Pensieri d'Autore 2000-2005

[miriam bolfissimo]

Guardando bene, si scopre che nel disprezzo c’è un po’ di invidia segreta. Considerate bene ciò che disprezzate e vi accorgerete che è sempre una felicità che non avete, una libertà che non vi concedete, un coraggio, un’abilità, una forza, dei vantaggi che vi mancano e della cui mancanza vi consolate con il disprezzo.

• (Paul Valery in Cattivi pensieri)

[miriam bolfissimo]

Guardate: io soffio su questa piuma per allontanarla dal mio viso, ma l’aria poi la sospinge verso di me. essa obbedisce la mio fiato quando vi soffio sopra; cede, invece, ad un’altra forza quand’è quest’ultima a soffiare: insomma, essa è sempre governata da quel vento che spira più robusto. Tale è la leggerezza degli uomini del popolo.

• (William Shakespeare in Enrico IV)

[miriam bolfissimo]

Hai ottenuto quello che volevi
da questa vita nonostante tutto?
Sì.
E che cosa volevi?
Potermi dire amato, sentirmi
amato sulla terra.

• (Raymond Carter in Nuovo sentiero per la cascata)

[miriam bolfissimo]

Hassan Tabib, medico celebre, si era ritirato in una grotta a vita eremitica. Un giorno il sultano si ammalò e i medici non sapevano come curarlo. Allora egli inviò il suo vizir da Hassan. Lo incontrò mentre stava preparando un misero pranzo di erbe. Lo supplicò ma quegli rispose: “Da anni ho scelto la solitudine e con regge e regnanti, poi, non ho mai avuto a che fare”. Il vizir insistette e, alla fine, sbottò: “Se tu fossi al servizio del sultano non saresti obbligato a mangiare erba come un somaro!”. L’eremita replicò: “Se tu mangiassi erba come me, non dovresti piegare il collo come un somaro al servizio del sultano!”.

• (Mohammed ‘Oufi)

[miriam bolfissimo]

Ho ricevuto il mio invito alla festa di questo mondo; la mia vita è stata benedetta. I miei occhi hanno veduto. Le mie orecchie hanno ascoltato. In questa festa dovevo solo suonare il mio strumento musicale: ho fatto come meglio potevo la parte che mi era assegnata. Ora chiedo: è venuto il momento di entrare, o Signore, di guardare il tuo volto e di offrirti il mio silenzioso saluto?

• (Tagore)

[miriam bolfissimo]

I genitori che si aspettano gratitudine dai figli (anzi, spesso, la pretendono) sono come usurai: rischiano volentieri il capitale pur di incassare gli interessi.

• (Kafka in Diari)

[miriam bolfissimo]

I fanciulli trovano il tutto nel nulla; gli uomini il nulla nel tutto.

• (Giacomo Leopardi in Zibaldone)

[miriam bolfissimo]

I libri sono come i fiumi che irrigano la terra, sono fonti di saggezza; i libri sono profondità senza fondo, ci consolano quando siamo tristi, sono le redini della moderazione.

• (Monaci di Kiew in Cronaca di Nestore)

[miriam bolfissimo]

I saggi traggono profitto dagli stolti più che gli stolti dai saggi: perché i saggi evitano gli errori degli stolti, mentre gli stolti non imitano i successi dei saggi.

• (Catone il Censore in Vite parallele di Plutarco)

[miriam bolfissimo]

I veri libri devono essere figli non della luce e delle chiacchiere ma dell’oscurità e del silenzio.

• (Marcel Proust)

[miriam bolfissimo]

Il carattere muta a patto di seguire queste quattro condizioni: essere consapevoli dello stato di sofferenza in cui versiamo; riconoscere l’origine del nostro malessere; ammettere che esiste un modo per superare quel malessere; accettare l’idea che per superar quel malessere si devono fare nostre certe norme di vita e mutare il modo di vivere attuale.

• (E. Fromm in Avere o essere)

[miriam bolfissimo]

Il contrario della felicità non è la tristezza, la sofferenza, il dolore, perfino l’angoscia. No, ma l’apatia, l’indifferenza, l’aridità. Sono questi i tratti del volto anonimo dell’infelicità. L’infelicità è il non essere affettivo, il vuoto degli affetti, il gradi zero del sentire personale.

• (Roberta de Monticelli in L’ordine del cuore)

[miriam bolfissimo]

Il costringere le persone senza istruirle, sia pure allo scopo di far abbandonare un gran male e far abbracciare un gran bene, è un impegno più gravoso che vantaggioso.

• (Sant’Agostino in Lettere)

[miriam bolfissimo]

Il cuore di una madre è un abisso in fondo al quale si trova sempre un perdono.

• (Honorè de Balzac in Papà Goriot)

[miriam bolfissimo]

Il dolore rivela all’uomo i fondamenti del suo essere uomo: la propria fragilità, l’aver bisogno dell’altro, l’importanza del legami e dei sentimenti, la bellezza di una condizione di bisogno e di dipendenza, la società intesa come gruppo di aiuto e strumento di sicurezza, il senso del divino e dell’assoluto, la bellezza della preghiera, la variabilità del tempo e il bisogno di fine e di sollievo che ha il sapore della rinascita, l’esigenza di una nuova gerarchia di cose.

• (Vittorino Andreoli in Capire il dolore)

[miriam bolfissimo]

Il gatto è un leone quando prende un topo. Ma il gatto diventa un topo quando lotta contro una pantera.

• (Sa’di in Golestan)

[miriam bolfissimo]

Illumina, o Signore, il mio intelletto affinché veda giustamente le cose presenti e intuisca quelle assenti o nascoste. Non lasciare che esso fallisca e non riconosca le cose visibili. Fa’ sì che non presuma troppo e creda di vedere cose che non esistono. Difficili a riconoscere sono, infatti, i confini dell’arte di curare la vita e la salute delle tue creature. Fa’ che al letto del malato nessuna cosa estranea possa distogliere il mio intelletto dal suo lavoro sereno. Da’ ai miei malati la fiducia in me e nella mia arte e l’obbedienza alle mie prescrizioni.

• (Mosè Maimonide)

[miriam bolfissimo]

Il “mio” e il “tuo”, queste fredde parole che introducono nel mondo infinite guerre, non sono altro che parole prive di fondamento reale. Se dici che la casa è tua, dici parole inconsistenti perché l’aria, la terra, la materia sono del Creatore, come pure tu che l’hai costruita e così tutto il resto.

• (Giovanni Crisostomo)

[miriam bolfissimo]

Il mio passato non mi preoccupa più: appartiene alla misericordia divina. Il mio futuro non mi preoccupa ancora: appartiene alla provvidenza divina. Ciò che mi preoccupa è l’adesso, qui e oggi: esso però appartiene alla grazia divina e all’impegno della mia buona volontà.

• (san Francesco di Sales)

[miriam bolfissimo]

Il mondo a me pare straordinariamente pesante con quei personaggi sostenuti, petulanti saldati stravaccati, saldati ai loro desideri, alle loro passioni, alle loro opinioni, alle loro spiegazioni… pesanti, perenni, striscianti, tali mi appaiono gli esseri, abbruttiti, penosi per tenace lentezza. Pesanti. In definitiva, non riesco a classificare gli uomini e le donne se non dal peso.

• (Louis Feridnand Celine)

[miriam bolfissimo]

Il peccato contro la speranza, il più mortale di tutti, è forse il meglio accolto, il più accarezzato. Ci vuole molto tempo per riconoscerlo e la tristezza che lo annuncia e lo precede è così dolce! È il più ricco degli elisir del demonio, la sua ambrosia.

• (Georges Bernanos in Diario di un curato di campagna)

[miriam bolfissimo]

Il primo segno di corruzione in una società ancora viva si ha quando il fine giustifica i mezzi.

• (Georges Bernanos in La libertà perché?)

[miriam bolfissimo]

Il sentimento del pudore consiste in un ritorno dell’individuo su se stesso, volto a proteggere il protiro sé profondo dalla sfera pubblica.

• (Max Scheler in Pudore)

[miriam bolfissimo]

Il tempo è il nostro nemico giurato ma anche il più intimo amico, l’unica cosa che possediamo in esclusiva totale. È ciò che non siamo in grado di afferrare, il nostro tormento e la nostra speranza.

• (Jean Amery)

[miriam bolfissimo]

In pace sono i figli a seppellire i loro padri; in guerra invece sono i padri a seppellire i loro figli.

• (Erodoto in Storie )

[miriam bolfissimo]

In un’antica cattedrale del Regno Unito, un venerabile Capitolo di canonici era intento a recitare l’Ufficio. D’un tratto scoppia un violento uragano. I fulmini e i tuoni si succedono sempre più rapidi. Un brivido corre fra gli stalli e il decano del Capitolo, assai scosso, fa segno con la mano interpella i suoi fratelli: “Interrompiamo l’Ufficio fratelli, per pregare un istante”.

• (Louis Bouyer)

[miriam bolfissimo]

Innumerevoli come granelli di sabbia sono le passioni umane, e tutte diverse una dall’altra; e tutte quante, meschine e nobili, da principio stanno soggette all’uomo, ma diventano poi le sue terribili tiranne.

• (Nicolaj V. Gogol in Le anime morte)

[miriam bolfissimo]

Io penso che tu ne abbia abbastanza, Signore, della gente che sempre parla di servirti con piglio da condottiero, di conoscerti con aria da professore, di raggiungerti con regole sportive, di amarti come si ama in un matrimonio invecchiato. Un giorno in cui avevi un po’ voglia d’altro hai inventato san Francesco e ne hai fatto un tuo giullare. Lascia che noi inventiamo qualcosa per essere gente allegra che danza la propria vita con te.

• (Madeleine Debrel in Noi delle strade)

[miriam bolfissimo]

Io sento che la divinità si è spezzata come il pane dell’ultima cena e che noi ne siamo le briciole.

• (Herman Melville)

[miriam bolfissimo]

Il re un giorno si recò dal grande mistico Faid. S’inchinò e gli offrì un paio di forbici tempestate di diamanti. Faid le ammirò ma le restituì al visitatore. “Grazie per il dono magnifico, ma io non ne faccio uso. Dammi piuttosto un ago”. “Ma se hai bisogno di un ago, ti saranno utili anche le forbici”, replicò il re. “No – spiegò Faid – le forbici tagliano e separano. Un ago, invece, cuce e unisce ciò che era diviso. Il mo insegnamento è fondato sull’amore e sulla comunione. Mi occorre un ago per cucire l’unità e non le forbici per tagliare e dividere”.

• (Jean Cernette in Parabole d’Oriente e d’Occidente)