Perchè credo in Dio

Giammarco... perchè credo in Dio, le mie poesie e un po' della mia vita

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Giammarco De Vincentis
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Perchè credo in Dio

Messaggio da Giammarco De Vincentis » dom set 18, 2005 8:00 am

Ultimamente mi vengono poste tante domande da parte di alcuni amici, miei concittadini, e da ch ho conosciuto in internet; con questo scritto vorrei dare le mie risposte ai loro tanti perché.

Io sto cambiando e si vede da un miglio; qualcuno mi aveva gia detto prima che uno come me avrebbe fatto certamente rumoreggiare la gente del paese e che le persone come me fanno riflettere, perché non vedono in me il solito catto1ico praticante che va a Messa quasi tutte’ le domeniche eppure mi sentono parlare di fede e di amore verso Dio, e di dire di aver avuto tutto dalla vita....

Io sono sempre stato un cattolico di quelli che hanno ricevuto tutti i sacramenti; provengo infatti da una famiglia cattolica e mi ero fatto una ragione di vita, di comodo, e ho praticato la religione a modo mio, inventandomi delle regole personali.., cosi come fanno come tanti altri....

Oggi, pero’ ho intrapreso un cammino.., e non temo chi potrebbe farmi passare per matto. Senza nessuna vergogna vado in giro con il rosario in mano, per poter pregare quando sento la necessità di farlo e con molta sincerità e serenità scrivo questa lettera di testimonianza per rispondere a chi, attraverso me vuole dare risposta alle sue domande.

Intanto vi dico come mi stia mettendo dei paletti intorno, per iniziare a costruire il mio essere e collocarmi nella società dandomi le ragioni giuste per accettare la vita cosi come intendo viverla da ora in poi.

Io non ho mai letto la Bibbia e conosco pochissimo il Vangelo. Solo poche volte sono stato a
Messa, e raramente riuscivo ad arrivare alla lettura e alla spiegazione del vangelo della settimana.
La Madonna poi mi ha chiamato a Medjugorje ed io li ho capito che il mio cammino era iniziato già da un po’ di tempo

Oggi parto da questo presupposto: credo che il mondo sia una grande famiglia e che vi sia un solo Padre. Sono certo che al di sopra di tutti i papà di tutte le famiglie del mondo ce ne è uno che è stato il Creatore, che io chiamo Dio, il mio Signore e altri possono chiamare diversamente, ma non potrà essercene piu’ di uno.

(Se anche voi siete della mia stessa opinione, vi invito a continuare a leggere questa mia lettera, altrimenti fareste meglio ad impegnare il vostro tempo diversamente; credo però che vale la pena perdere qualche minuto, forse ora sta passando anche per voi un treno importante, la vostra opportunità, vi consiglio di non farvela sfuggire.)

Tornando al Padre Creatore dell’universo intero sono certo che chi ha creato tutto questo ben di Dio e alla perfezione, non può aver dato vita ad esseri umani per destinarli con la loro niorte, a scomparire nel nulla, l’anima insieme al corpo.
Basta osservare l’uomo, la vita e la natura che lo circonda, il Sole, energia che non finisce mai, per capire che nessun Papà avrebbe creato una casa così accogliente per i suoi figli, per farli soffrire e con la loro morte cancellare ogni anima da questa terra.

I genitori, metterebbero mai al mondo dei figli solo per farli soffrire?
Oppure se danno uno schiaffo a un loro figlio perché credono che stia prendendo la strada sbagliata, lo fanno solo per farlo soffrire?


La stessa cosa fa il nostro Creatore: ci mette al mondo per darci la gioia, la felicità, chiedendoci di rispettare semplici regole che lui ha dettato per dare un equilibrio piu’ giusto all’umanità, i dieci comandamenti, e regalandoci in cambio la vita eterna, dopo che la morte ci avrà dato la spinta finale per passare dal temporaneo all’eterno.
Sono certo che è questo ciò vuole un buon papà, altrimenti non ci avrebbe messo al mondo solo per farci alzare la mattina piu’ stanchi della sera quando si va a dormire e lavorare sei giorni per goderci con lui solo la Domenica, il giorno del Signore:) , sono certo che quando avremo vissuto la nostra vita terrena, sarà sempre domenica e solo allora potremo capire perché sono successe tante cose e che tante lacrime non dovevano essere il saluto, per chi stava iniziando a vivere la vita eterna.

lo ad esempio ho ricevuto da Lui uno sgambetto tipo di quelli che fanno i calciatori, quando credono che l’arbitro sia distratto e non li veda, cadendo ho battuto il muso per terra e mi sono fatto un gran male.

All’inizio ero infuriato...., poi pian piano ho capito, con l’aiuto della mia famiglia, dei miei figli (la cosa più cara che io ho !),che fermarmi a riflettere era l’unico modo per non farmi scivolare lungo il precipizio che mi stava portando fuori dal mondo: correvo con il mondo sfrenato ed ero diventato schiavo della mia ricchezza e non avevo tempo nemmeno la mattina di guardarmi allo specchio e rendermi conto che i miei occhi avevano perso i veri colori della vita.
Solo cosi Dio poteva farmi capire che stavo sbagliando tutto, la mia malattia è stata la mia salvezza. La sera stando a casa con i miei figli, mi accorgevo di quanto di buono avevo, quel che la vita mi aveva donato, e ho incominciato a godere di quel che possedevo e a non più vivere male per cio’ che non ero riuscito a conquistare, perché correvo piu’ del tempo, pensando di comperare la mia felicità con ogni mezzo, tranne con l’amore di Dio.
Con la malattia ho incominciato a vedere il mondo dalla parte opposta di come lo vedevo prima, a lavorare con serenità senza piu’ pensare a quello che dovevo fare a distanza di settimane o mesi o anni... perchè avvertivo che il carico di lavoro tutt’ assieme era più forte di quello che era la mia forza e, scoraggiato, ero costretto a rimandare tutto alle settimane successive.
Ora mi sforzo di pensare solo all’ oggi e al domani, e non al dopodomani; il resto sono certo che la Provvidenza insieme alla mia forza saranno siffucienti per affrontare la vita.
Cosi come succede nelle alte vette di quelle montagne dove c’è vita senza che nessuno faccia nulla, dove tutto cresce in funzione della Provvidenza di Dio, la pioggia il sole, i semi che vengono portati li dal vento, non fanno parte di un racconto, ma di un quadro della vita dove tutto è rimasto come prima, dove la mano dell’uomo non ha portato ancora la sua cattiveria, dove ogni tanto armati solo di scarponi l’uomo va ad ossigenarsi la vita, nel mondo della natura, dove lo spirito non è stato soffocato dalla ragione.
A me basta questo per rendermi conto che Dio è la mia vera vita e quando la ragione non ce la fa, mi fermo e cerco il silenzio, spesso andando in una chiesa, (so che tanti di voi, trovano la scusa per non andare in chiesa a pregare dicendo che i sacerdoti non sono come Dio vuole, semplici, e non danno l’esempio migliore e così rinunciate a pregare, come facevo io qualche anno fa.)
Per me, ora, ogni luogo dove sento la presenza di Dio è buono per pregare, sia esso una chiesa arricchita da quadri dorati o una piccola chiesetta in montagna, per me non cambia nulla e l’idea che mi sono fatta del mio Dio.
Quando pregate, ovunque siate, provate a fare come me : chiudete gli occhi e ascoltate con il cuore, solo cosi un posto vale l’altro (la chiesa è una sola e si riesce a sentire la presenza dello Spirito...e allora chiedete e vi sarà dato, .... chiamatelo nelle vostre preghiere; se lo chiamate come figli, Lui come Padre si farà sentire.
Ad ognuno di voi auguro come è successo a me di percepire la sensazione di qualcosa di soprannaturale, che vi illumina dentro, negli angoli più bui e a volte vi fa dire cose belle e ve ne accorgete... come me, quando, per la prima volta andrò a leggere questa lettera di testimonianza, nel gruppo parrocchiale che sta avviando le cellule di evangelizzazione al mio paese, San Benedetto Dei Marsi AQ .

Giammarco
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Messaggio da Ospite » mar apr 11, 2006 11:15 pm

:o la chiamata.... io la sto sentendo grazie alla Madonna.... non posso più fare a meno ormai da più di 2 mesi di dire il Rosario ogni giorno e pensare a Lei.... prima ero un normale Cristiano.... e grazie a Lei ora sono impegnato alla ricerca della Salvezza dell'Anima,

GRAZIE MAMMA !!!! :P

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