ANGELI SENZA ALI

[Maria Patrizia]

CI SONO ANGELI SENZA ALI
CHE INCONTRO OGNI GIORNO
PER LE VIE DEL MONDO...
SI RIVELANO NELLO SPLENDORE
DI UN SORRISO
NELL'ARMONIA DI UN GESTO
NELLA VIBRAZIONE CHE PASSA
DA UNA STRETTA DI MANO
NELLA PRESENZA CHE DIVIENE
CONDIVISIONE VERSO OGNI SOFFERENZA.
SONO ESSERI AL DI LA' DELL'ESSERE
EPPURE SONO QUI...
SILENZIOSAMENTE ANGELI SENZA ALI
SILENZIOSAMENTE SPLENDENTI...
LE LORO ALI SONO NASCOSTE IN CIELO.

PattyRose, gennaio 2007

[Maria Patrizia]

[Maria Patrizia]

ALL'ORIZZONTE HO VISTO UN LAMPO!
IMPROVVISAMENTE LUCE
CHE DIVIENE ARMONIA
NELL'INFINITO ISTANTE
DEL TUO RESPIRO ETERNO
NEL SOFFIO LEGGERO DEL VENTO...

PattyRose

[Maria Patrizia]

“Se tutte le mattine chiedete all’angelo di guidarvi e di consigliarvi nel corso della vostra giornata, solo allora questa relazione potrà sbocciare. L’angelo ama dialogare con il suo protetto ed è dotato di senso dell’umorismo, perché l’angelo dimora nel sorriso (…) Se vi decidete a parlargli, lui comincerà a rispondervi con dei segnali, qualche strizzatine d’occhio e delle sincronicità”.

Pierre Javanovic – Inchiesta sugli angeli custodi


Rainer Maria Rilke, il grande poeta di Praga, ha scritto la più nota angelologia del secolo appena trascorso, le “Elegie Duinesi”, cui è dedicata una meravigliosa e affascinante passeggiata luogo d'ispirazione dell'opera poetica, - “Il Sentiero Rilke” lungo il quale la macchia mediterranea incontra la flora tipica dell’Europa Centro-Orientale - di quasi 2 Km sul ciglione carsico che dal castello di Duino giunge a Sistiana.

"... Come rugiada d'erba mattutina
la nostra essenza s'innalza da noi,
come l'ardore di una vivanda cocente.
O sorriso, a chi rivolto? O sguardo
nell'alto: nuova, calda, sfuggente onda del cuore;
ahimè: pure noi siamo questo..."


“Gli amanti potrebbero, se sapessero
come, nell'aria della notte
dire meraviglie. Perché pare che tutto
ci voglia nascondere. Vedi,
gli alberi, le case
che abitiamo, reggono. Noi soli
passiamo via da tutto, aria che si cambia.
E tutto cospira a tacere di noi,
un po' come si tace
n'onta, forse, un po' come si tace
una speranza ineffabile."

Rainer Maria Rilke, Elegie Duinesi

[sandanydp]

"IL VESTITO ROSA"

Vidi una ragazzina seduta tutta sola nel parco. Tutti le passavano vicino e non si fermavano per scoprire perché sembrasse così triste.

Indossava un vestito rosa logoro, scalza e sporca, sedeva e guardava la gente passare. Non provava mai a parlare. Non diceva una parola. Molti le passavano vicino, ma nessuno si fermava.

Il giorno dopo decisi di tornare al parco per curiosità, per vedere se la ragazzina stava ancora lì. Sì, era lì, proprio nello stesso posto dov'era il giorno prima, e ancora con lo stesso sguardo triste negli occhi.

Quel giorno ero decisa a fare qualcosa ed avvicinarmi alla ragazzina. Che, come tutti sappiamo, un parco pieno di gente strana non è il posto giusto dove dei bambini possano giocare soli. Nell'avvicinarmi notai la parte posteriore del vestito della ragazzina. Aveva una forma grottesca. M'immaginai che fosse quella la ragione per cui la gente passava e non faceva lo sforzo di parlare con lei. Le deformità sono un colpo basso nella nostra società, e il cielo vieta di fare un passo verso di esse e assistere qualcuno che è diverso.

Avvicinandomi ancora, la ragazza abbassò appena gli occhi per evitare il mio sguardo. Da vicino potei vedere più chiaramente la forma della sua schiena. Aveva la forma orribile di una gobba esagerata.

Sorrisi per farle capire che era tutto ok; ero lì per aiutarla, per parlare. Mi sedetti accanto a lei e esordii con un semplice:"Ciao".

La ragazzina sembrò colpita, e balbettò un:"Salve" dopo avermi a lungo fissato negli occhi. Sorrisi e anche lei sorrise timidamente.

Parlammo finché venne sera e il parco fu completamente vuoto.

Chiesi alla ragazza perché fosse così triste. Lei mi guardò e con tristezza disse:"Perché sono diversa". Immediatamente risposi:"Lo sei"; e sorrisi. La ragazzina sembrò ancora più triste e disse:"Lo so".

"Cara," dissi, "mi sembri un angelo, dolce ed innocente". Mi guardò e sorrise, poi si alzò in piedi lentamente e disse:"Davvero?"

"Sì, sei come un piccolo angelo custode mandato a prenderti cura della gente che passa". Annuì con la testa, e sorrise.

Così facendo aprì la parte posteriore del suo vestito rosa e lasciò uscire le sue ali. Poi disse:"Lo sono". "Sono il tuo angelo custode" con un luccichio negli occhi.

Rimasi senza parole, di certo stavo avendo un'allucinazione.

Disse:"Per una volta hai pensato a qualcuno oltre a te stessa. Il mio lavoro qui è finito."

Mi alzai in piedi e dissi:"Aspetta, perché nessuno si è fermato per aiutare un angelo?"

Mi guardò, sorrise, e disse:"Sei l'unica che possa vedermi" e poi se ne andò.

[**Lulyna**]

ke bello... mi fa venire la pelle d'oca, come ogni storia sugli angeli del resto!

[sandanydp]

Le cose che vorrei dire stanno lì, fra le mani di un
che ci guarda...

"Volo in silenzio nel mio mondo....
un mondo tutto mio...
dove vivo le mie emozioni....
tocco con mani la gioia che il mio cuore cerca....
mi addormento in quel sogno che mi prende l'anima...
il giorno colora i miei passi...quel sentiero dove mi sento libero....


libero di volare anche senza ali.....
seguo la scia e i colori di una farfalla....
le sue ali hanno il sapore di libertà....
quella libertà che la mia anima cerca....
lotto per avere le ali....
lotto perchè non posso fermare i battiti del mio cuore...
non posso impedirgli di vivere ciò che mi da gioia...ciò che mi porta in volo"