Riflessi di lago, specchio di un'anima ... 2011

Riflessi di lago, specchio di un’anima…

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Riflessi di lago, specchio di un'anima ... 2011

Messaggio da miriam bolfissimo » lun ott 10, 2011 3:28 pm

  • Immagine Con l'abito di nozze
Non c'è il due senza il tre, dice il proverbio. Eccoci infatti davanti alla terza parabola di quel trittico che Matteo ha abilmente disposto nel suo racconto, pochi versetti dopo l'entrata trionfale di Gesù in Gerusalemme. Il tema è lo stesso delle due parabole precedenti: l'accoglienza o il rifiuto di Gesù. Il testo di questa domenica si presenta ricco di particolari e di colpi di scena. Al centro di tutto c'è il re. L'occasione del banchetto è il matrimonio del figlio, di cui però non si dice nulla. E' il re che parla, ordina, giudica.

Il primo colpo di scena sta nel rifiuto degli invitati alle nozze. Ma come? S'è mai visto qualcuno rifiutare un invito a un banchetto regale? E la cosa che lascia ancora più stupiti sono le motivazioni: uno va nel campo e quell'altro a badare ai propri affari. E se non bastasse, qualcuno se la prende pure con i servi, li bastona e li uccide.

É chiaro che, come la scorsa settimana, Gesù sta rileggendo la storia di rifiuto e di violenza toccata ai profeti e a Giovanni Battista, questa forse è la ragione del ricorrente doppio invio dei servi. Ma questo rifiuto appare provvidenziale perché apre all'accoglienza di quelli che non erano preparati e che vengono raccattati per le strade. Buoni o cattivi, belli o brutti non fa problema. E la sala si riempie di invitati. Evvai con la festa!

Fino a qui tutto sembra chiaro e lineare: c'è chi rifiuta e chi accoglie l'invito. Ma d'improvviso scatta un nuovo colpo di scena: il re passa tra gli invitati, ne trova uno senza abito nuziale, lo fa legare e dopo averlo rimproverato, lo fa buttare fuori dalla festa. Ma come? Certo che non ha l'abito nuziale - verrebbe da dire - è stato raccattato per strada!

Ovviamente la parabola non vuole mettere in luce la folle pretesa del re, quanto piuttosto sottolineare il rischio dei commensali di sentirsi "garantiti" per il semplice fatto di trovarsi lì. Ancora una volta il Rabbì di Nazareth ci scuote e ci obbliga a guardarci allo specchio per dirci la verità sulla nostra vita e sulla nostra fede. Nessuno può credersi garantito e arrivato. Nessuno può dirsi certificato per il Regno.

La Sua Parola ci vuole svestire da quella religiosità fatta di abitudini vuote, di riti che non celebrano più nulla, di quella religiosità triste e moralistica di cui spesso - troppo spesso! - siamo imbevuti. La Sua Parola ci vuole mettere a nudo, o forse farci capire che nudi già lo siamo e che lo Spirito è pronto a rivestirci dell'abito di nozze.

E penso a te, amico che non trovi più una ragione per ricominciare.
A te che per un errore sei stato allontanato dalla famiglia.
A te che non sai più sperare.
A te che la malattia sta portando via tutto.
A te che per amore stai dicendo un "sì" importante.
A te che cerchi di fare del tuo quotidiano un canto di lode a Dio.
A te che dopo tanti sacrifici ti ritrovi a mani vuote.

Per tutti risuoni ancora l'invito al banchetto del Figlio e il Signore ci trovi rivestiti con l'abito di nozze! Buona settimana
  • don Roberto Seregni
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Messaggio da miriam bolfissimo » ven ott 14, 2011 2:42 pm

ImmagineMio grande Cuore, non mi è dato di comprenderti: non posso io, pellegrina e peccatrice, comprenderTi in qs piccolo cuore, eppure sono Tua creatura e sono in Te compresa e contenuta e amata come sostanza del Tuo amore... non mi è dato di comprenderTi, mio grande Cuore, eppure qs intuizione della Tua Infinita Misericordia mi dà un senso di gioia eterna...

Con tutto il mio piccolo cuore, miriam bolfissimo ;)
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Messaggio da miriam bolfissimo » lun ott 17, 2011 9:14 am

  • Immagine Il primato di Dio
Proprio un bel tranello! Ma il nostro Maestro - come sempre… - non si lascia imbrigliare nelle maglie strette dei ricatti dei suoi oppositori. Dopo le tre parabole sull'accoglienza e il rifiuto di Gesù, il racconto di Matteo ci propone una serie di dispute in cui i farisei, i sadducei e gli erodiani sottopongono al Rabbì di Nazareth alcune delle questioni più scottanti del momento. Sia chiaro: a nessuno interessa il Suo parere, vogliono solo trovare il pretesto per puntare il dito contro di Lui.

Un tranello, dicevo. In qualunque modo Gesù avesse risposto alla domanda maliziosa dei farisei e degl'erodiani, si sarebbe tirato la zappa sui piedi. Se avesse risposto che è lecito pagare il tributo a Cesare, avrebbe perso tutta la simpatia delle folle e soprattutto sarebbe stato accusato d'infedeltà verso il Dio di Israele che è l'unico che deve essere servito (cfr Dt 6,4-13). Se invece avesse risposto che non è lecito pagare il tributo, avrebbe sollevato le autorità romane e la relativa accusa di ribellione e di istigazione delle folle contro il potere costituito. Insomma: Gesù si trova in un bel pasticcio!

Ma la risposta del Rabbì di Nazareth è completamente inattesa e disarmante. Gesù evita brillantemente di scivolare nelle pieghe del tranello, supera la logica dello schieramento e porta i suoi interlocutori a fare un passo indietro. Gesù chiede una moneta. Qual'è l'immagine stampata su di essa? Chi è il proprietario? Cesare! Ok, è roba sua, restituiscila a lui. E fino a qui mi sembra un ragionamento evidente. Sulla seconda parte della risposta, invece, troviamo tutta la carica profetica di Gesù: "a Dio quello che è di Dio".

La preoccupazione del Rabbì di Nazareth è tutta tesa nel fare emergere il primato di Dio. In nessuna situazione politica lo stato può erigersi a valore assoluto. Nessun uomo di potere può arrogarsi i diritti di Dio o sostituirsi alla coscienza degli uomini.

L'autorità di Cesare è sulla circonferenza della moneta, perché lì è la sua immagine.
Il primato di Dio è sul cuore dell'uomo, perché lui è la Sua immagine.

Il tesoro di Cesare sono le sue monete.
Il tesoro del Dio Vivente è il nostro cuore.

Buona settimana
  • don Roberto Seregni
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Messaggio da miriam bolfissimo » sab ott 22, 2011 7:23 am

ImmagineMio grande Cuore, con le parole di san nersès snorhali...
  • Non maledirmi come il fico,
    anche se sono uguale all'albero sterile,
    per timore che il fogliame della fede
    venga essiccato con il frutto delle mie opere.

    Ma fissami nel bene,
    come il tralcio sulla santa Vite,
    di cui si prende cura il tuo Padre celeste
    e che, con la crescita, fa fruttificare lo Spirito.

    E l'albero che io sono, sterile di frutti gustosi,
    ma fecondo di frutti amari,
    non sradicarlo dalla tua vigna,
    ma cambialo, scavando nel letame.
Con tutto il mio piccolo cuore, miriam bolfissimo ;)
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Messaggio da miriam bolfissimo » sab ott 22, 2011 7:25 am

  • Sabato 22 ottobre 2011, giorno di festa e gioia in onore

    del Beato Giovanni Paolo II...
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Con tutto il mio piccolo cuore, miriam bolfissimo ;)
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Messaggio da miriam bolfissimo » lun ott 24, 2011 8:49 am

  • Immagine Amare, ma per davvero
Ci risiamo: farisei e sadducei, dopo un paio di figuracce, ci riprovano. A tutti i costi vogliono incastrare il Rabbì e gli tendono un tranello. Poverini…

La domanda che viene sottoposta all'attenzione di Gesù, riguarda l'ordine e la gerarchia dei comandamenti, un tema di moda per i rabbini del tempo. Dalle Scritture Sacre erano stati estratti ben 613 comandamenti ed era quindi necessario stabilire una gerarchia. Ogni buon maestro dava la sua interpretazione e Gesù viene chiamato a fare lo stesso. Bisogna però osservare che la domanda non vuole semplicemente introdurre un dibattito tra esperti della Legge, ma è un tentativo subdolo di cogliere Gesù in errore o in contraddizione. Ciò che le autorità religiose vogliono saggiare è l'atteggiamento del Rabbì Gesù verso il Decalogo. Farisei e sadducei vogliono verificare l'ortodossia del Figlio di Dio…

La risposta - loro… - la sapevano benissimo: il comandamento più importante è senza ombra di dubbio il riposo del sabato, l'unico osservato da Dio stesso (Es 20,11; Gen 2,3). L'osservanza di questo precetto equivaleva all'adempimento di tutta la legge e la sua trasgressione era punita con la morte (Es 31,14). Infatti, la prima volta che in Matteo i farisei stabiliscono di condannare Gesù a morte, è proprio in conseguenza della violazione del comandamento del sabato (Mt 12,14).

Ma il Rabbì di Nazareth, come sempre, lascia tutti senza parole. Il Suo atteggiamento è diverso, la Sua risposta scardina il sistema legalista in cui sono imprigionati i Suoi interlocutori. Quello che Gesù propone non è semplicemente il primo comandamento a cui seguono tutti gli altri, ma è quel comandamento a partire dal quale tutto il resto prende forza, direzione e significato. Gesù unisce due notissimi testi dell'Antico Testamento (Dt 6,4-8 e Lv 19,18), che in questo accostamento geniale rappresentano la dimensione verticale e orizzontale dell'amore.

Il cuore del vero discepolo è in tensione fra queste due direzioni: Dio e il fratello. Ma ciò che rende fecondo e irrinunciabile questo incrocio è l'amore.

L'altra mattina stavo andando in bici a fare la spesa. In Piazza San Martino ho incrociato una signora, una di quelle che hanno sempre una parola buona e sanno tradurre il Vangelo in piccole frasi ricche di saggezza e di profonda umanità. Non ricordo più per quale motivo ci siamo messi a parlare della fatica di stare vicino ad una persona malata, dei sacrifici che questa attenzione richiede. E dopo un attimo di silenzio, la saggia signora mi disse: "È vero, si fa fatica, ma se si ama per davvero bisogna dimenticarsi di se stessi".

Che il nostro cuore abbia questa passione. Che l'amore per Dio e per il fratello ci faccia dimenticare di noi. Che il Cristo, Dio e fratello, riempia la nostra vita di bellezza.

Buona settimana
  • don Roberto Seregni
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Messaggio da miriam bolfissimo » lun ott 24, 2011 8:51 am

ImmagineMio grande Cuore, concedimi di amarTi con tutto il mio piccolo cuore, con tutta l'anima, con tutta la mente, concedimi di amarmi quale creatura d'amore mi hai fatto unita in unica cosa, qui ad ora, al fratello che mi cammina accanto...

Con tutto il mio piccolo cuore, miriam bolfissimo ;)
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Messaggio da miriam bolfissimo » sab ott 29, 2011 9:16 am

ImmagineMio grande Cuore, Tu doni, Tu togli, Tu ridoni... sempre nuovo, sempre fedele, sovrabbondante per questo mio piccolo cuore che fatica nelle cose più semplici e tardi Ti ama, tardi Ti riconosce... Mio grande Cuore, Figlio del Dio vivo, abbi pietà di me, pellegrina e peccatrice: tutto il resto è grazia, e Divina Misericordia...

Con tutto il mio piccolo cuore, miriam bolfissimo ;)
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Messaggio da miriam bolfissimo » lun ott 31, 2011 9:32 am

  • Immagine L’unico Maestro
In tutto il Vangelo di Matteo non si trovano parole più dure e taglienti di queste. Siamo ai ferri corti. Gesù vuole smascherare definitivamente l'incoerenza e i fragili desideri di potenza e di apparenza degli scribi e dei farisei. Penso sia importante sottolineare che noi leggiamo queste pagine del Vangelo non per ricordarci di quanto erano brutti e cattivi i poveri farisei, ma per smascherare il piccolo fariseo che c'è in me. La liturgia della Parola non ci propone un testo di archeologia religiosa, ma ci spinge a stanare le piccolezze religiose che abitano in me e nella mia comunità. Pronti? Chiediamo allo Spirito il dono dell'umiltà e della sincerità.

Sono sostanzialmente due i rimproveri che Gesù muove verso gli scribi e i farisei: l'incoerenza (vv. 2-4) e il desiderio di apparire (vv. 5-7).

La prima frecciata di Gesù vuole smascherare un doppio sistema di misura: esigenti con gli altri, indulgenti con se stessi. Doppiezza e incoerenza trasgrediscono il dovere della testimonianza, sono una grossa menzogna verso se stessi e verso Dio.

Il secondo rimprovero vuole invece smascherare la ricerca di se stessi che sta all'origine delle pratiche finto-religiose degli scribi e dei farisei. Gesù colpisce duro: "Tutte le loro opere le fanno per essere ammirati dalla gente" (v.5). Scribi e farisei sono malati di vanità e fanno della religione il loro palcoscenico. Ogni occasione è buona per mettere in mostra la loro presunta religiosità: i posti d'onore nei banchetti, i primi posti nella sinagoga, gli ossequi della gente nelle piazze. Gesù ridicolizza anche l'esasperata attenzione ai filatteri e alle frange, segni esteriori che dovrebbero richiamare l'osservanza della legge, ma che per loro sono solo occasione per mettersi in mostra e per attirare l'attenzione. Scribi e farisei vogliono attirare l'attenzione su se stessi, si fanno chiamare "rabbì" dalla gente, ma sono falsi maestri, incoerenti e vanitosi, usano la religione per affermare e mantenere il loro potere.

Mi viene spontaneo pensare quanti presunti maestri di vita, ancora oggi, vogliono imporsi sulle nostre esistenze. E noi, fragili e indifesi, ci lasciamo portare alla deriva. Non penso solo ai falsi guru della televisione, che promettono amore, successo e felicità da pagare in comode rate mensili, ma anche a molti altri ingannevoli maestri: l'opinione comune, il vincente del momento…

Gesù fa una proposta chiara ai suoi discepoli: scegliere Lui come unico Maestro e unica guida che conduce all'incontro con l'unico Padre che è nei cieli. C'è una signoria da affermare nella nostra vita, un primato assoluto che si deve declinare in tutte le nostre scelte. Nelle parole di Gesù c'è una certezza che si fa largo: scegliere Lui, e solo Lui, perché questa presenza riempie la vita, colma ogni desiderio e ci lancia verso la felicità. Quella vera.

Coraggio, cari amici! Abbandoniamo i terreni scivolosi e sterili dei falsi maestri e lasciamo conquistare il cuore da Cristo! Scopriremo che con Lui la nostra vita può cambiare e che il Vangelo è un annuncio di gioia. Buona settimana
  • don Roberto Seregni
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Messaggio da miriam bolfissimo » mer nov 02, 2011 10:04 am

  • Immagine

        • La Regina dei Santi susciti, formi e incoroni i nostri propositi di bene...
    • Ave, o Maria,
      piena di grazia:
      il Signore è con Te!

      Tu sei benedetta fra le donne
      e benedetto è il frutto del Tuo seno, Gesù.

      Santa Maria, Madre di Dio,
      prega per noi peccatori:
      adesso e nell’ora della nostra morte. Amen
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Messaggio da miriam bolfissimo » mer nov 02, 2011 10:08 am

  • Immagine Il sogno di Gesù
Qualche anno fa decisi di fare un percorso di lettura del Vangelo con un gruppo di adolescenti per riscoprire insieme la vera umanità di Gesù. Quasi verso la fine di questi incontri, una ragazza mi chiese: "Ma don, Gesù sognava come noi?". Devo confessare che la domanda mi colse un po' impreparato. In tutti i corsi di teologia non si era mai parlato dei sogni di Gesù… Mi venne però spontaneo rispondere che certamente Gesù sognava proprio come noi e che il suo più grande sogno è che tutti gli uomini siano santi!

Oggi, allora, è proprio la festa del sogno di Gesù ed è l'occasione per (ri)scoprire che la santità non è un dono esclusivo ed elitario per i fuori classe della fede, per chi ha dei doni straordinari o per chi ha un DNA preservato dalla contaminazione con il peccato.

La santità è la vocazione comune di tutto il popolo di Dio. Sì, non meravigliarti: anche su di te Gesù ha questo desiderio. Il brano delle Beatitudini che la liturgia di oggi ci propone, ci fa intuire qualcosa in più di questo sogno. Noi chiamiamo "beati" quelli che dalla vita hanno avuto un sacco di fortune o che trovano sempre la strada spianata sotto i piedi, ma Gesù è di tutt'altro parere. I beati sono i poveri in spirito, gli afflitti, gli affamati di giustizia, i perseguitati...

E sì, cari amici: questo è il Vangelo! Qui sta la buona notizia! Se Gesù avesse detto che beati sono i ricchi, i sani, i belli, i forti, che novità ci sarebbe stata? Se Gesù avesse detto che i beati sono quelli realizzati, felici e pasciuti… che carica profetica ci sarebbe stata nelle sue parole? Le beatitudini di Gesù sono una promessa che si compie nel momento in cui non ti metti a gareggiare con le presunte felicità del mondo, ma scegli il Vangelo e la sua logica. A qualunque costo, in qualunque luogo.

Questa è la santità che Gesù sogna per noi. Una santità che si incarna e si consuma lì dove siamo chiamati a vivere. A volte mi capita di incontrare persone che vivono continuamente di evasioni: "Se avessi avuto un altro marito, allora sì che avrei potuto impegnarmi di più in questo o in quello…", "Se non avessi la mamma anziana a casa, allora sì che avrei potuto fare tanto volontariato…", "Se avessi avuto altri vicini di casa, allora sì che avrei potuto testimoniare diversamente la mia fede…".

La festa di oggi ci ricorda che proprio lì dove viviamo - con quel marito o quella moglie, con quei genitori anziani o giovani, con quei vicini di casa o con quei compagni di scuola o colleghi di lavoro - siamo chiamati a far fiorire la vocazione alla santità che come un seme fecondo è stato piantato nel nostro cuore!

Coraggio, cari amici! Lo Spirito del Risorto soffia vento di santità, alziamo le vele e lasciamoci portare!
  • don Roberto Seregni
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Messaggio da miriam bolfissimo » lun nov 07, 2011 9:19 am

  • Mercoledì 2 novembre 2011, giorno di speciale preghiera

    per le anime delle nostre sorelle e dei nostri fratelli defunti...
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Messaggio da miriam bolfissimo » lun nov 07, 2011 9:19 am

  • Immagine Riserve d'amore
Dopo un pomeriggio pieno di attività e di incontri in oratorio, esco di fretta per andare a Sant'Agostino per celebrazione della Messa vespertina. I colori dell'autunno valtellinese sono meravigliosi. Il sole strofina tagliente le foglie d'orate ed esalta le sfumature violacee e brune che macchiano i boschi sopra Roncaiola e Baruffini. Mi incanto a guardare, stupito della bellezza che mi circonda. Rischio di arrivare tardi alla Messa… Di ritorno dalla celebrazione mi fermo con calma, contemplo la meraviglia che mi circonda e ripenso alla parabola di domenica prossima.

Non bisogna essere degli esperti in riti nuziali, per intuire che il racconto di Gesù che la liturgia della Parola ci offre, narra di un matrimonio un po' strano. Come può lo sposo arrivare in piena notte? Com'è possibile che la sposa non sia mai nominata? E poi - da che mondo è mondo - non spetta forse a lei arrivare in ritardo? E che senso ha dire alle fanciulle rimaste senza olio di andare a comperarlo nel cuore della notte? Poverette! Come può uno sposo essere così acido con quelle povere ragazze nel giorno più bello della sua vita? Certo, i dettagli non quadrano.

Gesù non sta parlando di un matrimonio qualsiasi, di una festa di nozze qualsiasi. Questo è il matrimonio per eccellenza, queste sono le nozze senza fine.

Lui, il Signore glorioso, è lo sposo. Noi, umanità in cammino, siamo la sposa.

La parabola ci mette davanti agl'occhi due modelli. Tutto è giocato su un forte contrasto tra la saggezza delle ragazze che insieme alle lampade prendono la ricarica d'olio, e quelle stolte che non prevedono la necessità e si lasciamo sorprendere dal ritardo dello sposo. Mi colpisce che il contrasto sia centrato sulle riserve d'olio e non sul sonno. Sia le ragazze sagge che quelle stolte si addormentano, non sta qui la differenza su cui Gesù vuole attirare l'attenzione. Lui, maestro e sposo, conosce la nostra debolezza e le fatiche della quotidianità che stroncano tutti i nostri mistici entusiasmi. Può capitare che la nostra fede si assopisca, che ci siano dei periodi di stanchezza e di fatica. A volte la vita ci mastica, ci spoglia di tutto e ci riconsegna alla nostra povertà. A volte è un miracolo arrivare a fine settimana… Il Signore lo sa, stiamo tranquilli. La parabola vuole richiamarci ad un'altra esigenza della vita cristiana.

Quanto olio abbiamo da mettere nelle lampade? Quanto amore ci fa ardere anche nella stanchezza di un' attesa che sembra non compiersi mai? (Non penso solo all'attesa del Signore, ma anche a quella di un ritorno, di un perdono, di una telefonata…) Le prove e la stanchezza della fede fanno parte inevitabilmente del cammino del discepolo, ma quanto amore ho nel cuore per evitare che il mio assopimento diventi cronico e irreversibile?

Coraggio, cari amici! Trasformiamo le nostre famiglie e le nostre comunità in luoghi di attesa dello Sposo, carichi di profezia e di speranza. Invochiamo lo Spirito, perché ci metta nel cuore il desiderio dello Sposo e ci insegni le vie per riempire d'amore le nostre dispense quotidiane. Buona settimana
  • don Roberto Seregni
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Messaggio da miriam bolfissimo » ven nov 11, 2011 11:58 am

ImmagineMio grande Cuore, oggi, venerdì 11 novembre, è giorno di festa e gioia in onore di san martino di tours, patrono dei mendicanti, colui per il quale un atto di carità ha preceduto la grazia della conversione: nulla è per caso...

...in questo tempo in cui Tu risplendi davanti a me nella fatica quotidiana ma io resto accecata dalla Tua Luce - e mi provo a sospendermi per non cadere -, so che Tu sei la sola Parola che mi può conservare nel mondo senza appartenervi e senza diventare folle: la Tua sequela è la sola che mi preserva dalla follia, che altrimenti mi governerebbe perché , senza Te, non c’è Senso...

...leggo del fratello carlo carretto: “Facevo il pendolare per motivi di lavoro e tu sai cos'è un vagone ferroviario: chiasso, risate, fumo, trambusto, pigia-pigia. Io mi sedevo in un angolo e non sentivo nulla. Leggevo il Vangelo. Chiudevo gli occhi. Ascoltavo Dio. Ero veramente uno con me stesso e nulla mi poteva distrarre. Sotto la presa dell'amore divino ero in pace. Difatti gli innamorati che si trovavano sul treno bisbigliavano tra di loro, senza preoccuparsi di ciò che capitava attorno. Io bisbigliavo col mio Dio. Secoli fa si ritiravano nel deserto egiziano, eppure gli eremiti s'accorgevano che la città li aveva inseguiti fin là col suo frastuono e le sue seduzioni. È possibile, però, un movimento inverso: diventare monaci urbani, figure di silenzio nel fragore assordante della modernità. Un po' come riescono a fare gli innamorati su un treno affollato, sospesi in una bolla di intimità, in cui si bisbigliano le loro tenerezze....”

...ecco, una bolla di intimità quotidiana tra il mio piccolo cuore e il Tuo grande è il dono che mi hai fatto e che, nella Tua Infinita Misericordia, mi rinnovi in ogni istante: a Te il mio ‘sì’, qui ed ora, per sempre, nella speranza che anche per me - pellegrina e peccatrice - come per san martino, un piccolo atto di carità preceda la Tua grazia di chiamarmi per nome...

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Messaggio da miriam bolfissimo » lun nov 14, 2011 9:30 am

  • Immagine L’amore raddoppia
Rieccoci con una nuova parabola del Rabbì. Per capirla fino in fondo è necessario “decodificare” alcune immagini, prima fra tutte quella del talento.

Si tratta di una moneta dei tempi di Gesù che poteva pesare anche trentasei chilogrammi e il suo valore era di circa seimila denari. Calcolando che un denaro era la paga quotidiana di un operaio dei tempi di Gesù, un talento corrispondeva (tenetevi forti!) a circa diciassette anni di retribuzione! Pazzesco! Ve l’immaginate la faccia degli ascoltatori? Molti di loro, probabilmente, non avevano mai visto tanti soldi in una volta sola…

Come spesso capita nelle parabole, Gesù sfrutta queste esagerazioni per far capire che non sta dando lezioni per un master di economia, ma che vuole portare la nostra attenzione su altro. Altro, come la nostra percezione della responsabilità che ci è affidata. Altro, come il nostro modo di stare davanti a Dio. A questo punto guardiamo da vicino i tre uomini della parabola.

I primi due sono coraggiosi, generosi, concreti; riconoscono la grande fiducia del padrone che gli ha affidato tutta quella ricchezza e si giocano (ma non si dice come!) per raddoppiare quello che hanno ricevuto. Il terzo, invece, sotterra tutto. Vive nel terrore. Si accontenta di restituire il talento conservato. Ciò che fa la differenza tra i primi due e il terzo è la paura, e forse anche – come qualcuno dice – la pigrizia.

Quante delle nostre comunità vivono così, come questo servo che si accontenta, frenate dalla paura, ripetitive e pigre! Quanti cristiani confondono l’umiltà con l’elegante rifiuto delle proprie responsabilità e sotterrano il tesoro prezioso che è stato dato loro in dono. Tutta questa paura che frena e rende ripetitiva e dimissionaria la nostra vita cristiana, dipende anche – o soprattutto? – dall’idea di Dio che custodiamo nel cuore. Che idea del padrone avevano i primi due servi e che idea, invece, aveva il terzo? Che idea ho io di Dio e che idea, invece, mi propone il Rabbì di Nazareth? Questo è il centro. Non solo della parabola, ma del Vangelo.

Trovo ancora molti cristiani che pensano a Dio come a un ragioniere spietato che ci registra in partita doppia; o come a un poliziotto sadico che si diverte a staccare multe salate per ogni nostra infrazione; o come a un enorme “devotimetro” che fa piovere dal cielo favori e preferenze in base ai meriti acquisiti sul campo di battaglia. Questo è un incubo, non è il Dio rivelato da Gesù di Nazareth.

Il Dio di Gesù è quel Padre appassionato che si fida di noi – …affare raro di questi tempi! – e ci affida un tesoro prezioso senza nemmeno chiedere un colloquio informativo e senza rimanere a controllare. Se ne va. Si fida. Ci tratta da adulti. Spetta a noi decidere che fare di questo dono. Scoprirci figli e metterci in gioco nell’amore, o rimanere all’ombra dei nostri fantasmi e deprimerci mentre ci scaviamo la fossa per sotterrare l’amore…

E tu, che pensi di fare?
  • don Roberto Seregni
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Messaggio da miriam bolfissimo » ven nov 18, 2011 4:01 pm

ImmagineMio grande Cuore, dalle condivisioni con un fratello in cammino nasce questo...
  • ...che dalla croce
    mi vince, da dietro,
    la Luce a sfumare
    e ferite e sangue
    e dolore e morte...

    Solo un'ombra, lieve,
    a far la Volontà del Padre
    e poi Luce, a coronar
    d'eterno il tempo breve
    della croce...
...con tutto il mio piccolo cuore, miriam bolfissimo ;)
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Messaggio da miriam bolfissimo » lun nov 21, 2011 8:53 am

  • Immagine Regalità d'amore
Siamo arrivati alla fine dell'anno liturgico passato in compagnia di Matteo. Come ultima tappa del nostro percorso siamo invitati a contemplare la regalità di Gesù. Faccio fatica, lo ammetto, a tenere vicine queste ultime parole. Per noi regalità significa prestigio, potere, comando, autorità… e Gesù, fin dall'inzio della sua vita, ha rifiutato categoricamente tutto questo.

Abbiamo bisogno di ribaltare, di capovolgere l'idea di regalità a cui siamo abituati. Gesù è re perché serve, e non perché è servito. Gesù è re perché svela che la vera potenza non è quella delle armi e della prevaricazione, ma quella dell'amore e della compassione.

Il brano di Vangelo che la liturgia ci propone per questa solennità ci svela che la regalità di Dio è diversa in tutto, anche nel giudizio. Questo brano di Matteo è chiarissimo: quando il Figlio dell'uomo ritornerà sulla terra ci chiederà quanto abbiamo amato!

L'elemento discriminate fra i "benedetti" e i "maledetti" è la forma concretissima dell'amore: ti sei preso cura di chi ti ho messo vicino? È commuovente la concretezza di Gesù: dar da bere e da mangiare, visitare, curare, ospitare, vestire… Sono quei gesti dell'amore quotidiano, nascosto e silenzioso, che fanno la differenza!

Mi piace proprio questo brano di Vangelo perché è una vera cannonata che può svegliarci dal nostro cristianesimo assonnato, dai nostri spiritualismi vuoti e inconcludenti. Il Signore ci chiama ad una preghiera che cambia il cuore, gli occhi, le mani, e non a forme di finta spiritualità che anestetizzano e assopiscono. Il Signore ci chiama a celebrare quell'Eucaristia che non rimane intrappolata tra le mura delle nostre Chiese, ma che prosegue nelle nostre case, nelle fabbriche, negli uffici, nella scuola.

Coraggio, cari amici! Scegliamo Gesù come nostro re, facciamone il criterio di verifica delle nostre scelte e dei nostri progetti. Scegliamo Lui e non saremo mai delusi.

Buona settimana
  • don Roberto Seregni
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Messaggio da miriam bolfissimo » lun nov 21, 2011 8:57 am

Lunedì 21 novembre 2011, giorno di festa e gioia in onore

della Presentazione al tempio della Beata Vergine Maria,

Madre dolcissima di Dio e Madre nostra...

  • Immagine
Con tutto il mio piccolo cuore, miriam bolfissimo ;)
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Messaggio da miriam bolfissimo » ven nov 25, 2011 2:54 pm

ImmagineMio grande Cuore, ti ringrazio di non lasciarmi sola nella mia miseria, una miseria fatta di piccoli granelli di polvere cementati tra loro fitti fitti a chiudere la vista al cuore, a disturbare le orecchie dell’anima, una miseria che intrappola il passo...

...vorrei vestirmi a festa x qs tempo d’attesa, vorrei gioire di speranza e di fede, vorrei perdermi nella carità: vorrei mettere il desiderio di Te, mio grande Cuore, al centro del mio piccolo, e nell’attesa farmi culla...

Con tutto il mio piccolo cuore, miriam bolfissimo ;)
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Messaggio da miriam bolfissimo » lun nov 28, 2011 11:44 am

  • Immagine Il Signore viene
Nonostante il mese di dicembre sia alle porte la neve non ha ancora visitato le nostre montagne. Qualche giorno fa parlavo con un amico che lavora per un impianto invernale di sci e con gli occhi sgranati mi diceva: "L' aspettiamo, l'aspettiamo… è la nostra fortuna che piove dal cielo". E mi sono detto: come sarebbe bello se anche i discepoli di Gesù, oggi, avessero nel cuore questo desiderio e questa attesa. Invece, mi pare, siamo tutti un po' assonnati e intorpiditi…

Coraggio, discepoli del Rabbì! É ora di ripartire e di rimetterci in gioco! È il momento di riscoprire lo stupore dell'inizio, la freschezza dell'alba, la lucentezza del primo sguardo. Si (ri)parte per (ri)mettere fondamenta, per azzeccare il primo passo, per imparare a fidarsi e per rimettersi in gioco. Nessuno si può sentire escluso. Il cammino di Avvento ci addestra a dare senso al tempo, a non farcelo scivolare addosso, a riempirlo della Sua presenza e a ripartire da Lui.

Vorrei che il mio Avvento e quello della mia comunità iniziasse così: rimettendo Lui al centro. Perché questo è il suo posto. O al centro ci metti Lui, o tutto è un gran caos… E tu, amico lettore, chi hai messo al centro della tua vita?

Il brano del Vangelo di questa prima domenica ruota attorno ad una brevissima parabola. Dio è come un padrone di casa che rientra all'improvviso, quando non te lo aspetti. Magari è tutta la vita che lo cerchi, hai domande forti nel cuore e vuoi metterle nelle Sue mani; oppure ti sei convinto di cercarlo, ma non fai altro che incensare il tuo ego e tenere a bada i tuoi sensi di colpa; oppure sei così convinto di averlo già incontrato che ti senti un cristiano arrivato, dormi tranquillo il sonno del giusto e ti lasci vivere.

Animo, fratelli! Si riparte, coraggio! Se sei un inquieto cercatore di Dio o se sei un inguaribile dormiglione, da oggi hai possibilità nuova: il Signore viene, ancora, per te. Questa è la notizia buona dell'Avvento: Lui non si è ancora stancato di te. Fantastico, vero? Allora stai attento, ripigliati: Dio sta venendo a farti visita!

Buon avvento!
  • don Roberto Seregni
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Messaggio da miriam bolfissimo » mer nov 30, 2011 9:12 am

Immagine O Dio, nostro Padre,
  • nella tua fedeltà che mai vien meno
    ricordati di noi, opera delle tue mani,
    e donaci l'aiuto della tua grazia,
    perché attendiamo vigilanti con amore irreprensibile
    la gloriosa venuta del nostro redentore, Gesù Cristo tuo Figlio.

    Egli è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.Amen


Con tutto il mio piccolo cuore, miriam bolfissimo ;)
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Messaggio da miriam bolfissimo » mer nov 30, 2011 9:14 am

ImmagineNovena alla Beata Vergine Maria Immacolata:

martedì 29 novembre 2011, primo giorno




Maria, non eri diversa da tutte le altre donne. Che cosa avresti dovuto comprendere da un annuncio tanto sconvolgente? Il tuo stupore è stato comprensibile.
Noi non ci saremmo accontentati di parole. Noi avremmo preteso segni e infinite spiegazioni.
Tu hai creduto. Il tuo "sì" è stata la risposta che ha sovvertito tutte le attese e tutte le speranze. In quel momento hai incominciato a intravedere la tua missione: tu non saresti stata soltanto per te stessa. Tu saresti stata la Madre del Messia e, in lui, la nostra Mamma.
Ecco perché l'angelo ti ha salutato con parole arcane che hanno turbato il tuo cuore di ragazza. Tu sei vestita della luce del tuo Figlio. Con te sarà l'Altissimo per sempre. Ti supplichiamo, Maria: pregalo per noi.



Immagine
  • Vergine Santa, tu che sei tutta purezza, tutta bellezza, tutta grazia: purifica i nostri cuori!
    Vergine Immacolata, tu che sei senza macchia, senza peccato, senza ruga: santifica la nostra vita!
    Maria, Madre dolcissima di Dio e Madre nostra, per la Tua Immacolata concezione: salvaci!

  • Santa Maria, Madre di Dio, conservami un cuore di fanciullo,
    puro e trasparente come una sorgente.

    Ottienimi un cuore semplice che non assapori le tristezze,
    un cuore grande nel donarsi, tenero e compassionevole,
    un cuore fedele e generoso, che non dimentichi alcun bene
    e non conservi rancore per nessun male.

    Forma in me un cuore dolce e umile, che ami senza domandare nulla,
    felice di perdersi in un altro cuore dinanzi al tuo divin Figlio.

    Donami un cuore aperto e indomabile, che nessuna ingratitudine possa chiudere
    e nessuna indifferenza stancare:
    un cuore tormentato dalla passione per la gloria di Gesù Cristo,
    ferito dal suo amore, la cui piaga si rimargini solo in cielo. Amen
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Messaggio da miriam bolfissimo » mer nov 30, 2011 9:14 am

ImmagineNovena alla Beata Vergine Maria Immacolata:

mercoledì 30 novembre 2011, secondo giorno




Maria, tu sei l'immagine più somigliante dell'Altissimo pensata dalla Trinità libera da suggestioni di autosufficienza.
Tu sei la vergine, la sposa, la madre che si realizza nella fede, nell'accoglienza, nell'offerta.
Tu hai creduto all'Amore e lo hai accolto nel tuo grembo verginale di ragazza donandolo a tutta l'umanità.
Madre di Cristo e Madre della Chiesa, tu sei la luce dei nostri giorni e risplendi nel buio delle nostre notti come faro di speranza: prega per noi, Maria, adesso e nell'ora della nostra morte.



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  • Vergine Santa, tu che sei tutta purezza, tutta bellezza, tutta grazia: purifica i nostri cuori!
    Vergine Immacolata, tu che sei senza macchia, senza peccato, senza ruga: santifica la nostra vita!
    Maria, Madre dolcissima di Dio e Madre nostra, per la Tua Immacolata concezione: salvaci!

  • Santa Maria, Madre di Dio, conservami un cuore di fanciullo,
    puro e trasparente come una sorgente.

    Ottienimi un cuore semplice che non assapori le tristezze,
    un cuore grande nel donarsi, tenero e compassionevole,
    un cuore fedele e generoso, che non dimentichi alcun bene
    e non conservi rancore per nessun male.

    Forma in me un cuore dolce e umile, che ami senza domandare nulla,
    felice di perdersi in un altro cuore dinanzi al tuo divin Figlio.

    Donami un cuore aperto e indomabile, che nessuna ingratitudine possa chiudere
    e nessuna indifferenza stancare:
    un cuore tormentato dalla passione per la gloria di Gesù Cristo,
    ferito dal suo amore, la cui piaga si rimargini solo in cielo. Amen
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Messaggio da miriam bolfissimo » gio dic 01, 2011 10:04 am

  • Immagine

        • Maria, che nel mistero del Natale ci dona suo figlio, ci insegni ad accogliere e proteggere la vita...
    • Ave, o Maria,
      piena di grazia:
      il Signore è con Te!

      Tu sei benedetta fra le donne
      e benedetto è il frutto del Tuo seno, Gesù.

      Santa Maria, Madre di Dio,
      prega per noi peccatori:
      adesso e nell’ora della nostra morte. Amen
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Messaggio da miriam bolfissimo » gio dic 01, 2011 10:05 am

ImmagineNovena alla Beata Vergine Maria Immacolata:

giovedì 1 dicembre 2011, terzo giorno




Signore, nella tua immensa bontà hai voluto essere il Padre di ogni uomo: tuttavia, assumendo nel tuo Figlio la nostra natura, hai compreso quanto è grande, per noi, il bisogno di una madre: e così ci hai donato Maria.
In lei abbiamo un modello di santità e di amore.
Per lei entriamo in rapporto più profondo con Gesù.
Con lei troviamo a forza di riprendere il cammino dopo le prove del dubbio, del peccato e della solitudine.
Ti ringraziamo per averci donato Maria: aiutaci a essere come lei, aiutaci a vivere come lei ogni momento della nostra vita.



Immagine
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    ferito dal suo amore, la cui piaga si rimargini solo in cielo. Amen
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Messaggio da miriam bolfissimo » ven dic 02, 2011 9:40 am

ImmagineNovena alla Beata Vergine Maria Immacolata:

venerdì 2 dicembre 2011, quarto giorno




Maria, tu hai accolto la volontà del Padre anche quando ti chiamava a lasciare giovani sogni e ingenue sicurezze per correre il rischio del Mistero.
Tu sei la luna che si llumina di sole. Tu, sei la Vergine che si innamora dell'Amore. Tu sei la Madre rivestita della Grazia.
Per essere Madre sei stata preservata da ogni ombra di peccato. Per essere Madre Gesù ci ha affidati a te, prima di morire sulla croce. Per essere Madre il fuoco dello Spirito è sceso anche su te, a Pentecoste.
Tu sei la donna che non conosce la corruzione della morte. Tu sei la regina del cielo e della terra. Noi ti preghiamo con amore e con speranza: intercedi per noi, Santa Madre di Dio e Madre nostra.



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Messaggio da miriam bolfissimo » sab dic 03, 2011 8:26 am

ImmagineNovena alla Beata Vergine Maria Immacolata:

sabato 3 dicembre 2011, quinto giorno




Maria, quando il Padre si vide riflesso nel Figlio, attraverso il quale procede lo Spirito Santo, tu eri presente nel suo pensiero, rivestita di grazia e di bellezza.
In te si attua un disegno che solo la fantasia creatrice di Dio avrebbe osato immaginare. In te, verginità e maternità si fondono, in un unico mistero che esalta la tua figura incomparabile di donna.
Essere vergine per diventare Madre. Essere Madre e continuare a essere vergine. Questa è la tua vocazione e la tua gloria. Un mistero dio amore che si condensa in un “si”, che rivela con la tua libertà, la libertà infinita di Dio, che ti ha voluta libera.



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Messaggio da miriam bolfissimo » lun dic 05, 2011 9:00 am

  • Immagine Come Giovanni
Sabato sera. Ore 21. Chiesa di Sant'Agostino. Con un gruppo di giovani e di adulti ci siamo regalati due ore di Adorazione Eucaristica, canti, silenzi, ascolto della Parola e intercessioni. Non c'è modo migliore - mi sono detto - di iniziare l'Avvento: stare davanti all'Atteso…

Come Giovanni. La nostra attenzione, oggi, è tutta su di Lui e sul suo annuncio di conversione. Nessuno può sentirsi escluso: tutti siamo chiamati a lasciarci afferrare e scuotere dalle parole del Battista. La conversione è una delle urgenze della vita cristiana che non possono ammettere deroghe. Non dobbiamo illuderci di essere a posto, cristiani arrivati, convertiti una volta per tutte. La conversione è un cammino quotidiano, fatto di umiltà, preghiera, cadute e ripartenze.

Quello della conversione è lo stato permanente di vita del discepolo che rimane aperto al tocco della mano di Dio. Al centro del Vangelo di questa domenica c'è l'appello forte del Battista. L'asciutta penna di Marco ce lo descrive in poche battute. Tutto in lui è in tensione verso Gesù. Ogni sua parola e ogni suo gesto sono una freccia puntata in direzione del futuro Rabbì, che non battezzerà con l'acqua del Giordano, ma nello Spirito Santo.

Abbiamo bisogno della parola forte del Battista che ci scuote e ci risveglia. Abbiamo bisogno di confrontarci con la sua attesa, vera, reale, profonda. Ne abbiamo bisogno perché rischiamo di assopirci fra gli sdolcinati e disgustosi travestimenti del finto-natale dei buoni sentimenti (e delle buone vendite!). La voce graffiante del Battista ci ricorda che il Natale verso cui siamo incamminati non è la festa della bontà (o peggio ancora del buonismo…). Il centro incandescente da riscoprire in questi giorni è la verità della nostra vita, l'autenticità della nostra attesa e la qualità della nostra fede.

Animo fratelli! Lasciamo aperto il cuore al tocco delicato e potente della grazia, impariamo a fermarci, convertiamoci allo stupore, alla semplicità, alla bellezza dell'amore del Dio infinito che viene a farci visita come uomo tra gli uomini.
  • don Roberto Seregni
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Messaggio da miriam bolfissimo » lun dic 05, 2011 9:01 am

ImmagineNovena alla Beata Vergine Maria Immacolata:

domenica 4 dicembre 2011, sesto giorno




Maria, tu sei la ragazza esuberante ed entusiasta che crede all'annuncio più incredibile della storia.
Tu sei la compagna umile e casta che inventa con il suo sposo un amore inimitabile.
Tu sei la Vergine che concepisce nello Spirito e che non "sa" come diventa "Madre".
Tu non conosci la calma di giorni che riempiono gli anni di pace e sicurezza.
Tu sei sempre al centro di eventi che ti costringono a uscire da te stessa e a chiedere il miracolo anche quando sembra impossibile.
Tu sei la ragazza che vive di preghiera.
Tu sei la donna che vive per intercedere.
Tu sei la luce di chi non ha speranza.
Prega per noi, Maria, perché il Sì ora sia con noi pe sempre.



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  • Vergine Santa, tu che sei tutta purezza, tutta bellezza, tutta grazia: purifica i nostri cuori!
    Vergine Immacolata, tu che sei senza macchia, senza peccato, senza ruga: santifica la nostra vita!
    Maria, Madre dolcissima di Dio e Madre nostra, per la Tua Immacolata concezione: salvaci!

  • Santa Maria, Madre di Dio, conservami un cuore di fanciullo,
    puro e trasparente come una sorgente.

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Messaggio da miriam bolfissimo » mar dic 06, 2011 10:10 am

Immagine Dio grande e misericordioso,
  • fa’ che il nostro impegno nel mondo
    non ci ostacoli nel cammino verso il tuo Figlio,
    ma la sapienza che viene dal cielo
    ci guidi alla comunione con il Cristo, nostro Salvatore.

    Egli è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.Amen


Con tutto il mio piccolo cuore, miriam bolfissimo ;)
      • Io voglio amare soltanto per Te tutto quello che amo... (santa Teresa di Lisieaux)[/list:u][/list:u][/list:u]

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