Luigi Maria de Montfort - Trattato della vera devozione

Raccolta di preghiere e testi religiosi d’Autore, a cura di miriam bolfissimo
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Messaggio da miriam bolfissimo » mar mar 14, 2006 7:01 pm

238. Ecco le ragioni per portare queste catene.

Anzitutto è per ricordare al cristiano i voti e gli impegni del suo battesimo, della rinnovazione perfetta che ne ha fatto con questa devozione e dello stretto obbligo che ha assunto di rimanervi fedele.

Poiché l'uomo si lascia condurre più spesso dai sensi che non dalla pura fede, egli dimentica facilmente i suoi obblighi verso Dio, se non ha qualcosa di esteriore che glieli ricordi; queste catenelle servono meravigliosamente al cristiano per rammentargli le catene del peccato e della schiavitù del demonio, da cui il santo battesimo lo ha liberato, e la dipendenza da Gesù Cristo, che egli ha votato nel santo battesimo e ratificato con la rinnovazione dei propri voti.

Una delle ragioni per cui sono così pochi i cristiani che pensano ai propri voti del santo battesimo e che vivono da dissoluti, come se nulla avessero promesso a Dio, come i pagani, sta nel fatto che essi non portano nessun segno esteriore che glielo faccia ricordare.
      • Io voglio amare soltanto per Te tutto quello che amo... (santa Teresa di Lisieaux)[/list:u][/list:u][/list:u]

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Messaggio da miriam bolfissimo » mar mar 14, 2006 7:03 pm

239. In secondo luogo è per mostrare che non si arrossisce della schiavitù e della servitù di Gesù Cristo e che si rinuncia alla funesta schiavitù del mondo, del peccato e del demonio.

In terzo luogo è per essere garantiti e preservati dalle catene del peccato e del demonio. Infatti, o portiamo catene di iniquità, oppure catene di carità e di salvezza.
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Messaggio da miriam bolfissimo » mar mar 14, 2006 7:04 pm

240. Ah! mio caro fratello, rompiamo le catene dei peccati e dei peccatori, del mondo e dei mondani, del demonio e dei suoi seguaci; gettiamo lontano da noi il loro giogo funesto: «Spezziamo le loro catene, gettiamo via i loro legami» «Mettiamo i nostri piedi, mi servo delle parole dello Spirito Santo, nei suoi ceppi gloriosi e il nostro collo nelle sue catene».

Curviamo le spalle e portiamo la Sapienza, che è Gesù Cristo, e non mostriamoci infastiditi dalle sue catene: «Introduci i tuoi piedi nei suoi ceppi, il collo nella sua catena».

«Piega la tua spalla e portala, non disdegnare i suoi legami».

Nota che prima di dire queste parole, lo Spirito Santo prepara l'anima, affinché non abbia a rigettare il suo importante consiglio.

Le dice infatti: «Ascolta, figlio, e accetta il mio parere; non rigettare il mio consiglio».
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Messaggio da miriam bolfissimo » mar mar 14, 2006 7:05 pm

241. Mio caro amico, lascia che io mi unisca allo Spirito Santo per darti il medesimo consiglio: «Le sue catene sono legami di salvezza».

Poiché Gesù Cristo dalla croce deve attirare a sé ogni cosa, per amore o per forza, egli attirerà i cattivi con le catene dei loro peccati, per incatenarli alla sua ira eterna e alla sua giustizia vendicatrice, come dei forzati e dei demoni; ma i veri credenti li attirerà con le catene della carità, soprattutto in questi ultimi tempi: «Attirerò tutti a me».

«Io li traevo con legami di bontà, con vincoli d'amore».
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Messaggio da miriam bolfissimo » mar mar 14, 2006 7:06 pm

242. Questi schiavi d'amore di Gesù Cristo, o incatenati di Gesù Cristo, possono portare le proprie catene, o al collo, o al polso, o sui fianchi, o ai piedi.

Il Padre Vincenzo Caraffa, settimo generale della Compagnia di Gesù, morto in concetto di santità nell'anno 1643, come segno della sua servitù portava un cerchio di ferro ai piedi e diceva che la sua sofferenza stava nel non poter trascinare pubblicamente la propria catena.

La Madre Agnese di Gesù, di cui abbiamo parlato, portava una catena di ferro ai fianchi. Altri l'hanno portata al collo, in penitenza per le collane di perle che avevano portato nel mondo.

Altri le hanno portate ai polsi, per ricordarsi, quando lavoravano con le mani, di essere schiavi di Gesù Cristo.
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Messaggio da miriam bolfissimo » mar mar 14, 2006 7:07 pm

243. QUARTA PRATICA. Avranno una speciale devozione per il grande mistero dell’Incarnazione del Verbo, il 25 marzo, che è il mistero tipico di questa devozione.

Essa infatti è stata ispirata dallo Spirito Santo:

1°. per onorare e imitare la misteriosa dipendenza che il Figlio di Dio ha voluto avere da Maria, a gloria di Dio suo Padre e per la nostra salvezza; tale dipendenza appare in modo particolare in questo mistero, nel quale Gesù Cristo è come prigioniero e schiavo nel seno della divina Maria e da lei dipende in ogni cosa;

2°. per ringraziare Dio delle grazie eccezionali che ha fatto a Maria e particolarmente di averla scelta come sua degnissima Madre: scelta che è avvenuta in questo mistero.

Ecco i due fini principali della schiavitù di Gesù Cristo in Maria.
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Messaggio da miriam bolfissimo » mar mar 14, 2006 7:07 pm

244. Ti prego di osservare come io dica di solito: schiavo di Gesù in Maria, o schiavitù di Gesù in Maria.

In verità, come molti hanno fatto finora, si può anche dire: schiavo di Maria, o schiavitù della Santa Vergine; ma credo sia meglio dirsi schiavo di Gesù in Maria, come il Tronson, superiore generale del Seminario di San Sulpizio, famoso per la sua rara prudenza e per la pietà consumata, lo ha consigliato a un ecclesiastico che lo consultava a questo proposito. Ecco il perché.
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Messaggio da miriam bolfissimo » mar mar 14, 2006 7:09 pm

245. 1°. Poiché viviamo in un secolo pieno di orgogliosi, con tanti intellettuali pieni di sé, spiriti forti e critici, che trovano a ridire anche sulle pratiche di pietà più solide e meglio motivate, per non dare loro occasione di critica senza necessità, è meglio dire schiavitù di Gesù Cristo in Maria, o dirsi schiavo di Gesù Cristo, piuttosto che schiavo di Maria.

Così facendo, la presente devozione prende nome da Gesù Cristo, suo fine ultimo, piuttosto che da Maria, che è il cammino e il mezzo per arrivare a questo fine; ma in realtà si può usare l'una o l'altra espressione, senza scrupolo, come faccio io.

Per esempio, se uno viaggia da Orléans a Tours, passando per Ambo i se, può ben dire che va ad Amboi se, o che va a Tours; che è in cammino per Amboise, o per Tours; la differenza tuttavia è che Amboise rappresenta la strada dritta per andare a Tours, e che in effetti è Tours il fine ultimo e il termine del viaggio.
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Messaggio da miriam bolfissimo » mar mar 14, 2006 7:09 pm

246. 2°. Poiché il mistero principale che si vuol celebrare e onorare in questa devozione è il mistero dell'Incarnazione, nel quale Gesù Cristo appare in Maria, fatto uomo nel suo grembo, è più appropriato dire schiavitù di Gesù in Maria, di Gesù che abita e regna in Maria, come dice quella bella preghiera recitata da persone illustri: «O Gesù vivente in Maria, vieni e vivi in noi, nel tuo spirito di santità... ».
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Messaggio da miriam bolfissimo » mar mar 14, 2006 7:11 pm

247. 3°. Questo modo di esprimersi sottolinea meglio l'intima unione che c'è tra Gesù e Maria.

Essi sono così intimamente uniti, che l'uno è tutto nell'altro: Gesù è tutto in Maria, e Maria è tutta in Gesù; o piuttosto, ella non esiste più, ma è Gesù solo che è in lei; si potrebbe più facilmente separare la luce dal sole, che Maria da Gesù: tanto che Gesù Cristo Signore può essere chiamato Gesù di Maria, e la Vergine Santa può essere detta Maria di Gesù.
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Messaggio da miriam bolfissimo » mar mar 14, 2006 7:12 pm

248. Il tempo non mi permette qui di fermarmi a spiegare le eccellenze e le grandezze del mistero di Gesù che vive e regna in Maria, cioè dell'Incarnazione del Verbo.

In due parole, voglio solo dire che abbiamo qui il primo mistero di Gesù Cristo, il più nascosto, il più alto e il meno conosciuto.

È in questo mistero che Gesù, in accordo con Maria e nel suo grembo - chiamato per questo dai santi: la sala dei segreti di Dio - ha scelto tutti gli eletti.

In questo mistero egli ha operato tutti i misteri della sua vita che sono venuti in seguito, poiché li aveva accettati: «Entrando nel mondo, Cristo dice: Ecco, io vengo per fare, o Dio, la tua volontà... Perciò questo mistero è una sintesi di tutti i misteri; esso contiene la volontà e la grazia di tutti gli altri. E infine, questo mistero è il trono della misericordia, della liberalità e della gloria di Dio.

Trono della sua misericordia verso di noi, poiché non ci possiamo avvicinare a Gesù, né parlargli, se non per mezzo di Maria; non possiamo vedere Gesù, né parlargli, se non mediante Maria.

Ora Gesù ascolta sempre la sua cara Madre e concede sempre la sua grazia e la sua misericordia ai poveri peccatori: «Accostiamoci dunque con fiducia al trono della grazia».

È il trono della sua liberalità verso Maria poiché, mentre questo nuovo Adamo dimorava in questo paradiso terrestre, operava tante meraviglie nel segreto, che né gli angeli, né gli uomini possono comprendere; ecco perché i santi chiamano Maria la magnificenza di Dio, come se Dio non fosse magnifico che in Maria.

Ed è il trono della gloria che Gesù rende al Padre suo: è infatti in Maria che Gesù Cristo ha placato in modo perfetto il Padre suo, irritato contro gli uomini; ed ha riparato in modo perfetto la gloria che il peccato aveva portato via; con il sacrificio che gli fece della sua volontà e di se stesso, gli rese più gloria che non tutti i sacrifici dell'Antica Legge; insomma gli ha reso una gloria infinita che mai il Padre aveva ancora ricevuto da parte dell'uomo.
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Messaggio da miriam bolfissimo » mar mar 14, 2006 7:12 pm

249. QUINTA PRATICA. Avranno una grande devozione per l'Ave Maria e ameranno recitare questo angelico saluto, di cui pochi cristiani, anche istruiti, conoscono il valore, il merito, la grandezza e l'importanza.

Per mostrarne il valore, la Vergine Santa ha dovuto apparire più volte a dei grandi santi, altamente illuminati, come a san Domenico, san Giovanni da Capistrano, al beato Alain de la Roche.

Essi hanno poi riempito interi volumi, esponendo le meraviglie e l'efficacia di questa preghiera nella conversione delle anime; hanno scritto con profondità e hanno predicato in pubblico che la salvezza del mondo è iniziata con l'Ave Maria, e che la salvezza di ciascuno è legata a questa preghiera; una preghiera che ha procurato il frutto di vita a una terra secca e sterile e che, se recitata bene, fa germogliare nelle anime la parola di Dio e porta il frutto di vita, Gesù Cristo; e che l'Ave Maria è una celeste rugiada che bagna la terra, cioè l'anima, perché porti frutto a suo tempo, e che un'anima che non sia irrorata da questa preghiera o rugiada celeste, non porta nessun frutto e non produce che rovi e spine, e va incontro alla condanna.
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Messaggio da miriam bolfissimo » mar mar 14, 2006 7:14 pm

250. Ecco ciò che la Santa Vergine ha rivelato al beato Alain de la Roche, come è scritto nel suo libro De Dignitati Rosarii, riferito poi da Cartagena: «Sappi, figlio mio, e fallo conoscere a tutti, che un segno probabile e vicino di dannazione eterna sta nell'avere avversione, o nell'essere indifferenti, o negligenti, nella recita del Saluto angelico, che ha salvato il mondo intero».

Sono parole consolanti e terribili nello stesso tempo: si esiterebbe a crederle se non fossero garantite da questo santo uomo, e da san Domenico prma di lui, e poi da altri illustri autori, lungo l'esperienza di diversi secoli.

Si è sempre notato infatti che coloro che portano il segno di condanna come gli eretici e i falsi credenti, gli orgogliosi e i mondani, odiano o disprezzano l’Ave Maria e il Rosario.

Gli eretici accettano ancora e recitano il Padre Nostro, ma non l'Ave Maria, nè il Rosario; li aborriscono: porterebbero addosso più volentieri una serpe, che una corona del Rosario.

E così gli orgogliosi: pur essendo cattolici, ma avendo le stesse inclinazioni di Lucifero, loro padre, disprezzano l'Ave Maria, o ne sono indifferenti, e considerano il Rosario come una devozione da donnette, buona solo per gli ignoranti e per quelli che non sanno leggere.

Al contrario invece, si è visto che, per esperienza, quelli e quelle che portano i grandi segni della salvezza, amano, gustano e recitano con gioia l'Ave Maria; e più essi sono di Dio, e maggiormente amano questa preghiera. È ciò che la Santa Vergine dice ancora al beato Alain, dopo le parole riferite sopra.
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Messaggio da miriam bolfissimo » mar mar 14, 2006 7:15 pm

251. Io non so come e perché questo succeda, ma so che è vero; e anch'io non ho un miglior segreto per conoscere se una persona è di Dio, che quello di verificare se ama dire l'Ave Maria e il Rosario.

Dico: se ama recitarla, perché può succedere che un'anima sia nella impossibilità naturale o anche soprannaturale di farlo, ma la ama sempre e la ispira agli altri.
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Messaggio da miriam bolfissimo » mar mar 14, 2006 7:16 pm

252. Anime dei veri credenti, schiave di Gesù in Maria, sappiate che dopo il Padre nostro, la preghiera più bella di tutte è l'Ave Maria.

È il complimento più perfetto che possiate rivolgere a Maria, poiché è quello che l'Altissimo le rivolse, per mezzo di un arcangelo, per conquistarne il cuore; e fu così efficace sul cuore di lei, a causa dei segreti incanti di cui è pieno, che Maria diede il proprio consenso alla Incarnazione del Verbo, malgrado la sua profonda umiltà.

È ugualmente per mezzo di questo complimento che voi conquisterete il suo cuore infallibilmente, se lo direte come si deve.
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Messaggio da miriam bolfissimo » mar mar 14, 2006 7:17 pm

253. L'Ave Maria recitata bene, cioè con attenzione, devozione e semplicità, è - al dire dei santi - il nemico del demonio, che mette in fuga, e il martello che lo schiaccia; è la santificazione dell'anima, la gioia degli angeli, la melodia dei veri credenti, il cantico del Nuovo Testamento, il gaudio di Maria e la gloria della santissima Trinità.

L'Ave Maria è una celeste rugiada che rende feconda l'anima; è un bacio casto e amoroso che viene dato a Maria; è una rosa rossa che le viene presentata, una preziosa perla che le viene offerta; è una coppa di ambrosia e di nettare divino che le si porge.

Sono tutte immagini usate dai santi.
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Messaggio da miriam bolfissimo » mar mar 14, 2006 7:17 pm

254. Vi prego quindi vivamente, per l'amore che vi porto in Gesù e Maria: non vi basti recitare la piccola corona della Santa Vergine, ma dite il Rosario ogni giorno, anche intero se ne avete il tempo; nell'ora della vostra morte, benedirete il giorno e l'ora in cui mi avete dato retta; infatti, dopo aver seminato benedicendo Gesù e Maria, raccoglierete benedizioni eterne in cielo: «Chi semina con larghezza, con larghezza raccoglierà»
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Messaggio da miriam bolfissimo » mar mar 14, 2006 7:18 pm

255. SESTA PRATICA. Per ringraziare Dio delle grazie che ha dato alla Santa Vergine, diranno sovente il Magnificat, sull'esempio della beata Maria d'Oignies e di molti altri santi.

È l'unica preghiera e la sola composizione della Vergine Santa, o piuttosto di Gesù in lei, perchè era lui che parlava per bocca di lei.

È il più grande sacrificio di lode che Dio abbia ricevuto sotto la Legge della grazia: il più umile e colmo di riconoscenza da una parte, e dall'altra il più sublime e alto di tutti i cantici; contiene misteri così grandi e nascosti, che neppure gli angeli conoscono.

Gersone, un pio e dotto professore, dopo aver impiegato gran parte della propria vita a scrivere trattati pieni di erudizione e di fede sulle materie più difficili, verso la fine della vita intraprese tremando la spiegazione del Magnificat, come a coronamento delle proprie opere.

In un volume in folio da lui composto, egli ci riferisce molte cose meravigliose a proposito di questo bel cantico divino.

Tra l'altro, dice che la Santa Vergine medesima lo recitava sovente e in particolare dopo la santa Comunione. come ringraziamento.

Il dotto Benzonio, ugualmente spiegando il Magnificat, riporta molti miracoli operati in forza sua e afferma che i demoni tremano e fuggono quando sentono queste parole del Magnificat: «Ha spiegato la potenza del suo braccio, ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore».
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Messaggio da miriam bolfissimo » mar mar 14, 2006 7:19 pm

256. SETTIMA PRATICA. I fedeli servitori di Maria devono molto disprezzare, odiare e fuggire il mondo corrotto.

Possono servirsi delle pratiche per il disprezzo del mondo, che abbiamo esposto nella prima parte.
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Messaggio da miriam bolfissimo » mar mar 14, 2006 7:20 pm

  • Pratiche particolari e interiori per coloro che vogliono diventare perfetti
257. Queste pratiche esteriori che ho proposto, non devono essere omesse per negligenza, o per poca stima, secondo le possibilità della propria condizione.

Oltre a queste, ecco ora delle pratiche interiori, che sono molto santificanti per coloro che lo Spirito Santo chiama a un'alta perfezione.

Si tratta, in poche parole, di compiere tutte le proprie azioni per mezzo di Maria, con Maria, in Maria e per Maria, per poterle compiere più perfettamente per mezzo di Gesù Cristo, con Gesù Cristo, in Gesù e per Gesù.
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Messaggio da miriam bolfissimo » mar mar 14, 2006 7:21 pm

  • Per mezzo di Maria
258. 1°. Bisogna compiere le proprie azione per mezzo di Maria; bisogna cioè obbedire in ogni cosa alla Santa Vergine e lasciarsi condurre sempre dal suo spirito, che è lo Spirito Santo di Dio: «Tutti quelli che sono guidati dallo Spirito di Dio, sono figli di Dio»; coloro che sono guidati dallo spirito di Maria, sono figli di Maria e quindi figli di Dio, come abbiamo dimostrato; tra tanti devoti della Vergine Santa, quelli autentici e fedeli sono coloro che si fanno guidare dal suo spirito.

Ho detto che lo spirito di Maria è lo spirito di Dio: ella infatti non si è mai fatta guidare dal proprio spirito, ma sempre dallo spirito di Dio, il quale è talmente diventato suo ispiratore da diventare il suo stesso spirito.

Per questo sant'Ambrogio dice: «Che l'anima di Maria sia in ciascuno per glorificare il Signore; che lo spirito di Maria sia in ognuno per rallegrarsi in Dio».

Quanto è felice un'anima quando, sull'esempio del buon fratello gesuita Rodriguez, morto in concetto di santità, è tutta posseduta e guidata dallo spirito di Maria, che è uno spirito dolce e forte, zelante e prudente, umile e coraggioso, puro e fecondo!
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Messaggio da miriam bolfissimo » mar mar 14, 2006 7:22 pm

259. Perché un'anima possa lasciarsi condurre da questo spirito di Maria, bisogna:

1°. Rinunciare al proprio spirito, al proprio modo di vedere e di volere, prima di fare qualcosa, per esempio prima di mettersi a pregare, prima di celebrare o di partecipare alla santa Messa, alla Comunione, ecc.; infatti se noi seguiamo le tenebre del nostro spirito e la malizia del nostro volere e agire, anche se ci sembrano buoni, mettiamo ostacolo al santo spirito di Maria.

2°. Dobbiamo affidarci allo spirito di Maria per esserne mossi e guidati nel modo che ella vorrà. Bisogna mettersi e lasciarsi andare tra le sue mani verginali, come uno strumento nella mani dell'operaio come un liuto nelle mani di un buon suonatore. Bisogna perdersi e abbandonarsi in lei, come una pietra gettata in mare: si fa in un attimo e con facilità, con una sola occhiata dello spirito, un lieve movimento della volontà, o con una parola, come per esempio: «Rinuncio a me stesso e mi dono a te, mia cara Madre». E anche se non si sente nessun gusto sensibile in questo atto di unione, rimane un gesto autentico; così come se uno dicesse con sincerità - Dio non voglia - «Mi do al demonio!», anche se lo dicesse senza alcuna emozione sensibile, rimane vero che apparterrebbe al demonio.

3°. Durante e dopo le proprie azioni, bisogna di tanto in tanto rinnovare il medesimo atto di offerta e di unione; più lo si farà, più presto ci si santificherà e più presto si arriverà all'unione con Gesù Cristo, che sempre necessaria-mente segue all'unione con Maria, infatti Io spirito di Maria è lo spirito di Gesù.
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Messaggio da miriam bolfissimo » mar mar 14, 2006 7:24 pm

  • Con Maria
260. 2°. Bisogna compiere le proprie azioni con Maria; cioè nelle proprie azioni, bisogna guardare Maria come a un modello assoluto di ogni virtù e perfezione, formato dallo Spirito Santo in una semplice creatura per imitarlo secondo la nostra piccola portata.

In ogni azione dobbiamo quindi pensare come l'ha compiuta Maria, o come la compirebbe se fosse al nostro posto.

Per questo dobbiamo esaminare e meditare le grandi virtù che ella ha praticato durante la sua vita, particolarmente:

1°.la viva fede, per mezzo della quale ha creduto, senza esitare, la parola dell'angelo; ha creduto fedelmente e costantemente fino al piede della croce sul Calvario;

2°. l'umiltà profonda, che l'ha condotta a rimanere nascosta, a tacere, ad accettare tutto e a mettersi all'ultimo posto;

3°. la purezza tutta divina, che non ha mai avuto, né mai avrà l'uguale sotto il cielo; e infine tutte le altre sue virtù. Lo ripeto un'altra volta: si ricordi che Maria è il grande e unico stampo di Dio, adatto a produrre delle immagini viventi di Dio con poca spesa e in poco tempo; l'anima che ha trovato questo stampo e vi si perde dentro, viene presto mutata in Gesù Cristo, che questo stampo riproduce così com'è.
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Messaggio da miriam bolfissimo » mar mar 14, 2006 7:26 pm

  • In Maria
261. 3°. Bisogna compiere le proprie azioni in Maria.

Per ben comprendere questa pratica, bisogna sapere che:

1°. La Santa Vergine è il vero paradiso terrestre del nuovo Adamo, di cui il vecchio paradiso terrestre non era che la figura.

In questo paradiso terrestre vi sono dunque ricchezze, bellezze, rarità e dolcezze inspiegabili, che il nuovo Adamo, Gesù Cristo, vi ha lasciato.

È in questo paradiso che egli ha posto le sue compiacenze durante nove mesi, che ha operato le sue meraviglie e mostrato le sue ricchezze con la magnificenza di un Dio.

Questo luogo santissimo è composto unicamente da una terra vergine e immacolata, dalla quale è stato formato e nutrito il nuovo Adamo, senza alcuna macchia nè bruttura, per l'opera dello Spirito Santo che vi abita.

In questo paradiso terrestre che si trova veramente l'albero di vita, che ha portato Gesù Cristo, il frutto di vita; l'albero della scienza del bene e del male, che ha dato la luce al mondo.

In questo luogo divino vi sono alberi piantati dalla mano di Dio e innaffiati dalla sua divina unzione, che hanno portato e portano ogni giorno frutti di un gusto divino; vi sono aiuole smaltate di fiori di virtù belli e variopinti, emananti un odore che profuma anche gli angeli. Vi sono in questo luogo dei prati verdi di speranza, torri inespugnabili di fortezza, costruzioni incantevoli di fiducia...

Solo lo Spirito Santo può far conoscere la verità nascosta sotto queste figure di cose materiali.

C'è in questo luogo un'aria pulita, senza inquinamento, di purezza; vi è il giorno luminoso, senza notte, dell'umanità santa; il sole splendente, senza ombre, della Divinità; una fornace ardente e perenne di carità, dove tutto il ferro che viene immerso è arroventato e trasformato in oro; vi è un fiume di umiltà che sgorga dalla terra, si divide in quattro rami e irriga tutto questo luogo incantato; sono le quattro virtù cardinali.
      • Io voglio amare soltanto per Te tutto quello che amo... (santa Teresa di Lisieaux)[/list:u][/list:u][/list:u]

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Messaggio da miriam bolfissimo » mar mar 14, 2006 7:27 pm

262. 2°. Lo Spirito Santo, per bocca dei santi Padri, chiama ancora la Santa Vergine: la porta orientale, attraverso cui il sommo sacerdote Gesù Cristo entra ed esce nel mondo; vi è entrato la prima volta per mezzo di lei e vi ritornerà la seconda; il santuario della Divinità, il riposo della santissima Trinità, il trono di Dio, la città di Dio, l'altare di Dio, il tempio di Dio, il mondo di Dio.

Tutti questi diversi titoli e lodi sono molto veri, in riferimento alle tante meraviglie e grazie che l'Altissimo ha compiuto in Maria. Oh! quali ricchezze! Oh! quale gloria! Oh! quale piacere! Oh! quale gioia poter entrare e dimorare in Maria, dove l'Altissimo ha posto il trono della sua gloria suprema.
      • Io voglio amare soltanto per Te tutto quello che amo... (santa Teresa di Lisieaux)[/list:u][/list:u][/list:u]

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Messaggio da miriam bolfissimo » mar mar 14, 2006 7:28 pm

263. Ma quanto è difficile, per dei peccatori come noi siamo, avere il permesso, la capacità e la luce per entrare in questo luogo così alto e così santo, custodito non da un cherubino come l'antico paradiso terrestre, ma dallo Spirito Santo stesso, che ne è divenuto padrone assoluto; egli dice di lei: «Giardino chiuso tu sei, sorella mia, sposa, giardino chiuso, fontana sigillata».

Maria è chiusa; Maria è sigillata; i miseri figli di Adamo e di Eva, cacciati dal paradiso terrestre, non possono entrare in esso, se non per una grazia speciale dello Spirito Santo, che essi devono meritare.
      • Io voglio amare soltanto per Te tutto quello che amo... (santa Teresa di Lisieaux)[/list:u][/list:u][/list:u]

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Messaggio da miriam bolfissimo » mar mar 14, 2006 7:29 pm

264. Dopo aver ottenuto questa grazia insigne, con la propria fedeltà, bisogna dimorare con piacere nello splendido interiore di Maria, riposarvisi in pace, appoggiarvisi con fiducia, nascondervisi in sicurezza e perdervisi senza riserva, affinché in questo grembo verginale:

1. l'anima venga nutrita del latte della sua grazia e misericordia materna;

2. vi venga liberata da ansie, paure e scrupoli;

3. vi si ritrovi in sicurezza contro tutti i propri nemici, il demonio, il mondo e il peccato, i quali non hanno mai avuto accesso: per questo ella dice: «Chi compie le mie opere non peccherà», cioé: chi in spirito dimora nella Santa Vergine, non commetterà peccati di rilievo;

4. perché sia formata in Gesù Cristo e Gesù Cristo in lei: infatti il suo grembo - come dicono i Padri - è la sala dei divini misteri, dove è stato formato Gesù Cristo e tutti gli eletti: «L'uno e l'altro é nato in essa»
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Messaggio da miriam bolfissimo » mar mar 14, 2006 7:30 pm

  • Per Maria
265. 4°. Infine, bisogna compiere tutte le proprie azioni per Maria. Poiché infatti ci si è dedicati completamente al suo servizio, è giusto che si faccia tutto per lei, come un paggio, un servitore e uno schiavo; non che la si prenda per fine ultimo dei propri servizi, che è solo Gesù Cristo, ma come fine prossimo e come ambiente misterioso, come mezzo facile per andare a lui.

Come un buon servitore e schiavo, non bisogna rimanere oziosi; bisogna invece, con il sostegno della sua protezione, intraprendere e realizzare grandi cose per questa augusta Sovrana.

Bisogna difendere i suoi privilegi quando vengono messi in discussione; bisogna sostenere la sua gloria quando viene attaccata; bisogna attirare tutti, potendolo, al suo servizio e a questa devozione vera e solida; bisogna parlare e gridare contro coloro che abusano della sua devozione per offendere il Figlio suo, e nello stesso tempo occorre promuovere questa devozione autentica; non bisogna pretendere altro da lei, come ricompensa dei propri piccoli servizi, che l'onore di appartenere a una Principessa così amabile, e la gioia di essere, per mezzo di lei, unito a Gesù, suo Figlio, con un legame indissolubile nel tempo e nell'eternità.

Gloria a Gesù in Maria!

Gloria a Maria in Gesù!

Gloria a Dio solo!
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Messaggio da miriam bolfissimo » mar mar 14, 2006 7:32 pm

  • Modo di praticare questa devozione nella Santa Comunione
266. PRIMA DELLA COMUNIONE. 1°. Ti umilierai profondamente davanti a Dio.

2°. Rinuncerai al tuo fondo corrotto e alle tue disposizioni, per quanto buone te le faccia apparire il tuo amor proprio.

3°. Rinnoverai la consacrazione, dicendo: «Io sono tutto tuo, mia cara Sovrana, con tutto ciò che mi appartiene».

4°. Pregherai questa buona Madre di prestarti il suo cuore, per accogliervi il Figlio suo con le sue stesse disposizioni.
Le dirai che ne va della gloria del Figlio suo, se verrà accolto in un cuore come il tuo, così macchiato e incostante, capace di sminuire la sua gloria o di allontanarsi da lui; ma che se ella vuol venire ad abitare da te per ricevere il Figlio suo, lo potrà fare per il potere che ha sui cuori; e che il Figlio suo sarà, per mezzo di lei, ben accolto, senza macchia e senza pericolo di essere offeso, o respinto: «Dio sta in essa, non potrà vacillare».
Le dirai in confidenza che tutto ciò che le hai dato, dei tuoi beni, è poca cosa per onorarla, ma che - con la santa Comunione - tu vuoi farle il medesimo dono che l'eterno Padre ha fatto a lei, e che questo le renderà più onore che non il donarle tutti i beni della terra; e che infine Gesù, che la ama in modo unico, desidera ancora prendere in lei la sua compiacenza e il suo riposo, sebbene sia nella tua anima, più sporca e più povera della stalla in cui Gesù non ha avuto difficoltà a venire perché vi era presente lei.
Le chiederai il suo cuore con queste tenere parole: «Ti prendo per mio tutto. Dammi il tuo cuore, o Maria!».
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Messaggio da miriam bolfissimo » mar mar 14, 2006 7:33 pm

267. DURANTE LA COMUNIONE. 2°. Pronto a ricevere Gesù Cristo, dopo il Padre nostro, dirai tre volte: «O Signore, non sono degno…», come se dicessi una prima volta all'eterno Padre che tu non sei degno di ricevere il Suo Figlio unico, a causa dei tuoi cattivi pensieri e ingratitudini nei confronti di un così buon Padre, ma che ecco Maria, la sua serva: «Ecco la serva del Signore!», che fa al posto tuo e ti dà fiducia e speranza singolare verso la sua Maestà: «Tu solo, o Signore, mi fai riposare al sicuro!»
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