Quaresima 2010

Omelie di Monsignor Antonio Riboldi e altri commenti alla Parola, a cura di miriam bolfissimo
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Messaggio da miriam bolfissimo » mar feb 16, 2010 3:13 pm

Miei carissimi tutti, pace e bene! davanti a noi abbiamo il tempo prezioso della quaresima da vivere in conversione con il cuore particolarmente rivolto ai cari sacerdoti in questo anno a loro dedicato...

....preghiamo anche per la conversione dei peccatori: abbiamo tanto bisogno di Bene e di Bello, di Verità e Vita, abbiamo tanto bisogno di Amore, da donare e ricevere... un poco ogni giorno, chiusa la porta della nostra stanza, lasciamo fuori tutto e invochiamo “Abbà, Padre” sentendoci Figli nel Figlio Gesù Cristo nostro Signore: buon santo cammino a tutti noi...

Un abbraccissimo, miriam bolfissimo ;)
      • Io voglio amare soltanto per Te tutto quello che amo... (santa Teresa di Lisieaux)[/list:u][/list:u][/list:u]

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Messaggio da miriam bolfissimo » mar feb 16, 2010 3:14 pm


  • Messaggio di Sua Santità Benedetto XVI per la Quaresima 2010
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      • La giustizia di Dio si è manifestata per mezzo della fede in Cristo (cfr Rm 3,21-22)
Cari fratelli e sorelle!

ogni anno, in occasione della Quaresima, la Chiesa ci invita a una sincera revisione della nostra vita alla luce degli insegnamenti evangelici. Quest’anno vorrei proporvi alcune riflessioni sul vasto tema della giustizia, partendo dall’affermazione paolina: La giustizia di Dio si è manifestata per mezzo della fede in Cristo (cfr Rm 3,21-22).

Giustizia: “dare cuique suum”

Mi soffermo in primo luogo sul significato del termine “giustizia”, che nel linguaggio comune implica “dare a ciascuno il suo - dare cuique suum”, secondo la nota espressione di Ulpiano, giurista romano del III secolo. In realtà, però, tale classica definizione non precisa in che cosa consista quel “suo” da assicurare a ciascuno. Ciò di cui l’uomo ha più bisogno non può essergli garantito per legge. Per godere di un’esistenza in pienezza, gli è necessario qualcosa di più intimo che può essergli accordato solo gratuitamente: potremmo dire che l’uomo vive di quell’amore che solo Dio può comunicargli avendolo creato a sua immagine e somiglianza. Sono certamente utili e necessari i beni materiali – del resto Gesù stesso si è preoccupato di guarire i malati, di sfamare le folle che lo seguivano e di certo condanna l’indifferenza che anche oggi costringe centinaia di milioni di essere umani alla morte per mancanza di cibo, di acqua e di medicine -, ma la giustizia “distributiva” non rende all’essere umano tutto il “suo” che gli è dovuto. Come e più del pane, egli ha infatti bisogno di Dio. Nota sant’Agostino: se “la giustizia è la virtù che distribuisce a ciascuno il suo... non è giustizia dell’uomo quella che sottrae l’uomo al vero Dio” (De civitate Dei, XIX, 21).

Da dove viene l’ingiustizia?

L’evangelista Marco riporta le seguenti parole di Gesù, che si inseriscono nel dibattito di allora circa ciò che è puro e ciò che è impuro: “Non c'è nulla fuori dell’uomo che, entrando in lui, possa renderlo impuro. Ma sono le cose che escono dall’uomo a renderlo impuro... Ciò che esce dall’uomo è quello che rende impuro l’uomo. Dal di dentro infatti, cioè dal cuore degli uomini, escono i propositi di male” (Mc 7,14-15.20-21). Al di là della questione immediata relativa al cibo, possiamo scorgere nella reazione dei farisei una tentazione permanente dell’uomo: quella di individuare l’origine del male in una causa esteriore. Molte delle moderne ideologie hanno, a ben vedere, questo presupposto: poiché l’ingiustizia viene “da fuori”, affinché regni la giustizia è sufficiente rimuovere le cause esteriori che ne impediscono l’attuazione. Questo modo di pensare - ammonisce Gesù - è ingenuo e miope. L’ingiustizia, frutto del male, non ha radici esclusivamente esterne; ha origine nel cuore umano, dove si trovano i germi di una misteriosa connivenza col male. Lo riconosce amaramente il Salmista: “Ecco, nella colpa io sono nato, nel peccato mi ha concepito mia madre” (Sal 51,7). Sì, l’uomo è reso fragile da una spinta profonda, che lo mortifica nella capacità di entrare in comunione con l’altro. Aperto per natura al libero flusso della condivisione, avverte dentro di sé una strana forza di gravità che lo porta a ripiegarsi su se stesso, ad affermarsi sopra e contro gli altri: è l’egoismo, conseguenza della colpa originale. Adamo ed Eva, sedotti dalla menzogna di Satana, afferrando il misterioso frutto contro il comando divino, hanno sostituito alla logica del confidare nell’Amore quella del sospetto e della competizione; alla logica del ricevere, dell’attendere fiducioso dall’Altro, quella ansiosa dell’afferrare e del fare da sé (cfr Gen 3,1-6), sperimentando come risultato un senso di inquietudine e di incertezza. Come può l’uomo liberarsi da questa spinta egoistica e aprirsi all’amore?

Giustizia e Sedaqah

Nel cuore della saggezza di Israele troviamo un legame profondo tra fede nel Dio che “solleva dalla polvere il debole” (Sal 113,7) e giustizia verso il prossimo. La parola stessa con cui in ebraico si indica la virtù della giustizia, sedaqah, ben lo esprime. Sedaqah infatti significa, da una parte, accettazione piena della volontà del Dio di Israele; dall’altra, equità nei confronti del prossimo (cfr Es 20,12-17), in modo speciale del povero, del forestiero, dell’orfano e della vedova (cfr Dt 10,18-19). Ma i due significati sono legati, perché il dare al povero, per l’israelita, non è altro che il contraccambio dovuto a Dio, che ha avuto pietà della miseria del suo popolo. Non a caso il dono delle tavole della Legge a Mosè, sul monte Sinai, avviene dopo il passaggio del Mar Rosso. L’ascolto della Legge, cioè, presuppone la fede nel Dio che per primo ha ‘ascoltato il lamento’ del suo popolo ed è “sceso per liberarlo dal potere dell’Egitto” (cfr Es 3,8). Dio è attento al grido del misero e in risposta chiede di essere ascoltato: chiede giustizia verso il povero (cfr Sir 4,4-5.8-9), il forestiero (cfr Es 22,20), lo schiavo (cfr Dt 15,12-18). Per entrare nella giustizia è pertanto necessario uscire da quell’illusione di auto-sufficienza, da quello stato profondo di chiusura, che è l’origine stessa dell’ingiustizia. Occorre, in altre parole, un “esodo” più profondo di quello che Dio ha operato con Mosè, una liberazione del cuore, che la sola parola della Legge è impotente a realizzare. C’è dunque per l’uomo speranza di giustizia?

Cristo, giustizia di Dio

L’annuncio cristiano risponde positivamente alla sete di giustizia dell’uomo, come afferma l’apostolo Paolo nella Lettera ai Romani: “Ora invece, indipendentemente dalla Legge, si è manifestata la giustizia di Dio... per mezzo della fede in Gesù Cristo, per tutti quelli che credono. Infatti non c’è differenza, perché tutti hanno peccato e sono privi della gloria di Dio, ma sono giustificati gratuitamente per la sua grazia, per mezzo della redenzione che è in Cristo Gesù. E’ lui che Dio ha stabilito apertamente come strumento di espiazione, per mezzo della fede, nel suo sangue” (3,21-25).

Quale è dunque la giustizia di Cristo? E’ anzitutto la giustizia che viene dalla grazia, dove non è l’uomo che ripara, guarisce se stesso e gli altri. Il fatto che l’“espiazione” avvenga nel “sangue” di Gesù significa che non sono i sacrifici dell’uomo a liberarlo dal peso delle colpe, ma il gesto dell’amore di Dio che si apre fino all’estremo, fino a far passare in sé “la maledizione” che spetta all’uomo, per trasmettergli in cambio la “benedizione” che spetta a Dio (cfr Gal 3,13-14). Ma ciò solleva subito un’obiezione: quale giustizia vi è là dove il giusto muore per il colpevole e il colpevole riceve in cambio la benedizione che spetta al giusto? Ciascuno non viene così a ricevere il contrario del “suo”? In realtà, qui si dischiude la giustizia divina, profondamente diversa da quella umana. Dio ha pagato per noi nel suo Figlio il prezzo del riscatto, un prezzo davvero esorbitante. Di fronte alla giustizia della Croce l’uomo si può ribellare, perché essa mette in evidenza che l’uomo non è un essere autarchico, ma ha bisogno di un Altro per essere pienamente se stesso. Convertirsi a Cristo, credere al Vangelo, significa in fondo proprio questo: uscire dall’illusione dell’autosufficienza per scoprire e accettare la propria indigenza - indigenza degli altri e di Dio, esigenza del suo perdono e della sua amicizia.

Si capisce allora come la fede sia tutt’altro che un fatto naturale, comodo, ovvio: occorre umiltà per accettare di aver bisogno che un Altro mi liberi del “mio”, per darmi gratuitamente il “suo”. Ciò avviene particolarmente nei sacramenti della Penitenza e dell’Eucaristia. Grazie all’azione di Cristo, noi possiamo entrare nella giustizia “più grande”, che è quella dell’amore (cfr Rm 13,8-10), la giustizia di chi si sente in ogni caso sempre più debitore che creditore, perché ha ricevuto più di quanto si possa aspettare.

Proprio forte di questa esperienza, il cristiano è spinto a contribuire a formare società giuste, dove tutti ricevono il necessario per vivere secondo la propria dignità di uomini e dove la giustizia è vivificata dall’amore.

Cari fratelli e sorelle, la Quaresima culmina nel Triduo Pasquale, nel quale anche quest’anno celebreremo la giustizia divina, che è pienezza di carità, di dono, di salvezza. Che questo tempo penitenziale sia per ogni cristiano tempo di autentica conversione e d’intensa conoscenza del mistero di Cristo, venuto a compiere ogni giustizia. Con tali sentimenti, imparto di cuore a tutti l’Apostolica Benedizione.
  • Benedetto XVI
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Don Armando Maria
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Buon cammino di Quaresima!

Messaggio da Don Armando Maria » mer feb 17, 2010 11:40 am

Ave Maria! Oggi entriamo in Quaresima, che è un tempo forte per il nostro spirito. E’ una nuova occasione che il Padre ci dona per il nostro cammino di conversione. E’ la primavera dello spirito. E’ un dono che Dio ci dà per prepararci a vivere bene la Pasqua del Signore. Infatti non si può fare Pasqua se uno non cambia dentro, se non si muore al mondo, alla carne e al proprio io. Infatti chi vuol risorgere prima deve morire. Infatti Cristo è morto per noi sulla Crioce e poi è risuscitato. E così avviene per noi, per la nostra vita spirituale. E allora moriamo al mondo! E cioè: via le mondanità, e facciamo azzittire la tv, e quel tempo prezioso regaliamocelo per pregare chiusi nella nostra stanza. Per riuscire meglio a morire alla carne, incominciamo a digiunare a pane ed acqua il mercoledì e il venerdì. E poi se qualcuno ci dà dolore, offriamo quella umiliazione a Gesù. Pace e gioia!
Gesù e la Mamma Celeste vi amano assai e vi benedicono; e anche io, nel loro Santissimo Amore vi voglio bene e vi benedico per intercessione del Cuore Immacolato di Maria: nel Nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen. Don Armando Maria

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Quaresima 2010

Messaggio da miriam bolfissimo » gio feb 18, 2010 11:47 am

Immagine Ecco un'altra Quaresima, Signore, puntuale ogni anno, come la primavera.

  • La Chiesa ci invita ad intraprendere un cammino di conversione
    per celebrare in verità la tua Pasqua di morte e risurrezione
    e rinascere a vita nuova.

    Sono le tue parole a guidarci per questo percorso austero
    in cui ognuno è chiamato a fare i conti con se stesso,
    ma anche a scoprire la smisurata grandezza del tuo amore per noi.

    Tu ci chiedi di vegliare sul nostro cuore
    perché è da lì che nasce il male e il bene,
    l'egoismo e la generosità, la gelosia e lo spirito fraterno.

    Tu ci chiedi di aprire il nostro cuore
    al tuo sguardo di misericordia, alla luce che viene da te,
    per lasciarci trasformare e guarire dal tuo Spirito.

    Tu ci chiedi di dilatare e ringiovanire il nostro cuore:
    di lasciarci alle spalle le antiche grettezze ed ottusità
    per farlo pulsare al ritmo del tuo.

    Allora saremo disposti a praticare
    una nuova solidarietà, capace di cambiare
    questa terra in una casa di fratelli. Amen

    • a cura della Comunità Parrocchiale di Villaricca
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      • Io voglio amare soltanto per Te tutto quello che amo... (santa Teresa di Lisieaux)[/list:u][/list:u][/list:u]

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Messaggio da miriam bolfissimo » gio feb 18, 2010 11:56 am


  • Udienza Generale di mercoledì 17 febbraio, Mercoledì delle Ceneri
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Cari fratelli e sorelle!

Iniziamo oggi, Mercoledì delle Ceneri, il cammino quaresimale: un cammino che si snoda per quaranta giorni e che ci porta alla gioia della Pasqua del Signore. In questo itinerario spirituale non siamo soli, perché la Chiesa ci accompagna e ci sostiene sin dall’inizio con la Parola di Dio, che racchiude un programma di vita spirituale e di impegno penitenziale, e con la grazia dei Sacramenti.

Sono le parole dell’apostolo Paolo ad offrirci una precisa consegna: “Vi esortiamo a non accogliere invano la grazia di Dio… Ecco ora il momento favorevole, ecco ora il giorno della salvezza!” (2Cor 6,1-2). In verità, nella visione cristiana della vita ogni momento deve dirsi favorevole e ogni giorno deve dirsi giorno di salvezza, ma la liturgia della Chiesa riferisce queste parole in un modo del tutto particolare al tempo della Quaresima. E che i quaranta giorni in preparazione della Pasqua siano tempo favorevole e di grazia lo possiamo capire proprio nell’appello che l’austero rito dell’imposizione delle ceneri ci rivolge e che si esprime, nella liturgia, con due formule: “Convertitevi e credete al vangelo!”, “Ricordati che sei polvere e in polvere ritornerai”.

Il primo richiamo è alla conversione, parola da prendersi nella sua straordinaria serietà, cogliendo la sorprendente novità che essa sprigiona. L’appello alla conversione, infatti, mette a nudo e denuncia la facile superficialità che caratterizza molto spesso il nostro vivere. Convertirsi significa cambiare direzione nel cammino della vita: non, però, con un piccolo aggiustamento, ma con una vera e propria inversione di marcia. Conversione è andare controcorrente, dove la “corrente” è lo stile di vita superficiale, incoerente ed illusorio, che spesso ci trascina, ci domina e ci rende schiavi del male o comunque prigionieri della mediocrità morale. Con la conversione, invece, si punta alla misura alta della vita cristiana, ci si affida al Vangelo vivente e personale, che è Cristo Gesù. E’ la sua persona la meta finale e il senso profondo della conversione, è lui la via sulla quale tutti sono chiamati a camminare nella vita, lasciandosi illuminare dalla sua luce e sostenere dalla sua forza che muove i nostri passi. In tal modo la conversione manifesta il suo volto più splendido e affascinante: non è una semplice decisione morale, che rettifica la nostra condotta di vita, ma è una scelta di fede, che ci coinvolge interamente nella comunione intima con la persona viva e concreta di Gesù. Convertirsi e credere al Vangelo non sono due cose diverse o in qualche modo soltanto accostate tra loro, ma esprimono la medesima realtà. La conversione è il “sì” totale di chi consegna la propria esistenza al Vangelo, rispondendo liberamente a Cristo che per primo si offre all’uomo come via, verità e vita, come colui che solo lo libera e lo salva. Proprio questo è il senso delle prime parole con cui, secondo l’evangelista Marco, Gesù apre la predicazione del “Vangelo di Dio”: “Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; convertitevi e credete nel Vangelo” (Mc 1,15).

Il “convertitevi e credete al vangelo” non sta solo all’inizio della vita cristiana, ma ne accompagna tutti i passi, permane rinnovandosi e si diffonde ramificandosi in tutte le sue espressioni. Ogni giorno è momento favorevole e di grazia, perché ogni giorno ci sollecita a consegnarci a Gesù, ad avere fiducia in Lui, a rimanere in Lui, a condividerne lo stile di vita, a imparare da Lui l’amore vero, a seguirlo nel compimento quotidiano della volontà del Padre, l’unica grande legge di vita. Ogni giorno, anche quando non mancano le difficoltà e le fatiche, le stanchezze e le cadute, anche quando siamo tentati di abbandonare la strada della sequela di Cristo e di chiuderci in noi stessi, nel nostro egoismo, senza renderci conto della necessità che abbiamo di aprirci all’amore di Dio in Cristo, per vivere la stessa logica di giustizia e di amore. Nel recente Messaggio per la Quaresima ho voluto ricordare che “Occorre umiltà per accettare di aver bisogno che un Altro mi liberi del “mio”, per darmi gratuitamente il “suo”. Ciò avviene particolarmente nei sacramenti della Penitenza e dell’Eucaristia. Grazie all’amore di Cristo, noi possiamo entrare nella giustizia “più grande”, che è quella dell’amore (cfr Rm 13,8-10), la giustizia di chi si sente in ogni caso sempre più debitore che creditore, perché ha ricevuto più di quanto si possa aspettare” (L'Oss. Rom. 5 febbraio 2010, p. 8).

Il momento favorevole e di grazia della Quaresima ci mostra il proprio significato spirituale anche attraverso l’antica formula: “Ricordati che sei polvere e in polvere ritornerai”, che il sacerdote pronuncia quando impone sul nostro capo un po’ di cenere. Veniamo così rimandati agli inizi della storia umana, quando il Signore disse ad Adamo dopo la colpa delle origini: “Con il sudore del tuo volto mangerai il pane, finché non ritornerai alla terra, perché da essa sei stato tratto: polvere tu sei e in polvere ritornerai!” (Gen 3,19). Qui, la parola di Dio ci richiama alla nostra fragilità, anzi alla nostra morte, che ne è la forma estrema. Di fronte all’innata paura della fine, e ancor più nel contesto di una cultura che in tanti modi tende a censurare la realtà e l’esperienza umana del morire, la liturgia quaresimale, da un lato, ci ricorda la morte invitandoci al realismo e alla saggezza, ma, dall’altro lato, ci spinge soprattutto a cogliere e a vivere la novità inattesa che la fede cristiana sprigiona nella realtà della stessa morte.

L’uomo è polvere e in polvere ritornerà, ma è polvere preziosa agli occhi di Dio, perché Dio ha creato l’uomo destinandolo all’immortalità. Così la formula liturgica “Ricordati che sei polvere e in polvere ritornerai” trova la pienezza del suo significato in riferimento al nuovo Adamo, Cristo. Anche il Signore Gesù ha liberamente voluto condividere con ogni uomo la sorte della fragilità, in particolare attraverso la sua morte in croce; ma proprio questa morte, colma del suo amore per il Padre e per l’umanità, è stata la via per la gloriosa risurrezione, attraverso la quale Cristo è diventato sorgente di una grazia donata a quanti credono in Lui e vengono resi partecipi della stessa vita divina. Questa vita che non avrà fine è già in atto nella fase terrena della nostra esistenza, ma sarà portata a compimento dopo “la risurrezione della carne”. Il piccolo gesto dell’imposizione delle ceneri ci svela la singolare ricchezza del suo significato: è un invito a percorrere il tempo quaresimale come un’immersione più consapevole e più intensa nel mistero pasquale di Cristo, nella sua morte e risurrezione, mediante la partecipazione all’Eucaristia e alla vita di carità, che dall’Eucaristia nasce e nella quale trova il suo compimento. Con l’imposizione delle ceneri noi rinnoviamo il nostro impegno di seguire Gesù, di lasciarci trasformare dal suo mistero pasquale, per vincere il male e fare il bene, per far morire il nostro “uomo vecchio” legato al peccato e far nascere l’”uomo nuovo” trasformato dalla grazia di Dio.

Cari amici! Mentre ci apprestiamo ad intraprendere l’austero cammino quaresimale, vogliamo invocare con particolare fiducia la protezione e l’aiuto della Vergine Maria. Sia Lei, la prima credente in Cristo, ad accompagnarci in questi quaranta giorni di intensa preghiera e di sincera penitenza, per arrivare a celebrare, purificati e completamente rinnovati nella mente e nello spirito, il grande mistero della Pasqua del suo Figlio.

Buona Quaresima a tutti!
  • Benedetto XVI
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Messaggio da miriam bolfissimo » gio feb 18, 2010 12:07 pm

ImmagineSignore Gesù, tu hai sempre cercato «la ricompensa» del Padre,
  • non quella degli uomini, la loro ammirazione:
    il «cibo» della tua vita non era l'applauso delle folle,
    ma la volontà del Padre e quando le circostanze
    ti mettevano di fronte a una scelta, tu hai sempre scelto
    di piacere al Padre, fino a offrire la tua vita.

    Aiuta anche noi a vivere da figlio di Dio,
    con la tua stessa libertà e fiducia verso il Padre.

    Fa' che ci basti la sua «ricompensa», la sua stima,
    il suo amore fedele e pieno di misericordia.

    Fa' che ogni nostra azione abbia sempre dal Padre il suo inizio
    e in lui il suo compimento e che, vedendo le nostre opere buone,
    le persone non si fermino ad ammirarci, a elogiarci
    ma diano lode a Dio, lo riconoscano come Padre buono e affidabile. Amen

    • a cura della Comunità Parrocchiale di Villaricca
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Messaggio da miriam bolfissimo » gio feb 18, 2010 12:16 pm


  • Omelia del Santo Padre Benedetto XVI nella Basilica di Santa Sabina,

    17 febbraio 2010 Mercoledì delle Ceneri
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      • Tu ami tutte le tue creature, Signore,
        e nulla disprezzi di ciò che hai creato;
        tu dimentichi i peccati di quanti si convertono e li perdoni,
        perché tu sei il Signore nostro Dio (Antifona d’ingresso).
Venerati Fratelli nell’episcopato,
cari fratelli e sorelle!

Con questa commovente invocazione, tratta dal Libro della Sapienza (cfr 11,23-26), la liturgia introduce la celebrazione eucaristica del Mercoledì delle Ceneri. Sono parole che, in qualche modo, aprono l’intero itinerario quaresimale, ponendo a suo fondamento l’onnipotenza d’amore di Dio, la sua assoluta signoria su ogni creatura, che si traduce in indulgenza infinita, animata da costante e universale volontà di vita. In effetti, perdonare qualcuno equivale a dirgli: non voglio che tu muoia, ma che tu viva; voglio sempre e soltanto il tuo bene.

Questa assoluta certezza ha sostenuto Gesù durante i quaranta giorni trascorsi nel deserto della Giudea, dopo il battesimo ricevuto da Giovanni nel Giordano. Quel lungo tempo di silenzio e di digiuno fu per Lui un abbandonarsi completamente al Padre e al suo disegno d’amore; fu esso stesso un “battesimo”, cioè un’“immersione” nella sua volontà, e in questo senso un anticipo della Passione e della Croce. Inoltrarsi nel deserto e rimanervi a lungo, da solo, significava esporsi volontariamente agli assalti del nemico, il tentatore che ha fatto cadere Adamo e per la cui invidia la morte è entrata nel mondo (cfr Sap 2,24); significava ingaggiare con lui la battaglia in campo aperto, sfidarlo senza altre armi che la fiducia sconfinata nell’amore onnipotente del Padre. Mi basta il tuo amore, mi cibo della tua volontà (cfr Gv 4,34): questa convinzione abitava la mente e il cuore di Gesù durante quella sua “quaresima”. Non fu un atto di orgoglio, un’impresa titanica, ma una scelta di umiltà, coerente con l’Incarnazione ed il battesimo nel Giordano, nella stessa linea di obbedienza all’amore misericordioso del Padre, che ha “tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito” (Gv 3,16).

Tutto questo il Signore Gesù lo ha fatto per noi. Lo ha fatto per salvarci, e al tempo stesso per mostrarci la via per seguirlo. La salvezza, infatti, è dono, è grazia di Dio, ma per avere effetto nella mia esistenza richiede il mio assenso, un’accoglienza dimostrata nei fatti, cioè nella volontà di vivere come Gesù, di camminare dietro a Lui. Seguire Gesù nel deserto quaresimale è dunque condizione necessaria per partecipare alla sua Pasqua, al suo “esodo”. Adamo fu cacciato dal Paradiso terrestre, simbolo della comunione con Dio; ora, per ritornare a questa comunione e dunque alla vera vita, la vita eterna, bisogna attraversare il deserto, la prova della fede. Non da soli, ma con Gesù! Lui – come sempre – ci ha preceduto e ha già vinto il combattimento contro lo spirito del male. Ecco il senso della Quaresima, tempo liturgico che ogni anno ci invita a rinnovare la scelta di seguire Cristo sulla via dell’umiltà per partecipare alla sua vittoria sul peccato e sulla morte.

In questa prospettiva si comprende anche il segno penitenziale delle Ceneri, che vengono imposte sul capo di quanti iniziano con buona volontà l’itinerario quaresimale. E’ essenzialmente un gesto di umiltà, che significa: mi riconosco per quello che sono, una creatura fragile, fatta di terra e destinata alla terra, ma anche fatta ad immagine di Dio e destinata a Lui. Polvere, sì, ma amata, plasmata dal suo amore, animata dal suo soffio vitale, capace di riconoscere la sua voce e di rispondergli; libera e, per questo, capace anche di disobbedirgli, cedendo alla tentazione dell’orgoglio e dell’autosufficienza. Ecco il peccato, malattia mortale entrata ben presto ad inquinare la terra benedetta che è l’essere umano. Creato ad immagine del Santo e del Giusto, l’uomo ha perduto la propria innocenza ed ora può ritornare ad essere giusto solo grazie alla giustizia di Dio, la giustizia dell’amore che – come scrive san Paolo – “si è manifestata per mezzo della fede in Cristo” (Rm 3,22). Da queste parole dell’Apostolo ho tratto lo spunto per il mio Messaggio, rivolto a tutti i fedeli in occasione di questa Quaresima: una riflessione sul tema della giustizia alla luce delle Sacre Scritture e del loro compimento in Cristo.

Anche nelle letture bibliche del Mercoledì delle Ceneri è ben presente il tema della giustizia. Innanzitutto, la pagina del profeta Gioele e il Salmo responsoriale – il Miserere – formano un dittico penitenziale, che mette in risalto come all’origine di ogni ingiustizia materiale e sociale vi sia quella che la Bibbia chiama “iniquità”, cioè il peccato, che consiste fondamentalmente in una disobbedienza a Dio, vale a dire una mancanza d’amore. “Sì – confessa il Salmista – le mie iniquità io le riconosco, / il mio peccato mi sta sempre dinanzi. / Contro te, contro te solo ho peccato, / quello che è male ai tuoi occhi, io l’ho fatto” (Sal 50/51,5-6). Il primo atto di giustizia è dunque riconoscere la propria iniquità, e riconoscere che questa è radicata nel “cuore”, nel centro stesso della persona umana. I “digiuni”, i “pianti”, i “lamenti” (cfr Gl 2,12) ed ogni espressione penitenziale hanno valore agli occhi di Dio solo se sono segno di cuori sinceramente pentiti. Anche il Vangelo, tratto dal “discorso della montagna”, insiste sull’esigenza di praticare la propria “giustizia” – elemosina, preghiera, digiuno – non davanti agli uomini, ma solo agli occhi di Dio, che “vede nel segreto” (cfr Mt 6,1-6.16-18). La vera “ricompensa” non è l’ammirazione degli altri, ma l’amicizia con Dio e la grazia che ne deriva, una grazia che dona pace e forza di compiere il bene, di amare anche chi non lo merita, di perdonare chi ci ha offeso.

La seconda lettura, l’appello di Paolo a lasciarsi riconciliare con Dio (cfr 2 Cor 5,20), contiene uno dei celebri paradossi paolini, che riconduce tutta la riflessione sulla giustizia al mistero di Cristo. Scrive san Paolo: “Colui che non aveva conosciuto peccato – cioè il suo Figlio fatto uomo –, Dio lo fece peccato in nostro favore, perché in lui noi potessimo diventare giustizia di Dio” (2 Cor 5,21). Nel cuore di Cristo, cioè nel centro della sua Persona divino-umana, si è giocato in termini decisivi e definitivi tutto il dramma della libertà. Dio ha portato alle estreme conseguenze il proprio disegno di salvezza, rimanendo fedele al suo amore anche a costo di consegnare il Figlio unigenito alla morte, e alla morte di croce. Come ho scritto nel Messaggio quaresimale, “qui si dischiude la giustizia divina, profondamente diversa da quella umana … Grazie all’azione di Cristo, noi possiamo entrare nella giustizia «più grande», che è quella dell’amore (cfr Rm 13,8-10)”.

Cari fratelli e sorelle, la Quaresima allarga il nostro orizzonte, ci orienta verso la vita eterna. In questa terra siamo in pellegrinaggio, “non abbiamo quaggiù una città stabile, ma andiamo in cerca di quella futura” dice la Lettera agli Ebrei (Eb 13,14). La Quaresima fa capire la relatività dei beni di questa terra e così ci rende capaci alle rinunce necessarie, liberi per fare il bene. Apriamo la terra alla luce del Cielo, alla presenza di Dio in mezzo a noi. Amen
  • Benedetto XVI
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Quaresima 2010

Messaggio da miriam bolfissimo » gio feb 18, 2010 12:22 pm

ImmagineSignore Tu mi chiedi di rinnegare me stesso,
  • quando in me tutto preme perché sia ascoltato, esaudito;
    quando il mondo che mi circonda parla
    soltanto il linguaggio dell'affermazione di sé.

    Tu mi inviti a perdere la vita per te,
    quando io faccio di tutto per non lasciarmela sfuggire di mano, per assaporarla;
    quando da tante parti e in tanti modi sono invitato
    a non perdere le occasioni che mi fanno gustare la vita.

    Tu mi proponi di portare la croce,
    quando io cerco in tutti i modi di evitare la fatica, gli impegni esigenti,
    scelgo ciò che è facile, immediatamente gratificante;
    quando attorno a me non voglio sentir parlare di sacrificio, di rinuncia.

    Fammi capire che la strada che mi proponi
    è l'unica in grado di condurmi verso la vita;
    donami la lucidità e il coraggio di accogliere la tua Parola,
    di lasciarmi guidare da essa in questo tempo quaresimale,
    perché anch'io possa celebrare la tua Pasqua di vita. Amen

    • a cura della Comunità Parrocchiale di Villaricca
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      • Io voglio amare soltanto per Te tutto quello che amo... (santa Teresa di Lisieaux)[/list:u][/list:u][/list:u]

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Grazia Cuffari
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Preghiere per una buona Quaresima- Proposta-

Messaggio da Grazia Cuffari » ven feb 19, 2010 6:08 pm

Carissima Miriam,
siamo già in Quaresima e questo periodo che la Chiesa ci concede come preparazione alla Santa Pasqua, io lo sento luminoso dentro di me,perché posso preparare in modo particolare il mio animo alla resurrezione spirituale, insieme con quella fisica di Cristo Gesù.
Noi siamo sempre in cammino e porre, durante il tempo della Quaresima, delle attenzioni particolari al nostro miglioramento interiore, penso sia una cosa gradita a tutti, per cui propongo, se sei d'accordo, chi vuole, di scrivere delle preghiere a Gesù e alla Madonna, in cui ognuno di noi possa esprimere liberamente il lato di sé che vuole migliorare mediante il loro aiuto.

Ecco la mia preghiera:

Mio caro Gesù e mia cara Mamma Celeste,
insegnatemi a guardare in alto,quando sono in difficoltà,
e a volgere lo sguardo verso di Voi per chiedervi aiuto,
prima che subentri l'ansia del momento che mi fa commettere
delle cose precipitose di cui mi abbia a pentire dopo.

Solo Voi avete la potenza di rendere sereno il mio spirito.
fate che l'azione di rivolgermi a Voi diventi,
con l'esercizio costante, una seconda natura in me.

Inoltre c'è un'altra cosa che desidero chiedere
a Te Gesù con tutta l'anima:
"Fa' o Signore che io sia sempre attenta ai bisogni delle persone
che mi vivono accanto o di quelle che incontro lungo il mio cammino.

Non permettere che io, per la fretta passi davanti
alle persone come se fossero cose.

Tu che hai ridato la vista ai ciechi, ti chiedo gridando forte,
donami la vista spirituale, rendila acuta per potere vedere
le necessità dell'altro ancor prima che mi chieda aiuto,
in modo da potervi accorrere con umiltà di servizio e discrezione.
Dio mi ama e ama tutti nel presente e nell'eternità

Robert85
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Messaggio da Robert85 » sab feb 20, 2010 1:47 am

Inserisco anche io una mia piccola riflessione personale!

Con il Mercoledì delle ceneri inizia il secondo periodo forte dell'anno liturgico, inizia il tempo della penitenza e della ricerca interiore della Vita.
Un periodo nel quale sarebbero tante le parole chiave ma la più importante è la conversione, che essa sia della mente ma soprattutto del cuore; il sacerdote nella liturgia del mercoledì ci invita: "convertiti e credi al vangelo!"
Questo credere al Vangelo parte proprio, in un certo senso, da questo giorno: l'imposizione delle ceneri ci porta a riconciliarci con il Padre e a sfruttare il tempo propizio per il giorno della salvezza.
Come riconciliarci perfettamente al Padre? Tre sono le armi: elemosina, preghiera e digiuno.
Cerchiamo per quanto ci è possibile il contatto col prossimo, il debole e facciamolo "nel segreto"; cosi come la preghiera anch'essa nel segreto. che sia una preghiera attenta e rivolta al Signore anche per un semplice grazie e non la solita recita insulsa e sconnessa dal cuore che proviene solo dalla bocca..ma che la preghiera provenga dal cuore..."nel segreto".
Il digiuno: forse il più difficile perchè non si tratta di un digiuno materiale ma sopratutto mentale e di coscenza...che ci porti alla vera conversione. Rinunciamo al superfluo e pratichiamo qualche vero sacrificio...."nel segreto".
Applichiamo le tre armi nel segreto...ci gratificheranno!!!
Camminiamo in questa quaresima incontro al Signore che Risorgerà "in segreto" tonificandoci nell'animo e parafrasando S Agostino passeremo cosi dal peccato alla Grazia, patiremo nella Passione con Cristo per poi pascere attraverso l'adorazione e il nutrimento del Verum Corpum e del servizio ai fratelli.
Cosi come pure S Benedetto da Norcia suggerisce un di più per purificare il cuore e un di meno al ritmo del quotidiano.
Buona quaresima!
"il silenzio è un mezzo ottimo per santificarsi, per non dire sciocchezze e commettere meno peccati, abbassare l'orgoglio, esercitare l'umiltà e la pazienza, ed imparare a conversare con Dio" (A.Marvelli)

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L' Amore di Dio ci trasforma

Messaggio da Grazia Cuffari » sab feb 20, 2010 9:45 am

Condivido pienamente le tue idee Robert
che sono frutto della conversione dell'animo
e anch'essa opera nel segreto del cuore
in modo delicato e sublime.
E allora avviene che:

L' Amore di Dio ci trasforma dando
gioia e serenità al nostro spirito.


E da allora cominci a vedere tutto in modo differente da prima
e ti accorgi che sei stato creato da Dio per dare Amore
alle persone, agli animali e alle cose, e che queste ultime
non ti appartengono in modo assoluto,
sono solo strumenti transitori
per disseminare il Bene nel mondo.
E ti accetti così come sei, come creatura di Dio con i limiti
di creatura, pur mirando a migliorare te stesso.
E ti accorgi dell'alro che ha bisogno di te, del tuo aiuto concreto
e ti viene quasi naturale testimoniare l'Amore di Dio al servizio
del prossimo.
E ti senti una creatura libera !
L' Amore verso l'Altro è la Verità e la Verità ci rende liberi.
E la tua mente si allarga, ti sembra di abbracciare l'Infinito
e il tuo cuore delicatamente non vede altro riposo
che nel Cuore Divino di Gesù.
E il tuo animo diventa persino poeta, perché per opera
dello Spirito Santo, circola nelle tue vene l'armonia
dell'Universo.
E persino la tua preghiera diventa spontanea, riflessiva
e silenziosa, e assume la forma del dialogo a tu per tu
con il Signore, un dialogo aperto e sincero fatto di parole tue,
impregnate di fiducia verso l'Amico che ci ascolta nel segreto
e ci consola.
E sale anche dal tuo animo la preghiera del grazie,
quasi sconosciuta in precedenza.
E si continua a pregare l' Amico Gesù, avvertendo la Sua presenza al nostro fianco.

Signore, fa' che io non trascuri i doni che ho ricevuto da Te
mediante la conversione di tutto il mio essere e che sono fonte
di gioia infinita. Aiutami a tradurre in pratica questi tuoi doni
in tutti gli atti quotidiani della mia vita.
Fa' che anche gli Altri possano godere di questi doni.
Grazie, grazie mio Signore e mio Dio!
Dio mi ama e ama tutti nel presente e nell'eternità

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TEMPO DI QUARESIMA, TEMPO DI GRAZIA E DI MISERICORDIA

Messaggio da Don Armando Maria » sab feb 20, 2010 9:54 am

Ave Maria!
In preparazione alla sua missione di predicazione che si accingeva a compiere, Gesù si ritira nel deserto e, per quaranta giorni, digiuna e si immerge nella preghiera più intima e filiale con il Padre. Con il suo fulgido esempio il Maestro divino ci insegna che, per prepararci alla Pasqua, dobbiamo ritirarci nel deserto, ossia entrare nel segreto della nostra anima per creare quelle condizioni di silenzio adatte alla preghiera e all’intima unione con Dio. Siano lodati Gesù e Maria, sempre! Pace e gioia!
Gesù e la Mamma Celeste vi amano assai e vi benedicono; e anche io, nel loro Santissimo Amore vi voglio bene e vi benedico per intercessione del Cuore Immacolato di Maria: nel Nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen. Don Armando Maria

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La Tua Parola, Signore e lampada sul mio cammino

Messaggio da Grazia Cuffari » sab feb 20, 2010 1:13 pm

Immagine

In questo periodo di Quaresima 2010
voglio meditare la Tua Parola, Signore.
Essa è una stella che guida i miei passi
verso Te, Eterno Signore della Vita.

E' una luce che illumina il mio cammino.
Fa' che io possa tenerla sempre accesa,
specialmente nel buio della notte, perché
Tu possa trasformarla in speranza.

Grazie, mio Dio.
Maria, Madre di Dio vienimi in aiuto.
Dio mi ama e ama tutti nel presente e nell'eternità

Ospite
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Messaggio da Ospite » dom feb 21, 2010 2:30 pm

Papa: "Potere è tentazione Satana"
Messaggio all'Angelus per la Quaresima

Potere, fame di beni materiali, ambizione sono tentazioni di Satana, contro cui ogni uomo è chiamato a lottare, per smascherarlo come fa Gesù E' il messaggio di Benedetto XVI all'Angelus domenicale in piazza San Pietro. Il Papa parla poi di "agonismo spirituale" contro il demonio, cui è dedicato in particolare il periodo della Quaresima che si è aperto con le "ceneri" di mercoledì e si concluderà con la Pasqua.

"La Quaresima è come un lungo "ritiro", durante il quale rientrare in se stessi e ascoltare la voce di Dio, per vincere le tentazioni del Maligno", ricorda il Pontefice prendendo spunto dalla stessa esperianza di Gesu' che - secondo il vangelo di Luca - fu insidiato dal Demonio, durante il periodo vissuto nel deserto.

Le tentazioni di Satana furono, ha spiegato il Papa, essenzialmente tre: quella legata al "bisogno di beni materiali" (la proposta diabolica di trasformare in pane le pietre); "l'inganno del potere", quando il Maligno offrì a Gesù il dominio su tutto il creato in cambio di un atto di adorazione; infine l'ambizione, legata all'invito a compiere "un miracolo spettacolare": quello di gettarsi dalle mura del Tempio e di farsi salvare dagli angeli.

"Anche oggi - dice Benedetto XVI - l'uomo conosce nel suo profondo la tentazione del potere, dell'ambizione e dell'edonismo". E deve sconfiggerle "grazie all'obbedienza a Dio".

"Dio non va mai messo alla prova". Gesù, conclude il Papa, "antepone ai criteri umani, l'unico criterio autentico: l'obbedienza alla volontà di Dio". Il tempo della Quaresima, della riflessione, va vissuto "non con orgoglio e presunzione benì usando le armi della fede, cioè la preghiera, l'ascolto della Parola di Dio e la penitenza".

Fonte http://www.tgcom.mediaset.it/cronaca/ar ... 4559.shtml

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Messaggio da miriam bolfissimo » lun feb 22, 2010 9:55 am


  • Angelus di Sua Santità Benedetto XVI

    per la I domenica di Quaresima, 21 febbraio 2010
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Cari fratelli e sorelle!

Mercoledì scorso, con il rito penitenziale delle Ceneri, abbiamo iniziato la Quaresima, tempo di rinnovamento spirituale che prepara alla celebrazione annuale della Pasqua. Ma che cosa significa entrare nell’itinerario quaresimale? Ce lo illustra il Vangelo di questa prima domenica, con il racconto delle tentazioni di Gesù nel deserto. Narra l’Evangelista san Luca che Gesù, dopo aver ricevuto il battesimo di Giovanni, "pieno di Spirito Santo, si allontanò dal Giordano ed era guidato dallo Spirito Santo nel deserto, per quaranta giorni, tentato dal diavolo" (Lc 4,1-2). È evidente l’insistenza sul fatto che le tentazioni non furono un incidente di percorso, ma la conseguenza della scelta di Gesù di seguire la missione affidatagli dal Padre, di vivere fino in fondo la sua realtà di Figlio amato, che confida totalmente in Lui. Cristo è venuto nel mondo per liberarci dal peccato e dal fascino ambiguo di progettare la nostra vita a prescindere da Dio. Egli l’ha fatto non con proclami altisonanti, ma lottando in prima persona contro il Tentatore, fino alla Croce. Questo esempio vale per tutti: il mondo si migliora incominciando da se stessi, cambiando, con la grazia di Dio, ciò che non va nella propria vita.

Delle tre tentazioni cui Satana sottopone Gesù, la prima prende origine dalla fame, cioè dal bisogno materiale: "Se tu sei Figlio di Dio, di’ a questa pietra che diventi pane". Ma Gesù risponde con la Sacra Scrittura: "Non di solo pane vivrà l’uomo" (Lc 4,3-4; cfr Dt 8,3). Poi, il diavolo mostra a Gesù tutti i regni della terra e dice: tutto sarà tuo se, prostrandoti, mi adorerai. È l’inganno del potere, e Gesù smaschera questo tentativo e lo respinge: "Il Signore, Dio tuo, adorerai: a lui solo renderai culto" (cfr Lc 4,5-8; Dt 6,13). Non adorazione del potere, ma solo di Dio, della verità e dell’amore. Infine, il Tentatore propone a Gesù di compiere un miracolo spettacolare: gettarsi dalle alte mura del Tempio e farsi salvare dagli angeli, così che tutti avrebbero creduto in Lui. Ma Gesù risponde che Dio non va mai messo alla prova (cfr Dt 6,16). Non possiamo "fare un esperimento" nel quale Dio deve rispondere e mostrarsi Dio: dobbiamo credere in Lui! Non dobbiamo fare di Dio "materiale" del "nostro esperimento"! Riferendosi sempre alla Sacra Scrittura, Gesù antepone ai criteri umani l’unico criterio autentico: l’obbedienza, la conformità con la volontà di Dio, che è il fondamento del nostro essere. Anche questo è un insegnamento fondamentale per noi: se portiamo nella mente e nel cuore la Parola di Dio, se questa entra nella nostra vita, se abbiamo fiducia in Dio, possiamo respingere ogni genere di inganno del Tentatore. Inoltre, da tutto il racconto emerge chiaramente l’immagine di Cristo come nuovo Adamo, Figlio di Dio umile e obbediente al Padre, a differenza di Adamo ed Eva, che nel giardino dell’Eden avevano ceduto alle seduzioni dello spirito del male di essere immortali, senza Dio.

La Quaresima è come un lungo "ritiro", durante il quale rientrare in se stessi e ascoltare la voce di Dio, per vincere le tentazioni del Maligno e trovare la verità del nostro essere. Un tempo, possiamo dire", di "agonismo" spirituale da vivere insieme con Gesù, non con orgoglio e presunzione, ma usando le armi della fede, cioè la preghiera, l’ascolto della Parola di Dio e la penitenza. In questo modo potremo giungere a celebrare la Pasqua in verità, pronti a rinnovare le promesse del nostro Battesimo. Ci aiuti la Vergine Maria affinché, guidati dallo Spirito Santo, viviamo con gioia e con frutto questo tempo di grazia. Interceda in particolare per me e i miei collaboratori della Curia Romana, che questa sera inizieremo gli Esercizi Spirituali.
  • Benedetto XVI
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Messaggio da miriam bolfissimo » lun feb 22, 2010 9:59 am

Immagine Manifestati a noi, Signore,
  • in questo tempo di grazia affinché, trovandoti,
    il nostro giudizio si risvegli.

    Il nostro cuore non sia ingannato
    dalla capacità seduttrice del mondo
    né intimidito dalla sua violenza.

    Fa’ che conosciamo la tua vittoria sul nemico,
    perché, quando hai trionfato nel deserto,
    tutti gli uomini - che ti appartengono - hanno superato la prova.

    Fa’ che viviamo con te per conoscere
    e poter scegliere in ogni momento
    il cammino che conduce alla libertà. Amen

    • a cura della Comunità Parrocchiale di Villaricca
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Riflessioni

Messaggio da Grazia Cuffari » mar feb 23, 2010 1:31 pm

Riflessioni della mia anima in continua ricerca di Dio, sorte dopo aver ascoltato e meditato il messaggio dell'Angelus della prima domenica di Quaresima "di Papa Benedetto XVI -21 febbraio 2010

Io e te, Signore
.

Ho capito finalmente, Signore
che il cammino della mia vita spirituale
non posso mai farlo da sola

Ho bisogno di Te, Signore, della tua Parola
ogni giorno, ogni momento, ed ogni ora
per competere con Satana che cerca
di continuo di assalirmi con furbizia,
in specie nelle mie più deboli ore,
perché, caparbio, vuole riportare vittoria.

Ma io so che senza di Te sono polvere
che si disperde nel vento,
e solo con te, insieme a te la mia fragilità
diventa forza, la forza di un leone.

Solo seguendo il tuo esempio
di unione col Padre e il di Lui Spirito
riporterò come Te la mia vittoria.

Io e te Signore, insieme
sul sentiero della vita.
Con Te Signore,voglio sempre vivere,
con Te che mi segui con cura e con amore,
fin da prima del mio concepimento

Con Te che dai luce alla mia mente.
Con Te che dai senso e gusto al mio vivere
Con Te sempre e non permettere mai
che io abbia ad allontanarmi da Te
Mio Signore, mio Dio e mio Tutto.
Dio mi ama e ama tutti nel presente e nell'eternità

Info da Medjugorje
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Messaggio da Info da Medjugorje » mar feb 23, 2010 5:38 pm

Immagine

“Nel deserto” – Marco 1,12-15


In quel tempo, lo Spirito sospinse Gesù nel deserto e nel deserto rimase quaranta giorni, tentato da Satana. Stava con le bestie selvatiche e gli angeli lo servivano.
Dopo che Giovanni fu arrestato, Gesù andò nella Galilea, proclamando il vangelo di Dio, e diceva: «Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; convertitevi e credete nel Vangelo».


Tutti giorni ci fermiamo davanti allo specchio per vedere il nostro aspetto esterno. Se qualche cosa non ci piace rimediamo subito con tutti mezzi a nostra disposizione. Cambiamo look per apparire più belli esternamente. Prendiamo questo tempo di quaresima come lo specchio interno che entra nei angoli più intimi del nostro cuore e dell'anima. Scopriamo quella sofferenza oppure quell'offesa, che ci ha ferito o che ha ferito un fratello o una sorella, ricordandoci che siamo tutti figli di Dio. Entriamo con lo specchio là dove sono nascosti le cose che ci chiudono il cuore, perché non capiamo, cose che non abbiamo mai detto a nessuno, per paura, per vergogna, per indifferenza, per convinzione che tutto ciò che è passato è stato portato via, con un soffio di vento per sempre. Attraversiamo il nostro deserto appoggiati a Gesù. Lui ci darà i mezzi per rimediare, per trovare il nuovo look per abbellire il cuore, l'anima, lo spirito, per iniziare una nuova vita.
Auguro a tutti un buon cammino di quaresima. Siete presenti nel mio cuore e nelle mie preghiere. Un forte abbraccio da Medjugorje. Silvia :D
Ultima modifica di Info da Medjugorje il mar feb 23, 2010 8:47 pm, modificato 2 volte in totale.

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Messaggio da miriam bolfissimo » mar feb 23, 2010 6:35 pm

Immagine Signore Gesù, devo riconoscere che anch'io
  • riempio la mia preghiera di troppe parole,
    nel timore che Dio in qualche modo si dimentichi di me
    o nel desiderio che presti attenzione alle tante necessità della mia vita.

    Tu mi parli di un Dio che non ha bisogno di essere informato su di me, sulle mie necessità,
    di un Dio che non è distratto, ma che desidera per me un destino felice,
    vuole che mi senta figlio amato e che accetti di diventare realmente suo figlio.

    Per questo insegnami a pregare come figlio
    che ha fiducia in un Dio che resta fedele
    alle proprie promesse, che non dimentica» i suoi figli.

    Liberami dalla discontinuità e dalla superficialità,
    perché la mia preghiera non sia fatta di tante parole
    ma sia guidata dalla consapevolezza che Dio è un Padre affidabile.

    Insegnami a trovare nella preghiera filiale
    la capacità e la forza
    di un amore che sa perdonare. Amen

    • a cura della Comunità Parrocchiale di Villaricca
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Messaggio da Rosyna » mar feb 23, 2010 9:30 pm

E' BELLISSIMA ED E' TROPPO GRANDE IL DESIDERIO DI RECITARLA INSIEME A TUTTI VOI


Signore Gesù, devo riconoscere che anch'io
riempio la mia preghiera di troppe parole,
nel timore che Dio in qualche modo si dimentichi di me
o nel desiderio che presti attenzione alle tante necessità della mia vita.

Tu mi parli di un Dio che non ha bisogno di essere informato su di me, sulle mie necessità,
di un Dio che non è distratto, ma che desidera per me un destino felice,
vuole che mi senta figlio amato e che accetti di diventare realmente suo figlio.

Per questo insegnami a pregare come figlio
che ha fiducia in un Dio che resta fedele
alle proprie promesse, che non dimentica» i suoi figli.

Liberami dalla discontinuità e dalla superficialità,
perché la mia preghiera non sia fatta di tante parole
ma sia guidata dalla consapevolezza che Dio è un Padre affidabile.

Insegnami a trovare nella preghiera filiale
la capacità e la forza
di un amore che sa perdonare. Amen
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------------------------
Ti prego:
non togliermi i pericoli,ma aiutami ad affrontarli.
Non calmar le mie pene,ma aiutami a superarle.

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Messaggio da Info da Medjugorje » mar feb 23, 2010 10:15 pm

Immagine

Anche io desidero recitarla insieme a tutti voi:

Signore Gesù, devo riconoscere che anch'io
riempio la mia preghiera di troppe parole,
nel timore che Dio in qualche modo si dimentichi di me
o nel desiderio che presti attenzione alle tante necessità della mia vita.

Tu mi parli di un Dio che non ha bisogno di essere informato su di me, sulle mie necessità,
di un Dio che non è distratto, ma che desidera per me un destino felice,
vuole che mi senta figlio amato e che accetti di diventare realmente suo figlio.

Per questo insegnami a pregare come figlio
che ha fiducia in un Dio che resta fedele
alle proprie promesse, che non dimentica» i suoi figli.

Liberami dalla discontinuità e dalla superficialità,
perché la mia preghiera non sia fatta di tante parole
ma sia guidata dalla consapevolezza che Dio è un Padre affidabile.

Insegnami a trovare nella preghiera filiale
la capacità e la forza
di un amore che sa perdonare. Amen
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Un forte abbraccio da Medjugorje. Silvia :D _______________

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Quaresima 2010

Messaggio da miriam bolfissimo » mer feb 24, 2010 5:35 pm

ImmagineSignore, tu vieni a me come la salvezza che il Padre mi offre:
  • il segno di una sapienza di vita che non ha paragoni,
    perché sei la Parola di verità;
    il segno di un amore che mi sollecita e attrae.

    Tu sei il fondamento della mia speranza,
    sei tu la mia speranza:
    liberami dalla tentazione di attendere altri segni!

    Fa' che la tua luce abiti il mio cuore,
    così che sappia fidarmi di te,
    senza attendere altro, fino ad affidarmi a te
    e lasciare a te il compito di plasmare il mio cuore e la mia vita.

    Tu solo conosci il disegno buono del Padre su di me,
    quel disegno che, accolto e realizzato,
    mi riempie di gioia. Amen

    • a cura della Comunità Parrocchiale di Villaricca
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Preghiera di Quaresima 2010

Messaggio da Grazia Cuffari » mer feb 24, 2010 8:16 pm

Signore,
leggendo le preghiere del gruppo degli amici
del Forum in questo periodo di Quaresima
sento che sono tutte dettate dall'intimo
della nostra interiorità e dalla voglia
di fare la tua volontà.
Esse ci danno lo slancio per superare
le nostre umane fragilità.
Ma mi accorgo Signore,
che veniamo a Te sempre con le mani vuote,
ma con l'animo colmo di fiducia che Tu possa
riempirle della Tua grazia, del Tuo Amore
Signore,per riversarlo a chi ci sta vicino,
e a chi ci è intorno
La nostra vita ha senso, solo se è donata,
se la viviamo acconsentendo al Tuo Amore.
se la spendiamo al servizio Tuo Signore.


Fa' o Dio che ci liberiamo dall'egoismo,
dalla superbia, dall'orgoglio, dalla vanità
e dalla presunzione, perché, liberi da queste
e altre vane cose, il nostro cuore possa
accogliere Te, Signore.
Aiutaci a far deserto di tutte le cose inutili
per la nostra vita, con la meditata riflessione
e con l'ascolto silenzioso di Te Signore.
Insegnaci a pregare senza tante parole,
fa che ogni nostra parola corrisponda a tutto ciò
che sentiamo nel cuore. Grazie Signore!
Dio mi ama e ama tutti nel presente e nell'eternità

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Messaggio da Grazia Cuffari » gio feb 25, 2010 4:13 pm

SPECIALE MEDJOUGORJE

Ho visto ieri sera su rete 4 la trasmissione " Speciale Medjougorje" più col senso della fede del mio cuore che con il senso della vista che noi tutti o quasi abbiamo, per nascita. Vedere quei ragazzi, specialmente il più piccolo con gli occhi rivolti al cielo e con l'atteggiamento naturale di chi estasiato vede una persona e devotamente ascolta o le parla, è stato per me bellissimo. Mi ha fatto pensare quando Gesù camminava per le vie della Palestina e faceva miracoli a chi, con fede, glieli chiedeva e avevano un fine: quello di farsi conoscere come Figlio di Dio, fatto uomo che, unito intimamente al Padre, operava per il Bene di questa fragile Umanità decaduta per opera del Male.
E adesso mi chiedo : " Se Gesù-Dio ha fatto miracoli durante il suo percorso terreno, e gli Apostoli continuarono a farli in Nome suo, perché non potrebbe farli ancora adesso in perfetta unione con il Padre e lo Spirito Santo, scegliendo le persone volute ?
Sì, io ci credo, perché niente e impossibile a Di ! Egli è l'Onnipotente!
E il miracolo migliore che Dio possa fare all'uomo è la Conversione di tutto il suo essere a Dio. Altri possono fare miracoli prodigiosi riguardanti il corpo e le cose, ma mai quello della conversione al Bene, all'Amore verso l'Altro.
Mediante questa conversione sentiamo che la vita ha un senso solo se donata, se offerta a Lui, cioè al nostro prossimo.
In fin dei conti noi restituiamo a Dio-Amore quella fiammella d'Amore divino che Dio ha soffiato in tutti noi, dal momento della Creazione in poi. E l'Amore divino in noi, se stimolato dallo Spirito e accettato liberamente da noi, richiama l' Amore infinito di Dio.
E mi auguro che questo avvenga in tutti i cuori. Per questo ti prego, Signore !
Dio mi ama e ama tutti nel presente e nell'eternità

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Messaggio da miriam bolfissimo » gio feb 25, 2010 5:24 pm

Immagine Ti sono grato, Signore,
  • per questa tua Parola che mi invita
    ad avere fiducia in Dio.

    Tu conosci bene il suo cuore di Padre
    e il suo desiderio di dare a tutti
    i suoi figli cose buone.

    Per questo insisti perché non mi stanchi
    di chiedere, di cercare presso di lui
    le cose buone di cui ha bisogno la mia vita.

    Insegnami, Signore, ad avere fiducia come te quando prego il Padre,
    ad attendere con pazienza che nella mia vita si compiano le promesse di Dio,
    ad accogliere le cose buone che il Padre intende offrirmi.

    Donami
    un cuore filiale che chiede senza stancarsi,
    un cuore fraterno che prega per gli altri:

    per chi soffre, perché trovi la serenità;
    per chi non crede, perché trovi la fede;
    per chi è chiamato da te, perché sappia dirti di sì.

    Maestro, insegnami a pregare. Amen

    • a cura della Comunità Parrocchiale di Villaricca
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      • Io voglio amare soltanto per Te tutto quello che amo... (santa Teresa di Lisieaux)[/list:u][/list:u][/list:u]

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Quaresima 2010

Messaggio da miriam bolfissimo » ven feb 26, 2010 6:51 pm

ImmagineSignore Gesù, con te Dio Padre,
  • «lento all'ira e grande nell'amore»,
    si è fatto vicino a me e a ogni essere umano
    con la sua misericordia che libera dal male.

    Con la tua venuta ogni uomo è mio fratello.

    Aiutami a essere fratello
    di chi vive con me,
    di chi incontro nella mia vita.

    Rendimi capace di perdonare
    a chi mi ha fatto un torto, perché io sono sempre
    perdonato dal Padre.

    La memoria del perdono che ricevo dal Padre
    tolga dal mio cuore ogni risentimento
    e dalle mie labbra ogni parola cattiva.

    Sostenga il mio impegno a cercare
    una riconciliazione piena
    con chi sono entrato in conflitto. Amen

    • a cura della Comunità Parrocchiale di Villaricca
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      • Io voglio amare soltanto per Te tutto quello che amo... (santa Teresa di Lisieaux)[/list:u][/list:u][/list:u]

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Preghiera

Messaggio da Grazia Cuffari » ven feb 26, 2010 8:17 pm

Preghiera
Rivolgi, o Signore,
io tuo sguardo d'amore su di noi:
sule nostre paure,
i nostri egoismi, la nostre ferite
del corpo e dello spirito
Guarisci,con la forza
e la consolazione dello Spirito Santo,
le nostre infermità.

Rendici capaci
di accoglienza reciproca,
di solidarietà gratuita,
di vicinanza amorevole
verso ogni persona sofferente.

Apri i nostri occhi Signore,
per vedere il tuo volto
in ogni persona che incontriamo;
apri il nostro cuore
per amarci gli uni e gli altri
come Tu ci hai amato,
e così manifestare
il Dio della solidarietà e dell'amore
Amen

Tu, Signore hai detto: " Qualunque cosa domanderete
nel mio Nome, l'avrete! "
Perché chiunque chiede, riceve: chiunque cerca trova;
a chiunque bussa sarà aperto! "
Dio mi ama e ama tutti nel presente e nell'eternità

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Salmo 8

Messaggio da Grazia Cuffari » sab feb 27, 2010 8:10 am

SALMO 8
<< Q SIGNORE, Signore nostro, quanto è magnifico il tuo nome in tutta la terra! Tu hai posto la tua maestà nei cieli. Dalla bocca dei bambini e dei lattanti hai tratto una forza a causa dei tuoi nemici per ridurre al silenzio l'avversario, e il vendicatore. Quand'io considero i tuoi cieli, opera delle tue mani, la luna e le stelle che tu hai disposte, che cosa è l'uomo perché tu lo ricordi ? il figlio dell'uomo perché te ne prenda cura? Eppure tu l'hai fatto solo di poco inferiore a Dio, e l'hai coronato di gloria ed onore. Tu l'hai fatto dominare sulle opere delle tue mani, hai posto ogni cosa sotto i suoi piedi, pecore e buoi tutti quanti e anche le bestie selvatiche della campagna, gli uccelli del cielo e i pesci del mare,tutto quel che percorre i sentieri dei mari. O SIGNORE,Signore nostro,quant'è magnifico il tuo nome in tutta la terra!

Durante questo periodo di Quaresima mi piace meditare
con questo bellissimo Salmo che riflette la tua grandezza
Signore con le opere della tua Creazione.
Sì Tu sei il Creatore Supremo di tutte le cose sulla terra,
trascendi l'opera tua e insieme manifesti le cure amorevoli
per le tue creature.
Tu sei il Sovrano ! l'Universo intero è nelle tue mani.
Dio mi ama e ama tutti nel presente e nell'eternità

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Messaggio da miriam bolfissimo » lun mar 01, 2010 5:13 pm


  • Angelus di Sua Santità Benedetto XVI

    per la II domenica di Quaresima, 28 febbraio 2010
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Cari fratelli e sorelle!

Si sono conclusi ieri, qui nel Palazzo Apostolico, gli Esercizi Spirituali che, come è consuetudine, si tengono agli inizi della Quaresima in Vaticano. Con i miei collaboratori della Curia Romana abbiamo trascorso giorni di raccoglimento e di intensa preghiera, riflettendo sulla vocazione sacerdotale, in sintonia con l&#8217;Anno che la Chiesa sta celebrando. Ringrazio quanti ci sono stati vicini spiritualmente.

In questa seconda domenica di Quaresima la liturgia è dominata dall&#8217;episodio della Trasfigurazione, che nel Vangelo di san Luca segue immediatamente l&#8217;invito del Maestro: &#8220;Se qualcuno vuol venire dietro a me, rinneghi sé stesso, prenda la sua croce ogni giorno e mi segua! (Lc 9,23). Questo evento straordinario, è un incoraggiamento nella sequela di Gesù.

Luca non parla di Trasfigurazione, ma descrive quanto è avvenuto attraverso due elementi: il volto di Gesù che cambia e la sua veste che diventa candida e sfolgorante, alla presenza di Mosè ed Elia, simbolo della Legge e dei Profeti. I tre discepoli che assistono alla scena sono oppressi dal sonno: è l&#8217;atteggiamento di chi, pur essendo spettatore dei prodigi divini, non comprende. Solo la lotta contro il torpore che li assale permette a Pietro, Giacomo e Giovanni di &#8220;vedere&#8221; la gloria di Gesù. Allora il ritmo si fa incalzante: mentre Mosé ed Elia si separano dal Maestro, Pietro parla e, mentre sta parlando, una nube copre lui e gli altri discepoli con la sua ombra; è una nube, che, mentre copre, rivela la gloria di Dio, come avvenne per il popolo pellegrinante nel deserto. Gli occhi non possono più vedere, ma gli orecchi possono udire la voce che esce dalla nube: &#8220;Questi è il Figlio mio, l&#8217;eletto; ascoltatelo!&#8221; (v. 35).

I discepoli non sono più di fronte ad un volto trasfigurato, né ad una veste candida, né ad una nube che rivela la presenza divina. Davanti ai loro occhi, c&#8217;è &#8220;Gesù solo&#8221; (v. 36). Gesù è solo davanti al Padre suo, mentre prega, ma, allo stesso tempo, &#8220;Gesù solo&#8221; è tutto ciò che è dato ai discepoli e alla Chiesa di ogni tempo: è ciò che deve bastare nel cammino. È lui l&#8217;unica voce da ascoltare, l&#8217;unico da seguire, lui che salendo verso Gerusalemme donerà la vita e un giorno &#8220;trasfigurerà il nostro misero corpo per conformarlo al suo corpo glorioso&#8221; (Fil 3,21).

&#8220;Maestro, è bello per noi essere qui&#8221; (Lc 9,33): è l&#8217;espressione estatica di Pietro, che assomiglia spesso al nostro desiderio di fronte alle consolazioni del Signore. Ma la Trasfigurazione ci ricorda che le gioie seminate da Dio nella vita non sono punti di arrivo, ma sono luci che Egli ci dona nel pellegrinaggio terreno, perché &#8220;Gesù solo&#8221; sia la nostra Legge e la sua Parola sia il criterio che guida la nostra esistenza.

In questo periodo quaresimale invito tutti a meditare assiduamente il Vangelo. Auspico, inoltre, che in quest&#8217;Anno Sacerdotale i Pastori &#8220;siano veramente pervasi dalla Parola di Dio, la conoscano davvero, la amino al punto che essa realmente dia loro vita e formi il loro pensiero&#8221; (Omelia nella Messa crismale, 9 aprile 2009). La Vergine Maria ci aiuti a vivere intensamente i nostri momenti di incontro con il Signore perché possiamo seguirlo ogni giorno con gioia. A Lei volgiamo il nostro sguardo invocandola con la preghiera dell&#8217;Angelus.
  • Benedetto XVI
      • Io voglio amare soltanto per Te tutto quello che amo... (santa Teresa di Lisieaux)[/list:u][/list:u][/list:u]

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Messaggio da miriam bolfissimo » lun mar 01, 2010 5:18 pm

ImmagineSono sorpreso, Signore, della misericordia di Dio Padre
  • che tu mi fai conoscere e sperimentare.

    Ti avvicini a me, cercandomi nella mia situazione di peccato,
    perché il Padre mi ama.

    Ti doni a me per liberarmi dalla mia condizione di peccato,
    perché il Padre mi ama.

    Mi fai dono del tuo Spirito, che mi guida nel mondo,
    perché il Padre mi ama.

    Ti sono grato, Signore, per questo amore
    fedele e traboccante.

    Fa' che sperimenti ogni giorno questo amore misericordioso,
    fino a sentirmi un perdonato, un graziato;
    poni nel mio cuore tanta misericordia
    da essere fraterno e generoso con quanti incontro,
    affinché anch'io riveli la misericordia traboccante di Dio Padre. Amen

    • a cura della Comunità Parrocchiale di Villaricca
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