
LA LEGGENDA DEGLI ULIVI
Accidenti che mal di ginocchio ...
speriamo che non si blocchi ...devo smetterla di star al computer tutta la notte e poi la mattina dormire....mamma che bello dormire di sabato senza impegni senza pensare al lavoro......mi devo alzare mio Dio!! sono le 10,30 e cosa preparo da mangiare...in fretta mi butto giù dal letto mi vesto frettolosamente non mi guardo nemmeno allo specchio ormai non mi guardo più .... mi lavo la faccia un pò di crema una goccia di "Roma", e adesso cosa preparo da mangiare???....avevo pensato di fare le polpettine con l'insalata... la carne trita
ah!! ecco adesso faccio un buon ragù e la pasta sciutta così mi sbrigo prima come facevo quando i bimbi erano piccoli ed io mi fermavo ...ero costretta a far straordinari...e arrivavo tardi e mi guardavano male e non mi chiedevano.......perchè sei arrivata tardi??...
no non mi chiedeva nulla ed io non sapevo cosa dire...e così non dicevo mai dei miei ritardi...
adesso non pensare... adesso fai da mangiare.... allora la cipolla la carne..il dado..un pochino d'aglio i pezzettoni...menomale
che ha la linguetta la scatola se no perdevo tempo con l'apriscatole.. tutto veloce tutto il moderno corre veloce e si riesce a far tutto in poco tempo e per finire un filo d'olio che bel colore ha l'olio
un verde/ giallo/ oro e allora mi perdo, mi viene in mente la leggenda del'Ulivo....
Una volta erano gli alberi più alti e dritti del bosco....
e invece ora sono piccoli bassi e tutti storti crescono pochissimo... perchè sono tutti storti gli alberi dell'ulivo??? con la mente vedo un uliveto...
ogni albero una scultura bassi pieni di fronde e tutti a godere del calore del sole e le olive nere tutto quel verde argento punteggiato di nero abbracciato dal cielo azzurroooo
......Quando dovevano mettere in croce Gesù,
il sommo sacerdote Caifa mandò a cercare due lunghe e robuste travi di legno per la croce del Nazzareno...
nel bosco si sparse la voce di questa ricerca ...
le palme tremavano dalla paura e non volevano essere il legno buono per la croce e persero le lunghe folgie si svuorarono nell'interno...
gli incaricati le esaminarono e le scartarono
loro erano felicissime di non poter essere utili...
allora si diressero verso l'uliveto...
gli ulivi alla notizia.... uno per uno furono assaliti da un dolore immenso... non volevano essere loro il legno della croce.... volevano morire...
volevano sradicarsi dalla terra e dal dolore si attorcigliarono su se stessi si strappavano le viscere....
volendo sprofondare nascondersi dalla vista degli uomini....
loro non volevano essere complici dell'uccisione del figlio del Creatore e mentre piangevano si ridussero a delle forme rattrappite storte inutili per qualsiasi cosa ...
gli uomini....nel vedere quei mostri di alberi ne furono quasi spaventati e si dettero alla fuga dimenticandosi del motivo della ricerca del legno..
gli uilivi furono felici e dalla felicità piansero.
le lacrime si tramutarono in piccole goccie,
chiamate ulive, buone per ogni cosa
per nutrire, per alleviare, per far scivolare ..per abbellire, per dar la benedizione e viatico per i morenti...
è il dono a loro fatto dal Padre creatore per essersi rifiutati di diventar complici dell'uccisione del proprio figlio...
e quando qualcuno guarda quelle opere d'arte
e si sofferma a pensare ne è quasi affascinato senza saperne il motivo ...
se qualcuno insensato dice: che brutto che è quel tronco d'albero...
l'ulivo sornione e millennario risponde felice "non importa l'esterno...quel che conta è il cuore"
Luciella