiosone!, volle subito vedere cos’era. Aprendo il pacco rimase a bocca aperta:
era una buonissima e bellissima torta con inciso il nome di Strepi, che Strepina aveva fatto per lui.

Strepi era così felice che ricordo ancora il suo sguardo, non riuscivano ad uscirgli nemmeno le parole, e disse a Strepina che mai nessuno aveva fatto per lui una cosa così bella e unica.
E, in un battibaleno, cominciarono a mangiare quella torta ghiotta ghiotta essendo tutti e due dei golosoni.
Questa fu la notte dei regalini, perché, come dice Strepi: “non solo a Natale ci si scambiano i regalini, ma durante tutto l’anno, quando il nostro tenero cuore sente di farlo”.

STREPINA è GUARITA. BRAVO STREPI!
Così passarono sette mesi da quando Strepi era volato in aiuto di Strepina, e in questi mesi ci furono tantissime coccoline, bacini, giochini, regalini, e tante, tante preghiere, eh si… perché anche se Strepina era una cucciola di bimba, Strepi le insegno a Pregare la sua dolce Madre celeste, il suo dolce Gesù e il grande e dolcissimo Padre del Cielo. Strepina aveva accolto nel suo cuore la sua dolce Mammina azzurra (così lei la chiamava la Madonna) e da quel giorno non riusciva più a fare a meno di pregarla e le gioie e le grazie che riceveva ogni giorno erano innumerevoli e indescrivibili. Preghiamo tutti insieme piccoli miei, preghiamo la nostra Mammina azzurra e il nostro dolce Gesù, che tramite il grande Padre del Cielo ci accompagni sempre, da quando siamo piccini piccini a quando diventiamo grandi come la mamma e il papà, e ci protegga sempre mandandoci il nostro Strepi ad ognuno di noi, come lo hanno mandato a me.
Questa è la fine della fiaba, ma l’inizio della vera vita, che è bella e avventurosa come lo è stata la fiaba.

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deboramora
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Messaggio da deboramora » mer mag 17, 2006 9:16 pm

CONGRATULAZIONI.....per la tua prima fiaba..ma ti raccomando nn fermarti ne voglio leggere altre..un bacio e a rileggerti...

Deb :wink:
...e tu che parli intento a rattoppare il vuoto dell'ennesimo pretesto.

DeBh

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Beldanubioblu
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Messaggio da Beldanubioblu » lun mag 22, 2006 1:29 pm

benvenuta anche inquesto piccolo nostro angolo
dove l'essere bambino ci dona momenti di fantasia e ricordi
struggenti, e il tempo magicamente si ferma.
Si mi piace come scrivi
forse te l'ho gia detto
ma ridirlo credo non ti dispiaccia.
Ciao e un abbraccione con l'augurio di buona fortuna sempre.
Luciella
Il sole non ti serve per vedere perchè tu luce sei in mezzo al buio...(Lucia Di Iulio)

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