GOCCE DI LUCE - novembre 2008 “Verrà lo Spirito Santo"

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Don Armando Maria
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GOCCE DI LUCE - novembre 2008 “Verrà lo Spirito Santo"

Messaggio da Don Armando Maria » sab nov 29, 2014 11:36 am

GOCCE DI LUCE - novembre 2008 “Verrà lo Spirito Santo e scenderà sulla terra: verrà prima la grande purificazione e la persecuzione, verrà il grande segno nel cielo della Croce radiosa che ancora chiamerà a scegliere Dio; scenderà poi il Fuoco dello Spirito per irrorare la terra e liberarla dal male”

02.11.2008 “Pregate per i defunti!”

“Mia piccola Maria, oggi i cancelli del Purgatorio sono aperti; non riescono a chiudersi per quante preghiere per i defunti si elevano Quanti Sante Messe vengono offerte! E molti atti di carità nei cimiteri vengono dati a loro e, felici, gioiosi, s'innalzano queste anime per andare liberi alla gioia eterna.
Pregate per i defunti, e per i defunti solo delle anime purganti, non di quelli che sono andati persi e sono ormai morti, morti di una morte che non mette fine e non dà pace, della morte di un dolore perenne. Defunti sono quelli che, figli miei, si stanno purificando in Purgatorio, e il Purgatorio è doloroso, è molto doloroso; non è come dice qualcuno: è solo un desiderio, una nostalgia di Dio! Sì, c'è anche questo, ma è un evolversi attraverso il dolore che purifica e rende trasparente l'anima; e mentre essa si rende pura acquisisce coscienza di Dio, entra nella sua sapienza e ne sente l'ardore, e il desiderio della sua unione. Non per tutti è simile; il purgatorio è a stadi: c'è chi soffre molto perché ha gravemente offeso e peccato e non ha dato riscatto al suo male; dipende molto dalla lontananza in cui l'anima ha vissuto da Dio, se cristiana, e dalla responsabilità della vita vissuta, la coscienza del suo operato a cui deve rispondere, di come ha partecipato la fusione nei sacramenti.
C'è uno stadio più lieve nel quale c'è solo un'oscurità e l'ardente desiderio del Cielo, dato che poche sono state le colpe e non vi è stata grande responsabilità. Ma in Paradiso non si può accedere se non nella purezza perfetta. Pregate per i defunti! Non solo per i vostri cari, per quelli che avete conosciuto, ma per tutti i defunti: tutti ne hanno bisogno; per i molti ai quali non viene data nessuna orazione, la vostra compassione, la vostra carità per loro verrà premiata; avranno poi essi compassione di voi e vi faranno la carità delle loro preghiere per abbreviare, un giorno, il vostro di Purgatorio. Ti benedico”.

03.11.2008 “Io chiamo ad imbandire un banchetto, un banchetto offerto non solo per i propri parenti e amici, ma per i tanti poveri, abbandonati e infelici”

“Mia piccola Maria, Vittoria è felice, è così felice. È andata diritta in Paradiso: solo un leggerissimo passaggio, come sfiorare il lembo dell'abito o l'affacciarsi ad una finestra è stato il suo incontro in Purgatorio, ed ora giubila meravigliata, esclamando: “Quanto è bello! …Come è possibile tanta gioia?”, e prega per la sua famiglia, per le intenzioni del Cuore della Santa Madre qui in questa parrocchia.
Io chiamo ad imbandire un banchetto, un banchetto offerto non solo per i propri parenti e amici, ma per i tanti poveri, abbandonati e infelici che non possono dare il contraccambio, e ancor di più Io invito ad accogliere non solo i poveri, che pur rimane facile e accettabile il riceverli, ma farvi voi stessi banchetto per i duri di cuore, per quelli che hanno formato una corazza su di loro e non vi può filtrare nessuna luce. Siate voi il loro banchetto che con il sorriso e la mortificazione, il nutrimento dell'Eucaristia, ammorbidisca questi cuori poiché sono i più difficili a convertirsi e possono più degli altri perdersi. Sentano la vostra carità perché possa entrare in loro la mia luce. Ti benedico”.

05.11.2008 “Giubilate!”

“Mia piccola Maria, Vittoria è felice, canta come un usignolo la sua gioia sugli alberi del cielo. Giubila ed è entusiasta nelle meraviglie, s'irrora di quello spirito che ha vissuto, passando nei suoi giardini e si ferma nel giardino della Madonna, rapita, dato che è il più irradiato dallo Spirito Santo. Ella prega che lo Spirito scenda e irradi la sua famiglia, la comunità, la parrocchia, e prega pure per i desideri della Madonna per il suo Movimento Mariano; desidera che tutti possiate giungere alla gioia ove ella è. Giubilate! Ecco, ha vissuto nel punto fermo di Dio: l'ha amato e con pazienza ha accolto le prove, ed ha offerto. Per esse è ritornata al Padre Santissimo e vive: offerte che il Signore centuplica un milione di volte in più. Giubilate! Ti benedico”.

05.11.2008 “Nella Chiesa quanti discorsi inutili, incontri pastorali…!”

“Mia piccola Maria, è cosa buona sentirsi dire che non sapresti più vivere senza di Me. Si vede che sei a buon punto, ed inizi ad esser parte integrante del mio Cuore. Io devo essere per voi la luce, il sole che illumina il vostro giorno; senza, dovreste sentirvi come nella notte, nell'oscurità e desiderosi del mio radiore, simile a chi nell'amore dei suoi cari, avendoli lontani, ne sente tutta la nostalgia; ugualmente l'intero vostro affetto, la vostra nostalgia, sia primaria di Me. Io sono la Vita! Io sono l'Amore, e chiamo all'amore.
Nella Chiesa quanti discorsi inutili, incontri pastorali, colloqui del vescovo negli incontri alle parrocchie! Quanto più utile è un'ora di adorazione a Me, o un tempo di preghiera con il rosario in mano con la Madre, o un colloquio intimo, cuore a cuore con il vostro Gesù. E perché vi dico nel vangelo di odiare i vostri parenti, quelli di casa? Voi ne capite il senso? Se i vostri cari ostruissero il cammino d'amore verso di Me, se vi inducessero ai compromessi, se impedissero la mia chiamata, voi dovete piuttosto rinunciare ai loro affetti, ad esserne allontanati, per non seguire i loro errori, a mettervi in battaglia con i mezzi che Dio vi dona per non cedere ad essi dato che, se li seguiste, perireste con loro. Con Me, nella priorità di Dio, voi date invece la mia vita”.

06.11.2008 “Vado alla ricerca della pecora smarrita della mia stessa Chiesa, che non dona più la mia luce, ma viene offuscata”

“Mia piccola Maria, Io veglio su tutte queste creature, su ogni situazione. Tu sei come le pie donne che m'accompagnano sulla via del dolore, meditando ogni giorno la mia Passione. Essa mi fa da balsamo, ed Io mi riposo un poco, dato che ti nasce dal cuore. Meditate il mio dolore! A te ti è di purificazione, ed è rinnovamento di vita in tante anime; molte funi del diavolo, anche nella tua famiglia, vengono tagliate. Pure tra i tuoi cari… quante pecorelle disperse! E sai perché si allontanano dall'ovile, ove sarebbero al sicuro? Vanno alla ricerca di una pretesa libertà, di una felicità che non trovano, e finiscono miseramente in tanti dirupi; ed Io mi metto alla loro ricerca. Tutta la mia opera ora è nell'attesa che le mie pecore ritornino; e la loro è ricerca in tutti i tempi e in tutte le esistenze sino a quando non si chiuderà il tempo fisico della terra e si entrerà nella perfezione dell'umanità spiritualizzata, entrata nell'ovile eterno del Paradiso. Allora sarà completo il mio riposo, e terminerà il mio affanno.
Venite, voi miei piccoli, con il lumicino acceso della vostra fede per aiutare a ritrovare la via a tante pecorelle perse e, se solo una ne riporterete, quale sarà la mia gioia e grande la vostra ricompensa! Io sono il Pastore che è in continua ricerca di esse, per tutte le generazioni. La vostra è una ricerca che dura solo l'arco della vostra esistenza. Vado alla ricerca della pecora smarrita della mia stessa Chiesa, che non dona più la mia luce, ma viene offuscata, ottenebrandola con nebbie fumogene che la oscurano. Io ci sono, ma viene impedito di vedermi nel mio vero spirito. Venite voi tutti con le lanterne accese, e molto di questo fumo tenebroso, che ha sparso satana, verrà cacciato, e nella luce mi ritroverete. Io stesso poi sanerò il resto del male che ancora la occupa, in modo che le mie pecore possano vedere e tornare a Casa. Ti benedico”.

09.11.2008 “Chiedo che nelle chiese, tempio del nostro Signore, non si faccia mercato, non urla, né chiacchiere, ma il dovuto culto a tutto ciò che è sacro”

“Mia piccola Maria, tremi come una foglia; sei più timorosa e fragile di una creaturina: il mio cuore non si scandalizza ma ti ama di più. Oggi ricordate la cattedrale, la basilica di San Giovanni, madre di tutte le chiese, dato che da lì inizia, con la costruzione materiale delle sue fondamenta, l'irradiarsi dello spirito cristiano in tutte le chiese. La chiesa vi è stata donata come rifugio per un riparo degli uomini in modo che abbiano ad incontrarsi in un luogo per avere rapporto con Dio, e fondersi a Lui. Nella chiesa, il cui cuore è il tabernacolo, c'è Gesù Cristo: la mia presenza reale, la persona di Dio, e non solo nello Spirito; e per questo luogo santo, sacro, benedetto, necessita un atteggiamento profondo di verità e di adorazione.
Nel vangelo di stasera sembro severo perché prendo la frusta e scaccio dal tempio del Padre mio i mercanti, che fanno commercio: ove nella Chiesa c'è lo scambio del denaro per il sacro ivi simboleggia la presenza del demonio. Caccio gli animali, dato che Iddio non ha bisogno del loro sacrificio, ma del vostro, e di adorazione. E’ luogo sacro, e vi aleggia il Signore a cui va dato, e solo a Lui, il culto. È giusto che Io riporti al veritiero ordine, alle origini dei desideri di Dio. Ancora oggi Io chiedo che nelle chiese, tempio dell’Eterno, non si faccia mercato, non urla, né chiacchiere, ma il dovuto culto a tutto ciò che è sacro, con venerazione, amore, rispetto. C'è bisogno di un atteggiamento interiore ed esterno che manifesti adorazione. E per far si che ciò sia possibile, il vostro tempio, il tempio del vostro corpo, deve essere prima tempio abitato da Dio, il cui tabernacolo è l'anima in cui Egli vive, e viene amato. Allora la creatura vivrà il rispetto e la sacralità pure del luogo. Il vostro tempio, ancor prima di accedere al mio, dovrebbe farsi lavacro delle sue colpe per portare la mia presenza. Per questo i confessionali andrebbero posti a parte, dinanzi all’ entrata della chiesa, per ricordare all'uomo prima il lavacro di sé per poter accedere puro alla presenza di Dio. Ti benedico”.

10.11.2008 “Oggi è difficile crescere ed educare i figli!”

“Mia piccola Maria, oggi è difficile crescere ed educare i figli! Gli scandali ci sono sempre stati e di ogni genere, ma mai come di questi tempi! E lo scandalo più grave è quello rivolto ai fanciulli. Per questo grido nel Vangelo: “Sarebbe meglio che chi dà scandalo a uno di questi piccoli che fosse gettato con una macina al collo nelle acque del mare”. I bambini, i fanciulli sono come tenere piantine che devono crescere e rafforzarsi. Hanno bisogno di rifugio e protezione, e vengono invece spesso schiacciati, calpestati, tolta la vita, e non solo nello scandalo all'oltraggio al corpo ma pure della loro anima, togliendo l' insegnamento della fede, la speranza, l' amore al bene, le bellezze e le ricchezze dell'interiorità che Dio ha donato, in modo che, restando nel vuoto, siano solo prede del demonio. Bisogna che ci sia la fede, l' orazione; che la madre e il padre abbiano le braccia alzate in segno di supplica, di preghiera, per invocare la capacità, la sapienza su come crescere, come educare questi figli, e che il Signore intervenga per liberarli. Tu, figlia mia, hai già le braccia alzate in preghiera per loro, ed io non posso far altro che benedire e venirti in soccorso. Ti benedico”.

11.11.2008 “Oggi nelle vostre terre io vedo stomaci opulenti, vedo sovrabbondare la carne della lussuria, ma quanta, quanta povertà nello spirito!”
“Mia piccola Maria, oggi celebrate San Martino, noto per l' episodio del taglio del mantello diviso per ricoprire il povero. Il mantello simboleggia l' amore di Martino che si divide in due: sulla sua parte si ammanta dell'amore di Dio per dare e ricoprire le nudità dei fratelli con l' altro. Martino era un combattente, ed ha combattuto per i diritti di coloro che non avevano nessun diritto e valore nella società del tempo; ha combattuto per i poveri, per i miseri e abbandonati, per alleviare la loro povertà, senza dimenticare di sfamare e abbeverare un'altra fame e sete che era quella dello Spirito. Non si può avere vera compassione e carità per i fratelli, quando non c'è prima, e venga vissuto, l'anelito a Dio.
E' bene sfamare gli affamati, dar da bere agli assetati, soccorrere i poveri; è doveroso. Ma oggi, nelle vostre terre, Io vedo stomaci opulenti, vedo sovrabbondare la carne della lussuria, ma quanta, quanta povertà nello spirito! Quanti poveri, ma poveri che periscono, per le loro anime, che gridano assetate della sete dello Spirito, gridano per la fame del Pane di Gesù Cristo, e vanno a morire, si perdono. Sono ignude: non hanno più l' abito della Grazia, e tremano per il gelo; perciò bisogna alleviare la loro fame, sete e nudità, per farle tornare a vivere tramite la vostra preghiera, l' offerta, il sacrificio dell'amore mio e vostro, che può sussistere, dividendo l’abito, il mantello di talenti che il Signore vi ha dato, ammantandolo nel suo amore per poter ammantare e avvolgerne i fratelli. Ti benedico”.

12.11.2008 “Una moltitudine di figli sono occupati dalla lebbra del peccato, che si è fatto bestiale”

“Mia piccola Maria, oggi nel mondo ci sono molti lebbrosi, malati di questa malattia nel corpo; ma una moltitudine di figli sono occupati dalla lebbra del peccato, che si è fatto bestiale, e miete nella morte dello spirito. Beati quelli che mi invocano, che chiedono aiuto a Gesù Cristo! Io dirò: “Andate dai sacerdoti!”, perché attraverso le acque della Grazia rigenerante della Confessione, vi viene tolta la lebbra del peccato e riacquistate la vita. Sono però così pochi quelli che vi ricorrono, mentre la massa agonizza e muore; perciò dico a voi, salvati dalla stessa lebbra e riavuta la grazia: Io vi faccio medici che curano la lebbra altrui. Voi divenite medicina ovunque andate, portando con voi la Grazia, che è rigenerante di vita. Voi operate ovunque andiate, e la vostra opera, qualsiasi cosa facciate unita alle preghiere, con il sacrificio, la dedizione, l'offerta, sicché pur se chiusi in una stanza o nella cella di un monastero e non ne uscite, poiché impossibilitati, voi vi fate cura che guarisce tanti lebbrosi che sono dalla parte opposta della terra, e che mai conoscerete, dato che Io unisco e dono la possibilità che la cura giunga, agisca, e risani”. Ti benedico.

13.11.2008 “Verrà lo Spirito Santo e scenderà sulla terra: verrà prima la grande purificazione e la persecuzione, verrà il grande segno nel cielo della Croce radiosa che ancora chiamerà a scegliere Dio; scenderà poi il Fuoco dello Spirito per irrorare la terra e liberarla dal male”

“Mia piccola Maria, per F. viene presto diagnosticata la malattia e riceve la cura, e ciò per i meriti delle Sante Messe, delle benedizioni, delle preghiere che fa discendere lo Spirito Santo, che da luce e illumina, dato che il nemico cerca di oscurare. Egli nel suo potere può attaccare anche attraverso la malattia fisica di cui è sua l'origine.
I miei Apostoli mi chiedono stasera nel vangelo, “Quando verrà il Regno di Dio?”. Io rispondo che il regno di Dio è già in mezzo a voi: lo testimonia il creato con la bellezza della natura, che il demonio distruttore e invidioso cerca di devastare. Il Regno di Dio è in mezzo a voi perché il suo Spirito aleggia sulla terra, è presente nella persona di Gesù Cristo in tutti i tabernacoli del mondo, è presente nelle anime di coloro che vivono l'amore di Dio e sono nella Grazia. Il demonio feroce cerca di attaccare persino l'Eucaristia, di profanare i tabernacoli, cerca di far perire la vita e distruggere il bene dell'anima vostra.
Il Regno di Dio è in mezzo a voi mediante l'operare del bene umano nel cammino che lo conduce al raggiungimento della perfezione nel compimento del Regno dei Cieli. Il demonio fa di tutto per rallentare, impedire, ostacolare, questo cammino per far si che non abbiate a giungervi. Per questo verrà lo Spirito Santo e scenderà sulla terra: verrà prima la grande purificazione e la persecuzione, verrà il grande segno nel cielo della Croce radiosa che ancora chiamerà a scegliere Dio; scenderà poi il Fuoco dello Spirito per irrorare la terra e liberarla dal male. E tutto ciò il Signore lo compierà per la salvezza degli uomini. La vostra preghiera, il vostro sacrificio, la vostra attesa serve a preparare voi e tanti vostri cari e fratelli lontani e, seppur ora non ne vedete i frutti, aiuterà a trovarvi pronti e saper scegliere quando giungerà questo tempo. Ti benedico”.

14.11.2008 “Devo venire, dovrò intervenire, per salvare questa generazione, per rinnovare l'umanità, e ciò accadrà non senza il suo dolore”

“Mia piccola Maria, i tuoi figli sono protetti, e la tua preghiera per loro mi giunge al cuore ed io li benedico. I tuoi figli sono protetti, ma quanti, quanti figli sono indifesi: nessuno prega per loro; i loro genitori non elevano le braccia al Cielo per offrirmeli; rimangono, in questo modo, indifesi e piegati su di sé, in balìa di questo mondo. Perciò dovrò venire, dovrò intervenire, per salvare questa generazione, per rinnovare l'umanità, e questo accadrà non senza il suo dolore.
Lo stesso era stato annunciato e si era già avverato ai tempi di Noè con il diluvio, di Sodoma e Gomorra con Lot, e anche Ninive avrebbe subito la stessa sorte dato che grande era il suo peccato, ma ha accolto l'invito alla conversione e si è salvata. Oggi questo popolo non ascolta, la Madonna viene a portare il suo messaggio, e pochi, in confronto alla massa della moltitudine, lo accolgono! La vostra preghiera però è preziosa: il sacrificio, l'offerta, la supplica, può salvarne molti, molti di figli, per far si che quando giungeranno questi tempi possano scegliere di salvarsi. Cosa sono gli avvoltoi di questi tempi se non i diavoli, e dove se non per andare a prendersi e nutrirsi della loro preda, ad accaparrarsi le loro di carni ormai avviate alla putrefazione perché morte alla Grazia di Dio.
Il mondo sarà diviso in due: molti si perderanno, altri si salveranno. Aiutate a salvare i figli! Il mio è un grido accorato perché tornino alla vita di Colui che li ha creati. Ti benedico”.

15.11.2008 “La donna di cui parla la Parola stasera, la donna forte che con le sue mani tutto impreziosisce e prende vita, chi è se non la Madonna?”

“Mia piccola Maria, oggi il mio vangelo vi parla della parabola dei talenti. Ogni uomo ha dei doni; non c'è creatura che nasca sulla terra senza avere i suoi talenti. Anche coloro che voi considerate infelici portano con sé il dono d'essere già predestinati per il Cielo, ed esser tesoro di salvezza altrui. Dio vuole che fruttifichiate, che arricchiate con i suoi doni, che non vi sono dati per voi stessi, ma per l'edificazione e la salvezza dei vostri fratelli, per la glorificazione di Dio.
Quanti nella storia delle generazioni umane hanno fruttificato i talenti avuti, quanti servi buoni hanno messo in opera, hanno lavorato fino allo stremo delle proprie forze per la Vigna del Signore, per il Regno dei cieli! Molti altri però non hanno operato, hanno vissuto ripiegati su di sé. Hanno utilizzato i talenti per la propria esistenza e il proprio egoismo: vite inutili, sprecate, che non hanno impreziosito nessuno: né per i fratelli a cui non hanno donato, né per sé. Privi di ogni ricchezza, non spetta loro che solo l'inferno; l'inferno ove è la morte non muore mai, luogo e stato di chi perisce; e sì che sarebbe stato meglio che non fossero mai nati! L'inferno, di cui così poco parla la Chiesa, sussiste, è presente; e se se ne parlasse maggiormente quanti, se non per amore, almeno per timore, non vi andrebbero.
La donna di cui parla la Parola stasera, la donna forte che con le sue mani tutto impreziosisce e prende vita, chi è se non la Madonna? Lei è quella che, dopo Gesù Cristo, ha fruttificato maggiormente i talenti di Dio. Datele i vostri, lei li maggiorerà, nelle sue mani confezionerà i vostri abiti, ornandoli delle sue virtù, arricchendoli di ornamenti spirituali, per essere degni e graditi allo sguardo del Padre. Offritele la vostra vita! Nessuno che si è offerto alla Madonna potrà andare perduto. Ti benedico”.

16.11.2008 “Pregate perché queste guerre si dilateranno, e toccheranno le terre dell'Europa: scuoteranno il mondo intero, perseguitando soprattutto le comunità cristiane”.

“Mia piccola Maria, ti ho detto che la tua fiammella si alimenta per divenire un grande fuoco che però non sempre viene avvertito con la trepidazione, l'entusiasmo, il forte calore che avvampa nell'animo; a volte questo fuoco si evidenzia in una fede che è perseverante e coerente nella testimonianza della sua concretezza.
Io sono nel Congo, il mio Cuore è lì che sanguina: per pochi uomini che, fomentati da satana per interessi puramente materiali, uccidono e portano a disperazione un intero popolo. Sono lì nella comunità dei salesiani di questo Padre per cui preghi, e sostengo, fortifico, vado da queste creature, per consolarle, sostenerle, curarle.
Quest'insurrezione ancora continua; basterebbe che pregassero tutti, o qui voi cristiani pregaste interamente per loro; e la preghiera riporterebbe presto la pace. Pregate perché queste guerre si dilateranno, e toccheranno le terre dell'Europa: scuoteranno il mondo intero, perseguitando soprattutto le comunità cristiane. Pregate! La preghiera di oggi sarà lo scudo, l'armatura che vi sarà di difesa in quei tempi.
Oggi ancora il mio vangelo parla dei talenti, e la gente per lo più pensa ai vari doni che Dio può aver dato ad ognuno, ma Io dico che il talento per eccellenza, il dono di Dio, è testimoniato dalla vostra persona, dal vostro essere, nati dal pensiero creativo dell'amore di Dio e tutto ciò di cui potete vivere, udire, parlare, agire, amare: l'interezza è compresa nel dono della vostra persona che però non può rimanere chiusa a sé, ripiegata alla propria vita, ma va alimentata per far si che cresca, fruttifichi, si arricchisca. Come può alimentarsi? Nell'amore, nell'amore voi fruttificate! Datevi a Me, fatevi miei amanti, ed Io, l'Amore, rivestirò le vostre persone. Io vi farò fruttificare, vi ammanterò delle mie ricchezze, vi adornerò di tesori per farvi preziosi, sicché nell'amore che ricevete non potete trattenerlo a voi, ma vi fate dono, e rivestite di ciò che avete le nudità dei vostri fratelli: arricchirete la loro povertà, darete vita alla loro sterilità.
Venite a Me! La bruttezza si farà bellezza, la nudità verrà ricoperta dalla nobiltà, la povertà si farà tesoro. Pure in te io formo il dono della tua persona per far si che sia frutto prezioso per aiutare a far fruttificare i talenti nei tuoi fratelli. Ti benedico.

17.11.2008 “Io verrò, tornerò, e farò rinascere la nuova Alba sulla terra”
“Mia piccola Maria, il vangelo di stasera parla del miracolo del cieco. Passo, passo Io, Gesù Nazareno, e passa la luce, la salvezza: viene ed opera su colui che, povero e cieco, grida, invoca, supplica, crede: sa di aver bisogno di Dio e ne ottiene la Luce della vita. Ancora oggi Io, il Signore Gesù, passo nel mondo e spando Luce e Salvezza: Gesù Nazareno passa nella Chiesa, ma può operare se l'uomo invoca, prega, chiede, crede, si sente bisognoso di Dio. In questo tempo gli uomini preferiscono le tenebre alla luce: hanno gli occhi ricoperti da cataratte di melma e pietre, e non distinguono più il mio chiarore: vogliono, e comprendono solo l'oscurità.
Il mondo è nelle tenebre, e non vuole, non cerca la Luce. Le sue cataratte sono cementificate, poiché queste tenebre vengono ormai ad oscurare lo sguardo dei piccoli, ad oscurare l'innocenza, a far precipitare il mondo in un buio sempre più fitto, che va precipitando verso l'assoluto oscuro, che è l'inferno. Io verrò, tornerò, e farò rinascere la nuova Alba sulla terra.

18 11 08 “C’è bisogno sempre di riparazione al peccato, e di purificazione; se ciò non avviene sulla terra, verrà vissuta in Purgatorio”

“Mia piccola Maria, trascrivi il tratto che hai lasciato vuoto nel quaderno, e a cui Io ti rispondo. Sì, il Signore, a cui nulla è impossibile, e in ciò è già la risposta, può lasciar far insinuare il maligno, anche nei suoi doni; permette che attraverso una fessura Egli possa far sì che entri, e ciò lo fa per dare poi un bene maggiore: usa persino il diavolo per i suoi fini, che sono di santità. Quanti posseduti possono fare la Comunione, e il Signore entra ove c’è l’altro, ma lo fa per sanare, liberare, per sostenere, per santificare questa situazione, che a volte è portata da innocenti. Così, per te, ho lasciato, delle volte, che egli si insinuasse nel mio messaggio, riguardante solo cose tue personali perché nei dubbi, nell’incertezza, tu rimanessi sempre in un atteggiamento di umiltà e di distacco.
Stasera due sono i momenti forti a cui richiamo nella Parola: ad essere cristiani veri, profondi, con il cuore caldo. La tiepidezza nelle creature e l’indifferenza sono uno dei mali maggiori che mi colpiscono e che mi hanno fatto sudare sangue, aborrire, nell’orto del Getzemani, e gridare: ”Siate o contro Cristo, o cristiani veri”!
L’altro momento è Zaccheo che sale in alto per incontrarsi con Dio. E’ in questo desiderio all’incontro che entra la salvezza in Lui: lo sguardo del Signore penetra, fa luce, e rivela le oscurità, i mali, che rimangono nel fondo dell’anima, che non vengono scoperti perché il demonio riesce a ricoprirli, ed offusca la mente per far credere alla persona persino che è un bene per lui il male che compie, che la luce non ha utilità, e non è desiderabile. Nello sguardo di Gesù, fisso a Lui, la Luce entra, rivela, e ne acquista valore. La disponibilità, l’accoglienza di Zaccheo è il suo merito: la buona disposizione di riconoscere il suo male e donarne il riscatto.
Molto spesso i cristiani non riparano al male compiuto, alle conseguenze che ne sono derivate sui fratelli. C’è bisogno sempre di riparazione al peccato, e di purificazione; se ciò non avviene sulla terra, verrà vissuta in Purgatorio. Pregate, pregate voi che, sanati come Zaccheo, vi siete risanati nell’incontro con Dio! Abbiate un cuore caldo, una fede concreta, e siate portatori di luce ai tanti Zaccheo per far sì che abbiano la forza di elevarsi, di porsi in alto alla ricerca di Dio. Già in questo atteggiamento entra la salvezza del Signore. Ti benedico”.

19 11 08 “Perché chiedo al servo malvagio: “Cosa ne hai fatto della tua mina?”

“Mia piccola Maria, stasera il mio vangelo parla delle mine, del gruzzolo che il Signore dona ad ogni creatura; non c’è persona che nasca al mondo senza avere il suo piccolo, più o meno, gruzzolo per poter vivere. E’ l’eredità che il Padre offre ad ogni figlio; ma questa eredità va mantenuta ed alimentata per essere lasciata poi in eredità ai figli, ad altri fratelli, dato che, arricchendone gli altri, voi riportiate ricchezze al Padre; ed essa diverrà il vostro tesoro: è il più che voi avete accresciuto, e vi permette l’accesso al Regno di Dio.
Perché chiedo al servo malvagio: “Cosa ne hai fatto della tua mina?”, perché è un prestito che viene offerto gratuitamente dal Padre Celeste, ma va restituito con gli interessi per far sì che sia vitale; se non utilizzato, va perduto: non è servito a niente se non a morire. Quanti, pure di questo tempo, credono un diritto la mina della vita che il Cielo ha dato loro, di loro proprietà, e ne usano solo per sé: la dissipano, e poi, dopo aver rubato a Dio, rubano ai fratelli, e la loro vita va dispersa per l’eternità.
Chiama, figlia mia, chiama, per quel che puoi, i fratelli, alla preghiera! Pur se pochi, è una preghiera che raggiunge il Cielo.

20 11 08 “I figli non ascoltano, non ascoltano!”

“Mia piccola Maria, i figli non ascoltano, non ascoltano! E tu ti associ un pochino all’immenso dolore che Io provo per i figli che vanno via da Me, e ancora grido, come su Gerusalemme: “Gerusalemme, Gerusalemme, quante volte ho cercato di raccoglierti come fa una chioccia con i suoi pulcini, ma tu non hai voluto!”. I tuoi figli non vogliono ascoltare e, pur di non sentire e vedere la retta via, preferiscono andar via, allontanarsi da te; ma tu non perdere la speranza: rimani fiduciosa con Me, in attesa. Io vengo in te: sono Io che sostengo il battito del cuore, che dono il respiro; conosco le profondità delle tue viscere, so dove sono i mali, vedo ogni tua cellula, e vado a sanare. Credi che Io vado a sanare!”.

21 11 98 “Oggi ricordate la Presentazione di Maria al tempio. Lei, Bambina già Benedetta, Santa e Immacolata, viene offerta all’Eterno Padre come dono prezioso”
“Mia piccola Maria, non temere di portarmi tante creature e tante intenzioni: il mio Cuore è più grande: sovrasta l’universo, e tutto può contenere, e di ognuno mi curo”.
Oggi ricordate la Presentazione di Maria al tempio. Lei, Bambina già Benedetta, Santa e Immacolata, viene offerta all’Eterno Padre come dono prezioso, in libagione, in olocausto, in ringraziamento: entra nel cuore della Casa di Dio, e il Signore ha così disposto perché fosse preservata la sua Bella Colomba dall’essere sfiorata da ogni male esterno. Maria vivrà nel tempio, nel servizio, nella preghiera, nello studio delle Sacre Scritture, ma maggiormente in uno stato di ardente unione d’amore in una storia intessuta, come nessun’altra creatura, nella Volontà del Padre. Lei, tutta irrorata della Spirito Santo, si dona completamente, offre la sua verginità, la sua vita, in offerta santa, in riscatto per la salvezza di tutti gli uomini. Ed è in questo modo che si fa già Madre: è Colei che anticipa le origini di tutte le vite consacrate e di ogni Ordine religioso. Il Signore Iddio La chiamerà ad una via di maggiore perfezione, Lei la Vergine, ad essere Sposa Immacolata, nella vita di famiglia, per far sì che, nella sua Maternità divina, potesse maggiormente essere offerta e riscatto per l’uman genere.
Anche voi, figli miei, seguendo la Madonna, entrando ed offrendovi all’entrata della Casa del mio Cuore divino, vi potrete consacrare e donarvi a Me e, seppur non come vergine nel chiostro, nella vostra maternità e paternità voi divenite oblazione, riscatto, dono, non solo per i vostri cari ma per l’umanità intera; nell’unione con Dio, nella vita d’amore con Lui voi vi riverginizzate nello spirito e vi fate offerta sacra. La Madonna vive la perfezione nello stato di verginità e maternità cui voi non potete, ma è Lei che entra nel tempio in anteprima e prepara l’accesso di Gesù Cristo per voi, per far sì che voi, insieme a Lei, attendiate la sua entrata per condurvi nella conoscenza intima della sua interiorità.

22 11 08 “Solo nella Regalità di Cristo c’è la vera spiritualità di ogni creatura. Dovrei regnare sulla terra, ma ciò è possibile solo se l’anima mi accoglie”
“Mia piccola Maria, Io sono Re! La Chiesa celebra la mia regalità, il mondo dovrebbe riconoscerla, ma è il Cielo, che è il mio Regno, che la glorifica ove Io godo in pienezza della mia regalità attraverso le felicità delle creature che, ormai mie, Io possiedo, ed esse ne gioiscono. Solo nella Regalità di Cristo c’è la vera spiritualità di ogni creatura. Dovrei regnare sulla terra, ma ciò è possibile solo se l’anima mi accoglie. Sono Re nei cuori, in quelli che si uniscono a Me, per cui sono divenuto il motore dell’anima, il senso della loro vita. Chi obbedisce ai miei Comandamenti questi mi ama e mi fa regnare.
Giungerà il tempo finale quando, nell’ultimo Giudizio, Io sarò presente nella mia essenza regale, nella mia maestosa regalità, dividendo i buoni dai cattivi e, dinanzi alla Verità, palese ai loro occhi, non potrà più essere rifiutata la mia sovranità. Essa si farà evidente dinanzi a quelli che, prostrandosi a Me nella derisione della mia Regalità, mi apostrofavano: “Salve, Re dei giudei!”. E coloro che non si saranno convertiti andranno alla perdizione. Essa si farà evidente in chi, per viltà, per scegliere la podestà di un re terreno, si sottopose ai suoi vantaggi, e lasciò che fossi mandato al macello. Si farà evidente in chi voleva che una maestà regale, divina, venisse usata per il potere e il dominio del genere umano, sottomettendola a fini puramente umani.
Io sono Re perché vi ho creato, ho dato il Sangue per voi, per redimervi, perché vi santifico continuamente nutrendovi alla santità, per farvi altri re, per giungere al mio Regno; ma ciò è possibile se mi fate regnare. Ti benedico”.

23 11 08 “Io sono Re, e vorrei regnare sul mondo e sull’umanità, ma lo posso se le anime mi aprono il cuore, se vogliono vivere uniti e fusi al mio amore”

“Mia piccola Maria, Io sono Re, e vorrei regnare sul mondo e sull’umanità, ma lo posso se le anime mi aprono il cuore, se vogliono vivere uniti e fusi al mio amore; allora entro e regno. Come aprire il cuore? Vivendo la preghiera e la vita sacramentale, nel desiderio di Dio, in questo desiderio di vita partecipata e amata con il vostro Signore; e poi nell’obbedienza ai divini Comandi, che è la fedeltà nel vissuto ai miei Insegnamenti, nel concretizzare questo vostro amore nelle opere di misericordia fisiche e spirituali verso i fratelli; allora Io regno, in un crescendo della Grazia che ha il suo inizio nell’esplosione di luce quando è creata l’anima vostra nel grembo materno e inizia l’esistenza, e in essa l’evolversi alla Grazia, tramite la preghiera e le opere sante che vi purificano negli anni sino a quando ci sarà la nuova esplosione al Regno celeste, quando l’anima, come una scintilla, scoccherà di luce ed entrerà in Cielo: nascerà nel mio Regno: nel mio Regno ove non sarete più sudditi o schiavi, ma nuovi re, poiché siete figli che partecipano della stessa eredità divina. Aiutami, figlia, aiutami a portare anime al mio Regno, a regnare in esse. Ti benedico”.

25 11 08 “San Silvestro è stato comunicato dalla Madonna che annuncia, attraverso di Lui, l’insegnamento che è Lei la Madre che dona Gesù Cristo”

“Mia piccola Maria, stasera celebrate, in preparazione alla festa di domani, San Silvestro Abate. Io ti dico che San Silvestro gioisce in Paradiso, ma quando volta lo sguardo verso la terra si rattrista: il suo sguardo si fa serio quando vede i suoi monaci, dato che non vede più vissuta la spiritualità che egli è venuto ad annunciare. (*) Molti sono, tra i silvestrini, coloro che nel corso dei secoli si sono fatti Santi, Beati e benedetti, ma oggi egli vede questi figli non portare più le sue fattezze; e quando un figlio non porta più i lineamenti del genitore è come se fosse diventato estraneo. Non è più vissuto ciò che egli ha annunciato, e cioè la parte mancante che San Benedetto, pur nella sua santità, ha tralasciato di depositare, ed ha voluto che San Silvestro ne proseguisse la parte da vivere, la parte materna. I silvestrini sono la parte materna dei benedettini. Oggi questi monaci considerano superato ciò come cose per gli antichi, sentimentalismi… e perciò non nascono più vocazioni. Si sono dati agli studi, ad essere dotti, e vi è entrata molta boria. San Silvestro richiama all’ascolto della Parola di Dio, che va meditata e, nella meditazione, diventa preghiera: una Parola che deve portare al suo vissuto. Ma può essere ascoltata, meditata e vissuta se prima c’è la preghiera, e se condivisa sul Cuore della Madre.
San Silvestro è stato comunicato dalla Madonna che annuncia, attraverso di Lui, l’insegnamento che è Lei la Madre che dona Gesù Cristo: è Lei che vi fa vivere l’Eucaristia, che fa vivere l’interiorità con il Figlio: che Lo fa amare. E’ Lei che vi fa divenire Santi adoratori dell’Eucaristia.
San Silvestro vuole che alcuni fra i monaci, che sono le piccole luci rimaste, siano tra quelli che riaprano la porta alla vita che rinasce nella sua spiritualità, che la facciano risorgere. E se ciò viene vissuto sul Cuore della Madre, rinascerà l’intero edificio spirituale, le vocazioni, e le stesse opere. Ti benedico”.
(*) Tanti altri Ordini religiosi si trovano nelle stessa situazione (ndr)

26 11 08 “Nei nuovi tempi i Silvestrini saranno le bandiere del Cuore di Maria, ardenti Serafini dell’Eucaristia: ne saranno baluardi nell’intera Chiesa”

“Mia piccola Maria, San Silvestro sorride felice per le celebrazioni a lui offerte, e benedice, ma sa che queste parole che vengono annunciate sulla sua spiritualità domani non saranno vissute: si fermeranno a stasera. Egli desidera che l’Ordine Silvestrino sia fatto risorgere, e usa anime ed alcuni monaci nei quali queste fiammelle sono rimaste accese, simili a tanta cenere che ricopre dei carboncini ancora accesi, da cui prenderà di nuovo un grande fuoco.
I primi tempi non saranno facili, ma un nuovo ardore nello spirito proveranno nei cuori: sarà una rinascita, ed Io sarò con loro. Nei nuovi tempi i Silvestrini saranno le bandiere del Cuore di Maria, ardenti Serafini dell’Eucaristia: ne saranno i baluardi dell’intera Chiesa; in particolare saranno i portavoce del Cuore della Madonna. Ti benedico”.

27. 11. 08. “Oggi ricordate la medaglia miracolosa”

“Mia piccola Maria, oggi ricordate la medaglia miracolosa, che la Madonna vi ha donato come segno per annunciare, come primo insegnamento, quello che è un mistero che viene svelato nel tempo della Chiesa: il mistero della sua Immacolata Concezione. Con la medaglia Ella rivela che Lei è Colei che è concepita senza peccato, non toccata da nessuna imperfezione spirituale o fisica, da nessun peccato, pur lieve, nemmeno da quello originale di ogni uomo. Con Lourdes poi Maria viene a completare il messaggio: Lei è “l’Immacolata Concezione”; è Colei che ha portato nel Grembo carnalmente il Cristo, Colei che ha concepito il Signore, Colui che è l’”Immacolatezza”. Ella diviene così anche il Grembo che concepisce spiritualmente l’umano genere, i figli di Dio, alla vita della Grazia. Nel suo Grembo le acque della Grazia scorrono, lavano, purificano, rinnovano, danno all’anima la nascita alla vita divina, alla crescita nello Spirito. Se l’anima si dona e si consacra al suo Cuore Immacolato si perfeziona nel cammino della sua Immacolata Concezione. Questi figli saranno da Lei cresciuti nell’interiorità dello Spirito nelle vette, nella salita alla Grazia, che li unirà a Dio.
La medaglia è come una goccia delle sue acque, della sua Immacolata Concezione. Il demonio viene allontanato, non può toccare queste acque. Lo Spirito Santo può entrare e discendere per portare Grazia e benedizione. Portate la medaglia, vi libera e vi difende dagli attacchi del maligno, vi fa crescere nella vita dello Spirito. E’ un mezzo per far discendere tante grazie: dato che Iddio sente il richiamo delle acque di mia Madre, ne è attratto, vi scende e vi dona”.

28. 11. 08 “E’ la fine di questo tempo malvagio”

“Mia piccola Maria, i figli si raduneranno intorno alla Madre. Saprete allora che i tempi predetti iniziano, e sarà il tempo del rifugio nel Cuore di Maria. Intorno a Lei nasceranno le Opere. Rimani serena, senza pensare a cosa accadrà domani, fiduciosa rimani in braccio alla Madonna, sulle sue ginocchia. Non è il figlio che deve preoccuparsi, ma è la Madre che di tutto si occupa. Rimani nella preghiera e riposa. Riposa e rimani nella preghiera. I tempi che giungono non sono gli ultimi della fine del mondo, quelli descritti nel Vangelo. E’ la fine di questo tempo malvagio. E, come la fine di ogni tempo è l’inizio di uno nuovo, esso viene sempre annunziato dagli eventi stessi, che lo attestano, e così: …i rumori di guerra, le insurrezioni, le persecuzioni e i segni del cielo che verranno, preannunciano una nuova era di pace. Non dovete temere! Chi è in Dio non deve temere, pur se gli fosse richiesta la vita, se è nella Grazia di Dio. Ma chi non lo è deve temere l’inferno al cui paragone la fine del mondo, pur con i suoi segni, è poca cosa perché è legata ai limiti del tempo; l’inferno invece, con i suoi orrori, è eterno. Ti benedico”.

29. 11. 08 “Dovete essere come Giuseppe, come Giovanni Battista”

“Questo è il tempo del cammino e dell’ attesa. E’ il tempo dell’Avvento: simili alla Madonna, che vive il tempo della sua gestazione, voi dovete essere come Maria in adorazione, in colloquio intimo e perenne con il suo Signore. Ella non sa quando e come Egli nascerà, in quale luogo, ma è tutta fiduciosa e abbandonata alla Volontà del Padre. Dovete essere come Giuseppe che, sollecito e premuroso, si prodiga per proteggere, sostenere, aiutare nell’opera concreta, che si fa fattiva nella sua pur orante presenza. Dovete essere come Giovanni Battista, che prepara la strada al Signore nell’atteggiamento di mortificazione e penitenza, offrendo la sua persona come testimonianza fedele e verace agli uomini. Dovete essere come gli Angeli che preparano gli eventi, illuminano il cammino, e sono i gioiosi annunciatori della sua Venuta.
Questi sono i modelli e i modi in cui dovete, vigilanti, stare in cammino e nell’attesa del Signore che viene: adoranti nel Cuore della Madre, che vi aiuta in quest’ intimo colloquio con Dio, operosi nelle opere sante, come Giuseppe, vissute nel silenzio e nel nascondimento e, come Giovanni, nella mortificazione di voi stessi, purificandovi dal peccato, e testimoni autentici della fede. Siate simili agli Angeli che, gioiosi, si fanno annunciatori nel mondo. Gesù viene a nascere a Betlemme: viene, e vuol venire a nascere, in ogni istante, nel cuore dell’uomo: viene nell’ultimo respiro al vostro sì finale, viene negli ultimi tempi, quando avvolgerà tutte le creature per raccoglierle nel grembo del suo Regno. Siate vigilanti!”.
30. 11. 08. “La Madonna è Colei che prepara sempre la mia Venuta”
“E’ il tempo dell’Avvento, e la gente si prepara alla mia nascita, al Natale. Ma Io vengo a nascere nello spirito, dato che sto per ritornare nel mondo, a questo mondo sconquassato dal diavolo, dai suoi sgherri, e dalle anime dei dannati, che da per tutto imperversano, dissacrando, oscurando, sconvolgendo le creature, la natura, la Chiesa, che è piagata. Beati quelli che sono in attesa vigilante: la mia nascita li troverà pronti e gioiosi ad accogliermi in loro. Beati anche quelli che Mi avranno testimoniato con la vita: saranno pronti e disposti per amarmi. Ma poveri quelli che non mi avranno atteso, che mi rifiuteranno: così impreparati, meravigliati e scandalizzati, rinnegheranno la mia Nascita, che è Vita. E senza la Vita cosa può rimanere in loro se non la morte? Nei nuovi tempi il Signore Dio nascerà nei cuori, e vivrà nell’umanità: i figli saranno ubbidienti, amanti della purezza, devoti di Dio. I genitori saranno equilibrati nell’educazione, vigilanti e amorosi. La Chiesa sarà formata da Sacerdoti adoranti dell’Eucaristia, in un mondo di pace, in cui il Signore vive in mezzo al suo popolo. E come vi potrebbe stare il demonio?… Non può che rimanere negli inferi. Io vengo a nascere, e la Madonna è Colei che prepara sempre la mia Venuta, ascoltatela! Beati quelli che L’ascoltano! Se fosse ascoltata Io nascerei in tutti nel mio Spirito e nell’Amore; ma anche se sono pochi quelli che ascoltano, per essi che sono in attesa, Io ancora verrò a nascere, ma nel dolore. Ti benedico”.
Gesù e la Mamma Celeste vi amano assai e vi benedicono; e anche io, nel loro Santissimo Amore vi voglio bene e vi benedico per intercessione del Cuore Immacolato di Maria: nel Nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen. Don Armando Maria

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