AAVV - Pensieri sulla Santissima Eucaristia

Raccolta di preghiere e testi religiosi d’Autore, a cura di miriam bolfissimo
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Messaggio da miriam bolfissimo » lun ott 22, 2007 10:44 am

  • Concedi più di quanto hai promesso
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O Signore, sei tu stesso, la Verità incarnata, che mi parli! Che cosa ci può essere di più vero di quello che la Verità stessa ci dice? Io non dubito, Signore, della tua presenza reale nell'adorabile mistero al quale sto per accostarmi: non dubito che produca i mirabili effetti che tu hai promesso; ma temo assai di porre degli ostacoli alle tue grazie, con le mie infedeltà, con la mia fiacchezza e pigri-zia. Non dubito che sia veramente così; ne sono addirittura certo. Però questo non mi impedirà di accostarmi a te, poiché io non posso vivere, se non cibandomi ogni giorno del pane sovrasostanziale.
Mio Signore, tu hai voluto farci sapere che non solo sei fedele alle tue promesse, ma che concedi assai più di quello che hai promesso. Quante volte hai donato la vita dell'anima a quelli che ti chiedevano solamente la vita del corpo !
Una sola tua parola, un solo tuo gesto compivano meraviglie... Che cosa non dovrò dunque sperare da questo mistero nel quale tu ti doni completamente a me? Gesù mio, non è per la salute del corpo, ma per la salute dell'anima che io ti supplico: «Pietà di me, Signore; risanami, contro di te ho peccato» (Sal 40,5).
  • (Innocent Le Masson)
Ultima modifica di miriam bolfissimo il lun nov 05, 2007 3:10 pm, modificato 1 volta in totale.
      • Io voglio amare soltanto per Te tutto quello che amo... (santa Teresa di Lisieaux)[/list:u][/list:u][/list:u]

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Messaggio da miriam bolfissimo » lun ott 22, 2007 10:45 am

  • Egli è per noi cibo soavissimo
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Tu, eterno Padre, sei quella mensa che ci da in cibo l'agnello tuo Figlio unigenito. Egli è per noi cibo soavissimo, sia per la sua dottrina con cui ci nutre della tua volontà, sia per il sacramento che riceviamo nella santa comunione, il quale ci pasce e conforta mentre siamo pellegrini e viandanti in questa vita.
Lo Spirito Santo è veramente servitore per noi, perché ci amministra questa dottrina illuminando l'occhio del nostro intelletto e ispirandoci a seguirla; e ci amministra anche la carità del prossimo e la fame del cibo delle anime e della salvezza di tutto il mondo, per onore di te, Padre. Perciò vediamo che le anime illuminate da te, luce vera, mai lasciano passare un po' di tempo senza mangiare questo cibo soave per tuo onore.
  • (Caterina da Siena)
Ultima modifica di miriam bolfissimo il lun nov 05, 2007 3:11 pm, modificato 1 volta in totale.
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Messaggio da miriam bolfissimo » lun ott 29, 2007 4:40 pm

  • Il suo corpo tra le mani
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Un giorno, ascoltavo, al momento della comunione, un bel canto in cui si ripetevano continuamente queste parole: «Dio ci ha messo il suo corpo tra le mani, Dio ci ha messo il suo corpo tra le mani! ». D'un tratto, fui preso come da una fitta al cuore: Dio ci ha messo il suo corpo tra le mani, ma noi cosa facciamo a questo corpo di Dio? E non potevo trattenermi dal gridare dentro di me: Noi facciamo violenza a Dio! Gli facciamo violenza!
Come gli facciamo violenza? Abusiamo della promessa con cui si è vincolato a venire sull'altare e dentro di noi. Lo «costringiamo» ogni giorno a fare questo supremo gesto d'amore, ma noi siamo senz'amore, spesso siamo perfino distratti, e questo è fargli violenza. Come bisogna essere delicati e teneri con un bambino che non può difendersi; come siamo, invece, rozzi e grossolani con Gesù che, misteriosamente, non può difendersi da noi.
«Ecco - esclamava san Francesco d'Assisi - ogni giorno egli si umilia per venire sull'altare, come quando dalla sede regale discese nel grembo della Vergine». Non ci si può, perciò, accostare alla comunione se non sprofondati nell'umiltà e nel pentimento.
  • (Raniero Cantalamessa)
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Messaggio da miriam bolfissimo » lun ott 29, 2007 4:41 pm

  • Ecco il pane degli angeli
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Ecco il pane degli angeli,
pane dei pellegrini,
vero pane dei figli:
non deve essere gettato.

Con i simboli è annunziato,
in Isacco dato a morte,
nell'agnello della Pasqua,
nella manna data ai padri.

Buon pastore, vero pane,
o Gesù, pietà di noi:
nutrici e difendici,
portaci ai beni eterni
nella terra dei viventi.

Tu che tutto sai e puoi
che ci nutrì sulla terra,
conduci i tuoi fratelli
alla tavola del cielo
nella gioia dei tuoi santi.
  • (dalla Liturgia)
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Messaggio da miriam bolfissimo » lun nov 05, 2007 3:11 pm

  • Voglio essere con te
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Signore Dio, quando sarò tutto unito e assorto in te e totalmente dimentico di me stesso? Tu in me e io in te; fa' che possiamo rimanere insieme in una perfetta unità.
Tu sei veramente colui che mi dona la pace, nel quale si trovano la pace suprema e il vero riposo, fuori del quale non c'è che fatica, dolore e infinita miseria. Tu sei veramente un Dio nascosto; non hai niente a che fare con i malvagi, e la tua parola si volge agli umili e ai semplici.
Come è soave il tuo spirito, Signore! Per dimostrare ai tuoi figli la tua dolcezza, ti sei degnato di ristorarli con il soavissimo pane che discende dal ciclo. O grazia ineffabile! O degnazione ammirabile! O amore immenso, concesso in modo singolare all'uomo! Che cosa potrò rendere al Signore per questa grazia, per un amore così grande?
Non posso offrire niente di più gradito, che donare il mio cuore totalmente al mio Dio, unendomi a lui nell'intimo. Allora esulterà tutto il mio essere, quando l'anima mia sarà perfettamente unita a Dio.
Allora mi dirà: «Se tu vuoi essere con me, io voglio essere con te». E io gli risponderò: «Degnati, Signore, di rimanere con me; io sono felice di stare con te. Questo è tutto il mio desiderio, che il mio cuore sia unito a te».
  • (Imitazione di Cristo)
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Messaggio da miriam bolfissimo » lun nov 05, 2007 3:12 pm

  • Trasformare il mondo secondo il Vangelo
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È in questo mondo che deve rifulgere la speranza cristiana! Anche per questo il Signore ha voluto rimanere con noi nell'eucaristia, inscrivendo in questa sua presenza sacrificale e conviviale la promessa di un'umanità rinnovata dal suo amore. Significativamente, il Vangelo di Giovanni, laddove i sinottici narrano l'istituzione dell'eucaristia, propone, illustrandone così il significato profondo, il racconto della lavanda dei piedi, in cui Gesù si fa maestro di comunione e di servizio.
Da parte sua, l'apostolo Paolo qualifica «indegno» di una comunità cristiana il partecipare alla cena del Signore, quando ciò avvenga in un contesto di divisione e di indifferenza verso i poveri. Annunziare la morte del Signore «finché egli venga» comporta, per quanti partecipano all'eucaristia, l'impegno di trasformare la vita, perché essa diventi, in certo modo, tutta «eucaristica». Proprio questo frutto di trasfigurazione dell'esistenza e l'impegno a trasformare il mondo secondo il Vangelo fanno risplendere la tensione escatologica della celebrazione eucaristica e dell'intera vita cristiana: «Vieni, Signore Gesù! ».
  • (Ecclesia de eucharistia)
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Messaggio da miriam bolfissimo » lun nov 12, 2007 3:14 pm

  • Che tutti gli uomini ti amino
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Ti ringrazio, Gesù, dell'amore che ti tiene legato a noi! Ti ringrazio della bontà con la quale ci accogli e dei benefici con i quali ci inviti a servirti e ad amarti sempre più, facendoci godere della tua dolce compagnia e conversazione in questo Sacramento divino.
Voglio che il mio cuore resti in piena e perpetua balia del tuo! Penetra e accendi i cuori di tutti gli uomini!
«Dona la luce ai sensi, infondi amore nei cuori... affinché possiamo evitare ogni male!». Che tutti gli uomini ti amino dello stesso tuo amore, amore purissimo che si innalza direttamente e unicamente a te, Dio vivo, Dio vero e Salvatore.
  • (Francesco Spinelli)
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Messaggio da miriam bolfissimo » lun nov 12, 2007 3:17 pm

  • Che io rimanga in te e tu in me
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Signore Gesù Cristo, tu, secondo il disegno del Padre e l'opera dello Spirito Santo, con la tua morte spontaneamente accolta hai riscattato per misericordia il mondo dal peccato e dalla morte eterna; adoro e venero, così come posso, con il mio tiepido affetto e il mio povero amore, con animo grato per così grande dono, questo tuo santo corpo e questo tuo santo sangue, che desidero ricevere per purificarmi e difendermi dai peccati.
Confesso, Signore, che sono troppo indegno di avvicinarmi e di toccarli. Confido però in quella clemenza con la quale tu li hai donati, offrendo la tua vita per salvare i peccatori, e con la quale hai voluto essere sacrificato, vittima obbediente al Padre. Oso riceverli, io peccatore, per diventare, grazie ad essi, giusto. Fa' che riceva ciò che hai donato per cancellare i peccati, Signore, con la bocca e col cuore e fa' che lo comprenda con la fede e l'affetto così da essere innestato, per suo mezzo, dentro la somiglianza della morte e risurrezione, mortificato nell'uomo vecchio e rinnovato nella giustizia, e sia degno di divenire un solo corpo con il tuo corpo, che è la Chiesa. Che io sia tuo membro e tu mio capo, che io rimanga in te e tu in me, finché, nella risurrezione, tu ridia forma al mio misero corpo e lo configuri al tuo corpo glorioso, così come promette l'Apostolo, ed in te io goda eternamente nella tua gloria.
  • (Anselmo d'Aosta)
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Messaggio da miriam bolfissimo » lun nov 19, 2007 4:52 pm

  • Lo Spirito Santo: il noi eucaristico
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Nello Spirito Santo l'eucaristia non è più la manifestazione dell'Amore salvifico mediante una persona sola, in un solo gesto, in un unico momento della storia. Nello Spirito Santo uno solo diventa tantissimi, diventa via, comunicazione, comunione con tutti.
Lo Spirito Santo nel mistero eucaristico fa sì che Cristo diventi tutto in tutti. Cristo sta davanti al Padre per offrire l'umanità intera, egli diventa «noi», noi diventiamo «lui», il Cristo vivente. Lo Spirito Santo nel profondo mistero eucaristico suscita in noi Cristo, «speranza della gloria» (Col 1,27). Lo Spirito Santo fa sì che ogni particella d'umanità diventi un insieme, il corpo di Cristo fino a formare la Chiesa. Nel pane e nel vino eucaristici che ci trasformano, lo Spirito Santo crea in noi la vita, la figura, lo slancio di Cristo verso il Padre. In questo senso l'eucaristia non potrà mai essere paragonata a un qualsiasi gesto magico, nell'eucaristia lo Spirito crea dall'Io di Cristo, un noi, radice e fondamento di tutta la vita della Chiesa.
Nel momento eucaristico, partendo dal Padre che per primo ci ha amati, mediante ognuno di noi, di tutti insieme, e per opera dello Spirito Santo, Cristo ritorna al Padre e non vi torna da solo, s'incammina con noi e con noi coinvolge e trascina tutto l'universo nel suo cammino verso il Padre.
  • (André Joos)
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Messaggio da miriam bolfissimo » lun nov 19, 2007 4:52 pm

  • Il dono dell'amore fraterno
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Mangiando il pane e il vino che Gesù ci dona, «portiamo sempre e dovunque nel nostro corpo la morte di Gesù». Grazie alla morte di Gesù, ogni cristiano porta in sé la capacità di vivere quello che Gesù ha vissuto nel momento ultimo della sua esistenza. Grazie all'eucaristia i cristiani portano nel proprio corpo la morte di Gesù, cioè la capacità di morire a tutto ciò che divide, per permettere che la vita di Gesù si manifesti ora, quaggiù, nel nostro corpo.
In chi riceve l'eucaristia, Gesù continua a sostenere, ad approfondire la fedeltà al Padre e la fedeltà agli uomini, come egli l'ha vissuta. Celebrare l'eucaristia non è solo proclamare la salvezza che viene dall'amore di Gesù, ma è affermare che il Cristo fa morire in noi oggi i germi di divisione, che minacciano continuamente la comunità: «Quelli che sono di Cristo hanno crocifisso la carne con le sue passione e i suoi desideri. Se pertanto viviamo dello Spirito, camminiamo anche secondo lo Spirito» (Gal 5,24-25). Perciò l'assemblea liturgica non merita questo nome, se poi non persevera nell'amore fraterno. Questo amore fraterno non è frutto del nostro sforzo, ma è dono gratuito dell'eucaristia.
  • (Lorenzo Zani)
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Messaggio da miriam bolfissimo » lun nov 26, 2007 11:24 am

  • L'eucaristia divinizza l'uomo
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Gesù, dopo averci restituiti a noi stessi, ci fa ora il dono di sé, per renderci come lui, figli del Padre. Il suo corpo e il suo sangue dati per noi rivelano Dio come amore assoluto e infinito; e insieme ci donano di diventare per grazia ciò che lui è per natura. L'eucaristia realmente divinizza l'uomo. Ma senza alcuna confusione: distinto da Dio, è realmente unito a lui in un unico amore e in un'unica vita. Il discepolo conosce l'indegnità propria e la dignità del dono; e vive questa distanza con amore gioioso, silenzio adorante e canto di lode. È la vita filiale, sorgente di vita fraterna. Attorno alla mensa, nella comunione con lui, nasce la comunità tra di noi. Se è vero che la Chiesa fa l'eucaristia, è perché ancor prima l'eucaristia fa la Chiesa.
  • (Silvano Fausti)
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Messaggio da miriam bolfissimo » lun nov 26, 2007 11:25 am

  • Il sacramento dell'amore
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Nell'ebbrezza spirituale l'uomo esce da sé per vivere «al di sopra» della propria ragione, nell'orizzonte di Dio. Ogni comunione dovrebbe terminare in un'estasi, se intendiamo, con questa parola, non i fenomeni straordinari, ma accidentali, che talvolta l'accompagnano nei mistici, ma, alla lettera, l'uscita (extasis) dell'uomo da se stesso, il «non sono più io che vivo» di Paolo.
Quello che i Padri della Chiesa intendevano dire con il linguaggio figurato dell'ebbrezza, san Tommaso d'Aquino lo esprime in termini più razionali, dicendo che l'eucaristia è il «sacramento dell'amore». L'unione con il Cristo che è vivente, non può avvenire altrimenti — egli spiega — che nell'amore; l'amore, infatti, è la sola realtà grazie alla quale due distinti esseri viventi, rimanendo ognuno nel proprio essere, possono unirsi per formare una cosa sola. Se lo Spirito Santo è detto «la stessa comunione» con Cristo, è proprio perché egli è l'Amore stesso di Dio. Ogni comunione eucaristica che non si conclude con un atto d'amore, è incompiuta. Io mi comunico pienamente e definitivamente con Cristo che si è comunicato a me, solo quando riesco a dirgli, in semplicità e sincerità di cuore, come Pietro: «Signore, tu sai che ti amo!» (cf Gv 21,16).
  • (Raniero Cantalamessa)
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Messaggio da miriam bolfissimo » lun dic 03, 2007 6:26 pm

  • Eucaristia e conversione
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Un uomo celebra veramente l'eucaristia quando al termine della giornata può dire: «Signore, tutte le volte che sono stato con te, tu ne hai inventata qualcuna perché cambiassi vita!». Costui è veramente uomo eucaristico. Un'eucaristia è vera quando l'uomo si pone disponibile e malleabile nelle mani di un Dio imprevedibile. Un Dio che, incontrato, ci rendesse uomini contenti di noi stessi non è il Dio vero che abbiamo incontrato.
La verità dell'eucaristia è verità dell'uomo, che nell'incontro eucaristico si sente radicalmente spinto a una conversione. Se dall'eucaristia scaturisce l'ansia per la conversione, allora veramente si ha una celebrazione dell'eucaristia; se invece nella realtà della nostra vita non si crea questo atteggiamento di apertura a Dio, significa che facilmente ci accontentiamo delle cose esterne e l'eucaristia diventa un po' il riempitivo di tanti vuoti. Anzi, in alcune circostanze l'eucaristia come comunione può tradire l'illusione di una certa santità, mentre di fatto emerge l'adulazione al proprio io.
  • (Antonio Donghi)
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Messaggio da miriam bolfissimo » lun dic 03, 2007 6:33 pm

  • Lo Spirito nell'eucaristia
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Come è presente nel battesimo, lo Spirito è presente anche nell'eucaristia. De Lubac, in una frase lapidaria, aveva riassunto molto bene il legame che unisce l'eucaristia alla Chiesa. «La Chiesa fa l'eucaristia e l'eucaristia fa la Chiesa». L'eucaristia non è soltanto il nutrimento dei cristiani, è la vita della Chiesa. Senza eucaristia non c'è Chiesa. Nel discorso sul pane di vita del Vangelo secondo Giovanni, capitolo 6, la prima parte è consacrata alla fede e la seconda parla dell'eucaristia. Quando i discepoli esitano, Gesù risponde: «È lo Spirito che da la vita, la carne non giova a nulla; le parole che vi ho dette sono spirito e vita» (Gv 6, 63). Lo Spirito da la vita nei sacramenti e nella parola di Gesù che illumina i sacramenti.
  • (Frédéric Manns)
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Messaggio da miriam bolfissimo » lun dic 10, 2007 3:36 pm

  • Il ringraziamento dopo la comunione
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Dopo la santa comunione, rimanete in silenzio, nella fede, nel rispetto e nell'amore, al di sopra dei sensi. Non stupitevi di non sentire niente, di non poter dire niente, di non avere molti bei pensieri. Non vi comunicate per trovare vita in voi, ma per trovare la morte. Perciò abbandonatevi alla morte, affinché sia Dio stesso a darvi vita. Rimanete in un'adesione amorosa a tutto ciò che Dio compie in voi e vuole da voi, e continuando il vostro caro abbandono nel sacrificio di voi stessa, farete quello che Dio vuole e non vi opporrete alla sua operazione.
Non basta avere questa disposizione durante la comunione e mantenerla anche dopo: bisogna che essa continui sempre in voi e che rimaniate sempre abbandonata. Non basta sapere quello che dovete fare nella comunione. Dovete cercare di avere la grazia di comunicarvi spesso. E posto che perseveriate nello stato presente, sarebbe una tentazione il tirarvi indietro con il pretesto che siete poco disposta a ricevere la comunione.
Andate a Dio con fiducia e amore, non privatevene per timore. Ahimé, quale temerarietà pensare di poterci preparare alla comunione! Solo Dio può disporci ad essa con le sue grazie e le sue misericordie. Voi quindi non possedete nulla e non potete nulla se Dio non ve lo concede.
  • (Catherine Mectilde de Bar)
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Messaggio da miriam bolfissimo » lun dic 10, 2007 3:37 pm

  • Nuovo e antico sacramento
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Questo mistero fu ed è nuovo, sebbene anticamente prefigurato nella Santa Scrittura, e perciò può dirsi nuovo e antico sacramento, antico quanto alla sua figura, nuovo quanto alla verità; in esso, infatti, la creatura riceve sempre grandissima novità.
Sappiamo bene e per fede vediamo in modo certissimo, senza alcun dubbio, che quel pane e quel vino benedetti, per la divina e infinita potenza e le parole santissime che Cristo, Dio incarnato, pronunciò su di essi, e che il sacerdote deve dire e dice, divengono Cristo in modo sostanziale. In tal modo, attraverso la transustanziazione, il pane e il vino diventano Cristo, Dio e uomo, in quel mistero consacrato, rimanendo il colore, il sapore, la forma, la qualità, il modo e tutta la qualità del pane e del vino, non in Cristo, ma per la divina potenza, al di sopra della loro natura, in sé: cioè il colore in sé, il sapore in sé, la forma in sé e la qualità in sé.
Grande è in verità questa novità, che la divina sapienza opera per sua somma bontà e immensa carità nella sua creatura, oltre a molte altre singolari e speciali novità che il sacratissimo Corpo e Sangue del Signore nostro Gesù Cristo opera nei suoi amici ed eletti.
  • (Angela da Foligno)
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Messaggio da miriam bolfissimo » lun dic 17, 2007 3:53 pm

  • L'eucaristia è tutto e ci da tutto
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«Questo è il mio corpo. Questo è il mio sangue dell'alleanza», dice Gesù sul pane e sul vino nell'ultimo pasto coi suoi. Un sacrificio - qualunque esso sia - dell'uomo a Dio, fa parte di ogni religione. Il cristianesimo invece si fonda sul sacrificio di Dio all'uomo.
L'ultima pasqua di Gesù diventa cena dell'Agnello, il banchetto in cui ci nutriamo di lui, facciamo memoria della sua passione, ci abbeveriamo del suo Spirito e riceviamo il pegno della gloria futura. «Culmine e fonte di tutta la vita cristiana» (Lumen gentium, n. 11), l'eucaristia veramente «è tutto e ci da tutto» (G. Dossetti): è tutta la creazione che si fa corpo del Figlio, è l'umanità intera assunta nella sua carne, è Dio che si dona all'uomo.
Tutto il Vangelo porta ad essa e parte da essa. L'annuncio infatti ha come fine quello di introdurci nella stanza superiore, perché possiamo vivere di lui che è morto per noi, e ha come principio la vita nuova che da lui scaturisce. Parola e Pane non sono solo intimamente congiunti: la Parola si fa Pane.
  • (Silvano Fausti)
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Messaggio da miriam bolfissimo » lun dic 17, 2007 3:53 pm

  • Lasciare agire l'eucaristia
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Vi è un atteggiamento che favorisce particolar-mente nella comunità il suo lasciarsi formare dall'eucaristia. Tale atteggiamento è quello di chi si lascia «trafiggere». Rievocando e applicando la parola di Simeone a Maria: «Una spada ti trafiggerà l'anima» (Lc 2,35), possiamo dire che occorre lasciar agire l'eucaristia, darle spazio: questa è la cosa fondamentale. Lasciarsi formare vuoi dire mettersi in attitudine di colui che riceve, di colui che ascolta.
Il contrario di questa attitudine è l'atteggiamento di chi non ha niente da ricevere e da ascoltare. Non dobbiamo presumere di sapere già tutto dell'eucaristia: la sua forza, infatti, è come la forza di Cristo di cui Paolo parla nella Lettera ai Filippesi. Buttare via tutto per la conoscenza di Cristo che «supera ogni conoscenza» (Fil 3,8); l'Apostolo la chiama «sublime conoscenza» di Cristo che fa dimenticare le cose passate per estendersi a ciò che deve venire. È una conoscenza trascendente, iperbolica di Cristo.
L'eucaristia è un dono che Dio continuamente ci da ed è lui che continuamente mette in noi l'atteggiamento di silenzio e di ascolto del mistero eucaristico.
  • (Carlo Maria Martini)
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Messaggio da miriam bolfissimo » dom dic 23, 2007 10:36 pm

  • Il pane di vita
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A colui che si accosta a riceverlo, Gesù dice: «Non sarai tu che assimilerai me a te, ma sarò io che assimilerò te a me» (sant'Agostino). Anzi, il cibo, non essendo vivente, per sé, non può immettere in noi la vita, ma è ritenuto causa di vita solo in quanto sostenta la vita già presente nel nostro corpo. Invece il pane di vita è esso stesso vivente e per esso veramente vivono quelli che lo ricevono. Sicché, mentre il nutrimento corporale si trasforma in chi l'ha mangiato e il pesce, il pane e qualunque altro cibo diventano sangue dell'uomo, qui accade tutto il contrario. È il pane di vita che muove chi se ne nutre, lo assimila e lo trasforma in sé. Siamo noi a essere mossi da Cristo e a vivere della vita che è in lui, grazie alla sua funzione di capo e di cuore di tutto il corpo.
Dire che Gesù, nella comunione, ci «assimila» a sé, significa dire, in concreto, che egli assimila, cioè rende simili i nostri sentimenti ai suoi, i nostri desideri ai suoi, il nostro modo di pensare al suo; ci fa avere, insomma, «gli stessi sentimenti che furono in Cristo Gesù» (cfr Fil 2,5).
  • (Raniero Cantalamessa)
      • Io voglio amare soltanto per Te tutto quello che amo... (santa Teresa di Lisieaux)[/list:u][/list:u][/list:u]

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miriam bolfissimo
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AAVV - Pensieri sulla Santissima Eucaristia

Messaggio da miriam bolfissimo » dom dic 23, 2007 10:37 pm

  • Eucaristia e Trinità
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L'edificio spirituale del corpo di Cristo si costruisce nell'amore. Con le pietre vive si eleva un edificio spirituale per un sacerdozio santo, per offrire sacrifici spirituali graditi a Dio per mezzo di Gesù Cristo (1 Pt 3,5). Questa opera di costruzione spirituale mai diventa oggetto più appropriato di preghiera come quando il corpo stesso di Cristo, che è la Chiesa, offre il corpo e il sangue di Cristo nel sacramento del pane e del calice.
Infatti il calice che beviamo è la comunione del sangue di Cristo e il pane che spezziamo è la partecipazione del corpo del Signore; poiché vi è un solo pane, noi, pur essendo molti, formiamo un solo corpo, tutti infatti partecipiamo dell'unico pane (1 Cor 10,16-17).
Quella grazia che fece della Chiesa il corpo di Cristo, faccia sì che tutte le membra rimangano compatte nella carità e perseverino nell'unità del corpo. Sia questa la nostra preghiera. Sia questo il dono di quello Spirito, che è l'unico Spirito del Padre e del Figlio. Perché la Trinità è per sua natura santità e unità, uguaglianza e amore, la Trinità è un solo e vero Dio, e unanime è l'azione santificatrice operata dalle tre Persone in coloro che sono stati adottati come figli. Ecco perché leggiamo: «L'amore di Dio è stato riversato nei nostri cuori per mezzo dello Spirito Santo che ci è stato dato» (Rm 5,5).
  • (Fulgenzio di Ruspe)
      • Io voglio amare soltanto per Te tutto quello che amo... (santa Teresa di Lisieaux)[/list:u][/list:u][/list:u]

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