i peccati contro lo spirito santo

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peter
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i peccati contro lo spirito santo

Messaggio da peter » lun feb 09, 2015 2:44 am

In verità vi dico: tutti i peccati saranno perdonati ai figli degli uomini e anche tutte le bestemmie che diranno; ma chi avrà bestemmiato contro lo














Gesù ha detto:

“In verità vi dico: tutti i peccati saranno perdonati ai figli degli uomini e anche tutte le bestemmie che diranno; ma chi avrà bestemmiato contro lo Spirito Santonon avrà perdono in eterno: sarà reo di colpa eterna”. Poiché dicevano di lui: “È posseduto da uno spirito immondo”, per questo non è in grado di perdonare (Mc 3,28-30).



Ogni tanto qualcuno di noi si domanda: «Ho commesso tanti peccati, avrò offeso lo Spirito Santo? Non ci sarà più perdono in eterno?».

Ma quali sono dunque i peccati contro lo Spirito Santo? Eccoli: Disperazione per la salvezza. Presunzione di salvarsi senza merito. Impugnare la verità conosciuta. Invidia della grazia altrui. Ostinazione nei peccati. Impenitenza finale.

I SEI PECCATI CONTRO LO SPIRITO SANTO





1. Disperazione della Salvezza Eterna

Ciò proviene da una nostra errata convinzione, la quale vuol farci credere che la Misericordia del Signore non può assolutamente salvarci, perché i peccati commessi contro il nostro Prossimo e contro le sue Leggi Divine siano talmente gravi da non meritare nessun perdono e, quindi, subentrerebbe quella disperazione che ci preclude qualsiasi speranza di Salvezza Eterna.
È ciò che è accaduto a Giuda Iscariota: non ha avuto Fede nella Misericordia del suo Maestro, al contrario di Pietro, Successore di Cristo.
Se noi non crediamo alla Resurrezione di Cristo, testimonianza della Salvezza Eterna, siamo e saremo “destinati” alla disperazione, perché il Signore ci ha fatto conoscere la Via, la Verità e la Vita e, così facendo, ci ha anche spianato la strada che porta alla sua Misericordia.



2. Presunzione di salvarsi senza merito

A dirla tutta, questa è una “bella” pretesa ed è esattamente il contrario del 1° peccato appena esposto.
Poiché esistono Inferno, Purgatorio e Paradiso, c’è da chiedersi: Per raggiungere queste Realtà Ultime dopo la nostra vita terrena, a quale di esse siamo destinati in base al nostro operato di Creature Umane, povere o ricche di Spirito?
I meriti… ci apriranno, senz’altro, le Porte del Paradiso – I demeriti… ci apriranno, senza ombra dubbio, le Porte dell’Inferno – Per il Purgatorio si apriranno le Porte per non aver fatto abbastanza ciò che il Signore richiedeva da noi e che non abbiamo come Lui avrebbe desiderato!


3. Impugnare la verità conosciuta

Impugnare sta a significare, qui, a combattere, contestare, rinnegare, cancellare una verità a noi conosciuta.
Adamo ed Eva impugnarono e contestarono una Verità Assoluta: volevano e potevano essere come Dio, dietro suggerimento di Satana.
Si posso impugnare, contestare o rinnegare tutte le Verità della Fede, per i nostri comodi, per le nostre convinzioni, che sempre umane sono; esiste il “libero arbitrio”, però la Verità Assoluta, prima o poi, emergerà e sconfiggerà la nostra presunzione, non esiste altra alternativa perché tutto ciò che ci circonda è Opera dell’Amore e dell’Onniscienza di Dio, come dice chiaramente il Salmo 129.
E tutto ciò comprende anche le Verità autentiche che fanno parte della vita quotidiana di ogni Creatura, anche se vengono prese d’assalto dalle menzogne che non provengono dal Signore, bensì da Satana, “Principe della Menzogna”.


4. Invidia della Grazia altrui

È un atto questo che sfida i Disegni, ma soprattutto la Volontà e la Provvidenza del Signore.
Dio sa, conosce tutto ciò che è utile e necessario alla nostra persona e al nostro Spirito, quindi non desidera, in modo assoluto, che sia sollecitato dalla nostra pretesa di avere, per diritto, ciò che altre Creature hanno e che il Signore ha permesso fosse così.
Invidiare gli altri per quello che hanno in più e che noi non possediamo, rallegrarsi per le loro sventure e quant’altro, è anche una prevaricazione alla sua Onnipotenza ed Onniscienza e, quindi, è un peccato che ci porta a ricordare il comportamento di Lucifero, Angelo di Luce, Intelligente… che si ribellò a Dio, proprio con un atto di invidia: voler essere come Lui.


5. Ostinazione nei peccati

La prima e vera ostinazione al peccato la troviamo nell’operato di Satana, fin dai tempi della Battaglia Celeste tra lui e l’Arcangelo Michele, ai danni dei nostri Progenitori Adamo ed Eva.
Mentre a Satana fu riservata, dopo la sconfitta, la condanna eterna, per Adamo ed Eva fu riservata, innanzitutto, Misericordia da parte di Dio, per essere stati vittime della malvagità del loro “Tentatore” e, in secondo luogo, Dio stesso aveva come Progetto d’Amore, a causa di ciò, la Salvezza del Genere Umano.
Però, l’ostinazione a peccare è un peccato di una certa gravità contro lo Spirito Santo, in quanto Egli illumina e dona discernimento a tutte le Creature e, quindi, non vi sono scusanti nel perseverare a peccare.
L’ostinazione a peccare concerne anche coloro che, pur sapendo e conoscendo, continuano nel loro intento peccaminoso, senza ravvedimento, anzi, trovano qualsiasi scusante per legittimare il proprio comportamento perché fa loro comodo.


6. Impenitenza finale

Questo stato di fatto potrebbe sussistere nell’ultimo istante della nostra vita terrena, in cui prevale la nostra scelta di non pentirsi assolutamente dei propri peccati commessi.
Questa presa di posizione è in contrasto contro l’operato dello Spirito Santo, il Quale illumina ed opera sempre, con la Grazia di Dio Padre, per il bene della Creatura e per la sua salvezza eterna.
Anche in questo caso, la Creatura rifiuta categoricamente la Misericordia del Signore, il Quale ci lascia liberi, come ha sempre fatto durante la nostra vita di comuni mortali, di decidere di pentirsi o rifiutare l’ultima Grazia che ci viene offerta.
Regina della pace prega per noi.....................

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