La Madonna di Medjugorje, ECCO TUA MADRE Fra Jozo Zovko

La Madonna di Medjugorje Il Santuario e la sua Storia
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Giammarco De Vincentis
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La Madonna di Medjugorje, ECCO TUA MADRE Fra Jozo Zovko

Messaggio da Giammarco De Vincentis » mar mag 17, 2005 9:15 pm

Cari figli, io sono vostra Madre e desidero condurvi tutti alla santità completa. Desidero che ognuno di voi sia felice qui sulla terra e che ognuno di voi sia con me in Cielo. Questo è, cari figli, lo scopo della mia venuta qui e il mio desiderio”.



INTRODUZIONE



Presentiamo in questo libro la parola di Padre Jozo Zovko, francescano croato, pronunciata a Madrid e a Barcellona tra il 30 di aprile ed il 9 maggio del 1994.

Meditazione, catechesi, preghiera, riflessione, missione, testimonianza... Come definire la predicazione di Padre Jozo? Tutto questo e di più, regala con la sua presenza e la sua paro­la colma di Spirito, diretta come un intimo "tu per tu" che accende l'anima e che inaspettatamente ti prende e ti porta con sé in una preghiera breve, umile e sincera.

Come definire ciò che è "arte" francescana che ti permette di gustare le fragranti parole del Signore che sono Spirito e vita? Di parole il mondo è pieno, però solo nello Spirito c'è la pa­rola che risana, che rianima la fede, che crea l'unità e dà frutti di pace.

Chiara d'Assisi chiamò Francesco "il vero amante del Figlio di Dio". E mentre il "poverello" piangeva perché "l'Amore non è amato", Padre Jozo ci porta a riconoscere il nostro disamore, il non amarci; ci apre la scuola della Beata Vergine perché è l'ora di ascoltare la voce della Santa che chiama alla santità.

Chi è Padre Jozo?

E' un francescano croato appartenente all'Ordine dei frati minori, profondamente legato all'evento di Medjugorje. E' nato a Uzarici, un paesino dell'Erzegovina, il giorno 19 mar­zo 1941 festività di S.Giuseppe, da una famiglia contadina composta da dieci figli. Fabijana, sua sorella, è suora francescana mentre due fratelli sono morti in tenera età, uno annegato nel piccolo fiume che attraversa il paesino.

Padre Jozo ha effettuato gli studi prima a Sarajevo e succes­sivamente a Ljubljana e a Graz in Austria.

I voti religiosi li ha emessi nel 1962 nel monastero francescano di Siroki Brijeg in Erzegovina, dove attualmente risiede. E' stato ordinato sacerdote il 6 agosto 1967

E' un uomo attivo, energico, intraprendente e allo stesso tem­po profondamente spirituale e mistico. Ammira San France­sco ed è forse perché lo ama tanto che desidera anche lui unire l'ardore serafico ad una sviscerata dolcezza che si dif­fonde nella sua parola e in tutti i suoi gesti?

Lo hanno chiamato "Il parroco più famoso del mondo" per­ché era parroco a Medjugorje quando hanno avuto inizio le apparizioni e si assunse il difficile compito di indirizzare la fede dei fedeli verso la vita sacramentale e spiegare il senso religioso e cristiano più profondo dei Messaggi della Santa Vergine.

E' stato definito "Il Nuovo Mosè" per il suo carisma di inter­cessione. La sua preghiera nasce da una profondissima fede che non vacilla. Lui non parla molto. Quando qualcuno gli espone un problema o gli mostra le sue lacrime, egli chiude gli occhi all'istante e si raccoglie nella preghiera, impone le mani, benedice... e fugge via.

Un aneddoto, fra i molti che potremmo raccontare, dimostra quanto stiamo dicendo.

Una religiosa francescana in Erzegovina mi disse: "Io non potevo digiunare. Non ne ero capace. Ogni volta che ascolta­vo i Messaggi, mi proponevo di cominciare il digiuno però, entrando in refettorio, tutti i miei buoni propositi fallivano miseramente. Un giorno, dissi a Padre Jozo: Padre, non rie­sco a digiunare. Immediatamente, mi impose le mani e inco­minciò a pregare.

Da quel giorno, ho digiunato regolarmente con gioia grande. Il Padre Jozo non mi disse niente. Io ho capito che digiunare è un dono!

Padre Jozo non è mediocre né pronuncia parole inutili. Lui è molto più attento alla mozione dello Spirito che al rumore delle parole. E' cosciente che l'aiuto ci viene dal Signore e al Signore eleva naturalmente la sua preghiera.

Ricordo come, in una occasione, dopo aver pregato per una persona, essa voleva dirgli qualcosa di più riguardo alla sua inquietudine. Fra Jozo la guardò stupito: "Ma, se abbiamo già pregato! Devi stare in pace".

Per lui è ovvio che, dopo aver presentato la nostra preghiera al Signore, qualsiasi sorte di inquietudine deve essere cancel­lata.

Gli è stata confermata la missione di "Protettore" che il suo stesso nome significa. Nato il giorno di San Giuseppe, il San­to protettore per eccellenza, la prima parola che gli venne detta come conferma degli eventi di Medjugorje fu: "Proteg­gi i ragazzi

Qualche istante dopo, i veggenti correndo verso di lui lo ab­bracciarono supplicando: "Padre, proteggici".

Più tardi, nel 1992, durante la visita al Papa Giovanni Paolo Il, mentre gli stringeva fortemente la mano il Santo Padre gli disse: "Proteggi Medjugoije".

Lo stesso Padre Jozo ha detto a Madrid: Io ora sento questa voce: "Proteggi le famiglie". E la vive come una missione che noi vediamo vincolata al suo nome. E mai chiuderà le braccia a tutti quelli che lo cercano e che accoglie a braccia aperte.

E' stato soprannominato "Il servo sofferente di Medjugorje" alludendo alle sue difficoltà e ai suoi dubbi prima di accettare i fatti dal loro inizio ed anche alla sofferenza di essere sepa­rato da quel luogo santo, prima attraverso le inferriate di un carcere e poi, una volta acquistata la libertà, per la condizio­ne imposta espressamente dal governo comunista. Infine, fino ad oggi, a causa delle diverse destinazioni assegnategli per servire la sua provincia francescana.

E' stato riconosciuto veramente come "L'interprete più fedele dei Messaggi della Madonna". E li trasmette come chi consegna un gioiello. E' cosciente del valore che offre.

Così ha detto a Madrid: “Ho posto nei vostri cuori la parola della Madonna. Era questo il mio scopo e questo il mio debi­to. Non ti ho affidato queste parole come un peso da portare, ma come un gioiello da custodire. Tu sarai ricco”.

Si rifà sempre alla Sacra Scrittura e ai veggenti. Vela con il manto della sua profonda umiltà quello che lui stesso ha vi­sto e sentito. Però è facile intuirlo nel momento in cui lo si sente parlare delle sue esperienze mistiche; lo rivela la inten­sa emozione che manifesta, le lacrime che bagnano i suoi occhi e che indeboliscono la sua voce.

Tra tutte le affermazioni ed i titoli che gli sono stati attribuiti, quello che gli si addice di più e che gli conferisce una unzione incomparabile è quello di "Confessore della fede". La spiri­tualità cristiana, al suo inizio, aveva come massimi ideali la verginità ed il martirio. Quelli che, dopo aver subito delle torture, restavano in vita erano chiamati "confessori". A que­sti si attribuiva la proclamazione della Parola. Quelli che da­vano testimonianza di fede nonostante la persecuzione e la tortura, potevano proclamare la Parola con autorità.

Padre Jozo venne arrestato il 17 agosto 1981. I motivi? L'odio per la fede cattolica da parte dei comunisti e la gelosia nei suoi confronti diedero vita ad una spietata persecuzione. In un paese a regime comunista, non si poteva restare indifferenti davanti a quella primavera cristiana che germogliava con forza nella parrocchia di Medjugorje e il parroco ne appariva come il principale responsabile. Fra Jozo non accettò mai le pressioni della polizia finalizzate a sopprimere la Santa Messa nella sua parrocchia.

Un giorno, durante la Santa Messa, "i furbi uditori delle sue omelie" - che non erano esattamente degli esperti delle Scritture - cercarono una falsa allusione. Travisarono le paro­le di Padre Jozo riferite all'Esodo, attribuendogli un signifi­cato politico. I quaranta anni di esodo degli Israeliti attraver­so il deserto, flirono interpretati volutamente e falsamente come i quaranta anni di governo comunista in Jugoslavia. Conseguentemente vi fu la denuncia e Padre Jozo fu giudica­to e condannato ingiustamente, come "nemico del popolo", a tre anni e sei mesi di carcere.

Il 22 ottobre del 1981 fu emessa la terribile sentenza.

In carcere, non gli era permesso di celebrare l'Eucaristia né avere la Bibbia, né ricevere lettere né visite. Niente! La solitudine assoluta mezzo a delinquenti di ogni tipo!

Trovandosi in quella situazione di isolamento totale, tutti pen­sarono che fosse scomparso. Si pensò perfino che potesse essere morto. Allora, solo i veggenti poterono avere qualche notizia.

Quando espressero la loro preoccupazione alla Madonna, la Santa Vergine disse loro: "Padre Jozo è vivo e Io ho cura di lui".

Le numerose lettere che arrivarono al Presidente della Jugosla­via, soprattutto dall'Italia, abbreviarono i tempi della condanna a diciotto mesi. Subì maltrattamenti e torture ma Fra Jozo non li nomina mai. Si limita a chiudere gli occhi e a sorridere con tristezza. E' impossibile chiedergli di più! E' quello che San Francesco chiamava: "il segreto del Re". Ciò che accad­de appartiene a questo santuario intimo, chiuso con il perdo­no, che nessuno può profanare


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Io viaggio poco.

Così ha detto Padre Jozo a Madrid: "Io viaggio poco, rara­mente. Questa è la prima volta che vengo in Spagna. Non sono venuto per visitare Madrid né nessun'altra delle bellis­sime città spagnole, grandi e famose nella storia europea. Sono venuto unicamente per partecipare a questo incontro con voi. Voglio parlarvi dei Messaggi e dell'insegnamento della Madonna perché è importante per la nostra generazio­ne, è importante per il mondo".

Infatti, sul passaporto di Fra Jozo, nel maggio del 1994, c'erano pochissime pagine timbrate: solo tre o quattro. Nel 1992, durante la guerra, realizzò una missione di pace. Si incontrò con diversi Capi di Stato in tutto il mondo, parlò al Congres­so delle Nazioni Unite e alla fine rese conto della sua missio­ne al Generale dell'Ordine francescano e al Santo Padre.

Alla sua modestissima presentazione: "Sono Fra Jozo da Medjugorje", il Santo Padre gli prestò immediatamente attenzione, gli strinse fortemente le mani e benedicendolo gli disse: "So già, so già. Medjugorje, proteggete Medjugorje, sono con voi, vi benedico. Saluta tutti a mio nome. Benedico tutti. Conosco la vostra sofferenza".

Un viaggio in America, in Austria, in Italia e in Spagna. Sì, la Spagna è stata uno di quei pochi paesi fortunati con que­sta visita che, certamente, è stata una semina che in seguito darà i frutti. E' stata una grazia mariana che cresce come un torrente di pace e di gioia.

Dal 30 aprile all'8 di maggio, Fra Jozo è venuto in Spagna. Gli incontri di preghiera più importanti sono stati celebrati a Madrid e a Barcellona.

Il primo, dal 30 aprile al 2 maggio, ha attirato gente del Rin­novamento Carismatico di tutte le regioni della penisola, riu­nite dai PP. Domenicani di Alcobendas. E' stato divulgato in sei cassette registrate dai servizi del Rinnovamento.

Il secondo, grande giorno di ritiro aperto a tutto il pubblico, si è tenuto nel salone delle cerimonie "Martin Codolar" dei Salesiani di Barcellona, l'8 maggio. E' stato divulgato dagli "Amici di Medjugorje" di Jgualada, in due cassette registrate.

E' passato un anno e, vedendo che quella semina cresce in nuovi gruppi di preghiera, offriamo la traduzione adattata in versione scritta, con il consenso di Fra Jozo che porta nel suo cuore un piacevole ricordo della Spagna.



Sentire cum Ecclesia.

Fra Jozo espone i temi fondamentali della vita cristiana: il pane della Parola e dell'Eucaristia, la Preghiera, il Digiuno e la Cro­ce come il vero passaggio dalla morte alla vita nella riconcilia­zione che porta al sacramento della Penitenza e alla gioia della dimensione salvifica e salva la nostra vita unita a quella di Cristo. E tutto con Maria, la Madre del Signore.

Tutto questo è presentato con una struttura caratteristica che si cobra attraverso i temi d'attualità all'interno della Chiesa. L'anno 1994 è segnato dal tema della famiglia.

"Fratelli e sorelle, ha detto in un'altra occasione, la Madonna non viene a correggere nulla dell'insegnamento di Gesù, della Scrittura, né a cambiare la tradizione della Chiesa.

Non parla male dei sacerdoti, non parla male di nessuno, nem­meno dei peccatori. Non ci sta insegnando niente che già non conosciamo. Lei desidera che approfondiamo la fede. Ci pren­de per mano, ci circonda con il Suo braccio e ci unisce nuova­mente alla Chiesa. Cerca di incontrare ognuno di noi ovunque siamo" (P.Jozo omelia del 25.6.94 a Medjugorje).

Non possiamo fare a meno di sottolineare l'intenso amore e la fedeltà verso la Chiesa che invade l'anima del frate francescano. "Sentire cum Ecclesia" e per lui qualcosa di sacro, indeclinabile. L'attenzione fedelissima alle vicende della Chiesa fa si che le parole del Papa, che a volte possono sembrare inat­tuabili, arrivino ad essere trasparenti in lui. Per esempio, Fra Jozo invita a fare nella casa un "Altare familiare", un luogo di preghiera e di scuola di vita cristiana. Lo stesso invito si trova anche al numero 33 dell'Enciclica "Redemptoris Mater". Non è una novità! Avolte, molti di noi ricordano il grande e bel Crocifisso su velluto situato nella stanza dei genitori, ricorda­no l'Ave Maria sempre illuminata che guardava l'entrata della nostra casa.

Tutto questo ci era familiare come la preghiera del mattino e della sera. Ma per creare una piccola chiesa domestica, oggi in molte famiglie bisogna prima ritornare bambini.

Anche l'atto di dare l'immaginetta della Madonna, non come un ricordo ma con l'impegno responsabile di accoglierLa nella propria famiglia, è un'applicazione del Vangelo e della paro­la del Papa: "La dimensione mariana della vita di un discepo­lo di Cristo si presenta in particolar modo mediante questa consegna filiale verso la Madre di Dio, iniziata con il testa­mento del Redentore sul Golgota. Consegnandosi a Maria come un figlio, il cristiano, come l'Apostolo Giovanni, acco­glie come sua la Madre di Cristo e La introduce completa­mente nella sua vita interiore, cioè, nel suo io umano e cri­stiano: "L'accolse in casa sua". Così, il cristiano cerca di en­trare nel raggio di azione di quell'amore materno con il quale la Madre del Redentore cura i fratelli di Suo Figlio, alla cui generazione ed educazione partecipa" (Redemptoris Mater, n.45).

Il richiamo all' orazione con il cuore e alla preghiera del Ro­sario, significa riunirsi in comunione, al di là dello spazio e del tempo, per "perseverare nell'orazione con Maria la Ma­dre di Gesù" (At 1,14) e rispondere al "perché non possiamo vederLa tutti quanti come nostra Madre comune che prega per l'unità della famiglia di Dio e che precede tutti nel lungo seguito dato dai testimoni della fede nell'unico Signore, il Figlio di Dio concepito nel Suo seno verginale per opera dello Spirito Santo?" (Redemptoris Mater; 30.



Il perché dei segni.

Padre Jozo confessa di sentirsi debitore verso Medjugorje per non aver creduto subito e fa riferimento frequentemente agli eventi iniziali che lui stesso ha vissuto come testimone e re­sponsabile della parrocchia.

Davanti a segni straordinari, noi osiamo dire che "non ne ab­biamo bisogno" perché nella Chiesa abbiamo già tutto. Ab­biamo la Parola e l'Eucaristia. Cosa potrebbero darci di più dei veggenti? E' ciò che diceva anche Padre Jozo all'inizio delle apparizioni.

Senza dubbio, credo di essere riuscita a comprendere il per­ché dei segni. Per le ultime generazioni che hanno sofferto il grave deterioramento della famiglia, che non hanno ricevuto né dato amore, né sono state educate nella fede, il nostro lin­guaggio di fede non trova risonanza. Allora, per tante perso­ne cariche solo di minacce e di burle, c'è bisogno di un lam­po che abbatta le porte di Damasco.

Cominciano, così, a cadere le scaglie dagli occhi e si apre il passaggio verso la grazia della fede, dell'orazione, della spe­ranza, dell'esperienza dell'amore più grande.

D'altra parte, all'interno della Chiesa ci sono sempre stati fenomeni mistici. Il mistico rientra nel limite tra il naturale e il soprannaturale.

E' il credente che vede, che è consapevole e sa esprimere l'esperienza di Dio.

Vi sono dei credenti che hanno una intensa vita spirituale ma non sanno cogliere quello che gli succede interiormente e per questo non possono essere definiti dei mistici.

La forza del mistico è nella certezza, la convinzione, il senso del divino che riflette e trasmette. Qualcuno mi dice­va recentemente, riferendosi a Padre Jozo: "Lo vedi alzare il Crocifisso.. .e ti infonde un senso di adorazione indelebi­le per la Croce. Lo vedi alzare l'Eucaristia... e capisci cosa significa adorare".

Umiltà significa non disprezzare i segni. Sapienza significa che il cuore arde, per strada, quando incontra dei testimoni dell'opera di Dio.

E non dimentichiamo che come dice Padre Jozo: "Attraver­so la benedizione impariamo a mettere la nostra vita nelle mani di Dio".

Pace e Bene.

Victoria Trivino, Osc. Lavern 25/3/95
Ultima modifica di Giammarco De Vincentis il ven set 10, 2010 12:32 pm, modificato 5 volte in totale.
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PRIMA PARTE LA CONVERSIONE

Messaggio da Redazione » mer mag 18, 2005 7:00 pm

PRIMA PARTE LA CONVERSIONE

La Regina della Pace.

Desidero parlarvi di un avvenimento particolare. Non vi par­lerò della guerra che causa tanti morti e che è terribile nel mio paese. Anche i vostri soldati sono li a Medjugorje, a Mostar e in altre zone, come soldati dell'O.N.U. Io non desi­dero parlare di guerra, ma desidero parlare della Pace che esiste nel mio paese.

Sono passati tredici anni da quando la Regina della Pace ini­ziò ad apparire in un piccolo villaggio dove io ero il parroco. Sei piccoli, in età scolastica, flirono testimoni di un evento singolare, totalmente nuovo. Erano le prime ore della sera del 24 giugno 1981, festività di San Giovanni Battista. Cam­minavano sulla collina "Podbrdo" parlando e giocando come fanno tutti i bambini. Improvvisamente, videro la montagna piena di luce che ardeva come se avesse preso flioco. Essi volevano vedere cosa stava accadendo ma allo stesso tempo avrebbero voluto scappare perché erano pieni di paura. Allo­ra, dalla luce usci la Madonna. Ritornati a casa dissero: "Ab­biamo visto la Madonna!".

Ma i loro genitori non gli credettero. Non gli credette nessu­no. Anch'io non gli credetti.



Oggi, in visione retrospettiva, sembra che i primi a credergli flirono i comunisti che da circa 40 anni sottomettevano il paese ad un regime terribile. Vicka - la più grande dei veggenti - passò quella notte parlan­do con la sua famiglia. A un certo punto la nonna disse:

- "Vicka, non sai che anche satana può manifestarsi? Satana esi­ste e può anche prendere le sembianze della Madonna o di qual­siasi altra cosa. Hai pregato prima di vedere quel segno?".

- "Allora, continuò la nonna, come puoi affermare che era la Madonna?".

- Vicka chiese: "Che devo fare?". Devi prendere dell'acqua benedetta e se tu preghi e poi benedici...

- "Ma cosa devo pregare?".

- "Prega il Credo e i sette Padre Nostro, Ave Maria e Gloria in onore delle sette gioie della Santa Vergine... quello che pre­ghiamo in casa".

Il giorno seguente, i bambini andarono nello stesso luogo con una certa curiosità e con la speranza di un nuovo segno. Li seguirono molte persone. Vicka portò con sé l'acqua benedetta. Quando, come il primo giorno, dalla grande luce ap­parve la Signora, Vicka si fece il segno della croce e geffò con forza l'acqua benedetta sopra di Lei dicendo:

- "Se sei satana, vattene. Se sei la Vergine, resta".

E la Signora rispose: "Non temere, sono io".,

Vicka chiese: "Ma tu chi sei?".

E la Vergine disse: “Sono la Regina della Pace”

Quando i bambini tornarono a casa poterono riferire il nome della Signora. Abbiamo visto la Vergine, ci ha detto il Suo nome: "Sono la Regina della Pace".

- "Non ci crediamo!".

I genitori non ci credevano. Non ci credeva nessuno. Anch'io non ci credevo. Non gli si poteva credere facilmente!



I segni.



Ascoltate! Sono venuto oggi perché possiate ricevere questa grazia: perché possiate crederci!

Noi abbiamo sofferto tanto... abbiamo incontrato tante diffi­coltà, ci siamo poste tante domande: "E' vero o non è vero? Ma chi può dircelo? Chi può confermarcelo? Chi potrebbe aiutar­ci?". Decidemmo di pregare per trovare la risposta giusta. Ogni giorno accorreva sempre più gente. Alcuni dicevano di vedere, come i veggenti, una grande luce. Quella luce apriva loro gli occhi, il cuore e l'anima per credere. La gente era di­sponibile ad accettare e a vivere i Messaggi della Beata Vergine.

In seguito, i comunisti vennero sulla montagna con la poli­zia, i cani ed i soldati armati. Volevano spaventare la gente.La Madonna ripeteva sempre: "Non temete!".

Un giorno, arrestarono i veggenti e li portarono in una clini­ca; dodici medici esaminarono per tutto il giorno i bambini, insieme e individualmente.

La notizia di quella analisi medica fli per me una gioia. Era quello che volevo. Alla fine, però, essi non fecero niente per aiutare a risolvere i nostri dubbi. Quello che volevano scopri­re era se i bambini fossero malati psichicamente o se qualcu­no li stava manipolando.

Il gruppo costituito dai dodici medici, riuniti in consiglio, si pronunciò: "I bambini sono sani, sono normali".

Ma io pensavo: Come normali? Ma quello che gli succede non è affatto normale! Non è normale parlare così, con quella certezza persuasiva, non è una cosa che accade ogni giorno. La dottoressa, che comunicò il responso medico, disse ai bambini: "Dovete tacere! Siete dei bugiardi e avete come unico scopo quello di distruggere il regime comunista".

Mi ricordo molto bene come il piccolo Jakov, che aveva appe­na nove anni, l'affrontò e le disse con forza: "No, noi non di­ciamo bugie. Raccontiamo solo quello che vediamo. Non ce lo può proibire".

E quando quella dottoressa li minacciò di metterli in prigione insieme ai loro genitori, rispose: "Bene, d'accordo. Io sono di­sposto ad offrire il mio sangue e la mia vita per la Madonna".

La Madonna aveva detto: "Non temete, fate solo quello che vi dico!".

Milioni di pellegrini e di curiosi venivano a Medjugorje per vedere i veggenti, per vedere i segni prodigiosi nel sole, nella luce, nella croce del Krizevac.Cosa successe? Che tutti quei segni aiutarono la gente ad imparare ad accettare i Messaggi.

Quali segni si ebbero all'inizio?

Sulla cima della montagna c e una croce di cemento. Fu co­struita dalla parrocchia nel 1933 per commemorare la morte di Cristo nell'anniversario della Redenzione. A volte, non si vedeva la croce e si vedeva la Madonna o una grande luce.

Sì, milioni di persone sono passate davanti a quella croce, posta nel punto più alto della montagna, e hanno ricevuto molte grazie.

Anche i comunisti, molte volte, vedendo la montagna ardere sono accorsi con i pompieri per spegnere l'incendio però non hanno trovato mai un flioco materiale.



Il gran confronto.



Il cuore delle persone si apriva sempre di più. Il nostro Ve­scovo voleva sapere cosa stava succedendo a Medjugorje ed inviò alcuni sacerdoti. Erano tanti quelli che venivano tutti i giorni! Io stesso chiamai il Vescovo: Venga a rendersi conto di persona. Venga a vedere, per sapere.

Quando arrivò, parlò con i veggenti insieme e separatamente, esaminò tutto. Dopo un'ora mi disse: "Sono sicuro!". Anche

tu devi essere sicuro, i bambini dicono la verità!".

Ma io avevo paura che i comunisti avessero condizionato i bambini, che gli avessero dato della droga o qualsiasi altra cosa al fine di compromettere la nostra fede. Pensavo: "Come si può dire in così poche ore, sono sicuro?"

Il Vescovo mi disse: "Verrò domani a celebrare la S.Messa e voglio predicare al popolo". Infatti, il giorno seguente fece la predica e proclamò a tutti che la Madonna era tra noi.

Venti giorni dopo, per la festività di S.Giacomo, patrono di Medjugoije, venne per la quinta volta e confermò: "I veggenti non mentono, dicono quello che vedono e sentono. Dobbia­mo vivere i Messaggi della Madonna

Si, la gente ricevette un gran conforto, una grande grazia. Poi, i comunisti si arrabbiarono un pò con lui. Le autorità di Mostar e di Sarajevo lo avvertirono di non continuare a so­stenere il fatto. E, da quel momento, non tornò più a dare alcuna testimonianza, anzi, cambiò completamente atteggia­mento. I veggenti rimasero! Rimasero anche le migliaia di pellegrini che passavano davanti al volto della Madonna! Il nostro Vescovo lo aveva confermato quando aveva detto:

"Dobbiamo credere e accogliere nella nostra vita i Messaggi che ci trasmettono i veggenti".

Quali Messaggi?

La Madonna ci aveva detto: "Io sono la Regina della Pace".



Convertitevi.



Come è possibile trovare la pace, ottenere la pace, vivere la pace?

Tu puoi trovare la pace e diventarne apostolo. L'artefice della pace si chiama Figlio di Dio (Mt 5,9). Sì, è possibile diventare apostolo della pace accettando tutto quello che Cristo ci ha in­segnato.

Cristo ha iniziato la Sua missione con una parola: "Convertitevi..." (Mc 1,5).

La Madonna nel Suo primo Messaggio ha detto: "Cari figli, convertitevi".

Credete voi che sia possibile convertire il vostro paese che conta milioni di abitanti? Credete che voi vi possiate convertire? Che si possano convertire tutti i vostri sacerdoti? Che si possa ac­cettare la grazia per cominciare la vostra conversione? Io cre­do di sì! Per questo, sono qui perché in questo giorno possia­mo pregare, possiamo pregare realmente. Non dobbiamo ave­re, quindi, un incontro chiuso e superficiale.

Desideriamo pregare davanti al Signore che, in questa occa­sione, ci offre una nuova opportunità, un nuovo lievito per fermentare tutta la massa, una nuova grazia al vostro paese, a voi, alla Chiesa. Allora, cosa dobbiamo fare? Da dove comin­ciare la vostra conversione?

La Madonna ha detto semplicemente, molto semplicemente:

"Cominciate, pregando".

Vi ricordo e leggo il Messaggio di aprile:

"Cari figli, oggi vi invito tutti a decidervi a pregare secondo la mia in­tenzione. Figlioli, invito ognuno di voi ad aiutarmi perché si realizzi il mio piano tramite questa parrocchia. Adesso, vi invito in modo speciale, figlioli, che vi decidiate a percorrere il cammino della santità. Solo così mi sarete vicini. Vi amo e desidero condurvi tutti con me in Paradiso. Però, se non pregate e se non siete umili ed obbedienti ai Messaggi che vi dò, non posso aiutarvi. Grazie per aver risposto alla mia chiamata" (25/4/94).



Quali sono le intenzioni della Madonna? Il suo progetto èquello di farci rispettare la volontà di Dio.

Lei non ha contrastato mai la volontà di Dio. Mai! Gli è stata sempre fedele: "Eccomi, sono la serva del Signore" (Lc 1,3 . Lei ha insegnato al Figlio a dire: Abbà, Padre, non ciò che voglio io, ma ciò che vuoi tu (Mc 14,36).Il Figlio ha inse­gnato alla Chiesa a pregare perché si faccia la volontà del Padre (Mt 6,9-13) e Lei ci ha insegnato: Fate quello che Lui vi dirà (Gv 2,5).Noi dobbiamo avvicinarci a Lei, la Madre, per imparare a conoscere e a fare la volontà del Signore.

La pace è questa: vivere in armonia con la volontà di Dio! La guerra inizia quando il cuore dell'uomo entra in conflitto

con quella volontà. La guerra è vivere in disaccordo con Dio perché manca la fiducia in Dio, perchè non si ha fede. Adamo ascoltò la proposta di satana: "Sì, vieni sarai come Dio", perché non ebbe fiducia nell'amore di Dio. L'uomo pensò: "Dio non mi ha dato tutto..." (cfr. Gn 3,5).

Attraverso la preghiera dialoghiamo con Dio come figli, ma non con satana.

La Madonna ha dato vita in noi ad un dialogo che restaura la fede. Entrare in questo dialogo, significa convertirsi. Si, posso imparare a scoprire la volontà di Dio, conoscere cosa vuole il Signore da me.Questa è la via per la mia santità!



L'umiltà.



Il fondamento della propria santità è l'umiltà.

Lo abbiamo ascoltato un momento fa nel Messaggio: Se non siete umili non posso aiutarvi. La Madonna, ecco la Maestra dell'umiltà!

Come posso riuscire ad essere umile? Non devo far altro che volerlo con tutto me stesso. La Beata Vergine non poteva sapere ciò che il Signore avrebbe fatto di Lei né cosa sarebbe successo alla fine. L'Angelo Le disse: "Concepirai un Figlio".

-"Ma se io non conosco uomo e non ho marito...".

"Scenderà su dite lo Spirito Santo e tu concepirai..

La Madonna ha creduto! Capite?

Non è stato facile credere che avrebbe avuto un Figlio senza

avere un marito. Capite?

Questo è rispondere alla Parola con grande fede!

Questo è qualcosa di magnifico! Lei ha creduto!

La cosa più importante è credere nel Signore. Credere che posso affidare la mia vita nelle Sue mani e pregare veramente il Padre Nostro con amore: "Padre, sia fatta la Tua volontà".

La preghiera fatta dal fariseo, era quella dell'uomo che vuo­le persuadere Dio con i suoi ragionamenti.

La preghiera del cristiano è: "Io non so cosa è meglio per me, ma so che Tu mi ami. Padre sia fatta la Tua volontà. Sì, Padre quando arriva la croce sia fatta la Tua volontà". Altrimenti, quando arriva la sofferenza, se non conosciamo e se non accettiamo la volontà di Dio, non siamo capaci di usa­re la nostra libertà. Il desiderio e l'egoismo ci conducono die­tro falsi valori.

Questo è ciò che è importante. Per scoprire la volontà di Dio, per vivere il Vangelo della Pace, per la santità che si deve realizzare nel nostro cuore, dobbiamo fare questo proposito:

Accettare tutto quello che il Signore ci manda.



Strumenti di salvezza.



Noi possiamo essere trasformati, proprio come ha detto la Ma­donna nel Messaggio di marzo scorso, in strumenti di salvezza

per gli altri, per il mondo.In che modo possiamo essere stru­menti di salvezza?

Unico Mediatore della salvezza è Gesù Cristo.

Sacramento di salvezza è la Chiesa.Noi possiamo diventare strumenti di salvezza aderendo a Cristo, nella Chiesa.

Per questo, la Madonna agli inizi ha detto ai veggenti:

"Voi siete importanti. Io vi ho scelti. Ho bisogno di voi Perciò, Jakov ha potuto dire, con veemenza, alla dottoressa comunista:

"La Madonna ha bisogno di me. Non posso tacere! Dovrò soffrire? Non m'importa! Io devo portare a termine il Suo incarico

Ognuno di noi è importante perché, aderendo a Cristo, obbediamo al progetto di Dio e diventiamo strumenti di quel progetto: la salvezza del mondo.

Proprio come ha detto il Signore agli Apostoli: "Hanno fame... hanno sete...", così oggi la gente va in cerca dell'Amore di­vino. Essere strumenti di salvezza, significa fare quello che gli Apostoli hanno fatto nel deserto: distribuire il cibo che il Signore dà per tutti.

Non è l'uom6 che crea la grazia. La fonte della grazia è Dio, sempre e solo Dio.La grazia viene da Dio, però Lui vuole donarla attraverso noi.

Un grave sbaglio della gente è pensare: Dio lo farà, Dio può tuffo, Dio può convertirci.

Questo, senza dubbio. Ma il Signore ha avuto bisogno degli Apo­ stoli per distribuire il cibo.

Ha detto: "Dategli voi stessi da mangiare" (Le 9,13). E Lei, la Beata Vergine, ha detto: "Non posso senza di voi".

"Ho bisogno di voi", ha detto la Madonna ai bambini. I sei veggenti hanno creduto, hanno capito che erano importanti, che la Madonna li aveva scelti e li usava come strumenti per trasmettere i Suoi Messaggi, ed essi Le hanno risposto. A Medjugorje, migliaia di persone hanno abbandonato le loro strade ed hanno intrapreso il cammino della fedeltà a Dio, il cammino della santità.

Fratelli carissimi, dovremmo uscire da questo incontro come gli Apostoli sono usciti dal Cenacolo dopo aver pregato con la Beata Vergine. Dovreste uscire e cambiare il mondo! Anche l'Apostolo S.Giacomo vi grida: Voi potete evangelizzare il mondo però, prima dovete convertirvi! Quando lui venne in Spagna, nessuno conosceva Cristo. Egli portò l'annuncio: "Convertitevi, cambiate vita". Portò la fede in questa vostra terra e molti credettero e si con­vertirono.

Se amate la Madonna, la vostra anima, il vostro paese, il vo­stro popolo, allora potete fare tutto questo con gioia. Lo ha desiderato fare una professoressa guarita a Medjugorje! Questa signora era da molti anni immobilizzata su una sedia a rotelle. Quando fii guarita volle testimoniarlo a tutti, al ve­scovo, al medico, ad amici e conoscenti. Non aveva paura di

niente. Però, con dispiacere notò che non le credevano, non accettavano la sua testimonianza.

Allora, comprese che doveva cominciare a pregare e solo così i cuori di tutti si aprirono.

Prima bisogna entrare con la Madre nel Cenacolo dell'ora­zione e poi è lo Spirito che invia la Chiesa ad annunciare (At l,14;2,l).

E' lo Spirito che apre il cuore e testimonia in noi.



Aprire il cuore.



Per noi è importante incominciare ad aprire il cuore allo Spirito Santo e pregare: "Padre, sia fatta la Tua volontà. Padre, da oggi voglio fare tutto quello che Tu mi dici".Così ha avuto inizio in Maria il mistero dell'Incarnazione: "Eccomi, sono la serva del Signore" ed è diventata Madre di Dio. E' così che si deve rispondere alla chiamata!

Questo è il primo passo sul cammino della conversione. Se io voglio rimanere nel peccato, accettando certe occasioni e situazioni propizie, cosa può fare il Signore per me? Se io chiudo il cuore, il Signore non può manifestare la Sua onnipotenza in me.

Ricordate che cosa è accaduto nel Getsemani (Mc 14,43ss). Giuda ha abbracciato Gesù e Gli ha detto: "Salve, Maestro". Anche Cristo ha abbracciato il Suo discepolo e gli ha detto:

"Amico, devi sapere perché sei qui...". La Parola, l'invito, l'abbraccio del Signore non hanno aperto il cuore di Giuda! Il discepolo è rimasto chiuso.

Sia nell'ultima Cena che nel Getsemani, Cristo non ha potu­to manifestare la Sua onnipotenza con Giuda.

Dio non mi salva senza la mia collaborazione! Non può con­vertirmi, non può cambiarmi se io mi chiudo, se oppongo resistenza al Suo Spirito.

Per questo, è necessario pregare gli uni per gli altri, rimanere uniti nella preghiera, aiutarci a vicenda per poter rispondere seriamente, radicalmente.

Io, oggi, voglio dire: "Padre, sia fatta la Tua volontà". Questa nostra risposta è importante!

Quando rispondo alla chiamata di Dio e aderisco al Suo pro­getto, qualcosa di grande e meraviglioso accade nella mia vita e qualcosa di nuovo succederà nel mio incontro con gli altri.

Il Signore manifesta la Sua onnipotenza.

Però, se io prego con le labbra e non sono coerente nella vita, sono fariseo. E tra i tanti farisei che hanno discusso più volte con Gesù, mai uno di essi si è convertito. Ne conosciamo solo uno che si è arreso, mentre era in cammino verso Damasco (At 9,1-19), alla grazia dell'incontro con Cristo. Si chiamava Saulo ed in pochi giorni è stato completamente trasformato.Ha abbandonato l'odio, l'eccessivo zelo, l'invidia. E, in seguito, non ha avuto vergogna o paura di scrivere: "Io ho perseguita­to la Chiesa. Io ho avuto in odio la Chiesa" (cfr.Gal 1,12-24). Questa è umiltà!

Nel Messaggio ricordato, la Madonna parla di umiltà. La con-

versione è impossibile senza il cuore umile. Allora, il mio compito non è difendere la mia vita incoerente bensì cambiare, per salvare la mia vita.

La Madonna ha detto: "Siete importanti. Ho bisogno di voi". Sì, oggi voi siete importanti, il vostro gruppo è importante per l'evangelizzazione del vostro paese. Cominciate, già da oggi, a crescere nella umiltà, a scoprire veramente il dono dell'umiltà. Senza questa, né il Signore né la Regina della Pace possono fare qualcosa in voi e con voi.

Lei ha detto: "Se non accettate i Messaggi, non posso aiutar­vi. Se non siete umili, non posso aiutarvi".

In questo processo, il punto di partenza è l'umiltà, diventare umili, vivere con umiltà. La Madonna, in questi giorni, deside­ra istruirci. Se saremo umili ed aperti, vedremo molti segni.

Il Signore e la Beata Vergine sono con noi. Preghiamo per otte­nere il dono dell'umiltà. Vogliamo un cuore umile che resti sem­pre così, per conoscere ed accettare la volontà di Dio



Invito alla preghiera.



La Madonna ha iniziato, sulla montagna, a pregare il Rosario con i bambini. Loro sono venuti da me: Padre, dacci un Rosario perché la Madonna vuole che lo preghiamo". Io ho dato un Ro­sario ad ognuno dei bambini. Da quel giorno in poi, ho sempre distribuito un Rosario benedetto a tutti i pellegrini che sono venuti nella mia parrocchia.

La Madonna ci invita a pregare il Rosario.

Durante questo nostro incontro, io vi voglio parlare del suo valore. Cosa significa pregare il Rosario? Significa meditare sulla vita di Cristo!

La Madonna ha detto: "Pregate con il cuore".

Cosa vuol dire? Voi non potete capirlo senza la grazia.

Nessuno ha mai scritto né ha spiegato cosa significa vera-mente pregare con il cuore

"Le mie vie non sono le vostre vie" (cfr.Is 55, , dice il Si­gnore. E anche la Madonna sceglie un cammino particolare:

Cari figli, quando pregate andate davanti alla Croce.

Pregate insieme davanti alla Croce. Adorate la Croce.

Cosa significa per voi farsi il segno della croce o pregare davanti alla Croce?

Meditate come sulla croce Gesù ha detto: "Padre, perdonali perché non sanno quello che fanno" (Lc 23,34). Il Signore ha pregato così per noi. E, quando il Padre ha ascoltato la pre­ghiera del Figlio, Questi ha detto: "Tutto è compiuto!" (Gv 19,30).

Da quel momento, noi siamo stati riconciliati con Dio, in Cri­sto. "Egli infatti è la nostra pace, Colui che ha fatto dei due un popolo solo, abbattendo il muro che li separava, cioè l'ini­micizia, portando la pace e per riconciliare tutti e due con Dio in un solo Corpo, per mezzo della Croce, mettendo così fine all' inimicizia" (Ef 2,14-16).

Guardare la Croce significa capire che Dio mi ama, credere che Dio mi perdona.

Se io non riesco a perdonare anche i miei nemici, non riusci­rò mai ad entrare nel mistero del "pregare con il cuore".

Devo cominciare a pregare per i miei nemici. "Pregate per quelli che vi perseguitano. Amate i vostri nemici" (Mt 5,44). Amate come io ho amato, ha detto Gesù.

Tutti abbiamo dei nemici.. Nel cuore dei fratelli nasce l'in­vidia, l'odio e ci disprezzano, parlano male di noi, tramano contro di noi... Se non riesco a pregare per i miei nemici, se non riesco a metterli davanti al Padre e a dire con Gesù: "Pa­dre, perdonali...", non saprò mai cosa significa "pregare con il cuore.. .Non riuscirò mai ad essere un apostolo della pace, perché la pace significa riconciliazione.

E' il "Consummatum est" (Gv 19,30) della riconciliazione nel Padre e nel Figlio (cfr.Ef 2,17-1 .

Oggi, vi sono molti contrasti, molti litigi nelle famiglie, nei cuori, nella Chiesa. Non si può "pregare con il cuore" se manca la riconciliazione.

All'inizio, la Madonna ha detto: "Potete fermare la guerra con la preghiera", però pregando come Gesù ha pregato, per ottenere la riconciliazione in Lui.

Chiudete gli occhi... Mettetevi davanti alla Croce...



Unitevi al Cuore di Cristo e cominciate a sentire come Lui e con Lui...

Abbiamo tutti dei nemici... quelli della mia famiglia... quelli della Chiesa..., ora, stanno tutti con me davanti alla Croce...

Perdonate a voi stessi.. .Perdonate il vostro vicino... il vostro

fratello... il vostro amico ed il vostro nemico...

Perdonate il vostro prossimo..Riconciliatevi con tutti...

Riconciliatevi...

Iniziate a pregare con Gesù: Credo in Dio Padre Onnipotente...

Grazie per la vostra preghiera!


Pregare non significa perdere tempo, bensì riempire il tempo di grazia, di luce, di pace, d'amore, di benedizione.

(Fra Jozo Zovko, ofm)

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LA PREGHIERA

Messaggio da Redazione » mer mag 18, 2005 7:01 pm

LA PREGHIERA



Desidero continuare la nostra meditazione. Ho promesso di parlarvi della preghiera.

Sono già tredici anni che la Madonna fa riferimento, diretta­mente o indirettamente, alla preghiera, durante la Sua pre­senza quotidiana.

Vedete, Gesù non ha detto che dobbiamo lavorare sempre o che dobbiamo fare determinate cose sempre, ma ha detto con chiarezza che dobbiamo "pregare sempre" (Lc 21,36).

Gesù non ha dato alcuna definizione della preghiera. Anche nella Sacra Scrittura non troviamo alcuna formula che rispon­da alla nostra domanda: cosa significa pregare?

La Madonna, in tredici anni, ci ha insegnato molte cose ma ci ha detto poco su cosa significa la parola "pregare". Ora, desidero e cercherò di parlarvene io.



Il tesoro nascosto.



Sappiamo che Gesù ha insegnato ai Suoi uditori servendosi di immagini, parabole ed esempi. Con questi, voleva aiutare la gente ad entrare più profondamente nel mistero del Regno di Dio.

Potete ricordare con me una parabola semplice:

Un giorno, un uomo molto attivo, gran lavoratore, ha avuto una grande e gradita sorpresa. Mentre lavorava la terra, ha trovato un tesoro nascosto nel campo. Lo ha nascosto di nuo­vo ed è stato capace di vendere tutto quello che aveva per riuscire a comperare quel campo (cfr.Mt 13,44).

La preghiera è il tesoro nascosto! Solo quelli che sono attivi lo possono trovare. Io vedo nella nostra preghiera, nel nostro Rosario, il tesoro nascosto.

La parabola non rivela quale fosse il valore reale del tesoro, dice solo che era di grande valore (cfr.Mt 13,45).

Per conoscere il valore inestimabile di questo tesoro bisogna sforzarsi. E mai lo si può valutare definitivamente.

Noi non possiamo dire: Ho già pregato, pertanto so già quan­to vale il tesoro, so già cos'è la preghiera. No! Al contrario, ogni volta che preghiamo sperimentiamo che c'è sempre di più, scopriamo nuove dimensioni, nuova luce, nuova grazia. La preghiera è qualcosa che appartiene a Dio ed ha una di­mensione divina.

S.Agostino ha paragonato la preghiera al respiro. L'anima prega, poi respira.

Attraverso la respirazione, il corpo immette aria fresca e pura nei polmoni ed elimina le tossine.Allo stesso modo, colui che prega si purifica.

Un assioma latino dice: "Tutto l'essere vivo proviene da altro essere vivo". Ciò vale anche per la vita spirituale perché provie­ne dallo Spirito Santo.Il Cristiano senza la preghiera non è vivo.



La preghiera in famiglia.



La piccola chiesa familiare che non prega non può generare esseri vivi.

La tua famiglia deve restare viva per dare alla luce esseri vivi alla Chiesa.

Nel campo della pedagogia sono state fatte ricerche interes­santi. Due anni fa, scienziati di paesi diversi hanno reso noto una ricerca fatta su dei bambini, seguendoli dalla nascita fino alla maturità. Hanno concluso che ogni persona riceve più di tremilacinquecento doni diversi.

Hanno anche verificato che la maggior parte di questi doni si attivano e sviluppano all'interno della famiglia.

Quando i genitori vivono normalmente una relazione d'amo­re, non si preoccupano quando e come si svilupperà la capa­cità di amare nel proprio figlio perché entrambi creano il cli­ma adatto che genera l'amore nel cuore del figlio.

Se il padre e la madre pregano in famiglia, non sanno quando si svilupperà nel loro figlio la capacità di pregare ma possono essere sicuri che il loro figlio ha ricevuto, attraverso di essi, questo dono.

I doni sono come i semi, hanno una potenzialità intrinseca. Si seminano e si curano perché possano crescere e dare frutto. Sono tante le lingue che si parlano sulla terra e ad ognuna si dà il nome di "lingua madre". Ognuno di noi ha la sua lingua

madre, quella che si apprende in famiglia.La lingua madre della Chiesa è la preghiera: la insegna la madre, la insegna il padre, la insegnano i fratelli.Cristo, nostro fratello maggiore, ci ha insegnato come dobbiamo pregare. La Madre del Si­gnore, e nostra Madre, ci insegna come pregare.

La piccola chiesa che è la famiglia, inaspettatamente, nella maggior parte dell'Europa, ha dimenticato la preghiera.

La nostra generazione già non sa più pregare. E questo ha coinciso con l'entrata della televisione nella case.

La famiglia non cerca più il suo Dio, i genitori non conversa­no più, ognuno, compresi i figli, rivolge tutta la sua attenzio­ne ai programmi da seguire.

Negli ultimi trenta anni, è cresciuta una generazione che non conosce cosa significa pregare, che non ha mai pregato insie­me in famiglia.

Ho conosciuto tantissime famiglie che, non pregando, sono arrivate alla disgregazione definitiva.

Questo è l'anno dedicato alla famiglia. Il Santo Padre Gio­vanni Paolo Il ha deciso di dedicarlo in particolare alla fami­glia cristiana. Perché? Perché la famiglia è importante, più della scuola. Se la famiglia non trasmette al figlio e non lo aiuta a sviluppare in sé i doni, nessuno lo potrà fare al suo posto. Nessuno!

In questo monastero, dove ci troviamo, ho visto che e e una scuola che è cattolica. Bene, ma non esiste sulla terra un sa-

cerdote o religioso che possa sostituire il padre.

Non c'è maestra né religiosa che possa sostituire la madre. La persona ha bisogno della famiglia.

L'amore non s’impara in una classe. La fede non si apprende dai libri. Capite? Se si perde la fede nella famiglia, il figlio non la riceve, dovrà cercarla e avrà bisogno di grandi segni per trovarla, come S.Paolo.E' normale che la famiglia svilup­pii doni, come è normale che la terra produca i suoi frutti ed i nuovi semi che alimenteranno altre generazioni. Niente può sostituire la famiglia.

Come riparare le fondamenta di questa istituzione divina che è la famiglia cristiana? Ecco il contenuto dei Messaggi della Beata Vergine! Ecco ciò che insegna alla nostra generazione la Regina della Pace che ci fa visita a Medjugorje.



"Proteggi le famiglie".



Quando i veggenti hanno avuto grandi difficoltà a Medjugorje ed erano perseguitati dalla polizia, sono venuti correndo dal­la collina delle apparizioni fino alla chiesa e mi hanno detto:

"Proteggici, la polizia ci insegue".

Io ero angosciato da timori e dubbi. Avevo paura... è vero o non è vero tutto questo? Io non ero andato sul Podbrdo.

Ero seduto nella chiesa e pregavo chiedendo al Signore la grazia di comprendere.

Se non era vero, dovevo saperlo perché i miei parrochiani non venissero ingannati.

Ricordo bene. La chiesa è stata piena di fedeli. Abbiamo pre­gato insieme dalle tre del pomeriggio fino alle cinque passa­te. A quell'ora, mi sono accorto che tutti stavano uscendo e ho detto:

-"Andate a casa.. .Non andate sul Podbrdo.. .Andate a casa

Nessuno mi ha obbedito. Sono andati tutti sulla collina, il luogo delle apparizioni. Pieno di tristezza, mi sono ritrovato solo nella chiesa. Mi sono inginocchiato nel terzo banco, sul lato destro, con la Bibbia davanti a me. Ho aperto istintiva­mente la Bibbia e mi si è presentato il brano dell'Esodo: Mosè pregava il Signore perché facesse scaturire acqua dalla roc­cia (Es 17,1 - 17). Allora, ho pregato: "Oh mio caro Jahvè, per Mosè è stato facile... Tu eri con lui, ma qui noi non sappiamo niente, non abbiamo alcuna sicurezza.. .E' vero o non è vero quello che dicono i veggenti?". In quel momento, ho udito una voce più chiara, più forte della mia, che mi dava la rispo­sta: "Vai fliori e proteggi i bambini!".

Ecco perché mi trovavo vicino alla porta della chiesa quando i veggenti sono arrivati correndo per scappare dalla polizia. Sono venuti da me, si sono aggrappati al mio abito, mi hanno abbracciato dicendo: "Padre, proteggici, la polizia ci insegue!". Li ho portati in una stanza, li ho chiusi dentro, raccomandando il silenzio, e sono tornato davanti alla chiesa. In quell'istante, sono arrivati alcuni poliziotti, ansimando, e mi hanno chiesto:

-"Ha visto i veggenti?".

-"Sì, ho risposto". Ed essi hanno ripreso a correre per cercarli.

In quel tempo, il Signore mi ha mandato a proteggere i bam­bini che vedevano la Madonna. Spesso ho sentito nel mio cuore la stessa voce. Oggi, sento nel cuore lo stesso invito che mi incita a parlarvi, aiutarvi, a fare tutto il possibile per proteggere le vostre famiglie ed il vostro paese.

Io viaggio poco, raramente. Questa è la prima volta che ven­go in Spagna. Ma non sono venuto per vedere Madrid né alcun'altra delle bellissime città spagnole, grandi e famose nella storia dell'Europa. Sono venuto per partecipare a que­st'incontro con voi. Questa è per me l'unica cosa che conta. Ora, io voglio parlarvi dell'insegnamento della Madonna per­ché è importante per la nostra generazione e per il mondo.

La Madonna desidera rinnovare il mondo, salvare il mondo.

Spesso, ha detto piangendo: "Cari figli, pregate

insieme.. .pregate il Rosario ogni giorno".

Sono tantissimi i posti dove oggi si prega insieme il Rosario.

Mentre ero in aereo, ho letto sul giornale un articolo sulla gnerra. I musulmani, vedendo una giovane pregare il Rosario, le hanno tagliato una mano. Il Rosario è rimasto nella mano tagliata della ragazza, così come le è rimasta nel cuore la fede. All'ospedale, lei ha detto: Offro il mio dolore per la pace.

Se desideriamo rinnovare le nostre famiglie, dobbiamo svi­ luppare nuovamente il dono della preghiera, iniziare a prega­re. Per questo ci sono i gruppi di preghiera: per sviluppare il dono e poi introdurlo nella famiglia, portarlo a quelli che amia­mo di più. Se una famiglia prega, diventa sempre più unita e può trasmettere il dono agli altri.



Pregare significa vedere Gesù.



Noi conosciamo Cristo attraverso il Vangelo ed anche attra­verso la vita della Chiesa. Lo Spirito Santo è Colui che ci conduce ed illumina per conoscere la vita di Cristo, per vede­re il Suo Volto ed essere felici.

"Tutti ti cercano" (Mc 1,37). tutti ti vogliono vedere, hanno detto i discepoli a Gesù. Perché tutte le volte che Lo incontra­vano, gli infermi guarivano, gli infelici erano consolati, tutti rimanevano affascinati dalle parole che uscivano dalla Sua bocca. Pregare è incontrare Gesù! Pregare è vedere Gesù!

Lo Spirito Santo mi illumina perché io possa conoscere Gesù ed amarLo. Durante la preghiera, mi ispira e mi fa desiderare di fare quello che Gesù ha fatto, mi fa desiderare di imitarLo. Ecco il supremo dovere del Cristiano: assomigliare a Cristo, vivere come Lui ha vissuto!

In Antiochia, i pagani hanno dato, per la prima volta, un nome ai discepoli di Gesù. Li hanno chiamati: "Cristiani", cioè, quelli che assomigliano a Cristo, quelli che fanno quello che Cristo ha fatto. Noi dobbiamo sforzarci di assomigliare a Lui

che è nostro fratello e nostro Salvatore.

Se ricordate, quando Mosè è disceso dal Sinai, risplendeva. Era avvolto dalla luce di Dio, aveva il volto bagnato di luce. Si era incontrato con l'Altissimo. Dio gli aveva parlato.

Durante quegli ineffabili incontri, mentre Mosè ascoltava, la luce di Dio penetrava in lui, lo illuminava, lo faceva risplen­dere. Mosè, il grande orante, è stato capace di realizzare il progetto di Dio, la volontà di Dio sul popolo prescelto.

La persona che prega, sta sempre davanti a Dio e Dio la illu­mina. La preghiera è la luce che mi illumina per realizzare la mia missione. Mi illumina per conoscere il mio prossimo, chi mi sta vicino, per non rifiutarlo ma amarlo.Nella preghiera, lo Spirito Santo mi fa conoscere Dio, il prossimo, me stesso.



Gesù pietra angolare.



La Madonna insiste: "Pregate ogni giorno, pregate il Rosa­no . Perché? ~erché il Rosario è la biografia, il curriculum vitae del Signore e della Beata Vergine. Pregare il Rosario, significa meditare sulla vita di Cristo nello stesso Spirito che ha ispirato il Vangelo e che ora ispira noi a meditare sulla vita di Cristo per amarLo.

Tutti sanno quello che il Signore ha voluto insegnare con la parabola dei due costruttori (cfr.Lc 6,47-49). Uno è andato ad edificare la sua casa sulla roccia e l'altro sulla sabbia.Quando sono sopraggiunte le piogge, quelle terre sono

state inondate. La sabbia si è smossa, come fosse viva, e la casa edificata sopra ha iniziato a tremare fino ad essere di­strutta completamente. Invece, la casa costruita sulla roccia èrimasta integra. Possiamo immaginare la rabbia di colui che ha fatto costruire la casa sulla sabbia. Egli ha pagato la stessa somma, la casa rovinata è costata come l'altra. Però, quel­l'uomo non ha voluto dare ascolto all'esperienza delle altre persone che l'avevano avvertito, affermando che erano ne­cessari buoni cementi e che non si poteva costruire sulla sab­bia mobile.

Il fondamento della famiglia si trova in Cristo, unica pietra angolare! Quanti hanno, purtroppo, costruito la famiglia sul­la sabbia della loro idea personale che poi si è sgretolata! Per questo, è molto importante sapere cosa vuole il Signore da me, come devo costruire la mia vita, in quale casa, in quale luogo.

La Madonna ti indirizza nel posto giusto per contribuire alla edificazione della Chiesa. Perciò, ci invita alla preghiera per­ché possiamo conoscere il significato profondo della nostra vita. Il maligno ha messo l'idea di abortire, nella mente dei genitori che non pregano. Ecco la guerra! Guerra significa morte. Esistono milioni di morti provocati da genitori che hanno voluto assassinare i loro figli. Per una persona che pre­ga è facile capire cosa significa la parola "aborto"-uccidere il proprio figlio-, ma per una persona che non prega, che non èstata illuminata, non è possibile capirlo perché pensa che è

una libera scelta che dipende dalla sua personale decisione e che, se non vuole avere un figlio, lo può eliminare.

Ma come si può accettare che, dopo duemila anni di Vangelo, delle persone battezzate che si chiamano Cristiani, possano decidere di abortire? Unicamente, perché la chiesa familiare ha dimenticato la preghiera e si è trovata nelle tenebre, senza fede, nel vuoto morale e cerca di colmare quel vuoto con nuove forme di schiavitù; perché manca l'incontro con Dio, manca la luce dell'incontro che ha avuto Mosè. Chi ha visto, ha l'esperienza interiore della verità e può distinguere il bene dal male. Chi non prega, non può affrontare, con verità e for­za le difficoltà della vita.





Devi conoscere la croce della tua Chiesa, e come novella Veronica, asciugare il volto della Chiesa sofferente con il fazzoletto del tuo amore.

(fra Jozo Zovko, ofm)



La lampada.



Mi voglio, adesso, riferire alla parabola delle dieci vergini (cfr.Mt 25,1-13). La sposa scelse dieci fanciulle amiche affinché l'accompagnassero alle nozze. Esse dovevano re-stare con lei sveglie, con le loro lampade, aspettando l'arrivo dello sposo. Cinque di esse non considerarono come un pri­vilegio la fiducia che la sposa aveva riposto in loro; si senti­rono stanche e andarono a dormire. Dimenticarono le lampa­de, dimenticarono l'olio, dimenticarono tutto pensando che, all'arrivo dello sposo, le altre cinque ragazze le avrebbero avvisate ed esse avrebbero fatto in tempo a riceverlo.

Ma non fii così! Ecco che, quando arrivò lo sposo, non ebbe­ro il tempo di accendere le lampade, mancava l'olio, manca-va tutto. Le vergini sagge, che erano rimaste vegliando, en­trarono insieme alla sposa e andarono al banchetto, quelle stolte rimasero filori.

Dice la parabola: la porta fii chiusa. Quando le giovani stolte riuscirono ad accendere le loro lampade, bussarono alla porta con insistenza: Aprici siamo amiche. Però era troppo tardi e ncevettero questa risposta: "Non vi conosco

Ricordate anche la porta chiusa dell'Arca di Noè: "Il Signore ci~use la porta dietro a Noè " (cfr.Gn 7,16). Quando inco­minciò il diluvio, molti avrebbero voluto entrare però la por­ta non fii aperta perché era troppo tardi.

Nella parabola delle vergini, carissimi fratelli, io vedo la lam­pada che la Chiesa ha ricevuto fin dal suo inizio. Siamo, quindi, responsabili dell'incarico che riceviamo durante

la nostra vita, siamo responsabili della nostra missione.Tu puoi rifiutare la tua lampada. Bene! Puoi dimenticarla. Bene! Puoi addormentarti. Bene! Ma cosa succede dopo? Che non hai la luce per seguire il vero cammino che porta alla vita, non puoi trovare la porta!

Se noi non teniamo la lampada accesa ci troviamo nelle tene­bre, nell'indecisione, non possiamo accogliere gli altri.

Una persona, in uno spazio sconosciuto e senza luce, non si muove, ha paura. La vita è un mistero, non sappiamo quello che succederà in flituro. Ogni istante è nuovo, ogni esperien­za è nuova.

Ma la persona che non ha paura davanti alle situazioni e alle avversità della vita, è quella che tiene la lampada accesa e, quando arriva un momento difficile, può scegliere di accetta­re la volontà di Dio con forza, generosità e gioia.

Purtroppo, molti sono nelle tenebre come infermi che non possono muoversi perché hanno dimenticato la lampada e non sanno dare un senso alla loro vita.

Cosa succede negli ospedali? Chi può curare tutti i malati del mondo?

Non esiste, carissimi, una medicina né esistono scienziati che possono aiutare tutte le persone. Non esistono. No!, perché chi non può illuminare non può aiutare.

Noi dobbiamo sapere che è la Chiesa che ha l'unica risposta valida: il dono della preghiera, per illuminare ogni istante della nostra esistenza.

Sono molte le malattie incurabili del nostro tempo che sono diventate tali perché sono malattie dello spirito.

La persona ha bisogno di certezza!

La normalità è la pace, non la guerra!

La normalità è la tranquillità, non il nervosismo!

La normalità è la sicurezza, non il vuoto!

La normalità è la certezza, non il dubbio!

La persona che non prega, ben presto si ammala spiritualmente.

Vedrete che, tra poco, negli ospedali i medici daranno un con­siglio: Andate, imparate e pregate, cominciate a pregare. Ma sarà troppo tardi!



La preghiera è sempre nuova.



Quando tu preghi il Rosario, per ogni Ave Maria io vedo una goccia cadere nella tua lampada e riempire la Chiesa di luce. Una nuova luce, nuova grazia, una nuova benedizione che puoi ottenere oggi e domani e ogni giorno.

Questo è un dono straordinario! La preghiera è sempre nuo­va, non si ripete mai. Lo Spirito Santo fa sempre nuove tutte le cose, perciò pregare non significa ripetere la stessa cosa. Quando si prega con il cuore è sempre nuova preghiera. Il sole che illumina è sempre nuovo in ogni momento, sem­pre nuova luce. Dal giorno in cui è stato creato non si ripete mai. Se smettesse di illuminare tutto giacerebbe nelle tene­bre, mancherebbe la vita, sarebbe una catastrofe. Il sole non ripete i suoi raggi, sono sempre nuovi raggi.

L'acqua che sgorga pulita e fresca dalla sorgente non si ripe­te. Proviene dallo stesso luogo, dalla stessa pietra, però in ogni istante è sempre nuova.

Una madre non ripete i suoi figli, essi sono sempre nuovi e diversi anche se la madre è la stessa.

Solo i pagani e i farisei possono ripetere formule, lo Spirito Santo invece non ci fa dire preghiere sempre uguali perché, ogni volta che preghiamo, si rinnova un dono d'amore. Per questo, voglio dirvi: non temete di prendere il Rosario per incominciare la vostra preghiera quotidiana. Se volete fare qualcosa di grande durante la vostra vita terrena, iniziate a pregare perché questa è la cosa più grande che possiate fare.



Porta il dono a quelli che ami.



Se vuoi trasmettere a quelli che ami, alla tua famiglia, una grazia che crescerà in loro trasmettigli il dono della preghiera. Al giorno d'oggi mancano maestri della preghiera, mancano scuole di preghiera e si ha la decadenza dell'amore.

Mancano educatori, maestri del bene, mancano sacerdoti santi e mancano, nel mondo, la conoscenza di Dio, l'amore, i valo­ri divini. Per questo, è importante rinnovare la preghiera al­l'interno della famiglia. Se vuoi diventare maestro della pre­ghiera, tu devi iniziare a vivere la preghiera nella tua fami­glia, trasmetterla con entusiasmo a quelli che ami e aiutare a sviluppare questo dono pregando con loro.

Il dono della preghiera trasforma la nostra vita.

Un gruppo di vescovi americani è rimasto a Medjugorje una settimana. Dopo che ho distribuito i Rosari benedetti, uno di loro ha esclamato pieno di stupore: "Padre, il mio Rosario ha cambiato colore!".

Sono molte le persone che in questi anni mi hanno detto la stessa cosa. Io ho sempre risposto: "Se il tuo Rosario ha cam­biato colore non lo so, posso soltanto assicurarti che il Rosa­rio cambia l'uomo che lo prega".

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IL ROSARIO

Messaggio da Redazione » mer mag 18, 2005 7:02 pm

IL ROSARIO



Come il sacerdote bacia il Vangelo dopo averlo proclamato, anche tu bacia il tuo Rosario che è stato benedetto. Esso è la lampada nelle nostre mani.

Come le vergini sagge, accendiamo la nostra lampada affin­ché illumini sempre il mondo.Desideriamo oggi, nel giorno del Signore, riempire la nostra lampada con nuovo olio.

Ora, raccogliamoci alla presenza del Signore e prepariamoci a pregare.

Cantiamo, invocando lo Spirito Santo. Che discenda su di noi ed apra i nostri cuori perché possiamo essere uniti nella preghiera

Tocca, Gesù, con le Tue dita divine il nostro Rosario.

Ungi la nostra vita.

Riempi il nostro cuore con il dono della preghiera.

Dacci, Signore, la gioia e la forza di perseverare nella pre­ghiera. La nostra forza, Signore, sono le mani giunte e il cuo­re aperto davanti a Te.

Benedici il nostro Rosario. Fa' che possiamo pregare come figli.

Con la nostra preghiera vogliamo abbracciare e proteggere tutto il mondo.

Come il sole è stato creato per illuminare tutto il mondo, così la Chiesa è consacrata per pregare per tutto il mondo...

... illuminare tutto il mondo... consacrare tutto il mondo... Oh! Donaci, Signore, la Tua grazia e la Tua benedizione. Benedici noi e il nostro Rosario. Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen. Credo in un solo Dio, Padre Onnipotente...



Nel 1° Mistero GLORIOSO



contempliamo Gesù che è risuscitato dai morti.

Oh Gesù, il Tuo sepolcro vuoto è diventato famoso. Tu hai riempito con luce nuova e gioia i Tuoi discepoli.

"Non temete" gli hai detto, "Sono con voi

Ora, Tu stai con noi, vivo, risuscitato. Il Tuo Spirito ora è in noi e con noi. Ci invade, ci unisce a Te.

Consola tutti quelli che sono tristi, guarisci quelli che sono ammalati.

"Non temete, sono con voi". Grazie, Gesù!

Oh Gesù, risuscita la fede e l'amore nella nostra vita. Vieni in questo nostro incontro, come sei andato all'incontro con i discepoli nel Cenacolo. Vieni a noi, Signore, facci visita nel nostro cenacolo, in questo giorno della Tua Risurrezione, cam­biaci, convertici.

(1 Pater - 10 Ave Maria - 1 Gloria)



Nel 2° Mistero



contempliamo Gesù che è salito al Cielo.

"Vado al Padre mio e al Padre vostro, Dio mio e Dio vostro. Non temete! Io sarò sempre con voi. Credete in Me e cercate di credere anche in mio Padre. Dove Io vado, voi conoscete la strada".

Si, Signore, la conosciamo bene. Tu sei la nostra via, la no­stra sicurezza. Aumenta la nostra fede.

Preghiamo per tutti quelli che hanno smarrito la strada, per tutti quelli che hanno deviato dal cariiino della fede e dell'amore. Preghiamo per la nostra conversione e per quella di tutte le Chiese del mondo perché si possa ritrovare la strada della fede e dell'amore.

(1 Pater - 10 Ave Maria – 1 Gloria)



Nel 3° Mistero



contempliamo lo Spirito Santo che è disceso sugli Apostoli, sulla Chiesa.

Stavano riuniti nel Cenacolo con la Beata Vergine e con le don­ne, all'improvviso discese lo Spirito Santo. Cosi scrive 5. Luca.

Oh Signore, siamo riuniti insieme alla Beata Vergine. Pre­ghiamo, oggi, per tutta la Chiesa perché si rinnovi con vigore la Pentecoste del nostro tempo. Fa' che possiamo uscire da qui ripieni del Tuo Spirito, che possiamo portare al mondo la luce, la Parola di Cristo.



Oh Spirito Santo discendi, vieni sopra di noi, riempi il nostro cuore con il dono della preghiera.

(1 Pater - 10 Ave Maria - 1 Gloria)



Nel 4° Mistero



contempliamo la Beata Vergine assunta in Cielo in anima e

corpo.

"Ho visto un altro grande segno nel Cielo: la Donna vestita di sole", scrive il veggente San Giovanni evangelista.

L'Apocalisse descrive la vittoria della Beata Vergine.

"Cari figli, ho bisogno di voi! Satana è forte, molti hanno seguito la sua voce persuasiva e hanno smarrito la loro stra­da. Io vi invito a pregare. Con la preghiera potete evitare le guerre, con la preghiera potete convertire il prossimo".

Oh Beata Vergine assunta in Cielo.

Ecco qui i Tuoi cari figli che pregano insieme, che si unisco­no fiduciosi a Te per supplicare con Te la conversione del mondo, per evitare la guerra nelle famiglie, per evitare le guer­re tra le nazioni.

(1 Pater - 10 Ave Maria - i Gloria)



Nel 5° Mistero



contempliamo la Beata Vergine incoronata in Cielo.

Chi sei Tu?, hanno domandato i veggenti a Medjugorje...

"Io sono la Regina della Pace".

Oh Regina! Regina della fede, Regina dell'amore, Regina della Chiesa. Vogliamo ringraziarTi per la Tua maternità. Grazie per averci dato Tuo Figlio. Grazie per averci dato come fratello, il Signore della gloria. Grazie da parte di tutti i Tuoi figli sui quali hai grande influsso.

Cara Madre, la Tua pedagogia materna è semplice e profonda.

Dai ad ognuno di noi il dono di sentire la pace, di essere arte­fice di pace, di riuscire ad essere apostolo della pace.

La pace che si mantiene prima nella nostra vita. La pace che nasce quando io perdono il mio nemico.

La pace che germoglia quando accetto con coraggio la mia croce.

La pace del: "Fai di me secondo la Tua Parola".

La pace che si diffonde quando sono capace di dedicarmi ai fratelli.

Oh Regina e Madre della Pace! Insegnami ad essere apostolo della pace.

(1 Pater- 10 Ave Maria - 1 Gloria) (Salve Regina e Litanie)





Vergine Maria, lava il mio cuore con le Tue lacrime affinché io veda Cristo nell'Eucaristia. Insegnami ad amare!

(Fra Jozo Zovko, ofm)



L'EUCARISTIA



Vi saluto e vi ringrazio per la vostra pazienza. Vi ringrazio perché condividete la sorte della semina del chicco di grano che è seminato nella terra e deve morire per dare frutto.

Oggi, domenica, desidero meditare con voi un Messaggio, dato dalla Regina della Pace a Medjugorje, che è grande e fondamentale e che è particolarmente indicato oggi, nel gior­no del Signore:

Il Messaggio sull'Eucaristia.



Incontrare Gesù.



Ricordiamo come Cristo è entrato nella vita dei Suoi disce­poli mentre essi si stavano dirigendo verso Emmaus (Lc 24,13-

35).

Camminavano pieni di tristezza, carichi di sofferenza mentre ritornavano a casa. Gesù li ha raggiunti e si è fatto loro com­pagno di viaggio.

Essi Gli hanno parlato con parole piene di sconforto. Lui ha in­cominciato ad insegnare loro e, iniziando da Mosè e dai Profeti, ha spiegato loro cosa dicevano le Scritture su di Lui. I due Lo ascoltavano con il cuore aperto e sentivano qualcosa che non potevano spiegare: una Presenza, un ardore, una emozione... Il loro cuore ardeva mentre camminavano in compagnia di Gesù.

E hanno ricevuto la grazia per credere!

Quando sono arrivati a casa, hanno invitato Gesù ad entrare, a cenare, a dormfre: "Resta con noi perché si fa sera"... Gesù ha accettato. Si è seduto a tavola, ha benedetto il pane, lo ha spezzato e lo ha spartito. In quell'istante, si sono aperti i loro occhi e Lo hanno riconosciuto: "E' Lui! E' Lui!". Il loro cuore èdiventato pieno di luce, di gioia... I loro occhi si sono aperti! Sì, Lo avevano riconosciuto! Non a caso, il loro cuore ardeva mentre gli spiegava i passi della Scrittura, lungo il cammino.

Nella Chiesa vi sono due riferimenti sicuri per incontrare il Signore: la Parola e l'Eucaristia. Sono due fonti inesauribili.

La Madonna ha parlato spesso dell'Eucaristia, facendo riferi­mento alla nostra generazione. Non posso dimenticare le lacrime della Madonna quando ci ha parlato per la prima volta dell'Eu­caristia: "Cari figli, come è possibile che non sapete vivere l'Eucaristia?... Se non vivete l'Eucaristia, non posso aiutarvi".

Carissimi fratelli, che la vostra vita sia l'Eucaristia e che l'Eu­caristia sia la vostra vita!

Tutte le Chiese che si definiscono cristiane e che hanno nega­to la Madonna, hanno negato anche la Presenza reale di Gesù nell'Eucaristia. Si, dove la Vergine Maria, Madre di Dio e Madre della Chiesa, è stata rifiutata, sono stati rifiutati anche l'Eucaristia ed il sacerdozio!

Un ragazzo di Washington ebbe un gravissimo incidente con la macchina e divenne infermo. Suo padre, vescovo anghea­no della Chiesa Battista e guida spirituale del Presidente Clinton, è un uomo molto devoto. Decise di venire a Medjugoije con sua moglie e pregare per la guarigione del figlio. E fece un voto alla Madonna: "Tutti mi hanno detto che appari in questo luogo. Io sono venuto qui per chiederTi aiuto, per affidarTi la guarigione di mio figlio".

Ricevettero la grazia desiderata ed il figlio fii guarito completa­mente. Quando andai in America, egli mi mostrò la sua grande cappella dove possono stare cinquemila persone. E mi disse:

"Io so cosa stai cercando nella mia chiesa... disgraziatamen­te, non ce l'abbiamo! ... Noi non abbiamo l'Eucaristia, però dal giorno del mio pellegrinaggio a Medjugorje sento che molto presto tornerò alla Chiesa dove c'è l'Eucaristia.

L'anno scorso, otto sacerdoti anglicani che hanno pellegrinato a Medjugorje, sono passati al cattolicesimo. Avevano un uni­CO desiderio, dopo aver incontrato la Madre del Signore: ave­vano bisogno di incontrare l'Eucaristia.

L'Eucaristia è il cuore, il fondamento della nostra Chiesa cat­tolica, la sorgente da dove nasce la vita per i membri del Cor­po mistico di Cristo.

Tutti possono lodare il Signore, tutti possono elevare inni, ma non tutti hanno ricevuto l'educazione nella fede come noi per conoscere che Cristo si è sacrificato come "l'Emmanuele". Non tutti hanno ricevuto la tradizione per celebrare il Mistero della Fede. Non tutti hanno ricevuto la fede. nel Santissimo Sacramento.

Il peccato ha separato l'uomo da Dio, l'uomo dall'uomo e, conseguentemente l'uomo si è diviso e disperso.

L'Eucaristia è il sacramento dell'unità attraverso cui si riceve la grazia di rimanere uniti.

I Padri della Chiesa lo hanno insegnato fin dall'inizio. In quel bell'inno contenuto nella Didachè si cantava: "Come i gra­nelli di frumento, sparsi per la collina, sono riusciti a formare un unico pane, così i fedeli della Chiesa, sparsi in tutto il mondo, formeranno un solo corpo". Nell'Eucaristia, siamo uniti nel Corpo mistico di Cristo che è la Chiesa.

La stessa cosa detta per il pane può essere detta per il vino dell'offerta. Non è stato ottenuto con un solo chicco di uva, ma sono tanti e tanti i chicci di uva pigiati insieme.

Così, ricevendo l'Eucaristia non solo ci uniamo a Cristo -dimensione verticale-, ma restiamo uniti anche agli altri fe­deli -dimensione orizzontale-, formando un solo vino, un solo pane, una sola Chiesa, un solo ed unico Corpo.



Mistero della fede.



Gesù, nell'Eucaristia, è vivo e risuscitato.

Durante l'elevazione possiamo anche noi esclamare con fede, come S.Tommaso: "Sì, Tu sei il mio Signore e il mio Dio" (efr.Gv 20,2 . Ti ringrazio! Ti amo!

Come lo Spirito Santo, scendendo sulla Beata Vergine, ha compiuto il miracolo dell'Incarnazione del Verbo, così di­scendendo sopra il nostro pane e il nostro vino, compie il miracolo della transustanziazione. E si fa presente realmente il Corpo del Signore! Noi crediamo, come la Santa Vergine, che "Tutto è possibile a Dio" (Lc 2,37). Crediamo che il Si­gnore è onnipotente, che Lui lo ha detto e lo ha fatto!

Questo è un Mistero che non si può sottoporre all'analisi spe­rimentale, non può essere oggetto di studio scientifico.

Non si può sottoporre la fede alla sperimentazione. No! Cre­diamo nel Mistero e resterà sempre "Mistero della Fede". Mistero in cui io credo, che io accetto, che io amo e che mi fa sentire vivo.

Il sacerdote, durante l'offertorio, versa il vino nel calice e poi aggiunge una goccia d'acqua che si mescola con il vino. Quella goccina d'acqua è un importante simbolo per comprendere il Mistero. Nella Persona del Cristo sono unite la natura divina e quella umana. Anche la goccia d'acqua che non vale niente, non ha prezzo, si mescola col vino e subito non si può più distinguere né separare. Dopo, durante la transustanziazione, diventa Sangue Prezioso di Cristo. Quella goccia si è trasfor­mata, attraverso la potenza dello Spirito Santo e della pre­ghiera della Chiesa, in Sangue divino. Questo è il Mistero!

Spesso tu pensi che la tua vita, il tuo lavoro, la tua sofferenza non abbiano valore. Invece, tu puoi unirti a Dio nell'Eucari­

stia. Cristo è grande, meraviglioso e ti rende partecipe della Sua natura divina. Allora, tu sei in Lui e la tua grandezza non viene da te ma da Cristo. Questa è una grazia di Dio. I Padri della Chiesa affermano che Eva è nata da una costola di Adamo. Così accade per noi. Tutta la Chiesa nasce dal Costa­to aperto di Cristo e noi prendiamo da Lui la grazia divina. E' qui, dunque, che puoi nasconderti, costruire la tua vita, offri­re la tua vita perché venga trasformata in vita divina, perché sia utile, salvata e salvezza per gli altri.

Questo avviene per mezzo dell'Eucaristia.

Il sacerdote, quando sta per iniziare il Santo Sacrificio, bacia l'Altare. Perché?... Vi ricordate cosa ha scritto il Profeta Isaia? "Dice il Signore: Ecco, ti ho disegnato sulle palme delle mie mani. Non posso dimenticarti. Come la madre non può di­menticare suo figlio, nemmeno Io ti dimenticherò mai. Ti amo. Ho scritto il tuo nome sul palmo della mia mano" (cfr.Is 49,16).Io vedo, nell'Altare della nostra Chiesa, il palmo del­la mano di Jahvè. Non desidereremmo tutti baciare quel pal­mo dove Dio ha scritto il nostro nome con il Sangue di Suo Figlio?L'Altare è il Cuore aperto di Cristo! E dove c'è il Cuore, ci sono l'Amore e la Vita!

In ogni Santa Messa si ha sempre la transustanziazione. Quello

che accade al pane e al vino continua sempre in noi e nella

Chiesa.

Come ha scritto San Paolo: "Non sono più io che vivo,ma

Cristo vive in me. Questa vita che vivo nella carne io la vivo

nella fede del Figlio di Dio, che mi ha amato e ha dato se stesso per me" (Gal 2,20).

Questo è il frutto dell'Eucaristia: non vivo più come peccato­re, come orgoglioso, come chi non sa, non comprende, non ama... No! Non vivo più io, Lui vive in me, Lui in me ègeneroso, umile e misericordioso. Questa è la regola da se­guire e praticare.

Da dove, i nostri Santi hanno ricevuto la forza per superare le prove, la grazia per amare Gesù e il prossimo, per vivere nel­la santità? Dall'Eucaristia!

Gesù è realmente presente e dice al Suo popolo: Chi non mangia Me non può vivere, "Chi mangia la mia Carne e beve il mio Sangue dimora in Me ed Io in lui" (Gv 6,56). Questa alleanza è la Vita!

S.Francesco e S.Chiara d'Assisi piangevano davanti al Ta­bernacolo. Piangevano davanti alla Croce. San Francesco sin­ghiozzava per le strade... Un giorno, i suoi confratelli gli hanno chiesto: "Perché piangi?". Lui ha risposto: "L'Amore non è amato!"., non so amare il Signore, sono triste perché non so amare Gesù!

Se Francesco, l'innamorato del Figlio di Dio, diceva: "Non so amare", cosa possiamo dire noi?

Devo impegnarmi per imparare ad amare. Lei, la Madre di

Gesù, è Colei che desidera insegnarmi ad amare Suo Figlio

nell'Eucaristia, ad amare Suo Figlio nella Bibbia, ad amare

Suo Figlio sulla croce, nel prossimo, nella Chiesa.



Amore ai sacerdoti.



La Madonna piange quando parla dell'Eucaristia e anche 4uando parla dei sacerdoti, perché noi non riusciamo ad ama­re, non sappiamo amare.

Una coppia di sposi, professori che insegnano "Comunica­zione" all'Università di Montreal in Canada, dopo un perio­do di ricerche, sono venuti anche a Medjugorje. Qui, hanno sentito come se la loro fede nell'Eucaristia si ravvivasse e hanno preso coscienza dell'importanza del sacerdozio per il rinnovamento della Chiesa.

E' purtroppo evidente che negli ultimi anni sono diminuite le vocazioni in Europa e l'età media dei sacerdoti è aumentata. I due professori hanno deciso di iniziare una nuova forma di apostolato che hanno chiamato "la margherita". Lo scopo èquello di aumentare l'impegno assiduo nella preghiera per le vocazioni sacerdotali e religiose. Lei che ama e spera tanto in questa missione, disegna una margherita; nel cuore del fiore scrive il nome del sacerdote e nei petali riporta i giorni della settimana e i gruppi o le persone che si impegnano a pregare ogni giorno per quel sacerdote o per una vocazione.

Dopo cinque anni, il loro Arcivescovo ha comunicato che erano venuti molti giovani decisi a diventare sacerdoti. Era la dimostrazione chiara che la coppia di professori aveva dato vita ad un nuovo apostolato che stava già dando i frutti.

E soprattutto il frutto di aumentare nei gruppi e nelle fami­glie l'interesse, l'approccio, la stima verso il sacerdozio, quella mentalità che favorisce lo sviluppo di nuove vocazioni.

Non possiamo separare il sacerdote dalla nostra famiglia. I figli non devono assimilare sentimenti negativi verso il sa­cerdote; lui deve rappresentare una figura importante nella nostra famiglia e, di conseguenza, deve avere uno spazio nel nostro cuore e nella nostra preghiera.

Le mani del sacerdote sono state unte con l'olio sacerdotale. Le sue mani, distese sull'offerta sopra l'Altare, sono il sim­bolo dello Spirito Santo che consacra la transustanziazione del pane e del vino nel Corpo e nel Sangue di Cristo.Nelle nostre mani, che elevano l'Ostia bianca, avviene il più gran­de miracolo, una creazione nuova, un grande miracolo, stu­pefacente, divino. Come nel seno della Vergine lo Spirito ha reso possibile il concepimento, così ora nelle mani del sacer­dote avviene il miracolo.

Non può esistere la Chiesa di Cristo senza l'Eucaristia e non c'è Eucaristia senza sacerdozio. Quando gli Apostoli sono andati ad annunciare il Vangelo in tutto il mondo, non si sono separati dalla "frazione del pane". Il sacerdote non si può separare da Cristo, non si può separare dall'Altare.

Sempre con molta sofferenza ricordo il grande dolore che ho provato nel periodo della mia prigionia. Eravamo tre sacer­doti in mezzo a molti delinquenti e prigionieri politici.

In carcere, per noi era proibito celebrare la S.Messa, tenere la Bibbia, il Rosario e qualsiasi oggetto religioso. Allontanan­doci dall'Altare era come se ci avessero cacciati via dalla Chiesa. Poi, abbiamo compreso che questo sentimento non era autentico ed insieme abbiamo vissuto una esperienza nuo­va. Ci siamo accorti di vivere il Sacrificio di Cristo nel cuore della Chiesa e che era impossibile separare il cuo~re del sacer­dote dalla Chiesa. In quella situazione di privazione, il nostro cuore ha vissuto il sacrificio di tutta la Chiesa.

Quello che voglio dirvi è questo: non permettete ad alcuno di separarvi dall'Altare, dalla S.Messa

La Chiesa vive dell'Eucaristia. L'autentico rinnovamento della Chiesa comincia quando si dà il giusto valore all'Eucaristia che deve essere considerata come il centro della vita cristia­na. Se tu desideri veramente partecipare a questo movimento di rinnovamento devi saper vivere l'Eucaristia. Verso di Essa devi indirizzare i tuoi fratelli e quelli che vi si sono allontana-ti affinché si avvicinino nuovamente.

E' importante che, ritornando alle vostre parrocchie, voi siate come~lievito, per fermentare e portare tutta la massa all'Eu­caristia.

Il tuo unico e più grande nemico è colui che ti può separare dall'Altare, colui che può allontanarti dalla tua Messa dome­nicale!

Colui che partecipa alla Eucaristia scopre il prossimo.

Non può rifiutano, non può odiarlo perché un unico Spirito ispira ed infonde in tuffi il dono dell'amore. Se vogliamo gua­rire le famiglie, in questo anno dedicato alla famiglia, dob­biamo iniziare infondendo nei cuori l'amore per l'Eucaristia.

Non dimenticare, tu hai una grande opportunità per valoriz­zare la tua vita: prendere le tue sofferenze, il tuo lavoro, la tua croce, tuffa la tua vita ed unirti a Cristo, alla Sua offerta al Padre, al Suo amore. Allora, la tua vita acquista un nuovo prezzo perché riceve tuffo il suo valore dall'Eucaristia: "Non sono più io che vivo...


Il mondo ha fame di amore! Gesù disse ai discepoli:

"Dategli voi da mangiare", e apparve pane nel deserto. Mai si esaurisce l'amore. Il nostro dovere è distribuirlo, condividerlo.

(Fra Jozo Zovko, ofm)

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PREGHIAMO

Messaggio da Redazione » mer mag 18, 2005 7:04 pm

PREGHIAMO

Preghiamo ora per illuminare dove non c'è la luce, amare dove non c'è l'amore, adorare dove non c'è l'adorazione. Nelle chiese parrocchiali dove Gesù è stato dimenticato, dovremo fare un voto promeffendoGli che Lo ameremo di più, Lo se­guiremo di più e Gli faremo visita più spesso.

Oh Gesù, oggi, domenica, giorno della Tua Risurrezione, il giorno della nostra gioia e del Tuo amore, apri i nostri cuori per amarTi di più, apri la nostra mente per acceffarTi di più, per ascoltare la Tua Parola con gioia e per ricevere con amore il Tuo Corpo.

Conosco l'origine della vita... Eva ha ricevuto la vita da Adamo, i figli la ricevono dai loro genitori, e noi da Te... Tu sei la nostra vita, Gesù...

Noi abbiamo sete... Ti desideriamo come la terra arida e de­serta desidera la pioggia per ritornare feconda... Invia sopra di noi il Tuo Santo Spirito...

Fa' che impariamo ad amarTi di più..., che meffiamo l'Euca­ristia al primo posto nella seffimana... Oh Gesù, uniscici con il Tuo Altare, con la Tua Chiesa, con il Tuo Corpo.

Donaci l'amore..., aumenta in noi l'amore affinché i 'nostri passi si dirigano sempre verso di Te.

Conosco quale è la nostra "manna~~... il nostro Pane del Cie­lo... Nutrici sempre!...

Quando entriamo nel nostro deserto nutrici tuffi...

Oh Cristo... Oh Gesù, benedici tuffa la Chiesa... Benedici la Spagna... manda vocazioni sacerdotali... effondi la grazia per amare di più l'Eucaristia e scoprire il valore del sacerdo­zio.

Ispira, Signore, tuffi noi perché possiamo crescere nell'amo­re verso i sacerdoti...

Signore, fa' che possiamo amarTunsieme... vivere nel Tuo Cuore aperto... della Tua “manna...” del Tuo Altare.

Donaci, Signore, la Tua grazia e la Tua benedizione.

Beata Vergine, lava il nostro cuore con le Tue lacrime perché possiamo vedere Gesù presente nell'Eucaristia... Insegnaci ad amare...

Donaci la Tua benedizione materna.

Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo.

Amen.



LA CROCE



La Madonna non solo ha dato Messaggi sulla Preghiera e sull'Eucaristia, si è anche pronunciata sugli altri valori fon­damentali della vita cristiana. Quei valori che sono stati im­portanti per gli apostoli, lo sono per noi e lo saranno sempre per tuffi fino all'ultimo cristiano esistente sulla terra.

La Madonna è apparsa molte volte sul Krizevac, la montagna dove s'innalza una grande Croce costruita nel 1933 in onore del mistero della Redenzione. Fin dall'inizio, la Madonna èapparsa tante volte accanto alla Croce, con la Croce, ai piedi della Croce. Sono molti i pellegrini che hanno visto improv­visamente una luce nel posto dove si trova la Croce.

La Regina della Pace ha insegnato a pregare per la pace da­vanti alla Croce: "Quando pregate per la pace, andate davanti alla Croce, guardate la Croce". La Beata Vergine dice: "Pre­gate davanti all'Eucaristia, adorate l'Eucaristia" ed anche:

"Fate adorazione davanti alla Croce, pregate davanti alla Cro­ce".

"Padre, perdona loro perché non sanno quello che fanno".

Guardare la croce di Cristo significa imparare ad amare i nemici.

Chi non riesce a perdonare non riesce a pregare.

(Fra Jozo Zovko, ofm)



Il segno della Croce.



La Croce è il segno più grande dell'amore, significa donare la propria vita per gli altri. Gesù stesso lo ha deffo: "Non c'è amore più grande che dare la vita" (cfr.Gv 15,13). Ecco il più grande gesto d'amore... Non esiste niente di più grande. Re­galare la vita, offrire la vita per i peccatori. Noi siamo tuffi peccatori.

"Colui che vuole essere Mio discepolo deve prendere la sua croce ogni giorno e seguirMi", dice Gesù (cfr.Mc 8,34). La Croce è il segno, nella nostra vita cristiana, per mostrare ogni giorno se siamo di Cristo.

Il nostro Premio Nobel per la lefferatura, ha scriffo un libro che si intitola: "Segni sul cammino". Vi si racconta di un ra­gazzo che giunto davanti ad un bosco viene preso da una gran­de curiosità. Egli senti il desiderio di inoltrarsi in quel posto per scoprirne le bellezze, però, all'ultimo momento indietreg­giò per paura e pensò: Come posso poi ritornare se mi perdo? Alla fine, ebbe un'idea: Lascerò un segno sugli alberi e se­guendoli ritroverò la strada del ritorno.

Così fece. Mano a mano che si inoltrava nel bosco incideva una croce sugli alberi più giovani. Quando gli alberi crebbe­ro anche il segno della croce inciso sulla corteccia divenne più grande.

Una volta soddisfaffo il suo desiderio decise di tornare a casa. Allora si sentì sicuro: Conosco bene la strada, seguirò i miei

segni.

Ognuno di noi deve portare la propria croce ogni giorno, dob­biamo accettarla. Se così non è, corriamo il pericolo di perde­re il cammino.

Il nostro "segno" è Gesù sulla croce!

Ecco il nostro cammino: Gesù!

Ecco il nostro "segno": dare la vita per i fratelli!



Accettare la Croce.



Cari fratelli, ognuno di noi ha la sua croce ma sono molti quelli che non l'accettano.., troppi ancora!

Sono tanti quelli che pregano per liberarsi della propria croce. Vanno davanti a Dio con la preghiera per spiegare la propria sitiiazione, per fa~li capire che non è giusto né ragionevole ciò che succede a loro. Pretendono di persuadere Dio a cambiare il Suo progetto, oppongono la loro volontà a quella di Dio.

La Madonna non ha mai incitato Suo Figlio a scappare dalla croce. Lei non Gli ha deffo: Andiamocene perché qui vogliono farTi del male, fliggi da qualche altra parte, guarda che Ti uccideranno.. .No! La Madonna non ha deffo questo, perché Lei cercava la volontà di Dio e l'accettava assieme a Suo Figlio. Io sono sicuro che Lei Gli diceva: Coraggio, Figlio! Io sono con Te... devi sacrificarTi... Guarda, tutti aspettano il Tuo sacrificio... ,da Te verranno la grazia e la salvezza!

Un giorno, Gesù ha parlato ai discepoli di ciò che Gli sarebbe successo e che Lo aspeffava una morte violenta. Allora, Pie­tro Lo ha preso in disparte e Gli ha deffo: Signore, allontana da Te questi pensieri... ,non parlare così.. .Tu non devi morire.. .Non devono accadere queste cose!

Cosa ha risposto Cristo?

Cristo ha faffo un esorcismo: "Vaffene, satana!". Ha scacciato con forza satana, ha scacciato quei pensieri dal cuore del Suo discepolo perché non erano coerenti con il progeffo di Dio. Cri-sto ha faffo un esorcismo sul Suo discepolo, Suo Apostolo, no­stro primo Papa (cfr.Mc 8,31-33).

Sul Tabor, Pietro è nuovamente tentato e tenta Gesù. "Maestro, qui stiamo bene.. .costruiamoci tre tende e stabiliamoci defi­nitivamente.. .questo è un luogo sicuro e tmnquillo (cfr.Mt 17,4). Pietro non aveva compreso dove doveva condurlo la "visio­ne" mostratagli dal Signore: avrebbe girato il mondo per por­tare la sua testimonianza fino al sacrificio della sua vita sulla cròce. Invece, in quel momento egli desiderava soltanto fer­marsi in un posto tranquillo e accogliente.

Pensate come anche noi, tante volte, siamo tentati ed accet­tiamo pensieri e ragionamenti per vivere senza la Croce. La vita cristiana è conoscenza della Croce, la nostra sapienza èamare la Croce. Perciò, il nostro S.Francesco piangeva:

"l'Amore non è amato"... "sono triste perché non so amare

perché il solo vero amore è quello che si sacrifica sulla Croce.



La Croce familiare.



Noi, in Croazia, siamo soliti praticare un rito particolare durante la celebrazione del sacramento del matrimonio.

I fidanzati portano in chiesa il Crocifisso che hanno comperato e al quale hanno già preparato una sistemazione nella loro dimora. Sopra la Croce meffono le mani nel momento in cui si scambia­no la promessa, la formula del sacramento ed anche il sacerdote tiene la Croce per una estremità. Poi, gli sposi la baciano.

Quando tornano a casa, la pongono nel luogo preparato perché da quel giorno diventa il loro "segno" ed il loro "ideale". Davanti a quella Croce familiare, terminano quotidianamente la giornata con una preghiera. I figli, molto spesso, vedono la mamma pre­gare, piangere e baciare la Croce familiare.

Nella mia parrocchia a Siroki Brijeg, costituita da 14.000 abitanti, non esiste una famiglia separata. Nessuna! Non ci può essere separazione quando si prega ogni giorno e si per-severa davanti 41a Croce. Chi può essere capace di dire alla propria sposa o al proprio sposo: "Non ne posso più, ti la­scio", se sa che lascia Cristo? L'uomo che lascia la sua sposa o viceversa, lascia anche il Cristo familiare, resta solo e que­sto è terribile!

Sì, dalla Croce esce la luce che illumina il nostro cammino ed i nostri passi.

Trovarsi davanti alla Croce significa chiedere e offenere la bene­dizione, la forza per accettare la propria sofferenza.

La Madonna ha aiutato Gesù a portare la Sua Croce. Gli ha inse­gnato a portare la Croce e lo insegna anche a noi.

Lei, la Madre, sta sempre ai piedi della Croce del Suo amato Figlio.



Croce e perdono.



Oh, con quale responsabilità dovremmo noi fare il segno della Croce sul nostro corpo! Dire: oggi, sono capace di perdonare come Lui ha perdonato sulla Croce! Gesù ha pregato: "Padre, perdonali perché non sanno quello che fanno" (Lc 23,34).

Guardare la Croce di Cristo significa perdonare i nemici.

Tutti noi abbiamo dei nemici ma non tuffi sappiamo perdona­re. L'uomo che non è in grado di perdonare, non è in grado di pregare, di amare, di trovare la pace. Molte volte ho incontra­to persone possedute dal male. Vengono a Medjugoije da tut­to il mondo. Che cosa c'è alla base? L'odio!

Si, l'odio è alla base della possessione.

Anche durante la preghiera di guarigione, l'uomo prova con fre­quenza una tentazione: perdono?..non perdono?.. Il Signore gli sta dando la grazia per perdonare ma, se resiste allo Spirito, se si chiude in sé stesso, l'odio s'impradonisce dilui... Non riesce a dire: "io perdono", e resta sotto il dominio di satana. Non riesce nemmeno a riconoscere la propria colpa e dire: "mi dispiace, Signore perdonami" e persiste una situazione di falsità.

La Madonna ha deffo: "Guardate la Croce e fate adorazione davanti alla Croce, per la pace".

Sì, quando volete pregare per la pace fatelo sempre davanti alla Croce. Perché?

Perché affraverso la Croce fii ristabilita la pace e dalla Croce proviene la pace. Gesù ha perdonato dalla Croce. Dio ha per­donato, quando glieLo ha chiesto il Figlio dalla Croce. La Beata Vergine ci ha perdonati tuffi ai piedi della Croce. La Chiesa perdona tuffi con il segno della Croce.

Il tentatore ci manipola con molta facilità. Per prima cosa, ci induce a considerare in modo negativo le altre persone...; ti vieni a trovare spesso in situazioni spiacevoli, in famiglia, al lavoro, a scuola... e pensi: quello è antipatico, parla male di me, agisce con malignità... Allora, tu senti una ribellione in­teriore e ti rifiuti di parlare con quellapersona... E' nato l'odio! Tu sei una persona che ha incominciato ad odiare.

Il processo inizia facilmente. Perciò, è importante rimanere davanti alla Croce ed imparare a pregare come Gesù...

Signore, benedici tuffi quelli che ho incontrato in questo gior­no... riempii loro cuori di pace, di gioia e di amore...



Dona una grande gioia e benedizione a tuffi quelli che parla­no male di me, a tuffi quelli che a volte mi odiano..., a tuffi coloro che sono stati tentati o sono caduti nell'odio... a tuffi i miei nemici. Signore, Ti prego, benedicili tuffi!

Io li perdono... perdona anche me, Signore.

La Madonna ha deffo: "Guardate la Croce e fate adorazione davanti alla Croce, per la pace".

Sì, quando volete pregare per la pace fatelo sempre davanti alla Croce. Perché?

Perché affraverso la Croce fli ristabilita la pace e dalla Croce proviene la pace. Gesù ha perdonato dalla Croce. Dio ha per­donato, quando glieLo ha chiesto il Figlio dalla Croce. La Beata Vergine ci ha perdonati tuffi ai piedi della Croce. La Chiesa perdona tuffi con il segno della Croce.

Croce e sacrificio.



La Croce e l'Eucaristia rappresentano la vita dedicata ai fra­telli. La Madonna, nei Suoi Messaggi, ci invita a pregare da­vanti alla Croce e davanti all'Eucaristia. Perché? Per impara­re a donare la vita!

Ognuno di noi, molto spesso, è tentato a vivere spinto dal­l'egoismo. Io mangio per me, dormo per me, studio per me, lavoro per me, formo la famiglia per me, ecc. Io, io, io... Siamo fortemente dominati da un egoismo che condiziona tuffi i nostri pensieri e le nostre azioni. Abbiamo bisogno di imparare la generosità e il sacrificio!

Vedete, l'Eucaristia è: "Prendete e mangiate"... il Mio Cor­po è per voi, il Mio Sangue è la vostra bevanda.. .Distribuite tra di voi il Mio Spirito, il Mio amore (cfr.Lc 22,17-20).

La Croce e 1' Eucaristia sono il sacramento del sacrificio del­l'amore. Non si possono separare!

Dinanzi alla Croce di Cristo apprendo il vero senso della sof­ferenza e ricevo la forza per acceffarla.

La tua croce ha valore, la tua sofferenza ha valore, hanno valore le tue lacnme... E acquistano un valore immenso quan­do si uniscono a quelle di Cristo..., quando la tua vita si uni­sce alla Sua nell'Eucaristia.

Allora, le tue lacrime e la tua croce sono capaci di intercedere e cambiare i tuoi fratelli, possono convertire il mondo.

La Madonna, all'inizio, ci ha deffo: "Costruite una cappella

per l'adorazione perpetua al Santissimo". Per anni, c iòèsta­to impossibile a causa di diverse difficoltà: la Chiesa non dava la sua autorizzazione... i comunisti non lo permeffevano... E la Madonna insisteva: "Costruite una cappella per l'adora­zione perpetua". Finalmente, è stato possibile realizzarla. Allora, uno scultore, che conosce bene i Messaggi, ha faffo una immagine della Madonna: nel punto che corrisponde al Cuore, non si vede il Cuore ma si vede un'Ostia bianca. La Madonna ci sta insegnando che il cuore della famiglia, dei gnippi, delle persone, è l'amore verso l'Eucaristia. Ecco qua­le è il Cuore della Madre della Chiesa: l'Eucaristia!

Se tu vuoi mostrare il tuo amore a Gesù e alla Madonna, ama l'Eucaristia e la tua croce. Impara ad acceffare Cristo, accet­tando la tua croce con amore.



Conosci la Croce della tua Chiesa.



Io vengo da un paese dove, in questo momento, c'è una croce particolare: la guerra!

Non sappiamo da dove derivi quest' idea, fare la guerra... Sappiamo soltanto che sono state distruffe le nostre chiese, che si uccide la gente, che si rovinano le ciffà, le scuole, gli ospedali, i santuari...

A Siroki Brijeg, vicino al mio monastero, ho fondato un'As­sociazione a favore dei bambini che hanno perso i genitori a causa della guerra e sono rimasti soli. Finora, abbiamo più di tremila bambini orfani.

Persone brave, da diverse parti del mondo, si sono offerte per aiutarci, come madrine e padrini per adoffare simbolicamen­te gli orfani. Esse sono capaci di suscitare, con il loro amore, nel cuore dei bambini un sentimento positivo. E questi, pos­sono sperimentare che non tuffi odiano, che non tuffi uccido­no, che esistono persone cristiane che amano i propri figli e che amano e vogliono aiutare anche loro.

Non è sempre facile parlare alle giovani madri, con uno, due o tre figli, che hanno perso il loro marito... Esse hanno una grande sofferenza, una grande croce e non hanno chi le aiuta. Inoltre, io so che il vero aiuto ci viene solo dal Signore e che solo Gesù consola profondamente, affraverso la preghiera.

Per questo quando ci riuniamo per pregare insieme, amplifi­chiamo le nostre orazioni affraverso la radio. Quelli che ascol­tano si raccolgono in preghiera con noi e si consolano gli uni con gli altri. E poi, ci chiamano al telefono, ci inviano leffere, per dirci che durante la preghiera hanno ricevuto tanto corag­gio, tanta forza e tanto conforto.

Tu devi conoscere la Croce della tua Chiesa!

Tu, come novella Veronica, devi aiutare la tua Chiesa durante la

sua sofferenza, asciugarle il volto con il fazzoleffo del tuo amore.

Tu devi aprirti ad una nuova dimensione dell'amore!





Pregare davanti alla Croce, pregare davanti all'Eucaristia significa:

sacrificare la vita, donare la vita per i fratelli.

(Fra Jozo Zovko, ofm)



Oh Gesù, grazie per la Tua Croce.

Benedicimi...

Benedici la mia croce con la Tua Croce...

Con le Tue Piaghe ungi la mia sofferenza...

Concedimi, Signore, di comportarmi bene oggi con la Tua Croce, di meditare il Tuo amore, di viverlo...

"Io, quando sarò elevato da terra, affirerò tuffi a Me" (Gv 12,32).

Oh Gesù, voglio elevarmi con il mio amore, con la mia devozione.

Attirami... AvvicinaTi a me... Oh Gesù, amami...

Benedici la mia vita con la Tua Croce...

Concedimi, Signore, di testimoniare il Tuo amore portando la mia croce con amore, con speranza, con dignità. Oh Gesù, apri il Tuo Cuore... stendi le Tue mani sopra di noi...

Donaci la Tua benedizione.

Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.



ECCO TUA MADRE



"Gesù allora, vedendo la Madre e

li accanto a Lei il discepolo che

Egli amava, disse alla Madre:

"Donna, ecco il tuo figlio!".

Poi disse al discepolo:

"Ecco la tua Madre!".

E da quel momento il discepolo

L'accolse nella sua casa"

(Gv 19,26-27).

Ora desidero ricordarti come Cristo, prima di morire, ha det­to al discepolo: "Ecco tua Madre!".

Hai fra le mani un'immagine della Regina della Pace... De­sidero benedirla così nelle tue mani.

Ricordatevi che Gesù non ha deffo a Giuda: li, hai tua Madre. No! Il Signore lo ha deffo al discepolo che amava... Giovan­ni era il discepolo amato, lui era l'uomo al quale Gesù poteva affidare Sua Madre perché sapeva che Giovanni L'amava.

Accetta questa immagine con responsabilità... Di: Gesù, io amo Tua Madre... io Ti amo...

Ecco, Gesù ti affida Sua Madre! Giovanni ha accompagnato la Beata Vergine dal Calvario fmo a casa sua... Oggi, la Madonna desidera tornare con te a casa tua e benedire la tua famiglia; Lei desidera insegnarti ad amare la Croce, a portare la Croce.

Ora, voglio benedire l'immagine nelle vostre mani.

Signore, grazie per la Tua Madre... grazie, Madre, per il Tuo

Figlio...

Ti prego, Signore, benedici questa immagine che ho ricevuto per portarla a casa mia, nella mia vita, nella mia famiglia. Essa resterà come un segno visibile...

Benedici, Signore, questa immagine e fa' che io possa accet­tare con amore la responsabilità di portare a casa mia la Ma-

donna e serbare per Lei l'amore, la devozione, la fedeltà in­sieme a tuffa la mia famiglia...

Benedici, Signore, tuffi quelli che pregheranno davanti ad essa, fa' che siano ascoltati, esauditi, consolati... Proteggici, Gesù, con la Tua benedizione... Possano, queste ùn­magini, essere un segno sicuro di protezione contro tuffo il male. Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.

Osservate, ora, l'immagine con il cuore... cercate di mefferla nel profondo del cuore... sulle vostre ferite perché la Madre le curi...

"Cari figli, sono la vostra Madre e vi amo tuffi... Se sapeste quanto vi amo, piangereste dalla gioia".

Cara Madre, sono Tuo figlio... Ti amo tanto!

BaciateLa sul volto perché è la vostra Madre... Non siamo Giuda, siamo i figli che Ti amano.

Voltando l'immagine, potete leggere alcune parole della Madre:

"Cari figli, vi invito alla conversione individuale. Questo tem­po è per voi! Senza di voi, il Signore non può realizzare ciò che vuole. Cari figli, crescete di giorno in giorno affraverso la preghiera, sempre più verso Dio".

Capite che la conversione è possibile, che la conversione è la normalità. Osservate gli alberi, la natura...

Guardate come in primavera tuffo si trasforma e rinasce, spun­tano nuovamente le foglie, i fiori, i fruffi. Allo stesso modo, potete essere rinnovati voi.

Conversione, significa tornare ad essere fecondi. Noi siamo debitori verso Medjugorje. La Beata Vergine ha Messaggi ur­genti per il nostro secolo, per questa generazione. Lei, come avete leffo nel retro dell'immagine, ci ha chiamati alla con­versione. Se tuffo il mondo ti dicesse che non puoi convertir­ti, che non puoi cambiare la tua vita, non credergli! La Madre di Dio ti dice: Convertiti!

Questa è la buona novella di Medjugorje: Devo e posso con­vertirmi!

Questo rinnovamento inizia aprendo il cuore quando inco­minciamo a pregare.

"Cari figli, crescete di giorno in giorno, affraverso la preghie­ra, sempre più verso Dio".

Durante la preghiera, l'uomo fa un passo verso Dio perciò, èimportante seguire il vero cammino perché i nostri passi sia­no sicuri e noi siamo illuminati.

Noi siamo stati creati ad immagine e somiglianza di Dio (cfr.Gn 1,26)... Conversione, significa peffezionare la nostra somiglianza a Dio. L'uomo senza fruffi mostra un immagine deformata. Il Signore ha bisogno della nostra trasparenza, della nostra disponibilità per realizzare il Suo progeffo di salvezza. Il "fiat" della Beata Vergine è stata una magnifica risposta perché ha dato vita ad una creazione nuova. Quando una persona pro­nuncia il "fiat", Dio si manifesta onnipotente in essa.

Non possiamo pretendere di possedere l'onnipotenza di Dio nella nostra vita, ma il nostro dovere è di manifestare la Sua grandezza, la Sua potenza, la Sua gloria. Permeffiamo che Egli faccia in noi, e affraverso noi, le Sue meraviglie. DiteGli il vostro "fiat" e permeffete allo Spirito del Signore di fecon­dare la vostra vita!

Ricordate come quel "fico sterile" ha dato un gran dispiacere al Signore. Quando la maffina dopo sono passati per lo stesso luogo, i discepoli hanno deffo: "Maestro, l'albero è morto. Il fico si è seccato" (cfr.Mc 11,21). Sì, perché non dava fruffi! L'uomo che non dà fruffo, non serve a niente!

Io desidero che voi diate fruffo. E perché sia così, bisogna convertirsi.

"Questo tempo è per voi -

Questo è il momento favorevole quando la grazia è vicina. La Madonna sta intercedendo per noi. Lei desidera la nostra risposta..., ama e intercede per tuffi. Dice a tuffi: "Sono vo­stra Madre. Voi siete i miei cari figli". Si, possiamo dare al mondo questa grazia che gli manca per dare fruffo. Grazie alla preghiera di alcuni, arriva ad altri la grazia divina è si diffonde per il mondo. Dobbiamo essere disponibili.

Nel Messaggio di marzo, la Madonna ha deffo: "Il mondo ha fame dell'amore di Dio".

"Dategli voi da mangiare", ha detto Gesù ai suoi discepoli. Dopo aver nutrito la folla nel deserto, le mani di Cristo sono rimaste piene. Tuffi, fino all'ultima persona, si sono saziati con quei cinque pani e due pesci che Gli aveva dato un ragaz­zo. Il nostro compito è distribuire il cibo che nutre.

Si, ognuno di noi deve nutrire i fratelli. Non possiamo mari­dire l'Amore divino... Ecco il nostro compito: distribuire il cibo per nutrire il mondo affamato di Dio!

La vigna non esiste per caso. Prima deve essere piantata e coltivata fino a quando dà il fruffo per la vendemmia. Qual­cuno l'ha piantata. La Chiesa è la vigna eletta. Non esiste casualmente ed è fruffo prezioso del Costato di Cristo sulla Croce. Noi dobbiamo coltivarla, stimare, viverci dentro, pro­teggerla!

Carissimi fratelli, noi siamo un dono per la Chiesa. Ogni Movimento è una grazia, una energia nuova che attraversa il corpo della Chiesa. Si, noi possiamo cambiare il mondo per­ché siamo inviati. Il Signore ci invia e Lui resta con noi.

Sotto la immagine, potete vedere scriffi cinque punti: sono cinque Messaggi sintetizzati con una sola parola per ricor­darli.

Ieri, abbiamo parlato dei primi due: la Preghiera - il Rosario -e l'Eucaristia. Ora, ho appena finito di parlarvi della Croce.



LA BIBBIA



Signore, ricordi quando Pietro sul Tabor Ti ha detto: Come si sta bene qui con Te... Sono contento..., felice... Stabiliamo-ci qui...? (cfr.Mc 9,2- .

Dov'è il Cielo aperto?... Dove si sente la voce del Padre?... Dov'è il cuore aperto dell'uomo per accogliere la Parola ed amarLa?...

Signore, questo monastero, questa sala sono il nostro Tabor!

Ti rendiamo grazie per Tuo Cielo aperto... per il Tuo Cuore aperto...

per i nostri cuori aperti... Ti rendiamo grazie, Signore!

In questo luogo, dove si accetta ed ama la Parola, vogliamo pro-seguire meditando sui Messaggi della Madonna a Medjugoije.

Come posso ottenere la mia conversione? La Madonna ci in­vita a Pregare ogni giorno, a vivere l'Eucaristia e la Croce. Ci insegna a introdurre nella nostra vita il sacrificio, la rinuncia, la penitenza, il digiuno.

Il terzo punto, nel retro dell'immagine, è la Bibbia.



La Bibbia è il Roveto ardente da dove Dio parla.

E' il nostro Tabor dove si ode la voce del Padre:

"Questi è il Figlio mio prediletto. AscoltateLo !".



(Fra Jozo Zovko, ofin)



Un giorno, la Beata Vergine è apparsa piangendo. Era tri­~ era molto triste... e ha deffo: "Cari figli, avete perso la Parola di Dio, avete dimenticato la Bibbia... Ritrovate la Bib­bia nelle vostre famiglie!".

Noi abbiamo perso la Bibbia! E la Madonna non dice di cer­carla nelle biblioteche, nelle librerie, a scuola... No!, Lei ha deffo: "Ritrovatela nelle famiglie", nella famiglia cristiana. La famiglia cristiana ha perso la Bibbia! La Bibbia è unta, cioè è ispirata dallo Spirito Santo. Acceffarla con fede, signi­fica che Dio parla e agisce fra di noi, nella nostra famiglia, nella vita, e che per noi è l'Emmanuele, Dio con noi.



La Bibbia, il nostro Tabor.

Simeone, un anziano sacerdote che serviva nel Tempio di Gerusalemme, un giorno ha accolto un Bambino piccolo dal-le braccia dei suoi genitori. Chi avrebbe potuto vedere qual­cosa di speciale in quel Bambino di soli quaranta giorni? Egli durante la sua vita, aveva preso in braccio centinaia di bam­bini offerti nel Tempio, oltre a Gesù..., ma San Luca scrive che: "mosso dallo Spirito Santo" ha visto Cristo nel Bambino e che ha rivelato una profezia alla Madre, al Bambino, a tuffi noi (cfr.Lc 2, 25-35).

Lo Spirito Santo ha illuminato Simeone per vedere quello che nessuno poteva vedere: in un piccolo Bambino ha riconosciuto il grande Dio, l'Altissimo, l'Onnipotente, il Salvatore.

Lo Spirito Santo è Colui che ci guida ed illumina durante la

lettura della Sacra Scrittura.

Frequentemente, capita di cadere in un errore: non ricono­scere la vera importanza della Bibbia, leggerla con superfi­cialità e metterla via; dire: l'ho già letta, so già di che si tratta. Il Signore non tollera questo comportamento!

Nei pressi di Cesarea di Filippo, Cristo ha chiesto ai discepo­li: "La gente chi dice che sia il Figlio dell'uomo?".

E' stato facile riferire l'opinione della gente che paragonava Cristo ad un eroe o ad un grande profeta.

"Voi chi dite che Io sia?".

Conosciamo la risposta di Simon Pietro, nostro primo Papa:

"Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente" (Mt 16,13-16). Que­sto non è frutto dei tuoi pensieri, delle tue riflessioni, è una rivelazione! Mio Padre te lo ha rivelato!, gli ha detto Gesù.

Allora, tutte le risposte raccolte fra la gente erano false, non spiegavano nulla della vera Persona del Cristo. L'unica ri­sposta valida è quella rivelata! Solo il Padre rivela chi è il Cristo!

Possiamo cadere nell'errore di pensare che abbiamo già studiato abbastanza la Bibbia, che conosciamo i suoi generi letterari e la equipariamo alla letteratura extra biblica. No!, la Bibbia èun Libro incomparabile, l'unico Libro incomparabile! E' la Parola di Dio effiisa, la lettera di Dio scritta ai Suoi figli!

La Parola di Dio, racchiusa nella Sacra Scrittura, non ha perso

la Sua forza divina.

Ricordiamo come nella "Genesi", Jahvè crea con la Sua Pa­rola: "Sia la luce!" e la luce fu fatta.

Pensiamo come sulle labbra di Cristo la Parola è stata meravi­gliosa. Egli, con la Sua Parola, guariva gli ammalati, risuscitava i morti... Ha fatto uscire Lazzaro dalla tomba, risuscitato. La Parola divina, nella Bibbia, non ha perso la sua onnipotenza. Ugualmente oggi, fa prodigi e segni nella Chie­sa che crede e ama. Per questo, il sacerdote dopo la procla­mazione del Vangelo, bacia la Sacra Scrittura con gratitudi­ne: Grazie, Cristo per avermi parlato... Grazie per avermi fatto ascoltare la Tua voce... Grazie, Cristo perché la Tua Parola mi ha purificato, curato, ricreato, benedetto. La Bibbia è il Roveto ardente da dove Dio parlava a Mosè e lo ha inviato a salvare Israele.

La Bibbia è il nostro Tabor dove si ascolta la voce del Padre:

"Questi è il Figlio mio prediletto"... il Verbo... "AscoltateLo!". (Mt 17,5).



La Bibbia familiare.



La Madonna piange quando ci dice che abbiamo dimenticato la

Bibbia. Cari genitori, attraverso i vostri cuori e le vostre labbra, il

Signore vuole annunciare il Suo Nome ai vostri figli.

Se ami la Bibbia, tu la veneri e dici: Questa è la Parola di

Dio! Tuo figlio l'accetterà e ci crederà!

Cosa desidera la Madonna, la Regina della Pace?

Lei ha detto: "Ritrovate la Bibbia nelle vostre famiglie". Voi potete promuovere l'iniziativa di preparare un Altare fami­liare come centro della casa. Un luogo di preghiera dove si collocano la Croce... la Bibbia familiare... la Madonna... il Rosario... l'acqua benedetta.

In molti luoghi del mondo, arde una lampada accanto alla Bibbia così come brilla la luce perpetua accanto al Taberna­colo.

Tu devi dare alla "Parola" un posto d'onore nella tua casa. Poi, annuncia, ascolta, proclama la Parola di Dio in famiglia. Quante sono le parole pronunciate inutilmente, parole sterili che scoraggiano, uccidono e si diffondono nello spazio della tua casa! Permetti a Cristo di annunciare la Sua Parola, di riempire l'aria della tua casa e rinnovare la gioia in te e in tutti quelli che ami.

Le potenze negative non possono esercitare la loro autorità dove si proclama la Parola di Cristo.

Come il Tabernacolo è un posto speciale per il Corpo di Cri­sto, così dobbiamo trovare un posto degno dove tenere la Bib­bia familiare... la Parola che ti illumina, che ti unge, che ti consola, che ti dà forza.

Quando sei triste, leggi la Bibbia ed essa ti rallegrerà. Quan­do ti senti solo e ti sembra di non poter contare su nessuno, ricordati che c'è sempre Gesù. AscoltaLo, Lui desidera parlarTi! Quando sei felice, pieno di gioia apri la tua Bibbia, leggi un passo e la tua allegria sarà benedetta.

Diamo alla Bibbia la giusta importanza.

Impariamo a leggerla, ascoltarla, amarla, osservarla. Non con­sideriamola mai con superficialità come fosse un qualsiasi libro.

Essa è la "Voce di Dio!".

A volte, tu non puoi spiegare queste cose ai tuoi figli... però, se vedono che tu ogni giorno dedichi un pò di tempo a Cristo che ti parla attraverso la Bibbia, loro riceveranno questa ere­dità da te. Coraggio!

Quando entriamo nel nostro deserto, oh Cristo, benedici tutti!

(Fra Jozo Zovko, ofm)



IL DIGIUNO



Sull'immagine, al quarto punto, troviamo il Digiuno. Fin dall'inizio, la Madonna ha chiesto alla Chiesa il digiuno.

Non desidero analizzare ora il digiuno dei Profeti né il digiu­no del Signore e la Sua raccomandazione nel Vangelo. Vi rac­conterò solamente un avvenimento che spiega bene i frutti del digiuno.



"Tu devi digiunare e pregare...



Voglio raccontarvi quello che è successo ad un uomo che possiede un Hotel in Germania.

Lui aveva interpellato le migliori cliniche, nella speranza di trovare una cura per il figlio che era paralizzato da tre anni. Fu tutto vano. Nessuno gli dette speranza.

Erano gli inizi delle apparizioni, quando quell'uomo, appro­fittando delle vacanze, venne a Medjugorje con sua moglie e suo figlio. Cercò la veggente Vicka e le disse:

-"Chiedi alla Madonna cosa devo fare perché mio figlio pos­sa guarire

La veggente presentò la richiesta e poi riferì, come tramite, questa risposta:

-"La Madonna ha detto che devi credere con convinzione e

devi anche pregare e digiunare".

La risposta lo lasciò un pò sconcertato. Terminate le vacanze, se ne andò con sua moglie ed il figlio.

Chi poteva digiunare... e perché?...

Dopo un po' di tempo, ritornò a Medjugorje, cercò un'altra veggente e le fece la stessa richiesta.

Anche questa volta, Marija gli rispose da parte della Madon­na:

-"La Madonna dice che devi digiunare, credere con fede e pregare

Lui disse alla moglie: Pensavo che mi avrebbe detto qualcosa d'altro. Sono disposto a fare delle donazioni consistenti ai poveri, fare opere di carità, qualsiasi cosa per ottenere la gua­rigione di nostro figlio... però non a digiunare. Come posso digiunare?...

Così parlava mentre, pieno di tristezza, guardava il figlio e le lacrime cominciavano a scendere dai suoi occhi... Sentì una voce interiore: "Se tu mi ami, come puoi non digiunare?".

In quell'istante, decise nell'intimo del cuore: Sì, posso!

Chiamò sua moglie, che aveva già iniziato il digiuno, e le disse: "Anch'io voglio digiunare!".

Dopo alcuni giorni, tornarono a Medjugorje e mi dissero: "Pa­dre, digiuniamo!". Risposi: "Bravi! Molto bene. Avete trova­to la via

Noi siamo soliti pregare, tutte le sere, per gli ammalati.

Anche quella sera, pregammo e molti guarirono. C'erano an­

che loro. Però il loro figlio non guan.

Avevano iniziato la loro conversione, il padre e la madre sta­vano guarendo...

Al termine, uscirono con me dalla chiesa. Ricordo come, in cucina, la madre voleva ancora pregare per il figlio..., lo fa­cemmo! Improvvisamente, lei prese il bambino, lo mise in piedi sul pavimento e gli disse: "Cammina!".

Il figlio incominciò a camminare e poi si ristabilì completa­mente.

In quel momento, anch'io capii! Vidi chiaramente quello che la Madonna vuole ottenere con il nostro digiuno! Digiunare, non significa castigare se stessi.., Digiunare, significa liberare se stessi... liberare l'amore, la fede, la speranza.., liberare la pace nel proprio cuore... Digiunare, significa prepararsi, con una rinuncia, perché il Signore possa aprirci gli occhi al bene per scoprire nel cuore la vita di Dio, il Volto di Cristo.



Potenza del digiuno.



Ricordate come in una occasione, gli Apostoli hanno fatto un esorcismo ad un ragazzo senza ottenere risultato (cfr.Mc 9,28-29). Poi, i discepoli hanno domandato al Signore:

-"Perché noi non abbiamo potuto scacciare satana?".

Gesù ha risposto: "Questa specie di demoni si può scacciare solo con la preghiera e il digiuno".

Oggi, c'è tanta distruzione in questa società soggiogata dal dominio del male!

Non ci sono solo la droga, il sesso, l'alcoòl... la guerra. No! Assistiamo anche alla distruzione del corpo, dell'anima, del­la famiglia... di tutto!

Ma dobbiamo credere che possiamo liberare la nostra città, l'Europa, il mondo, da questi nemici! Possiamo farlo con la fede, con la preghiera e con il digiuno.., con la potenza della benedizione di Dio.

Non si digiuna soltanto astenendosi dal cibo. La Madonna invita a digiunare dal peccato e da tutte quelle cose che han­no creato in noi una dipendenza.

Quante sono le cose che ci tengono in schiavitù!

Il Signore ci sta chiamando e offrendo la grazia, ma sapete che non ci si può liberare quando si vuole. Dobbiamo essere disponibili e prepararci attraverso il sacrificio, la rinuncia, per aprirci alla grazia.



LA CONFESSIONE



Quinto punto, sull'immagine, è la Confessione mensile.

La Beata Vergine chiede che ci si confessi una volta al mese.

Non è un peso, non è un impiccio.

E' una liberazione che mi purifica dal peccato e mi guarisce.

(

CONGEDO



Carissimi, vi ho parlato, ho messo nei vostri cuori la parola della Madonna. Questo era il mio scopo e il mio debito. Non ti ho posto queste parole come un peso ma come una gioia. Tu, ora, sei ricco!

Cosa desidera la Madonna da te?

Porta con te, insieme al volto della Madre di Gesù, che è an­che tua Madre, un programma del quale sarai responsabile.

Sono cinque i punti:



- La Preghiera con il cuore: il Rosario.

- L'Eucarisfia.

- La Bibbia.

- Il Digiuno.

- La Confessione mensile.



Ho paragonato questi cinque punti ai cinque sassi del Profeta Davide.

Lui li raccolse per ordine di Dio per vincere contro il gigante. Gli fii detto: "Prendi cinque sassi e la fionda nella tua bisac­cia e vai nel mio Nome. Non temere! Tu vincerai il gigante filisteo".

Oggi, il Signore desidera regalarti queste armi per vincere contro il tuo Golia.

Voi, come ho già detto, potete promuovere l'iniziativa a pre­parare un Altare familiare come centro della casa. Un luogo degno per la preghiera dove la Croce e la Bibbia, la Madonna ed il Rosario, diventano familiari.

Sopra l'Altare familiare metti il tuo Rosario. Tenere il Rosa­rio in mano dà sicurezza, dà certezza... Tengo la mano di mia Madre come fa il bambino, e non temo più nessuno per­ché ho mia Madre.

Con il tuo Rosario, tu puoi stendere le braccia ed abbracciare il mondo..., benedire tutto il mondo. Se lo preghi, è un dono per tutto il mondo.

Metti sull'Altare l'acqua benedetta. Benedici spesso la tua

casa e la tua famiglia con l'acqua benedetta. La benedizione

è come il vestito che ti protegge, che ti dà sicurezza e digni­

~ ti protegge dall'influsso del male. E, attraverso la bene­dizione, impariamo a mettere la nostra vita nelle mani di Dio.

Vi ringrazio per questo incontro, per la vostra fede e il vostro amore. Restiamo uniti nello stesso ideale di santità e pregate per la mia Chiesa che vive la distruzione e la morte.., che vive il suo Venerdì Santo. Grazie.

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SECONDA PARTE

Messaggio da Redazione » mer mag 18, 2005 7:05 pm

SECONDA PARTE



"Tutti Ti cercano", dissero i discepoli al Signore. Pregare è incontrare Gesù. Pregare è vedere Gesù. La preghiera è un dono d'amore.

(Fra Jozo Zovko, ofin)



SALUTO E RIFLESSIONE DEL MATTINO



Vi ringrazio per essere venuti a pregare. Che la nostra pre­ghiera di oggi unisca in un abbraccio tutto il mondo, come una grande famiglia.

Senza la preghiera non potete educare i vostri figli né salva­re le vostre famiglie. La preghiera ci dona sempre una espe­rienza particolare.

Pregate con il cuore, senza odio, senza orgoglio, senza invidia. Chiudi gli occhi... entra e rimani alla presenza di Cristo...

Signore, dopo la Tua Risurrezione sei apparso ai discepoli..., hai mostrato loro il Tuo Cuore aperto... e li hai guariti dalla paura, dalla tristezza, dall'incredulità...

Oggi, Signore apri il Tuo Cuore e riempi il nostro con la spe­ranza, con una rinnovata gioia, con la pace...

"Vi lascio la pace, vi do la mia pace" (Gv 14,26).

Oh Signore, quanti soffrono perché hanno perduto la pace! ...

Manca la pace nel cuore... nelle coscienze... nelle famiglie...

nelle parrocchie...

Oh Cristo, vivo e risuscitato, dona la pace a tutti noi!

Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.

E' da nove giorni che sono in Spagna. A Madrid ho incontra­to tantissimi fratelli convenuti per pregare. Ho salutato sacer­doti, ho visitato suore Clarisse nel loro monastero.

Sono stato ricevuto dal Cardinale Arcivescovo di Toledo e dall'Arcivescovo di Siviglia. Ieri, ho avuto un incontro con il vostro Vescovo ausiliare. Abbiamo pregato, conversato..., abbiamo pensato insieme su cosa possiamo fare per la Ma­donna, per la Spagna e per la Chiesa spagnola. Tutti concor­dano sul fatto che questo non è un bel momento... La Chiesa attraversa un momento difficile.

Noi dobbiamo essere consapevoli che il male esiste e che lotta contro la Chiesa e contro ognuno di noi. C'è un influsso del male molto forte, dovuto ad una mentalità diffiisa attraverso i mezzi di comunicazione, attraverso quello che si scrive, attraverso quello che si insegna a scuola.

Non è semplice ricevere una educazione nella fede e nella bontà. Oggi, per un giovane è molto difficile testimoniare la propria fede, come per la Chiesa agli inizi. C'è bisogno della potenza dello Spirìto Santo, della Sua ispirazione, del Suo dono.

Siamo tentati di credere che il nostro Cristianesimo dipende solo da alcune strutture che "sembrano cristiane". Siamo Cri­stiani perché siamo battezzati... Siamo Cattolici perché non neghiamo l'esistenza di Dio... Molti celebrano il sacramento del matrimonio con superficialità e poi lo distruggono. Io desidero incoraggiarvi!



Pregare uniti.



Non farò l'analisi di questa situazione. Voglio parlarvi della possibilità di testimoniare in queste situazioni.

In verità, non è stato mai facile essere onesti nella testimo­nianza cristiana. La Chiesa ha sempre avuto difficoltà e subito persecuzioni.

Questa mattina, mi avete fatto visitare il Museo Navale di Barcellona dove si trova la copia di una grande "galera" uti­lizzata a Lepanto. Questo nome racchiude il ricordo di un gran­de avvenimento nella storia della Chiesa. Ma quello che oggi entra nella tua casa attraverso la TV, le riviste, i giornali ecc., ha un influsso molto più pericoloso di quello che minacciava i Cristiani al tempo della battaglia di Lepanto nel 1571.

Come vincere, oggi?

A quel tempo, la minaccia dei turchi è stata vissuta come un grave pericolo. Il Papa Pio V, che era un domenicano, ha in­vitato tutta l'Europa a pregare insieme il Rosario. Molti era-no presenti, quando la Madonna è apparsa al Papa per conce­dere la vittoria come grazia ottenuta per la preghiera dei Cri­stiani, specialmente per la preghiera del Rosario.

Nel Museo Marittimo si conserva la testimonianza di quella vittoria e noi ne possiamo trarre un insegnamento.

Vedete, i vostri antenati hanno vinto grazie alla preghiera.

Ecco quale è stata la loro arma ed ecco la nostra arma: il Rosario!

Se ricordate, un tempo la Croazia era unita all'Austria. La Croazia, che è la mia patria, era già caduta sotto il dominio turco. Il nemico era avanzato fino alle porte di Vienna. La Chiesa fii chiamata a pregare e si pregò intensamente. Dopo tre mesi, nel giorno di Natale, si sentì una voce nella chiesa di S.Stefano a Vienna: "Siamo salvi!". I turchi avevano perso il Sultano e si erano dati alla ritirata pieni di paura.

Anche ora la Chiesa deve pregare unita! Se non lo farà, per­derà le famiglie. La famiglia, oggi, è già "occupata" dal nemico!.. Ha perso la santità... e sono molti quelli che vivo­no come pagani... senza Dio, senza la Chiesa.Cosa possiamo fare per aiutare questi fratelli?

Come in quel tempo, la Chiesa deve organizzarsi per liberare l'Europa e cambiare il mondo.

Io credo che è possibile al Signore cambiare oggi l'Europa e cambiare il mondo, salvare la Sua Chiesa. E' molto semplice! La Madonna si è presentata a Medjugoije tredici anni fa, nel nome del Signore, e ha detto: "Pregate insieme, perseverate insieme nella preghiera".



La madre nella famiglia.



Oggi, è "la festa della mamma". In tutto il mondo, i figli fe­steggiano le loro mamme con regali, con fiori. Quelli che l'hanno perduta, la ricordano portando sulla tomba una pre­

ghiera, una candela, un fiore. Le mamme sono sempre state venerate perché sono importanti nella famiglia. Tutti possia­mo affermare: "A mia mamma devo tutto quello che sono

La mamma è importante più di quello che tu pensi. Lei dedi­ca la sua vita ai figli. Per questo, è tanto importante nella famiglia perché lei sa amare e vivere dedicandosi agli altri.

La famiglia è come il clima per una pianta. La famiglia ha tutto quello di cui abbisogna il figlio per la sua crescita. La famiglia sviluppa armoniosamente i doni nel figlio. Credere, diventa facile se la famiglia crede e pratica la fede. Così, la fede dei genitori si sviluppa naturalmente nel cuore del fi­glio. Se la famiglia prega insieme, pregando sviluppa il dono della preghiera nel cuore del figlio. Se la famiglia ama, ci si sopporta, ci si aiuta gli uni con gli altri, si sviluppa il frutto dell'amore, della tolleranza cristiana, della gioia di vivere insieme.

Quando e come si sviluppa la vita cristiana nel figlio? Non sappiamo quando! Non c'è un momento preciso..., è tutto un processo.

Cosa resta di cristiano nelle nostre famiglie? Cos'è che si può sviluppare nel cuore di tuo figlio? Che valore ha la tua famiglia nella tua città? La famiglia sta attraversando una grande crisi! A questo pensano i vostri vescovi: come aiutare la famiglia perché viva una vita cristiana proficua.

Carissimi fratelli, il Papa Giovanni Paolo Il ci ha invitati alla preghiera, come ha fatto alcuni secoli fa Papa Pio V. La Ma­dre di Cristo, che appare a Medjugorje, ci invita a pregare insieme, a pregare il Rosano.

Carissimi, oggi avete scelto di ascoltare e di rispondere alla

chiamata. Per questo oggi, abbiamo pregato e pregheremo.

Rimarremo tutto il giorno insieme in un grande ritiro che la

Madonna guiderà. Lei ci insegnerà!



Come è cominciato?



Il 24 giugno del 1981, verso le 17,30, un gruppo di ragazzi della mia parrocchia hanno visto la montagna piena di luce. Hanno pensato ad un incendio. Quando si sono avvicinati, come Mosè, per vedere cosa stava succedendo hanno consta­tato che non c'era il fuoco ma che la montagna era piena di luce. In quell'istante, dalla luce è uscita la Beata Vergine.

La Madonna, con un gesto della mano, li ha invitati ad avvi­cinarsi ma i bambini sono scappati pieni di paura. Sono corsi alle loro case per spiegare l'accaduto.

I loro genitori sono stati tristi e preoccupati. Hanno trascorso tutta la notte a discutere. Come era possibile che i loro figli prendessero tanto alla leggera le cose sante? Sembrava un comportamento blasfemo.

Però, i ragazzi non condividevano quella opinione e ripetevano:

"Diciamo soltanto quello che abbiamo visto. Anche noi amia­mo e veneriamo la Madonna!".

La nonna di Vicka ha avvertito la sua nipote che anche satana può apparire e trarre in inganno.

"Come satana?... replicava la bambina..., satana è cattivo, disgustoso... Noi abbiamo visto una bellissima Signora!".

Il giorno dopo, i curiosi hanno voluto accompagnare i veggenti.

Sulla montagna si è ripetuto il fenomeno della luce come il giorno prima. Quando la "Signora" è uscita da quella luce, i bambini sono caduti in ginocchio.

La "Signora" e nmasta davanti a loro.

Vicka l'ha spruzzata con l'acqua benedetta... Le ha chiesto:

Ma tu chi sei?

E la "Signora" ha risposto: "Sono la Regina della Pace!".

Allora, i bambini hanno incominciato a pregare. Hanno pre­gato quello che sapevano, quello che si prega generalmente nelle famiglie ed anche perché così era stato raccomandato a Vicka da sua nonna: il Credo, 7 Padre Nostro, 7 Ave Maria, 7 Gloria, in onore dei sette dolori della Madonna.

Il settimo giorno, la Madonna ha chiesto di pregare il Rosario e da allora il Rosario si prega ogni giorno nella parrocchia. Alle volte, è stato molto pericoloso andare a pregare nella chiesa... ma loro non hanno avuto paura... Non hanno avuto paura dei poliziotti che vigilavano con i cani... Non hanno

avuto paura di perdere il lavoro, la casa.

I parrocchiani e i fedeli hanno rischiato di perdere tutto per venire a pregare in chiesa, ma avevano compreso l'importan­za della preghiera! Hanno sentito la forza della preghiera!

Non si sono mai contate tante conversioni, in così poco tem­po, nella storia della Chiesa.

A Medjugorje potete trovare pellegrini provenienti dalla Cina che si sono convertiti. Vi posso dire che molti ebrei impor­tanti, alcuni dirigenti della televisione si sono convertiti, me­dici, scienziati... E' notevole il numero dei fratelli separati, protestanti e anglicani, che si sono riuniti con la Chiesa catto­lica. Hanno trovato a Medjugotje quello che cercavano!

Io desidero citare anche la testimonianza di un amico. Egli ha trascorso una settimana a Medjugoije dove si è verificato un cambiamento radicale nella sua vita. Di professione faceva l'architetto. Nel suo studio progettava le vostre case. Tra po­chi mesi diventerà sacerdote cattolico.

Come è avvenuto questo? Gli cedo la parola perché ve lo racconti lui stesso.

Mi chiamo Carlos. Sono di Barcellona. Ho saputo di Medjugoije tramite un amico, Javier Garralda, che mi dette un libro da leggere:

"Pregate, pregate, pregate". Questo libro raccoglie i Messaggi della Madonna.

Mi impressionò in particolar modo il Messaggio del 25 giugno 1989. Leggendo quel libro, feci molte espe­rienze. Però, la più importante fu, quella di prendere coscienza che la Madonna fu affidata da Gesù al di­scepolo al quale disse: "Ecco tua Madre

Capii che Gesù mi affidava Sua Madre e compresi il motivo per cui noi accogliamo la Madonna come Madre. Questa esperienza mi edificò molto, mi die­de il coraggio e la voglia di cambiare la mia vita.

Mercedes, una mia amica, mi disse che stava prepa­rando un gruppo di persone, che desideravano diven­tare guide turistiche, per andare a Medjugoije. Io le dissi che non avrei collaborato a questo perché ero architetto ed inoltre la sera studiavo teologia, e non avrei potuto dedicarmi ad un gruppo. Le dissi che avrei appofittato dell'occasione per fare il viaggio con loro.

Quando arrivammo a Medjugoije, dissi a Padre Jozo che non mi sarei unito al gruppo perché non potevo fare la guida e che ero lì solo per il ritiro spirituale.

Era il mese di marzo del 1989. Fu un ritiro di discer­nimento che durò cinque giorni e alla fine conclusi che dovevo lasciare l'architettura ed entrare in semi­nario!

In quei giorni, incontrai lì dei pellegrini italiani. La cosa curiosa è che i veggenti mi dicevano: "Così, tu sei l'architetto che ora si dedica alla teologia vero?". Io gli dicevo di no! Però, loro insistevano sempre.

Credo che anche questi aneddoti abbiano contribuito alla mia decisione. Una delle cose che dice la Ma­donna è: "Abbiate una coscienza attiva". Vuol dire che la possiamo scoprire anche attraverso semplici avvenimenti.

Scelsi la teologia! Il mio direttore spirituale mi con­sigliò di andare a parlare con l'Arcivescovo di Barcellona. Così feci. Gli spiegai come era la situa­zione. Mi disse di entrare in seminario e la mattina di studiare alla facoltà. Feci tutto quello che lui mi dis­se e sto per terminare teologia.

Grazie, Carlos, noi pregheremo per te per questo passo così importante e per la tua decisione di servire il Signore, la Madonna, la Chiesa.

Ora, è mezzogiorno. Salutiamo la Vergine con il canto

"Regina caeli". ... (Segue un tempo di adorazione...).

La nostra forza:

le mani giunte,

il cuore aperto davanti a Te. Benedici il nostro cuore! Che possiam~regare come figli!

(Fra Jozo Zovko, ofm)



PREGHIERA DELLA SERA



"Rimanete nel mio amore" (Gv 15,9).

Tutti quelli che accettano la mia Parola nel loro cuore e la praticano nella vita, rimangono nel mio amore...

Signore, il nostro cuore, tante volte, è arido..., non sappiamo rimanere nel Tuo amore, nella Tua Parola, nel Tuo Nome...

Oh, ungici con la Tua grazia, aiutaci con il Tuo amore per incominciare ad amare..., per iniziare ad amare Te e la Tua Parola.

Invia, ora, il Tuo Spirito sopra di noi...

Apri il nostro cuore perché possiamo ascoltare il Tuo annun­cio, la Tua Parola, il Tuo Messaggio... Donaci, Signore, il Tuo Santo Spirito...

Oh, Spirito Santo vieni... Vieni, scendi su di noi e riempici... Oh, Tu che sei l'Amore, vieni e purificami da tutto quello che in me non è amore...

Oh, vieni Santo Spirito... Tu che sei la pace, ungici con la pace...

Fa' che io non abbia paura di abbandonare il male ed il mio peccato... Ungimi con la gioia di poterTi adorare, per poterTi

amare di più...

Oh, Spirito Santo scendi su di noi...

Come la terra desidera la pioggia per il seme, per dargli la vita.., cosi la nostra anima ha bisogno di sentirTi vicino...

Oh, Spirito Santo vieni..., benedici tutti, salvaci, illuminaci.

Oh, cara Madre accoglici questa sera sotto il Tuo manto. Con Te ci sentiamo sicuri... Quando siamo con Te, siamo bene­detti... Ecco i Tuoi cari figli che Ti amano. Benedici tutti... Fa' che l'amore vinca in tutti i cuori.

Oh, Spirito Santo vieni..., ungici, consacraci, purificaci...

Oh, vieni Spirito Santo..., la Chiesa prega sospirando, insie­me alla Beata Vergine...

Oh, Spirito Santo vieni... Preghiamo nel Nome di Gesù, nostro Signore e Salvatore... Lui ha detto: "Tutto quello che chiederete al Padre nel mio Nome, ve lo conce4erà" (Gv 15,16)... Oh, Gesù nel Tuo Nome chiediamo il dono dello Spirito San-.0... Tu hai promesso, hai detto: "Vi manderò il Consolatore" (cfr.Gv 15, 26)... Non lasciarci orfani..., inviaLo, Signore! Padre Nostro che sei nei Cieli

Ave Maria piena di grazia Gloria al Padre Madre e Regina della Pace, prega per noi.



La Madonna ci insegna.



vi ringrazio per il coraggio che avete avuto di venire questa sera. Stamattina abbiamo meditato un pò, abbiamo pregato insieme il Rosario e siamo rimasti in adorazione davanti a Gesù. Lui è la nostra vita!

Lui è la vite e noi siamo i tralci. Se non esiste la vite non posso-no esistere i tralci (cfr.Gv 15,4).

Cristo c'è! Cristo vive! Noi siamo stati davanti a Lui, con Lui. E' vivo! Per questo noi possiamo credere.

Cristo, Lui è il nostro Dio! Lui è l'Amore e, per questo, io pos­so incominciare ad amare. Lui è la gioia che tutti cercano per essere felici perciò, io posso incontrarmi con Lui e ricevere il dono della gioia, la felicità.

Io sono venuto per testimoniare ciò che insegna Sua Madre. Non c'è miglior maestro della Madre.

Nessuno conosce un figlio meglio della propria madre. Questo è per te una regola.

Voi conoscete i vostri figli meglio di chiunque altro. Non esiste un maestro né una scuola che possa dire: noi abbiamo insegnato per­fettamente la fede in Gesù. No! La fede in Cristo può insegnarla solo Sua Madre. Lei sola può dire: "Io e il mio sposo abbiamo insegnato a Gesù a pregare..., noi Lo abbiamo portato al Tempio".

Nella Bibbia possiamo trovare diversi passi che parlano delle tentazioni di Gesù. Ecco un esempio, riferito a Pietro, il no-

stro primo Papa. Quando Gesù ha annunciato la Sua Passio­ne, Pietro Gli ha detto sinceramente, perché Lo amava: "Ma­estro, non dire queste cose, non vogliamo neanche credere a quello che stai dicendo, che sarai crocifisso, che devi monre. Non parlare così! (cfr.Mc 8,31-32).

Vedete? La reazione di Pietro è stata una reazione umana det­tata dall'amore verso Cristo. E' come se avesse detto: Ti amo! Ho bisogno di Te! Resta vivo vicino a me!

D'altra parte, vediamo che l'Apostolo non aveva capito nien­te del mistero della missione redentrice del Cristo, annunziata dai Profeti.

Che cosa gli ha risposto il Signore? Ha f~tto un esorcismo! Ha allontanato con autorevolezza quel pensiero dalla mente del Suo Discepolo. Quel pensiero, che tenta di distogliere il Signore dal­la Sua missione, dalla volontà del Padre, viene dal Maligno.

"Vattene, satana!". La preghiera di esorcismo è stata una gra­zia per Pietro.

Ricordate sul Tabor..., il Cielo aperto. Il Discepolo può ve­dere negli occhi di Cristo il Cielo aperto..., l'Eternità.

Pietro ha detto: Signore è fantastico, bellissimo... Fermia­moci qui (cfr.Mc 9,5). Non immaginava che avrebbe dovuto girare il mondo e sacrificarsi anche lui sulla Croce per il suo Maestro! Nuovamente, Gesù libera il Discepolo dai suoi pensieri.

E anche dopo la Risurrezione, vicino al lago...

"Mi ami?" gli ha chiesto Gesù.

Tuffi sono rimasti in silenzio aspettando la risposta.

Pietro ha iniziato apiangere... "Signore, Tu lo sai che Ti amo" (Gv 21,15).

La Madre di Cristo, la Beata Vergine, non ha parlato mai a Suo Figlio nella maniera in cui ha fatto Pietro. Ne sono sicu­ro! Quando Lei guardava la Croce che Suo Figlio doveva abbracciare, Gli ha detto: "Coraggio, Figlio!... Tuffi aspetta-no il Tuo sacrificio... Non temere!". Così Gli ha detto, io ne sono sicuro!

Durante la Via Crucis, Lei non malediceva i nemici... Lei pregava per i nemici come ha fatto anche il Suo Figlio dalla Croce. Questa è la Madre!

Cosa Lei vuole insegnarti a Medjugorje?... La scuola fami­liare, la scuola dell'amore, la scuola della preghiera, la scuo­la della Croce.



Scuola dell'Amore.



Sì, Lei ti porta davanti alla Croce e ti dice: "Prega davanti alla Croce". Ti dice con le lacrime: "Prega davanti all'Euca­ristia"...

"Non so amare!", diceva il nostro S.Francesco dinanzi alla Croce... e piangeva. Era giovane e, tuttavia, aveva perduto la vista. Io sento che lui ha perso la luce degli occhi a causa delle lacrime...

"Perché piangi?" gli hanno chiesto i confratelli.

"L'Amore non é amato!". Non so amare... Voglio amarLo di più... Mi dispiace di non aver iniziato ad amare in tempo... Stamattina, ho iniziato a parlare della famiglia.

La famiglia non ha, purtroppo, sviluppato l'amore verso Gesù come S.Francesco. Lui diceva: "Non so amare!".

Carissimi genitori, la vostra missione è insegnare ai figli l'amore verso Gesù nella vostra piccola chiesa ch(è la fami­glia. Come posso amarLo di più? La Madonna ha dato questa risposta: "Cari figli convertitevi".

La mia conversione deve essere una cosa normale, una cosa che può avvenire. Come gli alberi crescono, fioriscono e danno frutto quando arriva la primavera, così l'uomo si può conver­tire, crescere nella fede e dare nuovi frutti.

La Madonna ha detto che questo è il nostro tempo. Se questa mattina abbiamo analizzato un pò il tempo che abbiamo tra­scorso insieme, non possiamo dire che sia il tempo di satana... Non è vero! La Madonna ha detto che questo è il tempo per voi, la vostra opportunità!



Scuola della Preghiera.



Una persona nel buio non vede, i nostri occhi non vedono. Os­servate e vedete con il cuore, per ottenere una grazia maggiore. La Madonna ha detto: "Iniziate a pregare nelle vostre fami­glie, pregate il Rosario".

Per me, il Rosario è la lampada di cui parla Cristo nella para­bola delle "dieci vergini". Dovevano prendere la lampada e l'olio perchè era notte. Cinque damigelle amiche non hanno saputo apprezzare l'onore che la sposa aveva fatto loro... Non hanno capito che era un privilegio accompagnarla, la sera delle nozze, e si sono messe a dormire. E così hanno dimenticato la lampada, l'olio, l'incarico ricevuto.

Cinque, invece, sono rimaste fedeli. Cristo ha usato un ag­gettivo, per le vergini che hanno tenuto accesa la loro lampa­da: sagge

Ecco quando sei saggio: se sai pregare! La Beata Vergine, la Madre di Dio, non ha mai dimenticato la Sua lampada... E' sempre stata circondata dalle tenebre: Erode, Giuda e altri..., perfino i sacerdoti senza luce...

L'uomo può decidere di rimanere nel buio pur sapendo che può ottenere la luce.

Ma ritorniamo alle vergini sagge e prudenti. Ciascuna ha ri­cevuto la lampada con l'olio per vegliare durante la notte, aspettando l'arrivo dello Sposo. Io, nella preghiera del Rosa­rio, vedo quella lampada. Ad ogni Ave Maria, vedo una goc­cia che cade e va ad alimentare la mia lampada.

La Chiesa ha la sua lampada, la sua grazia. Tu hai nelle mani questo dono. Noi restiamo con la nostra lampada accesa. Solo le vergini stolte hanno gridato contro il buio... Io non ho pa­ura di restare nel buio perché prego!

Pregare, non significa perdere tempo... significa illuminare, benedire il tempo e proteggere la gente da tutto il male.

Cosa significa spegnere la lampada? Escludere la preghiera. E non si può fare questo!

Io ti prego, nel nome della Beata Vergine: inizia a pregare! Se ami la tua famiglia, se ami la Chiesa, se ami Barcellona o qualunque sia la tua città; se desideri l'amicizia di Dio,non puoi perdere questo dono... Se vuoi fare qualcosa di buono che duri nel tempo, inizia a pregare. Non c'è dono né missio­ne migliore. Tutto il resto finisce!...

Finisce il ricordo dello sport, della letteratura, del teatro, della scienza con i suoi esperimenti... ma l'uomo che prega, rimane per generazioni. Vedete come non si può cancellare il ricordo di S.Benedetto, di S.Francesco, di S.Giovanni Bosco...

San Francesco d'Assisi, l'uomo del millennio!

Quando gli americani hanno voluto identificare l'uomo che poteva rappresentare il nostro millennio, hanno scelto S.Francesco d'Assisi. L'uomo del nostro millennio è l'uomo che piangeva davanti alla Croce perché diceva: "non so ama­re"..., l'uomo che voleva amare sempre di più!

Pensate come ha rivelato con semplicità:

- Il Serafino Crocifisso è venuto e mi ha toccato... Con le Sue mani ha toccato le mie mani, i miei piedi, il mio costato... e me lo ha aperto.

Così semplicemente, ha spiegat9 le sue stigmate.

Il Serafino è l'Angelo dell'Amore. Dio insegna, Lui apre ~1 nostro cuore per pregare, per amare, per imitare Gesù.

La Madonna ha pianto spesso a Medjugoije: "Cari figli, vi invito a pregare insieme ogni giorno. Con la preghiera potete convertire i vostri figli, i vostri fratelli, il mondo. Con la pre­ghiera potete fermare la guerra".

Io credo a queste parole!

Anche tu devi credere alla potenza della preghiera.

Questo è ciò che devi imparare questa sera.

Cristo ha spiegato questo mistero in una Sua parabola. Ha parlato di un tesoro nascosto in un campo... Questo è ciò che dobbiamo sapere: Cristo ha posto nella nostra vita cristiana una grande grazia.

Il tesoro nascosto dentro il nostro cuore è il dono della preghiera.

Come scoprirlo?... Pregando! Pregando, l'uomo impara a pre­gare. Pregando, scopre sempre di più il valore del tesoro...

Quanto?... Non si può conoscere il limite! Ogni volta di più. Quando bisogna pregare?... La Madonna dice: "Ogni giorno".

Come?... Con il cuore, con attenzione, con amore e non solc con le labbra... Senza odio, con il cuore riconciliato... Cor umiltà, riconoscendo che siamo sempre peccatori.

L'umiltà è stata così profonda nel cuore di ~.Francesco che ha contraddistinto tutta la sua vita.

Per questo piangeva!

"Non so amare!"... Oh con quanta umiltà diceva questo!

Lui amava la Croce. Oh sì, la Croce era viva davanti a lui. Cristo Crocifisso gli aveva parlato... lo aveva esortato a rin­novare la Chiesa: "Va' Francesco, ripara la Mia Chiesa".

Questa è la nostra chance: Cristo è vivo sulla Croce!



"L'Amore non è amato!". Se il nostro San Francesco diceva piangendo: "Non so amare", cosa dovremmo dire noi?

(Fra Jozo Zovko, ofin)



Scuola della Croce.



La Madonna mi chiama a pregare davanti 'alla Croce: "Prega davanti alla Croce

La Croce mi insegna ad accettare la volontà di Dio: "Padre, non ciò che io voglio ma ciò che vuoi Tu" (Mc 14,36), "Pa­dre, nelle Tue mani affido la mia vita" (cfr.Lc 23,46).

La Croce mi insegna a pregare per i miei nemici: "Padre, per­donali perché non sanno quello che fanno" (Lc 23,34).

Devo imparare a perdonare!

Non si riesce a perdonare e, allora, l'odio distrugge l'uomo. Ho visto tante persone possedute dal male... e se ne sono liberate solo quelle che sono riuscite a perdonare. Coloro che non vi riescono non si possono liberare.

Credetemi, questo è molto importante per noi. Quando satana mette nel mio cuore un'idea contro una persona, la ribellio­ne, il disprezzo -non mi piace, non mi è simpatica, non la voglio vedere, trama contro di me-..., immediatamente devo iniziare a pregare davanti alla Croce: "Padre, perdonali..., benedici il mio nemico, quello che non mi è simpatico, quel­lo che mi è difficile da accettare".

Non so pregare per i miei nemici!

Nella mia patria c'è la guerra. Quando sono capitato in una zona, due anni fa, i serbi avevano occupato una gran parte del territorio. Io ero stato invitato ad andare a predicare in un

monastero di quel luogo, in occasione della Novena all'Im­macolata.

La città era bombardata e quasi distrutta.

Nel monastero c'è una immagine miracolosa e bellissima della Madonna. Durante la guerra l'avevano nascosta nella parete della cripta. Quando sono arrivato, hanno aperto il muro, han­no prelevato l'immagine della Vergine e siamo usciti in pro-cessione per tutta la cittadina, invitando la gente ad unirsi alla Novena.

Durante i nove giorni, la Madonna aveva ispirato un inge­gnere a preparare una offerta simbolica.

Alla fine della Novena, durante l'ultimo incontro, quell'in­gegnere mi ha detto che dovevo aprire la cassetta posta sopra l'altare... Quando l'ho aperta, ho trovato una grande Croce, pesante... Era stata fatta con pezzi di granate; erano fram­menti delle bombe che avevano distrutto le loro chiese, le loro case, che avevano ucciso tanti uomini...

Ecco, il segno della morte... tramutato nel segno della Vita! Il segno dell'odio... trasformato nel segno dell'Amore!

Quei resti di granate educheranno molti!

"Quando ci sarà la pace?", mi ha chiesto stamaftina una giomalista.

Quando il segno del male, che è dentro dite, si convertirà nel segno dell'amore... Quando il tuo odio, la tua ribellione, il tuo orgoglio si convertiranno nella umiltà, nella riconcilia­ zione, nell'amore... Solo allora la guerra avrà fine. Non esiste la guerra dove c'è amore!

Dobbiamo imparare a pregare per la pace'. E' importante che riceviamo dalla Santa Vergine questo dono: la pace.Lei ha detto: "Pregate davanti alla Croce". La Croce è il mistero dell'umiltà divina!



Scuola dell'Eucaristia.



L'Eucaristia è il mistero dell'umiltà divina, come la Croce. Quando viviamo profondamente l'Eucaristia, Cristo risusci­tato e vivo resta tra noi come l'Emmanuele, Dio con noi.

La Madonna, piangendo, ci ha detto: "Cari figli, pregate da­vanti all'Eucaristia. Ma perché non sapete amare l'Eucari­stia?... Se non amate l'Eucaristia, Io non posso aiutarvi".

L'Eucaristia è un dono per noi, una grazia. Se Dio mi ama, io non ho paura di fronte alla sofferenza... Non ho paura nean­che per il mio peccato, perché esiste la Croce. Lui mi ama e mi perdona.

Ecco la mia certezza: l'Amore divino.

"Quando sarò elevato attirerò tutti a Me", ha detto Gesù. Lui mi attrae. Se Lo elevo, Lui mi prende e porta con Sé. Allora, devo elevare Cristo in tutti gli avvenimenti quotidiani ma, non come se si trattasse di ricordare un avvenimento ap­preso dai libri di storia, devo innalzarLo come il Figlio dell'Uomo e come il Figlio di Dio.

La Madonna desidera che tu impari a pregare davanti al San­tissimo.

Tu hai visto come arde sempre una lampada davanti al San­tissimo, la "luce perpetua". Quella lampada rappresenta il Roveto ardente che ha visto Mosè. E' la Presenza divina che è rimasta tra noi e resta nel nostro Tabernacolo.

Jahvè parlava dal Roveto ardente..., Cristo è vivo nel Taber­nacolo. E' Lui che parla, Lui che ama, Lui è il grande Dio..., Colui che illumina tutti i secoli e tutte le generazioni.

Mosè risplendeva... Il suo volto rimaneva pieno diluce... e, dice la Sacra Scrittura, che doveva coprirsi con un velo altri­menti nessuno poteva avvicinarsi a lui.

Da dove Mosè aveva ricevuto la luce? Da Dio! Mosè era sta­to con Lui, davanti a Lui.

Stare davanti al Santissimo, stare davanti al Tabernacolo si­gnifica rimanere alla presenza di Dio, riempirsi della Sua luce, incontrarsi con Cristo.

Tutti noi, come se fossimo a Gerico, possiamo gridare con Bartimeo: Figlio di Davide, fermaTi..., aspetta abbi pietà di me.

Il Tabernacolo è il posto dove possiamo abbracciare tutto il mondo con la nostra preghiera.

E' come l'attività del cuore, non si vede però flinziona per tutto il corpo dandogli sangue vivo e fresco..., lavora, è atti­vo per tutte le membra.

Tra di noi, stasera, c'è una clarissa francescana. Lei ama Gesù. Io desidero che venga qui e ci spieghi un mistero... Deside­riamo salutare lei e il Signore che serve.

Le clarisse pregano insieme sette volte al giorno, come fami­glia francescana, e adorano in continuo il Santissimo. Le sa­lutiamo. Ecco qui una vergine saggia.

Pace e bene.

Sono Maria Victoria. Sono molto impressionata nel sentire un figlio di Francesco d'Assisi che predica con tanta cordialità, con tanta sincerità, con tanta unzione.

Mi chiede di dare una testimonianza della mia vita di clarissa...

Per grazia, sono figlia di Chiara d'Assisi che è la com­pagna di Francesco d'Assisi. Di lei si disse che "se Fran­cesco è un altro Cristo, Chiara è un'altra Maria". Così viene costantemente descritta, nelle Opere Francescane, dalle sue consorelle, dal biografo, dal Dottore serafico S.Bonaventura, dal liturgista e dal poeta.

Cosa posso dire in questo momento? Che sto viven­do una grande gioia, una emozione profonda e penso che anche voi dovreste essere impressionati da que­sti Messaggi della Madonna che ci portano davanti alla Croce e davanti all'Eucaristia.

Abbiamo sentito che "l'Angelo dell'Amore è il Serafino". Questa espressione mi ha affascinata. Il Serafino Crocifisso trapassò Francesco e lo attaccò alla Croce. Lo lasciò piagato, mostrando nella sua carne la Passione di Cristo.

E' forte l'esperienza dell'amore di Cristo nella soli­tudine e nella preghiera.

Io desidero vivamente che oggi ci si lasci penetrare dall'amore di Cristo, che si realizzi il frutto della con­versione che vuole la Santa Vergine, e che si collabo­ri per rinnovare questo nostro mondo che si sgretola.

Questo è il bello di ciò che stiamo ascoltando.

Ci parla un figlio di Francesco d'Assisi ma ci sta ri­portando la parola della Madonna, quello che Lei chiede a coloro che sanno ascoltare. E tutti voi sape­te ascoltare!

Il mio desiderio di contemplativa è che tutti aprano di più gli occhi, che puliscano gli occhi per guardare

Gesù e che noi impariamo ad amarLo di più insieme alla Madonna.

Questo è quello che ora desidero di più. Amare di più

Gesù con un amore di Serafino.

Chiara parla "dell'Amore che infiamma ...

"Guarda Gesù e infiammati sempre di più ~

Non basta amare, Gesù ha bisogno di amore ardente!

La Madonna ha detto: "Cari figli, amate l'Eucaristia, vivete l'Eucaristia".

Lì, avviene una nuova creazione. Durante la S.Messa, il pane, che sotto forma di grano era sparso per tutte le colline, si trasforma nel Corpo di Cristo attraverso la potenza dello Spi­rito Santo e della preghiera della Chiesa. E così il vino, si trasforma nel Sangue Prezioso di Cristo.

Un simbolo, nell'Eucaristia, tiene nascosto tutto il mistero. Una goccia d'acqua, senza alcun valore, viene versata nel calice e subito è impossibile distinguerla dal vino.

Durante la transustanziazione si trasforma nel Sangue di Cri­sto e riceve un nuovo valore, un valore divino.

La goccia d'acqua rappresenta la tua natura umana, la tua vita. Tu, così, puoi unirti con Dio, il Santo, perché Dio si èfatto Gesù.

E' possibile! Come l'acqua si unisce con il vino perché sono entrambi liquidi, noi e Cristo abbiamo entrambi una natura umana: Lui, è il Santo, io il peccatore. Inoltre, Lui mi rende figlio del Padre. Lui è come Adamo per Eva. Dal Nuovo Adamo della Chiesa, da Gesù, riceviamo la Vita.

La Madonna, piangendo, dice: Com'è che non sai vivere que­sto Mistero? Se non entri in esso, non posso aiutarti. Nell'Eucarisùa c e sempre l'occasione di non vivere più come peccatori, di nascere di nuovo e dire: "Non sono più io che vivo, ma Cristo vive in me" (Gal 2,20).

Non esiste la Chiesa senza l'Eucaristia, che significa comu­nione d'amore, la certezza che Dio mi ama.

Da dove riceve la forza un martire?

Io vengo dal monastero di Siroki Brijeg dove vi è uno dei santuari mariani più importanti dell'Erzegovina, dedicato alla Madonna Assunta in Cielo.

Vicino al monastero vi era una scuola elementare, il liceo dove studiavano i giovani francescani.

Molte volte, i fedeli avevano detto ai frati: Andatevene da qui perché vi possono uccidere. Ma essi non se ne sono andati. 117 febbraio del 1945, i comunisti hanno occupato la scuola e il monastero e hanno messo alla prova la fede dei 30 francescani che in quel momento costituivano la comunità. - Lasciate l'abito!, hanno intimato. - Non possiamo, hanno risposto.

Uno dei frati aveva in mano la Bibbia e lo hanno minacciato: -Buttala nel flioco, se vuoi vivere. -No! ha risposto, non la distruggerò mai. Uccidimi, se vuoi. Hanno perfino staccato dal muro il Crocifisso e Lo hanno gettato sul pavimento: - Se volete sopravvivere, rinnegate Cristo..., calpestateLo. - Mai! E' un sacrilegio.

Tutti hanno scelto di morire. Hanno preferito essere martiri per Cristo. Trenta francescani, giovani e meno giovani, sacri­ficati in un solo giorno. Noi conserviamo i loro resti nel giar­dino del monastero.

Anche nel vostro paese, la Spagna, vi sono stati molti martiri ed io ho gioito quando sono stati glorificati. I nostri martiri, però, non hanno ancora ricevuto l'onore degli altari. Pregate perché arrivi quel giorno. ,


Scuola della Bibbia.


Sentire la Tua voce, Signore, significa risuscitare... Sentire la Tua voce, Signore, significa incontrare la benedi­zione...

Sentire la Tua voce, Cristo, è la più grande gioia...

Cari genitori, accogliete nella vostra casa la Bibbia e ponete­la sull'Altare familiare. Aprite la Bibbia ogni giorno e bacia­tela. Lasciate la Parola a Cristo! E' necessario che si senta la Sua Voce all'interno della tua famiglia.

Ricordi quando Simeone ha preso il Bambino nelle sue braccia?

Scrive l'Evangelista che egli fii illuminato dallo Spirito San­to, pregò, parlò al Signore, profetizzò...

Tu puoi tenere la Bibbia nelle tue mani. Sì, quando arrivi a casa, prendila nelle mani per dimostrare che da oggi sta nella tua famiglia come l'Emmanuele.

Quello che accadrà con Lui... dipende da te.

ùDio vuole insegnare a te e ai tuoi figli. Permettete a Cristo che alzi la Voce, vi liberi dal male, vi illumini.

Sul tuo Altare familiare c'è la Croce che è la scuola dell'amore; c'è la Bibbia con la Parola del Signore; c'è il Rosario e c'è l'acqua benedetta.

Sopra l'Altare metti l'immagine della Beata Vergine.

La benedizione dei genitori difende e aiuta i figli. Dopo l'Eucaristia che celebreremo, desidero dare ad ognuno una immagine, non come un ricordo ma come un segno che mostra che noi possiamo portare a casa la Madre, la Madon­na, come il discepolo La portò a casa sua.

Sul retro dell'immagine, vi sono scritti i Messaggi di cui ab­biamo parlato.

Se ricordate, Jahvè ha detto a Davide di prendere la sua fionda e cinque sassi nella sua bisaccia da pastore e di combattere contro il gigante filisteo. "Non temere! Io sarò con te". Anche tu puoi vincere il gigante e allontanare tutti i tuoi filistei.

filistei. Oggi, questi cinque sassi sono nelle nostre mani. Sono la no­stra arma, la nostra sicurezza, la certezza della vittoria. Desidero benedire "questa lampada" perché ognuno la porti a casa sua e la protegga (mostra il Rosario).


EPILOGO


"Io dormo ma il mio cuore veglia".

(Cant 5,2)

Era la mezzanotte di una festa di luce: la Purificazione della Madonna e la Presentazione di Gesù al Tempio.

Di notte..., "erano i sogni il suo linguaggio profondo?".

Senza rumore di parole, si sentì una Voce:

"Vieni, che ti voglio ungere le mani

Signore, mi chiami in sogno o io mi

sogno che mi chiami?

Che sia la Tua Voce o il mio sogno,

ecco mi qui, son otua!

Dopo, si offri di contribuire

a questo lavoro.

Non bastò la comunità, erede di S.Francesco e di Chiara, per realizzarlo. Non bastò l'amicizia e la gratitudine.

Il contributo fu dato, come un'alba di luce, dall'Angelo della notte.

V.T., osc.

Cari figli, oggi vi invito a diventare missionari dei Messaggi che vi do qui, attraverso questo posto a me caro. Dio mi ha permesso di rimanere così a lungo con voi e per­ciò, figlioli, vi invito a vivere con amore i Messaggi che vi dò e a trasmetterli in tutto il mondo, così che un fiume d'amore scorra tra la gente piena di odio e senza pace. Vi invito, figlioli, a diventare pace dove non c'è pace e luce dove c'e' tenebra, affinché ogni cuore accetti la luce e la via della salvezza.

Grazie per aver risposto alla mia chiamata! (Medjugorje, 25 febbraio 1995)

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